La conferenza stampa viene indetta per martedì 5 marzo, proprio all’interno del Duomo. È mezzogiorno e fuori c’è un sole quasi primaverile che inonda di luce le navate della cattedrale milanese, illuminando le preziose vetrate e rendendo l’atmosfera ancora più suggestiva. Il tema è presto detto: l’organo del Duomo di Milano, imponente macchina tecnologica di arte raffinatissima (il secondo organo più grande d’Europa, dopo quello di Passau in Baviera) è malato; polveri, ossidazioni e altri fattori di degrado ne stanno minacciando l’integrità e rendono necessaria un urgente e capillare opera di restauro. Costruito nel 1938 a tempo di record, l’organo rappresenta un vero e proprio capolavoro di arte e meccanica: un totale di 15.800 canne, 5 consolles, 196 registri sonori e 3.000 combinazioni foniche, tra i primi quindici organi più grandi del mondo. I preziosi sportelli, che si ergono ai suoi lati e ne racchiudono i corpi, sono formati da enormi tele realizzate tra il XVI e il XVII secolo da artisti come Giuseppe Meda, Ambrogio Figino e Camillo Procaccini, e risentono ormai dei danni del tempo e dell’usura.
Per questo, la Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano, l’ente che si occupa della cattedrale fin dalla sua fondazione, nel lontano 1387, ha dato vita all’iniziativa denominata “15.800 note per il Duomo di Milano”, una raccolta fondi per sostenere il restauro del Grande Organo: sono previsti tre anni di lavori per una somma complessiva stimata in oltre 1 milione di euro. “L’organo verrà smontato, ripulito, dotato di nuovi impianti elettrici e rimontato integralmente” spiega Francesco Canali, Direzione Lavori Cantieri Duomo, che puntualizza: “L’ultima opera di ristrutturazione risale infatti agli anni 1999-2000, in occasione del grande Giubileo, quando l’organo venne sottoposto a un radicale intervento di pulitura e riaccordatura”.
Chiunque può dare il proprio contributo, sia privati che aziende: la prima importante sottoscrizione, di 50 mila euro, è stata garantita dalla Fondazione Bracco, rappresentata dalla sua fondatrice, Diana Bracco, che ha sottolineato come questo sia solo l’inizio, affermando: “Da domani mi farò promotrice di una raccolta fondi già nella mia azienda e sono sicura che anche Milano risponderà”.
Fedele Confalonieri, presidente della Veneranda Fabbrica del Duomo, è intervenuto ringraziando la Dottoressa Bracco, definita da sempre attenta al mondo dell’arte e della musica, “Per aver garantito grazie alla sua Fondazione Bracco la prima importante adesione alla sottoscrizione” e manifestando “L’auspicio che altre realtà possano seguirne l’esempio”.
L’appello più accorato è giunto da Mons. Gianantonio Borgonovo, Arciprete del Duomo di Milano: “Condividere questo importante progetto per la nostra Cattedrale è per me motivo di gioia. Risale infatti al 1395 la prima menzione di un organo a proposito dell’erigendo Duomo di Milano: la voce di questo strumento ne segna la vita fin dalle origini. Come fonte viva, le sonorità dell’Organo della Cattedrale riecheggiano ed alimentano la nostra fede ambrosiana, accompagnando quella liturgia che è cibo e nutrimento del nostro vivere il Duomo. Ogni generazione è chiamata a restaurare un gioiello tanto imponente, ma fragilissimo. E anche noi non possiamo esimerci da questo impegno”.
Con una donazione si entra a far parte dell’Albo Donatori della Veneranda Fabbrica, e per importi superiori ai 50 euro si ha la possibilità di ricevere inviti per partecipare ai concerti e alle altre numerose iniziative previste nella cattedrale.
Il progetto “15.800 note per il Duomo di Milano” prevede anche il lancio di una campagna di comunicazione articolata su Tv, Radio e Web, con filmati promozionali da 60” – 30” – 15” – 10” e radiocomunicati da 30” sulle principali emittenti nazionali e locali; denominatore comune il claim “Ridai voce al Duomo di Milano”, pensato per la chiusura di ogni spot, che dichiara in modo diretto e incisivo l’obiettivo dell’iniziativa.