Siamo Europei, no vogliamo essere sopraffatti dalle macchine. La sfida che trapela dal sito di POLITICO EU non è una novità. La DgConnect di Roberto Viola già da qualche tempo parla di creare un ambiente tecnologicamente avanzato dove le esigenza dell’uomo siano il primo obiettivo da centrare:“Vogliamo un’IA incentrata sull’uomo” dichiara in un tweet. In questi ultimi anni Black Mirror la serie che su Netflix racconta del mondo controllato e comandato dalle macchine, pare, stia facendo paura al punto che secondo Politico EU l’Unione Europea vuole bandire l’uso di certi sistemi di intelligenza artificiale.
La bozza delle prossime regole EU, ottenuta da POLITICO sta facendo il giro del mondo. Nel documento si legge che le aziende che non si conformerebbero alle direttive EU potrebbero essere multate fino a 20 milioni di euro o al 4% del loro fatturato. A quanto si sa la Commissione presenterà il suo regolamento finale il 21 aprile.
Da questo documento mi aspetto che concretamente intervenga sul fatto che le nostre intelligenze artificiali si liberino dei pregiudizi razziali e di genere, che hanno afflitto lo sviluppo della tecnologia sin dal suo inizio.
Si dice nell’articolo che presto avremo un comitato europeo per l’intelligenza artificiale, composto da un rappresentante per paese dell’UE, l’autorità per la protezione dei dati dell’UE e un rappresentante della Commissione europea. Invito questo comitato ad adoperarsi per sostenere una società senza pregiudizi. Infatti il dibattito sull’evoluzione sostenibile dell’AI è più utile del focalizzare l’attenzione sulle grandi potenze, per ora, Cina e Usa che hanno le capacità di svilupparla. Se l’IA sviluppato da queste due grandi potenze economiche dovrà essere usata anche da noi è indispensabile intervenire sul modo in cui viene costruita.