Tecnologia e donna, connubio perfetto. Ecco perché per ricordare la giornata dedicata alla violenza contro le donne ho scelto di analizzare le App che aiutano proprio le donne vittime di violenza.
L’App Shaw, acronimo di Soroptimist Help Application Women, con un click ti connette al 112 per richiedere aiuto in situazioni di emergenza, in più fornisce anche informazioni legali su violenza e stalking e si pone quale ponte fra vittima e centro antiviolenza più vicino.
“Stop Stalking”è l’App lanciata a Milano dalla Asl e dall’associazione Telefono Donna. Consente a chi la installa sul proprio smartphone di avere sempre a portata di mano informazioni utili e strategie da adottare per contrastare lo stalker. Memorizzare luogo, data e ora degli eventi più significativi in modo da generare automaticamente il “diario dello stalking” e di inviare tempestivamente una richiesta di aiuto allo Sportello Antistalking di Telefono Donna, aperto 24 ore su 24, in cinque lingue diverse: italiano, inglese, francese, spagnolo e arabo.
“Save the Woman” è l’App lanciata dalla società Smartland e dalla criminologa Roberta Bruzzone che nasce come strumento di prevenzione alla violenza e dunque serve per indagare le aree di disagio, ponendo domande per comprendere se l’interessata ha un profilo a rischio. Attraverso un test si stabilisce il livello del rischio di violenza da parte del proprio partner, superato il quale la App consiglia di rivolgersi a un centro antiviolenza.
“Siamo Sicure” è l’App che rende lo smartphone strumento di self-help. Allo stesso tempo contiene un decalogo di comportamenti e reazioni utili da tenere in caso di allarme.
L’App OPS!Life, gratuita realizzata da OPS!Objects con la collaborazione di Spindox, attiva un servizio di avviso geolocalizzato per ricevere aiuto in caso di aggressione. Indirizzata a tutte le ragazze che si sentono in pericolo, anche a causa del proprio compagno, consente di impostare una rete di persone di fiducia che riceveranno un Sos immediato e geolocalizzato grazie a un semplice clic. Per aiutare le donne in difficoltà a sentirsi più sicure, Opsobjects ha anche creato una linea di bracciali, collane e portachiavi salvavita: Ops!Life, il cui ciondolo a forma di cuore custodisce un dispositivo collegato via Bluetooth alla app dello smartphone. Grazie a una semplice pressione si attiva la richiesta di aiuto.
Ieri in tutto il mondo la giornata internazionale dedicata al tema della violenza contro le donne è stata l’occasione per creare un emozione collettiva che deve unire il mondo. I dati dell’Istat (aggiornati al giugno scorso e relativi al 2014) ci dicono che sono 6 milioni e 788mila le donne che hanno subito nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale, il 31,5% delle donne tra i 16 e i 70 anni. Il 20,2% è stata vittima di violenza fisica, il 21% di violenza sessuale, il 5,4% di forme più gravi di abusi come stupri (si parla di 652mila casi) e tentati stupri (746mila). Mentre a rendersi responsabili delle molestie sono nella maggior parte dei casi i sconosciuti per il 76,8%, il 62,7% degli stupri è commesso da un partner attuale o precedente. Il 10,6% delle donne ha subito violenze sessuali prima dei 16 anni. Aumenta la percentuale dei bambini che hanno assistito ad episodi di violenza sulla propria madre (si è passati dal 60,3% del 2006 al 65,2% del 2014). Nel rapporto, relativo al 2014, emergono però segnali di miglioramento: negli ultimi 5 anni le violenze fisiche o sessuali sono diminuite dal 13,3% all’11,3%, ma crescono dal 26,3% al 40,2% quelle più gravi che provocano ferite. Secondo il dossier di We World Onlus il 25% dei giovani giustifica i maschi violenti e ActionAid denuncia la poca trasparenza nell’utilizzo dei fondi stanziati grazie alla legge sul femminicidio.