Interazione Contenuto e Tutela, lo slogan scelto per la VII edizione del premio Nostalgia di Futuro è anche il pretesto per parlare di infrastruttura di Rete con Antonio Nicita, Commissario AGCOM, docente in Politica Economica presso l’Università La Sapienza di Roma, Dipartimento di Economia e Diritto.
L’accesso alla Rete viene immediatamente dopo l’infrastruttura eppure vi è un legame molto stretto fra le due perché le connessioni veloci devono essere patrimonio condiviso.

Interazione sociale, innovazione ed accesso ai contenuti, nuova catena di valore?

“Il mondo dei contenuti, oggi è un mondo complesso che riporta a concetti quali esclusività, accesso e produzione. Nel mondo dell’interazione il contenuto è bidirezionale, si trasforma può guadagnare valore. Il contenuto tradizionale è destinato ad una visione con inizio e fine legata ad uno specifico valore economico. Le comunità di discussione riunite dai Tablet, dai telefoni discutono di personaggi televisivi, di fiction ed arrivano ad influenzano finanche gli scrittori. L’interazione sociale diviene business”.

Tecnologica e interazione per creare economia?

“E’ possibile creare nuovi mercati. L’economia è interazione e scambio, la valorizzazione economica di questi scambi grazie alle nuove forme di comunicazione può abilitare nuove professioni ed una nuova catena del valore. Dante nella letteratura come Joyce già rappresentano la cultura dell’Iperlink, dove ciascun contenuto conduce ad un altro. Questa interazione dovrebbe ricrearsi anche nei beni culturali. Il problema della nostra Italia è il suo eccesso di ricchezza, paradossalmente se fossimo più poveri, riusciremmo forse a valorizzare di più le preziosità che la storia ci ha regalato. Sono certo che sapremo organizzare nuovi percorsi di sviluppo e di impresa”.

Banda larga e italiani…

I giovani sanno bene cosa significa aver accesso al mondo digitale, purtroppo la consapevolezza culturale di questa rivoluzione non è ancora diffusa massivamente. Le possibilità offerte dalla rete sono ancora pensate quali vetrine digitali, più che veri strumenti per aumentare i ricavi. In ogni caso le infrastrutture sonofondamentali. Tutto parte da qui. Il governo è determinato ad accelerare gli investimenti del settore. A mio avviso il pubblico deve investire nella creazione delle infrastrutture, non possiamo lasciar fare tutto al privato, le opere prenderebbero più tempo. Ed oggi il tempo è un fattore determinante, ne abbiamo già perso a sufficienza. Certo solo gli investimenti non bastano, abbiamo bisogno dell’appoggio delle Università, delle scuole, della P. A. Obbligare i cittadini a fare di Internet l’interfaccia delle proprie attività è sicuramente l’obiettivo principale per arrivare ad un cambiamento radicale.
Quando saremo tutti collegati attraverso un’unica interfaccia, anche l’ecommerce ne guadagnerà, perché cambieranno le nostre abitudini. Andare al supermercato sarà un rito del passato. Queste sono le abitudini che vinducono effetti di scala, cambiano il modo di viere delle masse.”

Ed arriviamo alla tutela…

“La tutela, relativamente al contenuto, è un problema giuridico: la contrapposizione classica è liberta versus protezione. La logica dice che il diritto e l’interesse del proprietario vanno salvaguardati, ed abbiamo due modi per farlo: regole inibitorie, e dall’altro regole legate alla responsabilità. Le prime sono drastiche, senza il consenso del proprietario non posso usufruire del bene, perché violo un diritto.
Le Regole di responsabilità sono più complesse, permettono l’accesso ad un bene solo se si paga un compenso. Il diritto, in questo caso, diventa il compenso. Il dibattito odierno sul giusto compenso parte da questa distinzione. Il mondo del digitale è complesso e dunque anche le soluzioni non semplici. Smembramento e rintegrazione propongono nuovi prodotti, da un lato i diritti non possono bloccare l’innovazione, dall’altro è necessario un equilibrio. Ogni nuova opera di per sé è innovativa, non riconoscere un compenso a chi la crea finirebbe per bloccare l’innovazione stessa. Ecco perché le regole di responsabilità potrebbero disegnare le tutele in un contesto di interazione.

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Sara Aquilani
Ha conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione presso l'Università degli Studi della Tuscia e si è specializzata in Editoria e Giornalismo presso l'Università LUMSA di Roma. Attualmente lavora per TuttiMedia/Media Duemila.