Il futuro è già qui. Non è soltanto una frase fatta, ad effetto, bensì una constatazione, quando si tratta di digitale e dintorni. Innanzitutto, rendendosi conto che occorre essere al passo coi tempi, pensando in termini di sviluppo del 5G, di IoT, di Big Data. In Italia c’è ancora una certa lentezza di riflessi, in materia, forse per la prevalenza, a orientare le leve decisionali, di una certa gerontocrazia (pubblica, ma anche privata) ‘parvenu-digitale’, convinta che il vocabolo ‘digitale’ sia di genere femminile e stia ad indicare una pianta officinale spontanea, velenosa che, a minime dosi, è invece benefica nelle cardiopatie. E’ così, infatti, che affrontano il problema de’ il digitale: a piccole dosi, senza pensare ad un ‘piano terapeutico’ massiccio e definitivo.
L’analisi di questo stato dell’arte traccia, a grandi linee, lo scenario emerso lo scorso 14 dicembre, durante la presentazione della Relazione annuale (ancora in fase di completamento, giacché mancano i risultati dell’ultimo scorcio del 2015, che andranno a completare il documento che verrà distribuito a gennaio 2016) della Fondazione Ugo Bordoni (FUB), Istituzione di Alta Cultura e Ricerca soggetta alla vigilanza del Ministero dello Sviluppo Economico, istituita nel 1952 e che attualmente ha come mission lo sviluppo delle nuove tecnologie e la valorizzazione dello spettro radio.
5G, IoT e Big Data rappresentano una rivoluzione copernicana in progress, che muta minuto per minuto l’economia globale fin dalle fondamenta, con la spada di Damocle dell’obsolescenza sempre in agguato.
Un intreccio tecnologico innovativo che, se efficace, mantiene competitivo il tessuto delle PMI che rappresentano la pietra d’angolo della nostra economia. E nel Rapporto annuale presentato dal presidente della FUB, Alessandro Luciano, c’è una disamina approfondita di tutto questo e di altro ancora.
Nel parterre, un ventaglio di interlocutori elettivi dei temi affrontati da Luciano: Angelo Marcello Cardani, presidente dell’AGCOM; Augusta Iannini, vicepresidente della Autorità Garante della protezione dei dati personali, Vito Cozzoli, capo di Gabinetto del Ministero dello Sviluppo Economico e Maria Pia Giovannini, responsabile dell’area Pubblica Amministrazione dell’Agenzia per l’Italia Digitale.
Già, la Pubblica Amministrazione! E’ un altro dei nodi nevralgici attraversati da un imperativo categorico d’innovazione; così come la tutela dei brevetti e i diritti individuali e della privacy nel mare magnum del web.
Anche questa tematica ha avuto attenzione nell’azione della FUB, come ha testimoniato la relazione del presidente Luciano: la Fondazione collabora con l’Agid nelle trincee della crescita digitale, dell’Anagrafe digitale della popolazione residente, dei pagamenti elettronici nella P.A. e della carta d’identità elettronica, della sanità digitale.
Il processo è in stato d’avanzamento, secondo Maria Pia Giovannini, con una gran messe di attori di tutti i gangli della P.A. Centrale e locale. Nella sua attuazione, la FUB ricopre un ruolo di advisoring di rilievo.
Non è il solo: quasi come un mantra, la triade IoT, Big Data e 5 G sta già planando e ancor più planerà in un lasso di tempo bruciante (aggettivo non casuale su tutti i settori industriali, specie su quello dell’energia. Il presidente Luciano ha citato uno studio della Commissione europea che calcola per l’Internet of Thing, di qui a 4 – 5 anni, pari ad almeno mille miliardi di euro.
Il treno per il futuro, pieno di promettenti potenzialità, che la FUB, in aderenza alla sua mission, indica, sulla base di progetti di studio che ha già in corso in partnership con importanti soggetti istituzionali, nello sviluppo delle Reti ultrabroadband, ma anche di network di distribuzione energetica intelligente (nella visione di un utilizzo ‘sobrio’ dell’energia, fossile o alternativa che sia), attraverso smart grid e smart metering.
Finora, però, il nostro Paese ha giocato di rimessa, con ‘allunghi’ occasionali, tant’è che sui tavoli internazionali, dove si conducono le trattative per tracciare gli standard tecnologici del futuro, è spesso presente di striscio, quando non è del tutto assente.
Il presidente Luciano ha richiamato il 5G, laddove la Spagna ci dà le piste in termini di realizzazioni di alleanze pubblico/private,utili ad una ‘penetrazione’ capillare di quest’ulteriore evoluzione. E ciò non solo per il 5G.
“Sarebbe opportuno – ha affermato il presidente Luciano – per far fronte alle grandi sfide tecnologiche che si stanno avvicinando, come i Big Data e l’internet delle cose, che l’Italia facesse quanto è stato fatto recentemente in Spagna – continua Luciano – ovvero creare alleanze, vere e proprie partnership pubblico privato, che possano condurre i vari stakeholder, istituzioni, università e imprese, verso lo sviluppo del 5G. La Fondazione inoltre, nell’interesse generale del Paese – conclude Luciano – mette a disposizione le sue capacità tecniche e competenze scientifiche, per le strategie di medio lungo termine affrontate nei tavoli tecnici delle Autorità”.

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Annamaria Barbato Ricci
Annamaria Barbato Ricci è una stimata e nota giornalista italiana, free lance e già capo-ufficio stampa alla Presidenza del Consiglio dei ministri, al Ministero dei Trasporti e consulente nello staff di Presidenza dell’UNICEF. E' stata coordinatrice e co-autrice della trilogia “Radici Nocerine: la Storia al servizio del Futuro”, e ideatrice de Le Italiane, un libro che racconta 150 anni di Italia al femminile.