Il Garante presenta il volume che racconta la storia di un diritto fondamentale che punta all’equilibrio fra pubblico e privato e garantisce a tutti i diritti delle persone. Il presidente del collegio Pasquale Stanzione ha voluto sottolineare l’importanza dell‘umanesimo digitale,quale pratica indispensabile nel contesto attuale.
L’incontro “25 anni di Privacy in Italia. Dalla distanza di cortesia all’algoritmo” titolo del volume con il quale il Garante per la protezione dei dati personali ha celebrato il primo quarto di secolo di attività dell’Autorità e della normativa sulla privacy, è stato anche un momento di riflessione su temi di attualità. Il dottor Agostino Ghiglia (Componente del Garante per la protezione dei dati personali) ha sottolineato che la video sorveglianza, pratica di estrema attualità, fa emergere quanto la regolamentazione sia determinante per evitare prevaricazione e abusi nella gestione dei dati raccolti. Argomento da approfondire per evitare che la regolamentazione si trovi ad inseguire la tecnologia.
Di informazione, immagini, tutela dei diritti dei minori ha parlato il dottor Ghiglia con un commento sull’opportunità di pubblicare foto di minori deceduti. L’attualità ha portato la discussione sul caso della professoressa accusata di molestie il cui nome e cognome sono stati riportati integralmente negli articoli, mentre è stato oscurato quello dello studente anche lui maggiorenne, argomento che ha approfondito la vice presidente dell’Authority Ginevra Feroni Cerrina.
Si capisce che di lavoro il Garante della Privacy e i componenti del collegio ne hanno molto, i prossimi 25 anni si presentano ricchi di sfide, quelle del recente passato sono ricordate attraverso le immagini dell’Agenzia ANSA che nel libro racconta i primi 25 anni di impegno a difesa dei diritti delle persone e a sostegno dello sviluppo del Paese.
Dal 1997, anno di nascita del Garante e di entrata in vigore della normativa sulla protezione dei dati, ad oggi, molte cose sono cambiate: siamo passati dalla carta all’identità digitale, dalle file allo sportello all’home banking, dagli album di foto alle gallerie sullo smartphone e sui social. E il Garante ha dettato alla Pubblica amministrazione, alle imprese, alle piattaforme digitali, ai gestori telefonici e ai Social, le misure necessarie per proteggere i dati personali nella vita reale e nella dimensione digitale.
In questi pochi anni il diritto alla privacy è diventato cruciale per le nostre vite e ci ha reso sempre più consapevoli del valore dei nostri dati e della necessità di proteggerli.