Poco più della metà degli italiani (56%) crede che internet e le applicazioni social agevolano lo scambio di opportunità, di informazioni e di conseguenza possono avere effetti positivi sulla ripresa economica, mentre il 36% resta ancora scettico. Questo è quanto emerge da un sondaggio eseguito in esclusiva dall’Istituto Piepoli e presentato da Filomena Tucci, responsabile clienti Piepoli, responsabile dipartimento innovazione IASSP e socia Stati generali Innovazione.
Il sondaggio è stato eseguito in esclusiva per il seminario “I nuovi professionisti dell’editoria”, organizzato il 1° dicembre scorso da WAY TO ePUB con il patrocinio di Agid (Agenzia per l’Italia digitale) e C3 International”, e realizzato con metodologia C.A.T.I. su un campione di 500 casi rappresentativo della popolazione italiana maschi e femmine dai 18 anni in su, segmentato per sesso, età, Grandi Ripartizioni Geografiche e Ampiezza Centri proporzionalmente all’universo della popolazione italiana (il documento della ricerca è pubblicato sui siti Agcome del Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria).
“Il Paese – spiega Filomena Tucci – ha commesso una serie di errori nel passato ben descritti dal Libro di Riccardo Luna “Cambiamo tutto”: come non investire sufficientemente nella banda larga in Italia, vietare il wi-fi, togliere accesso a internet nelle scuole per la spending review. In questa nuova fase che stiamo vivendo sembra esserci una inversione di rotta: è stato appena presentato il disegno sulla Banda Ultra Larga; nell’ultimo semestre sono stati realizzati progetti di e-gov e coinvolgimento dal basso grazie all’impegno del gruppo Interparlamentare innovazione; sono stati istituiti i digital champions per coinvolgere, educare e alfabetizzare la pubblica amministrazione e i cittadini sull’utilizzo delle nuove tecnologie; è nato il progetto spid sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID) dell’agenzia digitale. In futuro quindi – prosegue la responsabile clienti dell’Istituto Piepoli – ci sarà un miglioramento del rapporto tra gli italiani e internet, anche se per un fattore demografico e territoriale comunque una porzione di cittadini rimarrà comunque esclusa. Il compito dei nostri governanti sarà di fare in modo che la porzione di esclusi sia sempre minore e la quota di ottimisti sul potere delle tecnologie anticrisi passi dal 56% almeno al 70%”.
Ma le ragioni di alcune resistenze, ritardi e incomprensioni nei confronti delle potenzialità di Internet probabilmente sono legate a molti aspetti, che Filomenta Tucci ha elencato dettagliatamente:
“Da un lato la mancanza di conoscenze e competenze specifiche a riguardo del personale della pubblica amministrazione e di una certa classe dirigente, nonché la mancanza di regole certe (ad oggi in costruzione) sui diritti e doveri nella rete (privacy, diritto d’autore, diritto di cancellazione, diritto di accesso, ecc). Tutto ciò genera una certa perplessità dell’uomo sulle macchine e sul loro potere inevitabile di sostituzione dell’uomo in alcune attività lavorative, ma anche una disaffezione culturale per gli strumenti di comunicazione orizzontale che possono essere veicolo di populismo e solipsismo. A ciò si aggiunge che solo da poco si è capito che internet accelera in modo potente lo sviluppo dell’economia e l’internazionalizzazione, mentre l’ebook rappresenta molto più del pdf di un libro”.
Le conclusioni di Filomena Tucci spingono, infine, a fare un’analisi sul da farsi: “La tecnologia fa passi da gigante e l’uomo per competere nel mercato globale deve imparare a tenere il passo, studiando e aggiornandosi a tutte le età. Su questo tema diventa utile il progetto spid dell’Agid perché questo progetto possa avere successo l’alfabetizzazione informatica è fondamentale non si può contrastare e come ben descritto nel rapporto francese della Commission nationale de l’informatique et des libertés (CNIL) è il corpo il nuovo oggetto connesso. Per questo occorre da un lato riappropriarsi del corpo (Derrick de Kerckhove) e dall’altro migliorare e codificare le regole e i valori dell’utilizzo della rete (La rete e il fattore C, di Flavia Marzano) e la qualità fisica delle linee di banda larga esistenti in termini di velocità. Infatti – conclude Filomena Tucci – dall’ultimo rapporto europeo sulle Tlc sembra essere molto bassa rispetto alla media Ue, con solo il 18,4% degli abbonamenti con velocità superiori a 10 Mbps contro il 66% dell’Ue”.

Dario Sautto

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Dario Sautto
Dario Sautto: napoletano, giornalista e blogger, cronista di giudiziaria presso "Il Mattino", ha collaborato con il "Roma" e "la Repubblica", è stato direttore di una webtv, conduttore radio e tv