di DARIO GENTILI –

Venerdì 22 febbraio, in occasione della consegna del IV Premio Nazionale ‘Vittorio Frosini’ in Informatica giuridica e Diritto dell’informatica, la Fondazione Calamandrei ha organizzato una tavola rotonda sul tema La tutela remediale sulla rete. Come ha sostenuto Vincenzo Zeno-Zencovich (Presidente della Fondazione Calamandrei) introducendo la discussione, l’incremento costante delle attività umane su Internet, da quelle di natura commerciale a quelle di natura sociale, sta moltiplicando le tipologie di illecito, che sollecitano la dimensione remediale del diritto. Non si tratta soltanto e semplicemente di applicare le forme di rimedio tradizionali all’ambito di Internet, ma si è spesso chiamati a concepire nuove forme di rimedio in quanto l’accertamento, la condanna, la restituzione e l’esecuzione – i passaggi classici del procedimento giudiziario – devono conformarsi all’immaterialità del mondo della Rete. Si pensi soltanto alla difficoltà di tutelare, con strumenti elaborati per intervenire nel mondo materiale, la proprietà industriale e intellettuale quando essa è violata in Internet.

Sono tutte problematiche, queste, diventate oggi di strettissima attualità, ma già dagli anni Ottanta Vittorio Frosini aveva previsto che l’informatica sarebbe diventato uno dei campi di prova decisivi su cui si sarebbe misurata la giurisprudenza. Ed è quanto è emerso dalla tavola rotonda. Negli interventi che si sono susseguiti, infatti, è emerso un elemento comune: sebbene da punti di vista diversi, l’elaborazione giuridica relativa al mondo della Rete si presenta come un work in progress. Se Pasquale Costanzo ha ribadito l’ancoraggio nella Costituzione di tutti gli strumenti remediali, anche di quelli relativi a internet, Giorgio Costantino ha evidenziato le novità sul piano del diritto civile: mentre nei prossimi tempi entrerà a pieno regime il processo civile telematico, già si profila la nuova sfida per il diritto dell’informatica, ovvero l’archiviazione dati in rete – il cloud – con tutti i rischi di violazione della privacy in cui potrebbe incorrere. Mario Stella Richter si è invece soffermato su uno dei diritti acquisiti più esposti alla violazione in rete: il diritto d’autore. Per tutelarlo, le cosiddette società intermediarie come la SIAE dovrà adeguarsi al contesto della Rete. Giovanna Corrias Lucente ha posto l’attenzione sul fatto che Internet può essere anche uno strumento criminogeno (stalking, spamming, pedopornografia, diffamazione) e ha presentato i casi più recenti di interventi repressivi sulla Rete. Per quanto complesso, fondamentale è trovare un punto di equilibrio tra la tutela e la libertà d’espressione sul web. Infine, Francesco Cardarelli si è concentrato sulla diversità dei rimedi e dei diritti soggettivi nell’amministrazione digitale rispetto a quella ordinaria.

Dalla tavola rotonda è dunque emerso un panorama giuridico sfaccettato e in costante via di definizione, il cui aggiornamento si misura sul brevissimo periodo.

Dario Gentili

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