Il juke-box della sinistra suono sempre gli stessi hit: Guccini, De André, Gaber, roba da ’68 o immediato ‘post’. Anzi, a dire il vero, ormai non gli suona neppure più, un po’ perché ‘chi sono costoro?’ si chiedono i giovani che votano a sinistra senza radici e un po’ per la paura dei vecchi di disturbare i benpensanti, o gli ‘alleati’ delle ‘larghe intese’. Per Sandro Gozi, deputato Pd, europeista ed ex eurocrate, oltre che ex diplomatico, è il momento di cambiare musica: “Fa piacere riascoltare le vecchie glorie, ma ad un certo punto i vinili si rovinano e le puntine si consumano: bisogna cambiarle”. Come “bisogna cambiare il Paese: renderlo più equo, più giusto, più vicino alle esigenze dei cittadini, ma anche ai loro sogni, alle loro aspirazioni, al loro modo di essere e di vivere”.
Il messaggio di Gozi è chiaro: la politica, come la musica, va cambiata e rinnovata man mano che il tempo, il contesto e le persone cambiano. Per Gozi, “Questo è il libro che non c’era, ma che ora c’è. Perché i tempi sono maturi per chiedere – e ottenere – un vero cambiamento”, attraverso “la passione” e “la voglia di fare”.
Ogni capitolo è abbinato ad un brano musicale che fornisce al lettore un’indicazione sul tono e sulla connotazione dell’argomento affrontato. Con questa metafora originale, Gozi affronta con semplicità e accuratezza le problematiche politiche e sociali che investono l’Italia e la sua integrazione all’Unione europea.
Il libro offre un analisi critica della sinistra italiana, che in questi ultimi anni è stata troppo spesso frenata dalle contraddizioni interne, per dare al paese il soffio di freschezza di cui ha bisogno. Per avviare una nuova dinamica politica, Gozi incoraggia la sinistra a confrontarsi con le questioni pubbliche sensibili quali l’economia, il lavoro, la giustizia, fino alla cultura.
Sandro Gozi, nato a Sogliano al Rubicone, amante dello sport, in particolare dello squash e della corsa – tiene a fare sapere -, è un appassionato di musica: lo testimoniano le sue scelte, con brani musicali che spaziano dalla durezza del rock alla morbidezza del soul, sino alla musica indie e indipendente –tutti termini che trascrivo senza capire dai comunicati stampa, perché io, di musica, non so proprio nulla e come parole (delle canzoni) sono fermo al ‘siete lo stesso coinvolti’ di De André, ndr-.
Accanto alla musica, un racconto semplice, ma netto, della politica in Italia, le sue emergenze – oramai urgenze – di essere più vicina ai bisogni della gente. “Nelle pagine –dice Gozi– ci sono molte risposte, ma ci sono anche le domande: quelle dei cittadini e degli elettori, perché questo libro è per loro, non per il microcosmo romanocentrico della politica”.
E prosegue: “La voglia, il bisogno che emerge è quella di uscire da uno stallo lungo almeno vent’anni. In mezzo ci sono stati fallimenti, incoerenze, corruzione e smarrimenti: il metodo proposto è ambizioso perché riformista, e riformista perché ambizioso. C’è un filo rosso, che è quello dell’Europa, e ancor di più dell’inclusione: si riflette nella forma partito, nell’economia, nel modello lavorativo, nei diritti civili, nella cultura, …”.
“Playlist Italia – La sinistra e il coraggio di cambiare musica” di Sandro Gozi, edito da Bonanno Editore