Abbiamo imparato qualcosa? C’è qualcosa da imparare dalle due elezioni di Obama. La riflessione parte dal volume scritto da Stefano Lucchini e Raffaello Matarazzo: “La lezione di Obama, Come Vincere le elezioni nell’era 2.0” (appunto!). Siamo allo IAI (Istituo Affari Internazionali) a Roma.
Del libro mi ha affascinato la maggioranza di minoranze, splendida metafora per un mondo che si riaggrega con caratteristiche nuove. Dal web, al porta a porta, e viceversa. Contaminazione e convergenza: big data da sfruttare, statistiche da studiare. La politica nell’era della trasparenza è certamente nel limbo di una transizione, di cui non si possono prevedere gli sviluppi.
La Merkel ha vinto senza Twitter, per esempio. I Social Media non sempre indispensabili? Raffaello Matarazzo, uno degli autori chiarisce: “L’arrivo del motorino non ha cancellato la bicicletta”.
Ma il mezzo in cui si trasmette un messaggio è più importante del messaggio? È Giampiero Gramaglia a porre l’amletico quesito. Il coinvolgimento è la parola chiave della nostra era.
Il sistema limbico rappresenta l’ondata emotiva virtuale che nasce dall’esigenza reale: la gente ha bisogno di coinvolgimento. Non importa se faccia a faccia o porta a porta avvengono nel mondo reale o nel mondo virtuale.
Per Stefano Silvestri, già presidente IAI, il mezzo è importante, così come lo sono i finanziamenti in una campagna elettorale. La vittoria di Obama la attribuisce al pentimento americano per la seconda vittoria di Bush. Penso ancora alla maggioranza delle minoranze, ad una vittoria di chi da solo non ce l’avrebbe mai fatta, donne, immigrati, gruppi sociali non rappresentativi di una forza emergente, che uniti hanno fatto la differenza. (ddk)

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Maria Pia Rossignaud e Derrick De Kerckhove
Maria Pia Rossignaud Laureata in lingue e letterature straniere, specializzata in giornalismo e comunicazione di massa alla LUISS, è giornalista professionista dal 1992. Ha lavorato presso le redazioni de Il Mattino e il Roma. Ha insegnato Editoria Elettronica presso la Scuola superiore di giornalismo della LUISS, è stata titolare della cattedra di “Economia e Gestione delle Imprese Giornalistiche” e di “Giornalismo e divulgazione scientifica” nella facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università “La Sapienza” di Roma, è stata anche componente del Consiglio Direttivo dell’UGIS (Unione Giornalisti Italiani Scientifici) e membro del comitato editoriale del CNIPA (Centro Nazionale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione). Vanta diverse pubblicazioni. È direttore della rivista di cultura digitale “Media Duemila” e vicepresidente dell’Osservatorio TuttiMedia. Derrick de Kerckhove è stato il direttore del Programma McLuhan in Cultura e Tecnologia ed autore di La pelle della Cultura e dell’Intelligenza Connessa (“The Skin of Culture and Connected Intelligence”) e Professore Universitario nel Dipartimento di lingua francese all’Università di Toronto. Attualmente è docente presso la Facoltà di Sociologia dell’Università degli Studi di Napoli Federico II dove è titolare degli insegnamenti di “Metodi e analisi delle fonti in rete”, “Sociologia della cultura digitale” e di “Sociologia dell’arte digitale”. Direttore scientifico della rivista di cultura digitale Media Duemila.