Zen AlertNel 2016 saranno 5 miliardi gli oggetti della nostra quotidianità che saranno connessi a Internet. Gli esperti lo chiamano “Internet of Things” ed è il prossimo passo della rivoluzione digitale che è rivolto alla gestione “remota” di case, uffici, attività commerciali, mezzi di trasporto, spazi pubblici e privati. Gli oggetti su internet faciliteranno la vita di tutti i giorni e contribuiranno a migliorare il nostro ambiente. In tutto il mondo nascono ogni giorno nuove applicazioni finalizzate a rendere più estesa la “rete degli oggetti”.
Frigoriferi ospedalieri o semafori, lampioni stradali o telecamere di sorveglianza, impianti termici o cancelli elettrici: la vita reale sta per traslocare sul web, in quello che si chiama “Internet delle cose”. Insieme alle prospettive positive, però, nascono anche inedite problematiche di sicurezza. Se improvvisamente un server si spegne, se si esaurisce lo spazio su un hard disk di backup, se un lampione smette di illuminare un incrocio, se un frigorifero medico smette di refrigerare? Come verificare simultaneamente, in tempo reale, il corretto funzionamento di migliaia oggetti diversi?
La risposta è stata concepita e sviluppata da ZenAlert, azienda italiana che a Boston (Stati Uniti) ha elaborato una soluzione innovativa per la gestione di questa nuova frontiera della vita digitale: una piattaforma “cloud based” semplice, efficace ed economica, basata su protocolli standard, per tenere sotto controllo ogni singolo oggetto connesso alla rete.
“Il mondo delle Internet of things – spiega Cristiano Falaschi, CEO di ZenAlert – sarà popolato da milioni di oggetti semplici e con scarsa potenza di calcolo. Per questo l’utilizzo di una semplice chiamata HTTP dall’oggetto alla piattaforma rende ZenAlert compatibile con ogni ambiente di sviluppo, adatto ad essere usato anche in presenza di stringenti regole di sicurezza e molto più efficace di altri sistemi di monitoraggio progettati per il controllo di scenari spesso eccessivamente complessi”.
Il sistema Zen Alert ruota intorno a due concetti: Il Vital Signal e l’Event Signal. Il Vital Signal comunica lo stato vitale dell’oggetto e viene inviato ad intervalli regolari dall’oggetto alla piattaforma cloud. L’eventuale assenza del Vital Signal attiva la notifica di allerta al gestore dell’oggetto. L’Event Signal comunica un accadimento anormale, e viene inviato dall’oggetto alla piattaforma cloud per generare la notifica dell’evento accaduto al gestore dell’oggetto.
Entrambi i “Signal” vengono veicolati attraverso una semplice chiamata HTTP/HTTPS. Con poche righe di codice in qualsiasi linguaggio di programmazione, i firmware di semplici oggetti o software residenti su server e computer desktop possono inviare le chiamate alla piattaforma. E nel caso fosse necessario controllare esclusivamente lo stato vitale di un computer e dei suoi processi, è possibile scaricare e utilizzare il client, disponibile per ambiente Windows, Mac o Linux, senza dover scrivere alcun codice.
“ZenAlert è la prima azienda a proporre una metodologia di controllo per il mondo delle Internet of Things. Tutte le aziende – dice Stefano Vitta, responsabile marketing di Zen Alert – sono naturalmente focalizzate sul prodotto: su di esso concentrano energie e risorse. Ma sempre più spesso la battaglia si gioca sul servizio post-vendita e quindi sull’assistenza al cliente. Allo stesso modo sviluppatori, startup e makers sono concentrati sugli oggetti che stanno creando, e monitorare che l’oggetto funzioni correttamente è una necessità forte che però spesso si scontra con budget iniziali limitati. Per questo ci piace pensare a Zen Alert come ad una “Thing Care Platform” che consenta ai nostri clienti di concentrarsi sul loro business: se qualche cosa va storto li avvertiamo noi”.
Il modello di pricing adottato da Zen Alert è innovativo e ha pochi precedenti. Ogni oggetto controllato costa infatti solo un dollaro al mese, fatturato sulle ore di effettivo utilizzo e funzionamento. Quindi, per un oggetto si paga 1 dollaro, per 100 oggetti si pagano 100 dollari. Nessuna limitazione, nessun compromesso e massima trasparenza, con un costo direttamente proporzionale al numero di oggetti monitorati. Per consentire ai nuovi clienti di testare il servizio senza alcuna limitazione di tempo, il primo oggetto è gratuito. Un modello a misura di startupper e sviluppatori, che si trovano così a pagare un canone soltanto per i prodotti venduti, senza immobilizzare preziose risorse che verrebbero sottratte allo sviluppo del progetto, dicono alla ZenAlert.

Dario Sautto

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Dario Sautto
Dario Sautto: napoletano, giornalista e blogger, cronista di giudiziaria presso "Il Mattino", ha collaborato con il "Roma" e "la Repubblica", è stato direttore di una webtv, conduttore radio e tv