La cultura del cibo ha seguito l’uomo nella sua evoluzione culturale, ne ha determinato comportamenti e socialità, linguaggio e gesti, ha posto la cultura materiale come base per rappresentazioni astratte, per concetti esoterici e religiosi, il cibo ha determinato identità tribali e ha diffuso nel mondo poteri e visioni che hanno plasmato nazioni e confini.
La caccia ha spinto l’uomo primitivo all’esplorazione e l’agricoltura a possedere la terra, il modo di mangiare ha cambiato il modo di vivere e di connettere tra loro le persone e a renderle simili o aliene.

Il cibo è il bisogno fondamentale che in quanto tale è stato addomesticato per renderlo meno bisogno e più libero arbitrio e attorno ad esso sono stati inventate leggi, gerarchie e punizioni.
Tra le leggi vi sono quelle che permettono o meno l’uso di animali e vegetali, di droghe e porzioni, di forme e contenuti, di parole e conversazioni.
La convivialità e la pratica magica e fluente della narrazione nasce attorno al cibo, sul cibo o attraverso il miracolo che la condivisione del pasto fa nascere tra persone che non si conoscono e che celebrano le loro conoscenza e la loro reciproca divisione di ruoli.
Come dice Gian Luca Ranno di Gnammo, la tavola è il primo social network inventato dall’uomo.
Ad altri, e in altri tempi, resta il piacere e l’onere di rideclinarla all’infinito con le protesi future che la tecnologia s’inventa.
Come si narra nella ‘Grande Abbuffata’ di Marco Ferreri, morire di cibo e di parole è il modo più dolce ed al tempo stesso più tragico che l’uomo si sia mai inventato.
E quindi andiamo a conoscere cosa è Gnammo.
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Giorgio Fontana
Torinese, classe 1957, si occupa di comunicazione e di social media. Attualmente è socio e project manager di Kelios SRL e di una nascente startup torinese di web tv. Nei suoi interessi permangono le tematiche antropologiche e umanistiche, declinate attorno all'innovazione tecnologica, interessi che condivide con i membri del gruppo di discussione da lui fondato, La scimmia nuda e Internet, divenuto ormai il punto di riferimento della cyberantropologia italiana in Facebook. Collabora dal 2011 con la rivista Media Duemila, su tematiche legate a social tv e social media.