google-antitrust-ue“Gli Impegni assunti da Google non porrebbero fine al trattamento preferenziale effettuato verso i propri servizi, abusando della propria posizione dominante nell’ambito della ricerca in Internet ma, al contrario, lo approverebbero formalmente”. Pertanto, gli editori europei di quotidiani e periodici hanno chiesto alla Commissione europea di rigettare la terza proposta di Impegni presentata dal motore di ricerca nell’ambito dell’Indagine antitrust Ue attualmente in corso.
Gli editori europei hanno espresso preoccupazioni per l’intenzione annunciata dalla Commissione europea di voler risolvere l’indagine antitrust Ue su Google nonostante le chiare ed evidenti perplessità manifestate dalle imprese e dai consumatori europei, secondo cui la proposta di Impegni presentata è del tutto insufficiente per ripristinare la concorrenza, l’innovazione e la capacità di scelta dei consumatori all’interno del Mercato Digitale.
“Una concorrenza equa e genuina nel Mercato Digitale – afferma il Presidente della Federazione tedesca degli editori di quotidiani (BDZV), Helmut Heinen – sono le condizioni essenziali per un fiorente e indipendente settore della stampa che contribuisce al dibattito democratico europeo. Tuttavia, l’attuale proposta di Impegni presentata avrebbe l’effetto contrario e effettivamente legalizzerebbe il trattamento abusivo e auto-preferenziale effettuato da Google. In qualità di autorità garante della concorrenza, la Commissione europea, ora, deve agire in modo incisivo e rigettare questa proposta di Impegni. È arrivato il momento di applicare correttamente il diritto concorrenziale europeo ponendo fine a questa condotta anticoncorrenziale che frena la crescita del Mercato Digitale a discapito dei consumatori e delle imprese”.
“Se la Commissione europea dovesse approvare la proposta presentata da Google – aggiunge, invece, il Presidente della Federazione tedesca degli editori di periodici (VDZ), Hubert Burda – ciò equivarrà a dare carta bianca per abusare della situazione di monopolio digitale esistente. Una “ricerca leale” che applichi gli stessi criteri a tutti i siti web è un prerequisito essenziale per uno sviluppo fiorente e pluralistico dei settori tecnologico e dei media europei. Tuttavia, le proposte di impegni presentate rappresentano l’opposto di una “ricerca equa””.
Parlando per conto dell’Associazione spagnola degli editori di quotidiani (AEDE), Luis Enrìquez, Amministratore Delegato di VOCENTO dichiara che “questa è una pietra miliare per la futura evoluzione del Mercato Unico Digitale europeo. Spero che la Commissione europea chiederà a Google di applicare gli stessi criteri di ricerca e di visualizzazione per tutti i siti web e, allo stesso tempo, di porre fine all’abusivo utilizzo dei contenuti editoriali effettuato”.

Vivo apprezzamento è stato espresso dal Presidente della Fieg, Maurizio Costa, su quanto riportato dal Financial Times relativamente alle dichiarazioni rilasciate dal Commissario UE per la Concorrenza, Joaquín Almunia, riguardanti l’intenzione di rigettare la proposta di Impegni di Google, nell’ambito dell’indagine antitrust Ue in corso. Almunia ha confermato che “gli impegni di Google appaiono insufficienti a ripristinare la concorrenza nel mercato digitale” e che “le preoccupazioni degli editori appaiono giustificate”. Gli editori avevano sottolineato come “continuare a consentire ad un soggetto di abusare della propria posizione dominante nella ricerca e nella visualizzazione dei siti web favorendo i propri prodotti e servizi, significasse danneggiare non solo i siti dei giornali, ma anche i consumatori e la generalità delle imprese, pregiudicando la stessa crescita dei mercati”. Per il Presidente della Fieg, “una ricerca non discriminatoria realizzata con criteri imparziali nei confronti di tutti i siti web è prerequisito essenziale per lo sviluppo dei media e delle tecnologie a livello europeo”. “L’intenzione manifestata dalla Commissione UE di sollecitare un ulteriore confronto con Google alla ricerca di soluzioni più idonee a garantire lo sviluppo concorrenziale dell’attività di produzione e fruizione di contenuti editoriali online – ha concluso – va anche nella direzione della riaffermazione del principio, saldamente e in ogni occasione ribadito dalla Fieg, che l’utilizzo equo e corretto dei contenuti soggetti a proprietà intellettuale è fondamentale, anche e soprattutto per assicurare a tutti i cittadini una informazione libera e di qualità”.
Le associazioni degli editori denuncianti, sostenute dalla maggioranza degli editori europei, hanno fortemente criticato la mancanza di soluzioni credibili presentate fino ad oggi da Google ed espresso formalmente il proprio parere sulla terza proposta di Impegni, dopo avere ricevuto le “lettere pre-rifiuto” della Commissione europea. Il Vicepresidente della Commissione europea, Joaquín Almunia, lo scorso maggio 2014, ha annunciato l’intenzione di voler risolvere l’indagine antitrust Ue su Google con una decisione del Collegio dei Commissari da prendere subito dopo la pausa estiva. Il Collegio del Commissari ha quindi il potere di respingere la proposta di Impegni e rinviare la trattazione della questione al prossimo Collegio che si insedierà all’inizio del mese di novembre 2014.
Per quanto riguarda la posizione mantenuta dagli editori sulla terza proposta di Impegni presentata da Google è possibile consultare il documento cliccando qui.

Articolo precedentePaolo Coppola (deputato PD): “L’Italia digitale con Renzi si farà”
Articolo successivoIdee sulla Rai che verrà, Mario Morcellini (Sapienza) ottimista
Dario Sautto
Dario Sautto: napoletano, giornalista e blogger, cronista di giudiziaria presso "Il Mattino", ha collaborato con il "Roma" e "la Repubblica", è stato direttore di una webtv, conduttore radio e tv