Cos’è la Casa Ansa secondo Gambalonga? “È semplicemente la casa delle notizie importanti, di quelle belle e di quelle drammatiche, che hanno raccontato e raccontano le vicende italiane ed estere, con uno spiccato interesse internazionale. Ma è anche la casa dell’indipendenza, dell’imparzialità e della libertà di stampa, la casa della verità. Dal 15 gennaio del 45 – quando lanciò prima notizia – ad oggi, lo spirito dei giornalisti dell’Ansa non è mai cambiato ed è rimasto fedele ai principi statutari di indipendenza e imparzialità. Questo libro è un omaggio all’impegno di centinaia e centinaia di giornalisti che hanno lavorato con grande entusiasmo, sia pure nell’anonimato, in un’agenzia che non è delle grandi firme. Ma i giornalisti Ansa – conclude Carlo Gambalonga – non si sono mai sentiti inferiori agli altri colleghi, anzi sono sempre stati considerati affidabili e di grande professionalità”. Il Centro di Documentazione Giornalistica presenta “Casa Ansa – Da settant’anni il diario del Paese”, di Carlo Gambalonga, ex vicedirettore vicario della testata. L’appuntamento è in programma oggi, giovedì 26 marzo alle ore 17 a Roma, nella sede della Fieg in via Piemonte, 64. Il libro-anniversario sulla storica agenzia di stampa viene presentato ai giornalisti e al pubblico.
Insieme all’autore interverranno Giulio Anselmi, presidente dell’Ansa, Maurizio Costa, presidente della Fieg, Virman Cusenza, direttore de Il Messaggero, Massimo Franco, editorialista del Corriere della Sera, Mario Orfeo, direttore del TG1.
Il volume Casa Ansa è frutto di un grande lavoro di ricerca e testimonianza di Gambalonga, che ha vissuto dall’interno in prima persona, per quasi quarant’anni, le vicende dell’agenzia che oggi conta tra i soci editori i principali quotidiani italiani, con 22 sedi in Italia e uffici di corrispondenza in tutto il mondo. Dal primo dispaccio sui bombardamenti alleati in Germania, del 15 gennaio 1945, giorno dopo giorno l’agenzia di via della Dataria ha raccontato tutti i fatti più importanti, diventando il diario del Paese.
Dalla stagione degli anni di piombo, al rapimento di Aldo Moro, ai mondiali di calcio in Italia, passando per le stragi di mafia e Tangentopoli, fino ai nostri giorni, l’Ansa ha fatto da testimone e osservatrice di tutti gli eventi che hanno segnato la storia italiana.
Nella prefazione del libro, Giulio Anselmi scrive che “questo è un vero e proprio atto d’amore per Ansa”. “Ed è proprio così – conferma l’autore – perché ho trascorso 40 anni in agenzia, sono stato il più longevo dei giornalisti dell’Ansa. Ho avuto tanto da questa azienda e da questa agenzia, mi pareva doveroso scriverne la storia per raccontare questa atmosfera di forte legame tra i giornalisti Ansa. Di qui il nome “Casa Ansa”, una vera e propria famiglia”.
Il racconto di Gambalonga vuole andare “al di là dei meriti giornalistici che l’Ansa ha avuto durante i suoi 70 anni di vita, e al di là degli scoop che sono sotto gli occhi di tutti, come le dimissioni del papa Benedetto XVI”. L’autore racconta la “sua” Ansa, “l’agenzia che per noi giornalisti era come una seconda casa, dove tutti siamo cresciuti, ci siamo sentiti come fratelli. Non tanto quelli che hanno lavorato per molti anni, ma anche e soprattutto i tanti professionisti passati per l’agenzia e poi arrivati in posti di primissimo livello, che hanno tenuto legami con l’Ansa e con i colleghi di un tempo”.
“Casa Ansa” è “il libro di un testimone dell’Ansa, spesso partecipe della storia dell’agenzia”. Entrato giovanissimo, a 25 anni, Carlo Gambalonga ha lasciato da poco dopo 40 anni, cominciando da cronista sportivo e finendo come vicedirettore vicario, incarico tenuto con tre direttori diversi: Pierluigi Magnaschi, Giampiero Gramaglia e Luigi Contu.
Dario Sautto