La crisi ha colpito duro anche il mondo dei servizi innovativi e tecnologici. Lo segnala l’Osservatorio sull’occupazione di Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici che evidenzia, in un comunicato, come il settore – dall’informatica alle telecomunicazioni, dalla radiofonia e televisione all’ingegneria, ai servizi di consulenza, di comunicazione e marketing, di certificazione – abbia complessivamente perso 90.000 posti di lavoro a partire tra il secondo trimestre 2008 e il terzo 2009.
Dopo il balzo occupazionale (+10%) registrato nel primo trimestre 2008, che aveva portato il totale degli addetti in Italia a 2,5 milioni, il settore ha subito nel giro di un anno e mezzo un calo del 3,6%, quasi tutto concentrato nella componente del lavoro indipendente, essendo quella dipendente rimasta sostanzialmente immutata.
Nel 2009, solo nel terzo trimestre, dopo quattro trimestri consecutivi negativi, il settore ha dato un primo segnale positivo con una crescita tendenziale dell’1,2%, dovuta, però, all’andamento positivo della sola occupazione dipendente (+3,1%), mentre si confermava il dato negativo (-2,1%) per quella indipendente. In termini congiunturali, tuttavia, anche nel terzo trimestre 2009 si è verificato un arretramento di -0,5% (+0,1% i dipendenti, -1,6% gli autonomi), a conferma che il ciclo economico, pur mostrando piccoli segnali di ripresa, mantiene ancora inalterati i fattori di crisi che tengono a freno gli investimenti produttivi, in particolare quelli legati all’innovazione.
Le aziende del settore impegnate a fronteggiare i tagli dei budget dei loro committenti (imprese e PA) tendono, infatti, a difendere il proprio patrimonio occupazionale interno, ma decurtano le collaborazioni esterne di consulenti e specialisti, in assenza di nuovi ordini e progetti.
D’altro canto nell’ultimo trimestre 2009 il clima di fiducia delle imprese dei servizi, seppur ancora negativo, è apparso per la prima volta in risalita. (Fonte: l’Osservatorio sull’occupazione di Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici)