Il Lazio vuole essere il precursore della svolta tecnologica del settore pubblico nel nostro Paese. Qualche segnale si era già avuto con i progetti sulla banda ultralarga e sugli open data della PA regionale; oggi, però, vengono poste le prime basi concrete di quella che sarà l’Agenda Digitale della Regione Lazio: un percorso partecipato che porterà, nel giro di pochi mesi (grosso modo per la fine dell’anno) alla costruzione e definizione di progetti che renderanno la vita e il governo della Regione all’avanguardia, in anticipo persino rispetto all’Italia nel suo complesso.
“La crescita digitale – per il Presidente del Lazio Nicola Zingaretti – è uno dei punti cardine del nostro programma di sviluppo. Siamo la regione del centro-nord che ha investito di più nella banda larga, con bandi pubblici attivi già in 23 comuni; abbiamo lanciato il portale Open Data Lazio; abbiamo introdotto la fatturazione elettronica ben 8 mesi prima del Governo. Vogliamo essere un laboratorio che sia d’esempio per gli altri”.
A tal scopo prende vita una piattaforma di consultazione, sia fisica che virtuale, che tenterà di coinvolgere tutti gli attori in gioco, pubblici e privati, per avere spunti e suggerimenti che consentano di disegnare in maniera il più possibile aderente alle esigenze della cittadinanza il futuro digitale della Regione.
Due gli strumenti principali a disposizione per completare le linee guida e passare al piano d’azione, alla fase operativa vera e propria. Il primo è la ‘Rete territoriale per il Lazio Digitale’, cinque tavoli tematici per altrettante aree d’intervento, i cosiddetti ‘cantieri digitali’, in cui gli addetti ai lavori discuteranno delle azioni già approvate e delle idee da sviluppare.
Prima di tutto, naturalmente, ci sono da costruire le Infrastrutture Digitali (programmi per la banda ultralarga, per il wi-fi, ecc.): sistemi per azzerare il divario digitale e mettersi al passo col resto del mondo; l’accesso alla Rete uguale per tutti come precondizione di ogni sorta di sviluppo. Viene poi il grande tema dell’Amministrazione Digitale, una P.A. che sia aperta e ‘intelligente’: cambiare il sistema dall’interno, sperimentando l’e-government (dematerializzazione degli atti, fatturazione elettronica, digitalizzazione dei processi interni, trasparenza degli atti). Ampio spazio sarà dedicato alla Sanità (che rappresenta circa l’80% del bilancio regionale): l’idea è quella di creare un database con tutti i tipi di prestazioni e prescrizioni mediche erogate in tutte le province del Lazio per capire i reali bisogni delle persone, per focalizzare il servizio evitando sprechi di risorse; parallelamente ci saranno quegli strumenti, alcuni già attivi, che potranno migliorare il rapporto tra cittadini e strutture sanitarie (come la ricetta digitale o come la possibilità di scaricare online i referti degli esami strumentali); con l’obiettivo ultimo di arrivare a formare per ognuno un fascicolo sanitario digitale. Si parlerà anche di Smart Cities: assieme ai Comuni, alle reti civiche, alle startup innovative si cercherà di costruire la città del futuro; questo – secondo Zingaretti – “è forse il ‘cantiere’ più delicato da affrontare perché ci troviamo in un momento di stravolgimento del territorio, con la soppressione delle Province; nella ridefinizione delle competenze bisognerà quindi discutere di come inserirci i progetti per l’innovazione urbana”. Infine, il nodo della Cittadinanza digitale: il cittadino, oggi, si organizza autonomamente in gruppi d’azione, in comitati; quasi sempre però lo fa’ per opporsi; la volontà, invece, è di coinvolgere le persone in maniera propositiva, facendo informazione e formazione tecnologica e sperimentando forme partecipate di governo del territorio. In questo solco s’inserisce proprio il secondo strumento: una piattaforma ‘social’; una comunità sull’Agenda digitale regionale che nasce con lo scopo di produrre e condividere le conoscenze in maniera (una strada già sperimentata per il progetto Open Data Lazio), con referenti di Regione e amministrazioni locali; una community di circa 500 persone che dialogano e si confrontano sui vari temi.
Naturalmente sono solo primi passi di una missione complessa ma l’Agenda Digitale regionale è l’ulteriore dimostrazione della volontà anche degli enti locali di essere in sintonia con ciò che si muove attorno alla P.A, nel mondo produttivo. In passato, infatti, per trattare queste tematiche venivano create le Agenzie, pezzi di Stato che si staccavano lasciando indietro le altre parti: un modello questo che, a detta di Zingaretti, “a conti fatti non ha pagato. La sfida è, attraverso l’innovazione, rimettere in discussione la P.A. e, con essa, l’economia intera; basti pensare che attualmente solo il 4% delle imprese italiane vende online contro una media europea del 15%.
Una sfida anche per la politica, per capire se è in grado di rifondarsi”.

Marcello Gelardini

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Marcello Gelardini
Marcello Gelardini. Giornalista Professionista, romano e orgoglioso di esserlo. Collaboratore del quotidiano online Repubblica.it, negli ultimi anni si è specializzato nel settore Tecnologia e ha approfondito il mondo delle startup. Laureato a pieni voti in Scienze politiche presso l'Università 'La Sapienza' di Roma. Grande appassionato di politica e sport. Sempre pronto a nuove sfide.