La vera, grande sfida del XXI secolo, il nostro oggi in cui si è completata la rivoluzione copernicana che rende baricentrica la Data Economy, sta nella sicurezza dei dati.
Il 7 ottobre ore 10:30-13:30 presso l’Auditorium del Padiglione dell’Unione Europea parleremo di Data Economy in IoT.
Internet delle cose protagonista dunque al prossimo appuntamento, l’ultimo della serie di incontri organizzati da EIT Digital all’Expo su Data Economy.
I dati protagonisti di tutti gli incontri sono stati al centro dei dibattiti che EIT Digital ha promosso negli ultimi due mesi dell’EXPO perchè come ha detto anche nelle pagine di Media Duemila, Roberto Saracco, direttore del nodo di Trento: “Stiamo passando dall’economia dei bit a quella dei dati”. Un nuovo cambio di paradigma è alle porte.
Presso il Padiglione Samsung – TIM in Expo, lo scorso 27 settembre abbiamo conosciuto una serie di applicazioni innovative in grado di rendere meno vulnerabili i nostri dati.
Nell’ambito dell’incontro sono state illustrate startup e applicazioni messe a punto da aziende già affermate e da Università supportate nella linea d’azione di EIT Digital riguardante il settore Privacy, Security and Trust, introdotte da una relazione – cornice dell’Action line leader Jovan Golic.
E’ improba la sfida fra chi ha desidera proteggere i propri dati – o, au contraire, ottenere dati veritieri – e chi, invece, opera per la ragione opposta. Pensiamo al recente scandalo Volkswagen, col chip malandrino in grado di coprire ai test di laboratorio il surplus illegale di emissioni venefiche di alcuni modelli diesel; pensiamo alla diffusione di dati ‘sensibili’ che infrangono segreti di Stato ed abbiamo un quadro inquietante di come il ‘tarocco’ tecnologico sfidi ogni legalità e protezione.
Così come la tecnologia produce grimaldelli virtuali per superare privacy, sistemi di sicurezza e segreti industriali è altresì in grado di pensare a nuove barriere. Il sostegno di EIT Digital, organismo che ha la missione di implementare e accrescere la tecnologia digitale in Europa, per un migliore sviluppo economico e una più ampia qualità della vita, si è rivolto ad alcuni progetti trasformatisi o in via di trasformazione in iniziative imprenditoriali in grado di rispondere alla domanda tecnologica (espressa o inespressa) sul mercato.
Per rimanere aderenti al tema prettamente alimentare di Expo, ad esempio, la case history di Cryptobrand, applicazione nata da un’intuizione di Roberto Vitti che permette, attraverso lo smartphone, di tracciare la provenienza di un alimento – nel caso illustrato una bottiglia di vino – presente in un negozio ‘materiale’ o offerta in e-commerce. Cryptobrand presenta potenzialità di sviluppo in molti campi, ovunque il brand debba tutelarsi: l’alta moda, ad esempio, i prodotti farmaceutici, i giocattoli. L’alleanza con un colosso come British Telecom e la garanzia Infocert rappresentano dei must di questa startup assai promettente, vero castigamatti degli abusatori di ‘made in…’ e di nomi di prodotti tali da indurre in errore il consumatore (ad esempio, parmesan, invece di parmigiano).
Tre italiani hanno fondato nel 2009 Security Matters, provider di soluzioni per la cybersicurezza e il monitoraggio, che ha la sua sede ad Eindhoven, in Olanda. Il prodotto tecnologico presentato a Milano, SilentDefense ICS, riguarda la difesa da cyberattacchi contro infrastrutture di vitale importanza come impianti di distribuzione di petrolio e gas, centrali elettriche, siti di banche.
Destinata agli sviluppatori è invece la tecnologia presentata da Chino.io e riguarda più strettamente la protezione dei dati inerenti i sistemi sanitari.
Cealist ha, a sua volta ideato, Homomorphic encryption, mirante ad assicurare la corrispondenza fra dati criptati e la loro decrittazione, garantendone la privacy.
Il prodotto assai complesso del settore Ricerca e Sviluppo di Poste italiane presentato nel corso dell’incontro riguarda il digital identity management, tema caldo che troverà grandi sviluppi nel futuro.
Da ben 25 anni sul mercato è F-Secure, sempre in prima linea per cercare soluzioni di cybersicurezza e privacy, messe a punto focalizzando i cambiamenti tecnologici e delle abitudini, nonché della mentalità dei consumatori: il tutto per offrire loro privacy e sicurezza nella comunicazione mobile.
Ai giorni nostri, le multinazionali e i Governi devono fronteggiare nuovi tipi di minacce. Virus e malwares, ideati per scopi criminali o di disturbo persino da Governi ‘avversari’, oltre che da organizzazioni malavitose, sostanziano le attività da contrastare, denominate APT (Advanced Persistent Threat). Reply ha ideato sistemi difensivi che vanno al di là delle tradizionali difese, costituite da firewall e antivirus, in grado di prevenire tali attacchi, che viaggiano con malwares veicolati su dispositivi mobili Android e IOS.
Destinata agli oltre 2 miliardi di smartphone nel mondo è la ricerca dell’Università di Trento che ha permesso di realizzare un sistema atto a identificare i malware sul dispositivo mobile, grazie all’opportunità di autenticare il suo proprietario attraverso la profilazione comportamentale e biometrica.
Last, but not least, è stata la presentazione della ricerca dell’Università di Berlino atta a ottenere la massima sicurezza degli smartphone. Una ricerca che farà certamente felice Frau Merkel, visti gli episodi registratisi nei mesi scorsi, che dimostrano la permeabilità dei telefonini dei vari leader mondiali.
Stefano Quintarelli, deputato e vero guru dell’informatica, ha tirato le file dell’incontro. Dalla sua analisi un particolare inquietante: la sicurezza dei dati (del governo, della pubblica amministrazione, dei cittadini) non è certo fra le priorità della nostra politica e del nostro Governo. Pannicelli caldi quelli attualmente in campo.

Per registrarsi al prossimo incontro in programma il 7 ottobre accedere al seguente link.

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Annamaria Barbato Ricci
Annamaria Barbato Ricci è una stimata e nota giornalista italiana, free lance e già capo-ufficio stampa alla Presidenza del Consiglio dei ministri, al Ministero dei Trasporti e consulente nello staff di Presidenza dell’UNICEF. E' stata coordinatrice e co-autrice della trilogia “Radici Nocerine: la Storia al servizio del Futuro”, e ideatrice de Le Italiane, un libro che racconta 150 anni di Italia al femminile.