Il Ministro Dario Franceschini, il Presidente della Biennale Paolo Baratta e il Direttore del Google Cultural Institute Amit Sood presentano il progetto che porta sulla piattaforma del Google Cultural Institute una selezione di opere e padiglioni della Biennale Arte 2015 curata da Okwui Enwezor.
“Non è assolutamente vero che chi guarda i monumenti in rete perde la voglia di visitarli”- queste le parole del Ministro Franceschini alla presentazione presso il MIBAC di un portale dedicato alla Biennale e fruibile anche in 3D, grazie alle tecnologie all’avanguardia sviluppate dal Google Cultural Institute.
Poter continuare a fruire della mostra anche quando i cancelli reali chiudono. È certamente positivo. A partire da oggi (21 ottobre 2015), la mostra internazionale e le mostre di 80 Paesi in 70 Padiglioni Nazionali saranno su g.co/biennalearte2015 si potranno sfogliare le oltre 4.000 opere e immagini documentali contenute nelle diverse collezioni e nelle mostre digitali, o ancora accedere alla visualizzazione delle aree espositive interne ed esterne dei Giardini e dell’Arsenale grazie a più di 80 immagini Street View. Google Cultural Institute, insieme alla Biennale di Venezia, ha inoltre realizzato una app per dispositivi mobili scaricabile da Google Play che consente di accedere alla Mostra digitale e di visitarla in due tour virtuali attraverso Google Cardboard.
Google+ e Hangout permettono commenti e video chat. Non manca la personalizzazione e la funzione chiamata ‘Confronta’ per comparare due diverse opere.
“La collaborazione tra Google Cultural Institute e Biennale di Venezia è davvero un esperimento molto significativo – dichiara Franceschini – che conferma la tecnologia quale grande alleata della del patrimonio culturale”. Il dibattito attrae visitatori e la rete serve anche a questo. Aumentare la conoscenza e quindi l’accessibilità è lo scopo del Ministero… “Non tutti possono viaggiare da una parte all’altra del mondo – continua il ministrio – per andare a visitare i musei. La rete fornisce accessibilità universale anche a chi non ha la possibilità di spostamento fisico, ma soprattutto fa venire la voglia di visitare luoghi storici. Questo motivo l’anno scorso ha spinto la liberalizzazione delle fotografie dei musei”.
Una vecchia norma che impediva la riproduzione, naturalmente non commerciale è stata cancellata. “Mi auguro che in futuro la Biennale fisica – conclude Franceschini – possa incrociarsi con quella virtuale. Le nuove tecnologie possono contribuire a rendere comprensibile, accessibile e accattivante anche l’occhio di una persona che senza aiuto non vede”. Il Ministro pensa di coinvolgere tutte le startup italiane che si occupano di nuove tecnologie applicate ai beni culturali ed al turismo per migliorare la fruizione di tutti i beni perché dice: “Ci sono iniziative fantastiche e questa è la direzione da seguire senza paure, ma con voglia di innovazione ed anche un pò di rischio”.

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Sara Aquilani
Ha conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione presso l'Università degli Studi della Tuscia e si è specializzata in Editoria e Giornalismo presso l'Università LUMSA di Roma. Attualmente lavora per TuttiMedia/Media Duemila.