“Chiamata alle arti! Mecenatismo ed imprese: un investimento strategico” organizzato da Arcus e Federmanager-Vises onlus in collaborazione con il Polo Museale del Lazio – Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.
Nella splendida cornice di Palazzo Venezia protagonista l’informazione, le opportunità offerte dall’Art Bonus e precisamente il credito d’imposta del 65% per le donazioni a favore della cultura sono state spiegate ad una platea di imprenditori.
il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali Dario Franceschini ha ribadito l’importanza dell’Art Bonus e i traguardi raggiunti dopo il durante il primo anno di attuazione “sperimentale”. L’Art Bonus, infatti, si conferma quale strumento strategico per lo sviluppo del mecenatismo culturale e va a regime. Il 2015 si è chiuso con 57 milioni di erogazioni liberali, da parte di oltre 1400 mecenati, a 388 enti registrati sul portale www.artbonus.gov.it A fine gennaio 2016 le erogazioni liberali Art Bonus registrate ammontano complessivamente ad oltre 62 milioni di euro, gli enti registrati sono circa 450 e i mecenati oltre 2.000.
“Sono risultati in crescita costante che testimoniano una vera e propria rivoluzione culturale che sta coinvolgendo cittadini e imprese nell’obiettivo comune di tutelare e sostenere il nostro patrimonio culturale. Adesso quello che ci aspettiamo è il protagonismo delle grandi aziende che, finalmente, possono usufruire, in modo stabile e con semplicità, dell’incentivo fiscale più alto d’Europa – ha affermato Franceschini –”.
Durante la giornata sono intervenuti personaggi di spicco del mondo istituzionale, imprenditoriale e culturale che hanno discusso le prospettive future della legge, ruolo, contenuti, ambiti di applicazione, progetti e prospettive delle istituzioni private. Uno sguardo d’insieme per promuovere un investimento strategico e coeso fra pubblico e privato.
“Siamo lieti – ha dichiarato l’ambasciatore Ludovico Ortona, amministratore unico di Arcus – di supportare il MiBACT nell’attuazione di questa norma attraverso la costruzione/gestione di un sito web di facile accesso e utilizzazione, nonché la continua assistenza e consulenza ai potenziali mecenati e agli enti pubblici beneficiari di erogazioni.”
Stefano Cuzzilla (Presidente di Federmanager) ha sottolineato come “incentivare il recupero e la valorizzazione del patrimonio artistico e culturale italiano significa sostenere anche l’industria della cultura e le possibilità per il nostro Paese di far valere una leva di competitività che è unica al mondo. Condividiamo in pieno il progetto ArtBonus e oggi rinnoviamo il nostro impegno nell’opera di sensibilizzazione e messa a sistema delle iniziative liberali che i nostri manager portano avanti in favore dell’inestimabile ricchezza comune”.
Rita Santarelli (Presidente di Vises Onlus) ha affermato: “L’Italia possiede un immenso patrimonio culturale e artistico, Vises Onlus ha deciso di impegnarsi nel supportare una politica innovativa legata proprio ai temi della cultura e dell’ambiente. L’impegno della nostra associazione è teso a sviluppare progetti didattici con la finalità di promuovere nei più giovani la partecipazione attiva, l’apprendimento e lo sviluppo di competenze attraverso attività laboratoriali legate ai temi ambiente e cultura.”
Edith Gabrielli (direttore del Polo Museale del Lazio) che ha dato il benvenuto ai rappresentanti di ARCUS, Federmanager e Vises onlus, promotori del convegno, e ai numerosi ospiti, ha sottolineato l’importanza della Certosa di Trisulti nel panorama degli interventi di Art Bonus. “La qualità del territorio insieme alla straordinaria struttura architettonica e al suo stato di conservazione” dice Gabrielli fanno della Certosa uno dei luoghi eccellenti della nostra Regione che bisogna assolutamente conoscere e valorizzare. La esigua comunità religiosa che ancora la occupa sta per lasciarla; lo Stato se ne farà carico, insieme alle strutture del territorio e alla società civile rappresentata dagli imprenditori che hanno dimostrato attaccamento al territorio stesso. L’augurio è che la Certosa diventi laboratorio per sperimentare modelli di gestione e collaborazione”.
Giuliano Volpe (Presidente Consiglio Superiore per i Beni culturali e paesaggistici) ha evidenziato la rivoluzione dell’ Art Bonus nel campo dei beni culturali. “Dopo quasi 30 anni, non solo di disinteresse, ma di tante riforme del Ministero – ha affermato – abbiamo una riforma che ha una visione culturale forte. Nell’ultimo investimento di 300milioni – aggiunge – ci sono 45milioni destinati ad integrare i fondi dell’Art Bonus per fare in modo che un progetto finanziato con questa legge vada a buon fine, nel caso in cui il finanziamento raccolto dal privato non sia sufficiente a finanziare il progetto. L’obiettivo – ha concluso – è superare una serie di blocchi che hanno arrestato lo sviluppo del nostro paese nel settore culturale per decenni”.
Ettore Pietrabissa (Direttore generale Arcus) ha ricordato che bisogna pensare all’Art Bonus non solo come strumento tecnico fine a se stesso, ma come braccio operativo di un progetto lanciato dal Ministero. “Come percettori dei benefici dell’Art Bonus dunque beneficiari e mecenati questo progetto riguarda tutti. Siamo partiti 60milioni di euro, arrivati a 2000 mecenati ed a oltre 400 iniziative cantierate e questo è un successo nella speranza di migliorare ancora – ha affernato Pietrabissa –“.
Maurizio Stirpe (Presidente Unindustria – Unione degli industriali e delle imprese di Roma, Frosinone, Latina, Rieti, Viterbo) ha rimarcato il dovere delle istituzioni in rappresentanza delle imprese e degli imprenditori a sostenere il settore pubblico usando l’Art Bonus come una delle condizioni che possono spingere gli imprenditori ad investire in cultura. L’entusiasmo nel fare – ha dichiarato – deve essere anche originato nell’obiettivo di dare continuità a dei beni che in pratica morirebbero”.
Alessandra Sartore (Assessore bilancio, Patrimonio e Demanio della Regione Lazio) ha portato la sua testimonianza in quanto rappresentante della Regione: “La Regione si deve far carico del coordinamento di tutto il territorio coprendo un ruolo importante per l’attivazione di contributi spontanei. Coesione importante per riattivare un territorio attraverso la tutela, riuso, restauro ma anche l’implementazione del turismo”.
Flavia Nardelli (Presidente Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera dei Deputati) ha espresso grande soddisfazione per i risultati straordinari raggiunti dall’Art Bonus ricordando che l’articolo 9 della Costituzione italiana è unico nel panorama delle costituzioni europee ribadendo l’importanza del sostegno dei privati per promuovere e valorizzare il nostro patrimonio culturale”.
Per Carolina Botti (Direttore Centrale Arcus) “l’Art Bonus è una Legge rivoluzionaria che cambia le modalità di gestione possibili del patrimonio culturale e innovativa per l’attuazione e per l’associazione alla norma di un servizio che accompagna, spiega, promuove la norma stessa e per i contenuti”.
Per Giovanni Lo Storto (Direttore generale LUISS) l’Art Bonus è un’ iniziativa straordinaria, una ventata di aria fresca con i privati che partecipano a riprendere il bene comune. Si tratta di una sfida per i soggetti educatori, sfida che li rende responsabili a sensibilizzare i giovani sull’importanza del patrimonio artistico culturale del nostro paese ”.
Antonio Calabrò (Responsabile gruppo cultura di Confindustria) ha dichiarato che: “l’Art Bonus è importante non soltanto per la coesione fra pubblico e privato, ma perché individua un elemento fondamentale nella competitività del nostro paese che si distingue per la bellezza del patrimonio culturale che le imprese sono responsabili di sostenere”.
Andrea Monzani (Responsabile comunicazione Borsa italiana) ha affermato: “Noi come borsa italiana abbiamo fatto un bellissimo percorso di conoscenza e di scoperta reciproca con il mondo dei beni culturali. Come missione portiamo le eccellenze italiane all’estero e le mettiamo in contatto con gli investitori internazionali. Ci siamo resi conto che il patrimonio culturale italiano è un elemento proprio di vantaggio competitivo non solo del paese ma anche delle singole imprese. Le nostre competenze devono moltissimo alla cultura italiana e quindi è fondamentale sostenerla”.
Raffaele Pastore (Direttore studi e ricerche UPA e Responsabile upaperlacultura.org.) parla del grande progetto di UPA per la cultura: “UPA plaude l’Art Bonus. L’associazione è, infatti, già impegnata a sostegno della culturale con il portale upaperlacultra.org, sito semplice, trasparente senza scopo di lucro. Il portale permette un confronto diretto fra domanda ed offerta, da una parte ci sono le imprese dall’altra enti, associazioni no profit, fondazioni che propongono. Il sito è stato lanciato a luglio in occasione dell’assemblea plenaria UPA, (presentato a Milano e Roma in ottobre scorso) in poco più di 100 giorni sono arrivati oltre 140 progetti. Il sito si presenta come un vero e proprio catalogo di progetti culturali. Upaperlacultura.org in un certo senso è complementare all’Art Bonus, in quanto l’obiettivo comune è generare nuovi abitudini e promuovere gli investimenti in cultura e nella valorizzazione dei beni culturali”.
Giorgio Ambrogioni (Presidente CIDA) ha proposto un’iniziativa al Ministero. “l’Art Bonus è una grande sfida culturale che accogliamo. La CIDA rappresenta 10 federazioni manageriali di settore e quindi rifletteremo su valorizzare all’interno delle aziende di questo strumento a tutela del patrimonio culturale. Rappresentiamo 130 mila dirigenti portatori di competenze, siamo pronti a sottoscrivere un patto di collaborazione in chiave volontaristica con il Ministero per offrire le nostre competenze ai siti che vogliono farsi conoscere e valorizzarsi”.
Giacomo Gargano (Presidente Federmanager) Roma non è ottimista: “Nelle classifiche delle città più visitate al mondo quelle italiane non stanno mai ai primi posti abbiamo una potenza culturale con tantissimi opere che non vengono visitate e l’Art Bonus è lo strumento giusto per ribaltare questa situazione”.
Dalla giornata è emerso con forza il concetto della campagna Art Bonus: “Mecenati di oggi per l’Italia di domani”. Il patrimonio artistico-culturale vive anche dentro di noi. Conservare i nostri beni culturali vuol dire conservare anche la nostra identità e trasmetterla ai nostri figli. Anzi, molto di più: è garantire al mondo la perpetuazione di una risorsa cruciale il cui destino è anche nelle nostre mani…
Come ha ben detto Derrick de Kerckhove nel blog: abbiamo bisogno di nuovi Dante – Michelangelo – Croce – Botticelli – Fermi – etc… Abbiamo bisogno di credere in noi stessi e ripartire dai fondamentali e cioè dall’arte e dalla cultura. Il nostro Osservatorio TuttiMedia promuove un ciclo di conferenze per festeggiare il ventesimo compleanno dell’intelligenza tipica dedicata a “Culturale intelligence”. La Cultura che intelligentemente diviene business.