La presidente della Camera Laura Boldrini porta avanti il suo impegni europeo: dopo avere lanciato, venerdì 12 febbraio, la consultazione popolare su htpp://civici.eu/camera, che ha avuto subito un grosso impatto, ed essere stata a Lesbo, soglia d’approdo nell’Unione per gli esuli in fuga dalla guerra in Siria attraverso la Turchia, ha incontrato, nella Sala della Regina di Montecitorio, i docenti protagonisti di Università per l’Europa, un gruppo organizzato e animato da Francesco Gui, storico e presidente del Movimento Federalista Europeo del Lazio.
Dopo i saluti del rettore della Sapienza Eugenio Gaudio, della presidente dell’Associazione universitaria di Studi europei Daniela Preda, e del professor Gui, la giornata di studi sul tema ‘La revisione dell’assetto costituzionale dell’Ue in una prospettiva federale’ ha visto relazioni del preside della School of Law della Luiss Enzo Moavero Milanesi, ex ministro per gli Affari europei nei Governi Monti e Letta, e del professor GianLuigi Tosato. Ci sono poi stati interventi di una ventina di docenti di tutta Italia, dagli Atenei di Milano e Catania, di Pavia e di Teramo, di Genova e di tutte le Università romane. Nel pomeriggio i lavori sono stati presieduti dal presidente della commissione politiche dell’Unione europea della Camera, Michele Bordo.
Nel suo intervento, la presidente Boldrini ha prospettato la costruzione di una “nuova macchina” europea: una struttura federale dotata di risorse vere e adeguate, mentre l’attuale bilancio dell’Ue vale appena l’1% del Pil dei 28 (il bilancio federale degli Stati Uniti vale circa il 25% del Pil dell’Unione). La presidente s’è inoltre detta favorevole a un ministro dell’economia europeo, ma anche a un ministro del Lavoro, purché dotati di poteri veri. E, riferendosi alla crisi dei migranti, ha giudicato “spaventoso” che alcuni Stati chiudano i propri confini a chi fugge dalla guerra e dalle persecuzioni.
Nelle prossime settimane, la Boldrini porterà avanti l’impegno europeo, cercando di ottenere più consensi sulla dichiarazione per un’Unione federale già sottoscritta dai presidenti di 11 Parlamenti nazionali.

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Giampiero Gramaglia
Giornalista, collabora con vari media (periodici, quotidiani, siti, radio, tv), dopo avere lavorato per trent'anni all'ANSA, di cui è stato direttore dal 2006 al 2009. Dirige i corsi e le testate della scuola di giornalismo di Urbino e tiene corsi di giornalismo alla Sapienza.