Questa mattina l’anno scolastico degli insegnanti di Modena inizia con il seminario di apertura promosso dal settore Istruzione del Comune di Modena al Forum Monzani.
L’appuntamento, che è ormai una tradizione per centinaia di docenti modenesi del primo ciclo, è quest’anno dedicato al tema “Educare alla memoria. Identità tempo complessità del reale”. Interviene il nostro direttore scientifico Derrick de Kerckhove che afferma: “La storia della memoria di tipo occidentale comincia con Platone che considerava l’invenzione della scrittura “fonte d’ignoranza” perché le persone, contando sullo spostamento della memoria nelle cose scritte, avrebbero dimenticato di ricordare le cose dentro di loro. Diceva Marino Niola al festival della memoria di Mirandola: “In effetti, allora come ora, siamo davanti a una delocalizzazione della memoria. Che smette di essere una proprietà personale, un gioco di sinapsi individuale, per trasferirsi su un supporto collettivo. In principio la tavoletta di cera o la pergamena, poi il libro, oggi il disco rigido”. Spostare la memoria fuori della testa lascia solo l’esperienza del corpo, più tenacia. Inoltre l’identità invece di formarsi sui ricordi internalizzati si costruisce e si diffonde sulla rete, i ragazzi pubblicano se stessi invece di crescere nell’intimità del loro pensiero. Nel mondo di una memoria universale, fuori della persona, accessibile istantaneamente, tutto il tempo si riassume nel momento presente. Educare o re-educare la memoria diviene essenziale. Ho immaginato l’ordine dei Gesuiti 2.0 per rifondare un’educazione basata sulla condizione digitale, come la ratio studiorum creata da Loyola era basata sulla scritture e la stampa. La domanda sarà come gestire la complessità all’era dei Big Data”.