Dopo il successo della terza edizione, che ha contato la partecipazione di oltre 2.000 studentesse degli istituti superiori, mercoledì 11 ottobre, presso l’Ambasciata USA a Roma, si è svolta la conferenza stampa di presentazione della quarta edizione del progetto Coding Girls. Il progetto di Ambasciata USA in Italia e Fondazione Mondo Digitale, in collaborazione con Microsoft Italia, nato per abbattere la distanza tra i generi in campo tecnologico e attrarre le giovani donne verso la carriera digitale. Sono più di 60 le studentesse più talentuose che, dopo essersi allenate alla Summer School di Coding Girls, appassioneranno al coding e al pensiero aperto 4.000 coetanee e compagne più giovani. Guidate dall’americana Emily Thomforde, Code Educator and Science Technology Engineering Art and Mathematics (STEAM) Specialist, dal 6 al 17 novembre saranno protagoniste di una staffetta formativa itinerante che coinvolgerà le studentesse di 20 scuole di Milano, Roma, Napoli e Catania. Le ragazze si sfideranno in quattro hackathon regionali. Poi ancora allenamenti locali, diffusi e intensivi, per le ragazze che vogliono diventare tutor, con sessioni formative mensili.
Con Coding Girls nasce anche la prima associazione italiana per la valorizzazione dei talenti femminili nel campo delle STEAM, basata sull’effetto moltiplicatore della formazione alla pari e sullo sviluppo di una giovane e-leadership al femminile. Con il programma Coding Girls Fondazione Mondo Digitale, Missione diplomatica USA in Italia e Microsoft Italia sono a fianco delle giovani donne per accelerare il raggiungimento della parità di genere nel mondo del lavoro.
L’iniziativa nasce per avvicinare le ragazze al mondo del lavoro che si sta trasformando chiedendo sempre più competenze tecnico-scientifiche. Infatti per i laureati italiani in materie tecnico-scientifiche il tasso di occupazione è superiore al 90% (Almalaurea, 2017), eppure nel 2015 il 39% dei giovani ha conseguito un titolo di studio in facoltà umanistiche e sociali (Education at a glance, 2017). Il quadro è più critico se si guarda al numero di donne impiegate nel settore ICT in tutto il mondo, il 20% secondo gli esperti Ocse. Un gender gap non solo quantitativo ma anche qualitativo (solo il 15% ricopre posizioni manageriali), difficile da colmare. I paesi emergenti sembrano recuperare più rapidamente rispetto alle economie più avanzate: in Estonia le donne nell’informatica sono tante quante gli uomini, in Italia solo una su tre, mentre in America il loro numero è andato drasticamente diminuendo negli anni, tanto che la Casa Bianca ha annunciato un impegno di 200 milioni di dollari all’anno per l’istruzione informatica in tutte le scuole.