Antonio Palmieri (responsabile internet e nuove tecnologie di Forza Italia), racconta la politica sulla Rete del suo partito: innovare nella comunicazione è il concetto sul quale riflettiamo. Derrick de Kerckhove propone qualche tema da approfondire poi nei primi mesi del 2018 quando la battaglia elettorale sarà nel pieno dello svolgimento.
La Rete per il messaggio politico appannaggio solo di Grillo e Renzi?
Forza Italia ha una sua strategia per la rete, infatti noi siamo online da febbraio del ’95. Successivamente, in ottobre dello stesso anno, abbiamo introdotto l’aggiornamento quotidiano del nostro sito web. Nel mio libro “Internet e comunicazione politica” racconto i tratti salienti della nostra esperienza online.
Leggo un suo tweet: “La comunicazione è politica e la politica è comunicazione. Se si hanno responsabilità istituzionali non si può non comunicare, bisogna necessariamente padroneggiarne gli strumenti”. E allora?
Questa campagna elettorale sarà una sfida inedita perché, per quanto riguarda l’Italia, è la prima veramente social. Nel 2012/13 i social avevano già un certo peso, ma non paragonabile all’attuale.
Un quinquennio dopo lo scenario è completamente diverso e va affrontato con attenzione. Possiamo in sintesi dividere i social così: Facebook è il gazebo nella piazza; Twitter l’ufficio stampa, il punto di relazione e formazione; Instagram il manifesto, il backstage, il dietro le quinte. Una riflessione a parte va fatta per YouTube, in quanto produrre video di qualità richiede competenze ad hoc.
Dunque ha convinto Berlusconi …
Il nostro leader utilizza i social già da diverso tempo, infatti la sua pagina Facebook è attiva dal 2010. Oggi abbiamo rilanciato la sua presenza in Instagram e iniziato in Twitter, per aumentare la nostra presenza in rete, favoriti dal fatto che Berlusconi è tornato in campo. Senza leader non si può comunicare, anche online. Vogliamo essere dappertutto, ma con originalità. La comunicazione è un abito su misura pertanto Berlusconi si caratterizza con una presenza online diversa da quella di Salvini, Renzi o Grillo. La priorità oggi è tenere uniti i nostri sostenitori con scambi costanti di informazione e “ascoltando” le reazioni sui social, così da poter dare risposte adeguate.
Parliamo di sentiment analysis?
La nostra è una sentiment analysis umana perché non ci affidiamo agli algoritmi ma leggiamo direttamente i commenti. Va considerato anche che la gran parte delle persone ancora “ignorano” le elezioni, non esiste ancora un pubblico affamato di informazioni. La seconda fase arriverà a ridosso della campagna elettorale, quando in molti verranno a cercare informazioni online. Stiamo lavorando per accoglierli.
Ha già lavorato alla strategia per la campagna elettorale?
Prima di tutto bisogna creare il contenuto da comunicare, base di ogni strategia: leader, programma e un linguaggio semplice sono gli elementi cardine.
Come ho detto prima, Berlusconi è tornato in campo dopo tre anni e mezzo di sostanziale assenza dalla politica. Questo è il punto di partenza per confezionare il messaggio giusto in questa fase di pre-campagna.
Come inizia la costruzione dell’immagine del leader?
Il leader costruisce la sua immagine da solo, nel senso che la storia di Berlusconi parla da sé. In più lui è uomo d’azione e di comunicazione, quindi partecipa alle riunioni, condivide le linee strategiche di fondo e valuta i materiali di comunicazione che il gruppo di lavoro produce.
Pronto, dunque, alla prossima battaglia?
Ora siamo impegnati nella costruzione dei format di comunicazione adatti a Internet, così quando entreremo nel cuore della campagna elettorale saremo già radicati.
La strategia è scegliere pochi punti di interesse generale e focalizzarci su questi con proposte articolate e un impegno costante per comunicarle.
Tutto questo online ma avendo sempre ben presente che in Italia il mezzo centrale resta ancora la tv.
Politica e futuro digitale dell’Italia…
Il futuro digitale dell’Italia è garantito e prescinde dalla politica perché la tecnologia va avanti e non ha bisogno della politica.
Il nostro obiettivo, per quanto riguarda l’innovazione, è prendere il buono dalle cose fatte in questa legislatura e portare a compimento ciò che i governi uscenti non sono riusciti a fare. Noi ci poniamo in continuità con il positivo, dove c’è, ovviamente.
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