L’acquisizione della 21st Century Fox da parte della Walt Disney Company è diventata realtà: per una cifra di 66,1 miliardi di dollari (52,4 miliardi di dollari in azioni e 13,7 miliardi di dollari di debiti Fox assunti), la multinazionale di Topolino ingloba la società di Rupert Murdoch e si configura come il più grande protagonista globale nel settore dell’intrattenimento. L’operazione, che si potrà dire definitivamente conclusa a metà del 2018 – se ratificata dal Governo USA – è un segnale importante che prefigura il nuovo scenario televisivo mondiale: lo streaming online.
Netflix oggi segna il passo, con i suoi 75 milioni di abbonati, e Amazon sta potenziando il servizio PrimeVideo per seguirne la scia: ma molti altri sono i competitors che ogni giorno nascono e crescono sul mercato, perchè la richiesta di contenuti on demand sta diventando la tendenza preferita da parte dei consumatori e il contemporaneo sviluppo della banda ultralarga, che ne consente una fruizione ottimale e sempre di maggior qualità, ha accelerato il fenomeno. Comprensibile quindi il contrattacco, in grande stile, della Disney che, con questa acquisizione, in un colpo solo arricchisce la propria offerta con i canali di intrattenimento Fox (colmi di contenuti di grande successo), e si getta nello mercato dello streaming, veicolandoli online. Nell’accordo rientra infatti anche il controllo del 60% di Hulu, vero e proprio colosso del settore.
Esemplificative, a questo proposito le affermazioni del presidente e ceo di Disney, Robert A. Iger: «L’acquisizione di questa stellare collezione di business della 21st Century Fox è il riflesso della crescente domanda dei consumatori per una ricca diversificazione delle esperienze di entertainment, che sono più avvincenti, accessibili e convenienti di quanto non lo fossero prima».
Murdoch, dal canto suo, non esce sconfitto da un’operazione che, a prima vista, potrebbe sembrare una cessione: il pagamento infatti non avviene in dollari, ma in azioni, consentendo al magnate australiano di diventare il primo azionista industriale della Disney (con una quota stimata attorno al 5,9%).
Disney compie dunque un passo da gigante nel mercato dello streaming online, e consolida la propria forza nel settore dell’intrattenimento, con un’offerta di contenuti sterminata e titoli che sono già veri e propri blockbuster: l’impero di Topolino non conosce più confini.