Millecinquecento milioni di smartphone nel mondo ma a Barcellona con l’appuntamento dell’anno dedicato al mondo del  mobile inizia la fine di un’era. Le case dei nostri inseparabili telefonini o smartphone come li vogliamo chiamare non sanno più cosa inventare e quindi si concentrano su oggetti con batterie con una settimana di autonomia, fotocamere, estetica e funzioni software con l’ausilio del machine learning. Al Mobile World Congress  15 anni dopo arrivano le macchine, già l’anno scorso avevano fatto capolino. Ma quest’anno la  BMW, farà vedere una i3 con livello di automazione 5, cioè un’auto del tutto capace di sostituire il guidatore umano. Huawei mostrerà un’auto guidata dall’intelligenza artificiale di uno dei suoi smartphone Mate 10 Pro. Lenovo, grande nel  mercato alla fiera presenta visori per realtà aumentata e virtuale.  E poi naturalmente  gli  assistenti vocali, Alexa (Amazon) e Google Assistant che realizzano il sogno del maggiordomo per tutti, anche se virtuale. Le previsioni di mercato indicano che entro il 2018 il 40% degli americani ne avrà uno in casa.

È l’inizio di una nuova epoca, quella che viene già definita l’era post-smartphone. Anche se passeranno ancora anni prima di rinunciare al fedele compagno di tasca (o borsa) a cui siamo abituati da quasi un decennio.

Mobile World Congress

 

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Sara Aquilani
Ha conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione presso l'Università degli Studi della Tuscia e si è specializzata in Editoria e Giornalismo presso l'Università LUMSA di Roma. Attualmente lavora per TuttiMedia/Media Duemila.