Una nuova sfida per giornali e giornalisti che sono il nucleo da cui ripartire: “I giornalisti non hanno capito che l’opinione si sarebbe estinta come un fiume non più alimentato – dice Derrick de Kerckhove, direttore scientifico di TuttiMedia e Media Duemila – anche perché oggi non più pubblica dal momento che ciascuna ha una sua opinione”.
“L’Osservatorio TuttiMedia è impegnato in un progetto straordinario per ricostruire una “mente pubblica”, attualmente frammentata, quella che una volta si definiva “opinione pubblica” E’ il momento di affrontare in un processo di “intelligenza connettiva questo problema universale, strategico per ricostruire le regole della vita comune nelle società complesse e iperconnesse. Per avviare questa azione abbiamo bisogno di un “nucleo di opinione pubblica” dove a tutti i media è assegnato un ruolo, ma il punto giusto da cui ripartire è il giornalismo fatto dai professionisti”.
“I giornalisti forse non hanno colto il pericolo che l’opinione pubblica consapevole si sarebbe estinta come un fiume non più alimentato – dice Derrick de Kerckhove – perché aggredita da pensieri populisti fondati non più su ragioni pubbliche, ma su opinioni emotive di ciascuno che irrompono, in maniera devastante, nella dimensione spaziale e filosofica dell’informazione come desideri di un popolo che spesso non esiste come comunità umana connessa su valori e principi condivisi”
Su queste riflessioni, elaborate dal prof. Derrick de Kerchove, direttore scientifico di TuttiMedia e Media Duemila, si fonda il nuovo umanesimo alimentato dall’informazione e non dalle fake news. Una nuova dimensione di sfida epocale per giornali e giornalisti che sono, contrariamente alle apparenze mediatiche, il nucleo da cui ripartire.
“Il giornalismo è centrale, in questo momento storico – spiega de Kerckhove – La televisione, in passato, creava spazio e mente pubblica, oggi il medium dominante è lo smartphone. Con YouTube la gente ha preso possesso del media Tv – incalza il guru dell’era digitale – e ciascuno, da “individuo sconnesso”, crea il suo pubblico. Viviamo in un momento di dissenso e divisione; è urgente studiare le fonti utili a recuperare il senso dello spazio condiviso”.
Ecco perché la X edizione del premio Nostalgia di Futuro è dedicata al tema: Public Mind: la costruzione dell’opinione pubblica nell’era dell’algoritmo. L’appuntamento è a Napoli quest’anno il 24 settembre (ore 14:30-18:00) Aula De Sanctis dell’Università degli Studi di Napoli Federico II (sede centrale – Corso Umberto I).
Questa scelta trae spunto dal programma “Public Mind” di Bill Moyers, serie Tv che esplora l’America degli anni ’90, anche perché siamo ospiti della grande manifestazione Rai. IL PRIX ITALIA. Nostalgia di futuro apre la manifestazione che riunisce tutti i broadcaster del mondo e che festeggia 70 anni.
Allora la Tv è ancora la fonte cui tutti si abbeverano? Scorrendo l’attualità sembra ancora plausibile perché Facebook lancia Watch la sua televisione per ora solo in USA. YouTube spopola e come diceva McLuhan: Ci sarà un tempo in cui la Televisione sarà autoprodotta dagli utenti…