I dati Agcom dell’ultima settimana riguardano il SIC (Sistema integrato delle Comunicazioni) che nel 2017 vale 17,5 mld di euro (- 0,9% sul 2016) e le quote più rilevanti detenute da Comcast Corporation/Sky, Fininvest e Rai. La domanda è: nell’era della velocità i dati 2017 diffusi nel 2019, hanno ancora un senso? In ogni caso l’istruttoria 2017 è stata chiusa il 10 gennaio 2019 e come riportato il Sistema Integrato delle Comunicazioni (SIC) vale 17,5 miliardi di euro che significa l’1,01% del Pil e significa una riduzione dello 0,9% rispetto al 2016. L’area radiotelevisiva conferma il proprio primato per incidenza sul totale (51%), mentre scende al 22% il peso complessivamente esercitato da quotidiani, periodici, agenzie di stampa ed editoria annuaristica. Cresce l’incidenza sul SIC dell’area che include l’editoria elettronica e la pubblicità online (14%), laddove il peso del settore cinematografico registra una flessione, attestandosi al di sotto del 5%. Pressoché stabile rimane l’incidenza degli altri comparti, quali pubblicità esterna (2%) e “below the line” (7%). È quanto emerge dalla chiusura del procedimento per la valutazione delle dimensioni economiche del SIC per l’anno 2017, deliberata dal Consiglio dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni. Sulla base delle informazioni raccolte, Agcom ha determinato la distribuzione delle quote dei principali soggetti presenti nel SIC, da cui si rileva come nessuno di essi abbia realizzato nel 2017 ricavi superiori al limite del 20% previsto dall’art. 43, comma 9, del Testo Unico dei Servizi di Media Audiovisivi e Radiofonici (TUSMAR). A tale riguardo, si evidenzia che i primi dieci gruppi operanti nel Sistema Integrato delle Comunicazioni rappresentano congiuntamente – con quasi 11 miliardi di euro – il 62% delle risorse totali. In particolare, le quote più rilevanti sono detenute da Comcast Corporation/Sky (15,4%), Fininvest (15,2%) e RAI Radiotelevisione Italiana (14,1%). Seguono Google (4,1%), Cairo Communication (3,8%), GEDI Gruppo Editoriale (3,2%), Facebook (2,7%). Intanto l’Agcom ha anche diffuso i dati che riguardano la diffusione di linee ultrabroaband che conquista il 41% con una novità Iliad, nuovo soggetto, conquista il 2,2% del mercato mobile. A fine settembre 2018, gli accessi complessivi della rete fissa si riducono di 80mila unità rispetto al trimestre precedente (-90mila unità su base annua). I dati dell’Osservatorio sulle Comunicazioni, diffusi oggi dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, evidenziano tuttavia profondi mutamenti nella composizione delle tecnologie utilizzate per la fornitura del servizio: se nel settembre 2014 quasi il 95% degli accessi alla rete fissa era in rame, dopo quattro anni questi sono scesi al 62%, pari ad una flessione di 6,8 milioni di linee. Nello stesso periodo sono cresciuti gli accessi tramite altre tecnologie qualitativamente migliori, in particolare quelle in tecnologia FTTC (+5,5 milioni di unità), FTTH (+460 mila) e FWA (+ 660 mila). Tale dinamica si riflette in un aumento delle prestazioni della rete in termini di velocità di connessione: le linee con velocità inferiore ai 10 Mbit/s sono passate da poco meno dell’80% delle linee broadband e ultrabroadband nel settembre 2014, al 26,9% nel settembre 2018, mentre il peso delle linee con velocità pari o maggiore di 30 Mbit/s, è salito dal 2,8 al 41,4%. Il quadro competitivo degli accessi broadband e ultrabroadband vede Tim quale maggiore operatore con 44,5%, seguito da Vodafone, Fastweb e Wind Tre con quote comprese tra il 14 ed il 15%. Nella rete mobile, si registra su base annua un aumento complessivo di 3,8 milioni di sim: le M2M sono cresciute di 4,6 milioni, mentre quelle “solo voce” e “voce+dati” si sono ridotte di 800 mila unità. Tim (con una quota in aumento dello 0,5% rispetto a settembre 2017) sale al 31,0%, mentre Vodafone (29,4%) e Wind Tre (29,1%) perdono rispettivamente lo 0,8% e il 2,3%. Di contro, Iliad nei primi tre mesi di attività in Italia conquista il 2,2% del mercato. Se si considerano unicamente le sim “human”, escludendo quindi le M2M, nonostante una quota in calo di 2,2 punti percentuali, Wind Tre rimane il principale operatore con il 33,2%. Prosegue poi a ritmi sostenuti la crescita della larga banda mobile: nel terzo trimestre dell’anno le sim che hanno effettuato traffico dati hanno superato i 57 milioni (+8,7% su base annua), con un consumo medio unitario di dati stimabile in 3,88 GB/mese (+50,8%). Relativamente al settore televisivo, rispetto a settembre 2017 si riscontra una crescita degli ascolti per la Rai (+1,5%), che sale al 36,5%, mentre Mediaset (-2,2%) ottiene una share del 29,0%. Nello stesso periodo risultano sostanzialmente stabili le quote di Comcast (Sky Italia) e Discovery mentre cresce di 0,7 punti percentuali l’ascolto di La7 del gruppo Cairo Communication. Il settore dell’editoria continua a registrare risultati negativi: nel mese di settembre 2018 la vendita di quotidiani (copie cartacee e copie digitali) è risultata di poco superiore ai 2,8 milioni di copie, in flessione dell’8% rispetto allo stesso mese del 2017. Guardando all’intero periodo considerato (settembre 2014–settembre 2018), le copie giornaliere UFFICIO COMUNICAZIONE stampa@agcom.it www.agcom.it Tel. 06 – 69644919 complessivamente vendute (cartacee e digitali) dai sei principali editori sono passate da 2,9 a 1,9 milioni circa. Con riferimento al totale delle copie cartacee vendute nell’editoria quotidiana e periodica, come risultante dai dati di base dell’Informativa Economica di Sistema 2018, tra il 2013 ed il 2017 si osserva un calo del 33% per i quotidiani e del 29% per i periodici. Per quanto riguarda l’utilizzo di Internet, nel mese di settembre 2018, 42,7 milioni di utenti medi giornalieri si sono collegati ad Internet, per un totale di 70 ore di navigazione mensile a persona. Continua a crescere l’audience dei principali social network, dove Facebook con 35,7 milioni di utenti unici si conferma il social maggiormente frequentato, seguito da Instagram (22,3 mln) e Linkedin 15,3 mln). Con riferimento al Sistema Integrato delle Comunicazioni (SIC), nel 2017, i ricavi complessivi ammontano a 17,5 miliardi di euro, registrando una riduzione dello 0,9% rispetto al 2016. Tutte le aree economiche del SIC segnano una variazione negativa ad eccezione del segmento che comprende l’editoria elettronica e la pubblicità online (+12,6% sul 2016). La pubblicità nel suo complesso, con un peso di quasi il 52%, risulta la principale fonte di ricavo del SIC. Tra i soggetti presenti nel sistema, Comcast Corporation/Sky (15,4%), Fininvest (15,2%) e RAI (14,1%) si confermano i principali operatori. Riguardo al settore postale, nei primi nove mesi dell’anno, i ricavi complessivi sono aumentati del 3,3% rispetto allo stesso periodo del 2017, con i servizi di corriere espresso in crescita del 6,2% e quelli postali in flessione dell’1,1%. I volumi dei servizi compresi nel servizio universale risultano in flessione del 12,9%, mentre gli invii di pacchi sono in crescita del 7,6%, con 345 milioni di unità movimentate da inizio anno. Il quadro concorrenziale del settore, nel suo complesso, vede Poste Italiane principale operatore con il 38,1% (oltre il 43% includendo l’operatore SDA). Tale quota supera il 74% per il segmento dei servizi postali liberalizzati. I servizi di corriere espresso mostrano invece un maggiore livello di competizione: i tre principali operatori risultano essere DHL, con il 21,8%, seguita da TNT-FedEx con il 18,7% e da BRT con il 17,0% del mercato. Con riguardo ai ricavi unitari medi su base annua, quelli relativi al complesso dei servizi postali mostrano una crescita d complessivamente vendute (cartacee e digitali) dai sei principali editori sono passate da 2,9 a 1,9 milioni circa. Con riferimento al totale delle copie cartacee vendute nell’editoria quotidiana e periodica, come risultante dai dati di base dell’Informativa Economica di Sistema 2018, tra il 2013 ed il 2017 si osserva un calo del 33% per i quotidiani e del 29% per i periodici. Per quanto riguarda l’utilizzo di Internet, nel mese di settembre 2018, 42,7 milioni di utenti medi giornalieri si sono collegati ad Internet, per un totale di 70 ore di navigazione mensile a persona. Continua a crescere l’audience dei principali social network, dove Facebook con 35,7 milioni di utenti unici si conferma il social maggiormente frequentato, seguito da Instagram (22,3 mln) e Linkedin 15,3 mln). Con riferimento al Sistema Integrato delle Comunicazioni (SIC), nel 2017, i ricavi complessivi ammontano a 17,5 miliardi di euro, registrando una riduzione dello 0,9% rispetto al 2016. Tutte le aree economiche del SIC segnano una variazione negativa ad eccezione del segmento che comprende l’editoria elettronica e la pubblicità online (+12,6% sul 2016). La pubblicità nel suo complesso, con un peso di quasi il 52%, risulta la principale fonte di ricavo del SIC. Tra i soggetti presenti nel sistema, Comcast Corporation/Sky (15,4%), Fininvest (15,2%) e RAI (14,1%) si confermano i principali operatori. Riguardo al settore postale, nei primi nove mesi dell’anno, i ricavi complessivi sono aumentati del 3,3% rispetto allo stesso periodo del 2017, con i servizi di corriere espresso in crescita del 6,2% e quelli postali in flessione dell’1,1%. I volumi dei servizi compresi nel servizio universale risultano in flessione del 12,9%, mentre gli invii di pacchi sono in crescita del 7,6%, con 345 milioni di unità movimentate da inizio anno. Il quadro concorrenziale del settore, nel suo complesso, vede Poste Italiane principale operatore con il 38,1% (oltre il 43% includendo l’operatore SDA). Tale quota supera il 74% per il segmento dei servizi postali liberalizzati. I servizi di corriere espresso mostrano invece un maggiore livello di competizione: i tre principali operatori risultano essere DHL, con il 21,8%, seguita da TNT-FedEx con il 18,7% e da BRT con il 17,0% del mercato. Con riguardo ai ricavi unitari medi su base annua, quelli relativi al complesso dei servizi postali mostrano una crescita del 3,4% mentre quelli relativi ai servizi di corriere espresso si riducono del 2,6%.