‘Celebrating cultural diversity in a global media world’ è il tema della 71/a edizione del Prix Italia, l’importante concorso internazionale dedicato ai programmi di qualità della radio, tv e del web organizzato dalla Rai dal 23 al 28 settembre a Roma, dov’era stato organizzato per l’ultima volta nel 1993.
Tante le novità di questa edizione presentate in occasione della conferenza stampa tenutasi il 19 marzo in Rai.
“Il Prix Italia permette all’Italia di essere al centro del mondo radio televisivo per alcuni giorni con prestigio e autorevolezza che ci onora. 71 bel traguardo e il fatto che si torni a Roma dopo 26 anni è molto importante, così ha esordito il presidente della Rai Marcello Foa.
Vogliamo celebrare la diversità culturale in un mondo che anche dal punto di vista mediatico diventa sempre più globale. Nella convinzione che fondamentale è essere aperti al mondo. La nostra ricchezza culturale, la nostra capacità di narrare, le nostre tradizioni la nostra visone del mondo, le nostre realtà sociali e produttive deve essere valorizzata e diventare opportunità.
Questo rientra nello spirito che anima il nuovo piano industriale che comporta un riaffermare l’importanza della Rai quanto principale industria culturale che deve essere impegno concreto.
Sappiamo che sta arrivando il 5G: oggi c’è un abisso nella fruizione mediatica dei 20enni e 30enni e quella dei 50enni e 60enni. Questo deve essere un avvertimento importante per chi ha l’onore di condurre la Rai – prosegue -. L’attenzione verso tutte le nuove forme di comunicazione deve essere massima e recepita con una flessibilità mentale e culturale molto elevata altrimenti si corre il rischio di diventare obsoleti.
Il Prix Italia rappresenta l’occasione migliore per onorare questo impegno e confrontarci con un mondo aperto”.
La maggiore novità di quest’anno è l’accordo con le università statali romane. Presenti il presidente della Conferenza dei rettori delle università italiane (Crui), Gaetano Manfredi, rettore della Federico II di Napoli, il Rettore dell’Università Tor Vergata, il Rettore della Sapienza e una rappresentante dell’Università Roma Tre.
Graham Ellis, presidente del Prix, ha ribadito il carattere internazionale e l’importanza del sostegno della Rai.
“Cercheremo di animare tutta la città, non dimenticheremo le periferie, la Rai si farà presente in tutto il territorio e in questo ci aiuteranno anche le università romane – così ha aperto il discorso Karina Laterza segretario generale Prix Italia -.
La piattaforma per inserire i prodotti è aperta. Abbiamo già tre nuovi broadcast che parteciperanno alla competizione. Lo scorso anno abbiamo presentato 250 prodotti in concorso e abbiamo un archivio di 9000 prodotti da tutto il mondo, un grande antologia multimediale della produzione internazionale.
Tema centrale quest’anno è importante da tutti i punti di vista perché la tecnologia con l’Intelligenza Artificiale sta cominciando anche a operare nelle produzioni, la globalizzazione dei media è un tema che sta facendo molto discutere da tanti punti di vista e ne parleremo”.
Alla presentazione del Prix Italia si è parlato anche del Premio Roberto Morrione sul giornalismo d’inchiesta, intitolato al compianto giornalista Rai. Mara Filippi Morrione ha anticipato le novità dell’ottava edizione. L’anteprima delle inchieste finaliste aprirà il Prix Italia.