“La cultura dell’innovazione serve a tutti gli attori che partecipano al sistema sanitario nazionale”. Sono parole di Enrica Massella (AGID responsabile Servizio ecosistemi Area trasformazione Digitale) che ha partecipato al convegno “La trasformazione digitale per integrare sanità e sociale”. A Sorrento si sono riuniti politici, tecnici operatori e aziende per parlare di fascicolo sanitario elettronico e le sue applicazioni.
Come in molti altri campi della nostra vita la tecnologia è avanti, ma la cultura dell’innovazione manca ed è questa l’unica ragione per cui le nuove prassi non si diffondono alla velocità immaginata, considerato l’ambito di appartenenza.
“Anche gli standard però sono determinanti – continua Enrica Massella – perché specifiche valide che permettono di certificare i dati sono base del processo anche se solo la promuovere all’utilizzo del FSE può evitare che vengano vanificati gli sforzo di anni. Divulgare fra gli assistiti, medici e farmacisti è l’unica via per il successo”.
Adriana Agriimi (AGID – Dirigente Area trasformazione Digital) parla di piano triennale, coordinamento di prossimità e del primo piano strategico che permette a 92 comuni di costruire una visione comune sui possibili miglioramenti del servizio sanitario.
Dai due giorni di Sorrento emerge che negli ultimi 3 anni sono aumentate del 90% le adesioni regionali al Fse. Agid continua, dunque a sostenere tutti gli altri attori istituzionali per migliorare la gestione dei dati sanitari e favorire la diffusione di questo strumento
Attualmente il 95% delle Regioni italiane dà la possibilità ai cittadini di attivare un fascicolo sanitario elettronico. Sono ancora pochi però i cittadini con la cultura giusta per capire l’importanza dello strumento.
Il fascicolo può consentire di avere a disposizione in qualsiasi momento i propri dati clinici in formato digitale, eliminando la documentazione cartacea, quindi permettendo risparmi di costo e una migliore accessibilità delle informazioni sanitarie da parte del paziente, nonché delle Asl e delle strutture ospedaliere e facilitando così anche gli interventi di cura ordinari e straordinari.
Oggi le Regioni operative sono passate dalle 10 del 2016 alle attuali 19: Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Trentino Alto Adige, Umbria, Val d’Aosta, Veneto.
Mentre ammontano a 11 milioni e mezzo gli italiani che hanno dato il consenso all’apertura di un proprio fascicolo sanitario elettronico e hanno toccato complessivamente quota 239 milioni i referti digitalizzati.