I
nuovi processi di metropolizzazione, di logistica urbana, le emergenze
climatiche, i fenomeni di immigrazione di massa, sono alcuni dei principi che animano
la riflessione esposta nella mostra Les
routes du futur du Grand Paris inaugurata a Parigi il 7 giugno al Pavilion
de l’Arsenal, sugli innovativi sistemi di mobilità applicati alle tecnologie, volti alla riduzione della congestione urbana e delle alterazioni prodotte
dall’espansione delle periferie. In questa catena di trasporto multimodale, tra
iper-tecnologie, elettrizzazione, avveniristiche architetture sospese, lo
sfruttamento della robotica e dell’intelligenza artificiale viene visto come la
risposta più efficace alle necessità di queste complesse dinamiche sociali. Quattro
grandi équipes pluridisciplinari, tra esperti della mobilità, paesaggisti,
urbanisti presentano la mobilità del domani e il possibile volto della città nel futuro 2030-2050, sulla
base inoltre del progetto-pilota “New Deal”. Tra cinture peri-urbane, come le Boulevard Périphérique, e collegamenti
verticali, le strade del domani vengono intese non come barriere, ma come un sistema
unitario, interconnesso e interdipendente, di collante sociale, di
ricongiungimento dei quartieri e degli spazi, e come ricostruzione della
vivibilità urbana. Attraverso una ventina di filmati, documenti cartografici,
foto aeree, immagini di quartieri, la mostra illustra la storia urbanistica e delle
autostrade francesi, dalla prima autostrada nel 1935-1943 lungo il triangolo
Ovest tra Pont de Saint-Cloud e Rocquencourt, alle trasformazioni progressive
del loro utilizzo e del paesaggio avvenute nel corso del tempo. Tra gli aspetti
del progetto, si prevedono strade rivestite di materiale fotovoltaico in grado
di produrre l’energia necessaria ai mezzi che le percorrono, o pavimentazioni
dinamiche con la possibilità di variare il numero delle corsie in base alle necessità.
L’evento, entrata libera, sarà visitabile fino al prossimo 1 settembre.