Nell’ex Fonderia Plichon, fondata nel 1835 nell’11° arr., è stato inaugurato nell’aprile 2018 il primo centro parigino interamente destinato all’Arte Digitale e Multimediale, denominato Ateliers des Lumières , nel quale dal 22 febbraio, fino al 31 dicembre 2019, è in corso la grande mostra digitale Van Gogh: la Nuit étoilée.Una selezione di 50 opere, tra le maggiori dell’artista olandese, vengono proiettate ad altissima definizione (140 i video-proiettori) e messe in movimento grazie al sistema AMIEX® (Art & Music Immersive Experience) che unisce l’esperienza immersiva di digitalizzazione dei dipinti su larga scala ad un’ accurata spazializzazione sonora (50 i diffusori) di una selezione di brani musicali (da Miles Davis, Nina Simone, all’attuale Luca Longobardi) che accompagnano il viaggio virtuale nei 3.300m2di superfici “pittoriche” proiettate in modo panoramico, dal suolo alle pareti di 10 metri d’altezza. Mentre per gli approfondimenti un’applicazione mobile è scaricabile gratuitamente. Prodotta da Culturespaces e coordinata da un’équipe di specialisti italiani, la storia di Vincent Van Gogh (1853-1890) viene affrontata per tappe tematiche, dagli anni giovanili, dalla Vallonia all’ Olanda, con il drammatico realismo dei Mangiatori di Patate(1885), al passaggio “impressionista” a Parigi dall’amato fratello Theo, al periodo arlesiano con le vedute notturne cittadine (La Terrazza del café di notte, 1888), fino al volontario ricovero nell’ospedale psichiatrico di Saint-Rhémy de Provence, al quale periodo risale il tema portante La Notte Stellatadel 1889 (Museum of Modern Arts, NY). Da sempre amante dai paesaggi notturni, Van Gogh realizzò così un cielo vorticoso di sfere stellari e di cupi cipressi in fiamme, in opposizione alla logica della forma, dove le energiche pennellate gettate sulla tela, vengono condivise in questa sede, in un’ interattività sensoriale e immersiva di forte impatto emotivo. Superando la barriera conoscitiva del dipinto come documento storico, il medium interattivo si orienta principalmente sulla comunicazione, attraverso un’esperienza sinestetica, per un pubblico generalista e non, che contribuisce vivacemente al processo collettivo di conoscenza estetica delle arti figurative.
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