“Una data simbolica, quella del 29 ottobre 1969, comunque distante dall’Internet moderno nella versione democratizzata del world wide web, per cui si dovrà attendere il 1989” – è quanto ha ricordato oggi il Commissario dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, Antonio Martusciello, in occasione delle celebrazioni dell’Internet Day.
“Da allora” – ha continuato Martusciello – “la connessione a rete degli utenti, che per sua natura, dovrebbe sfuggire al filtro di un controllo centralizzato e moltiplicare esponenzialmente la possibilità di far circolare le informazioni, è diventata, sì un sistema mondiale di comunicazione e scambio, ma con tanti elementi oscuri, finanche tossici. Dal deep al dark web, dalle fake news alle istanze manipolative in grado di influenzare non solo le logiche commerciali, ma anche quelle politiche, nell’ambito dell’ormai noto fenomeno della bubble democracy.”
Per il Commissario, “come ogni nuovo mezzo di comunicazione, anche Internet non può (e non deve) essere demonizzata. La Rete non è né il rimedio ai problemi della nostra società né una Lissa di cui diffidare!”.
“Tuttavia” – ha proseguito – “l’ormai conquistata maturità richiede un framework normativo più strutturato. La co-regolamentazione non basta, ma occorre un intervento che sappia coniugare legislazione, autoregolazione, consapevolezza delle necessità e dell’architettura del mercato. Del resto, non ci può essere libertà senza regole!” – ha concluso Martusciello.