L’8 luglio scorso (2020), la Commissione Ue ha approvato due strategie per l’integrazione del sistema energetico (Energy System Integration/ESI) e per l’idrogeno (The Eu’s hydrogen strategy for a climate-neutral) in linea col Green Deal europeo, che porranno le basi per un “settore energetico più efficiente e più interconnesso, guidato dal duplice obiettivo di un pianeta più pulito e di un’economia più forte». Il comunicato della Commissione ribadisce che per raggiungere il climate-neutrality entro il 2050, l’Europa deve necessariamente trasformare il proprio sistema energetico, responsabile del 75% delle emissioni di gas a effetto serra della stessa UE. L’attuale sistema energetico, continua la nota, costituisce un modello tecnicamente ed economicamente inefficiente, e poco funzionale al fine del conseguimento di un’economia climaticamente neutra. La strategia per l’integrazione del sistema energetico definisce una prassi per velocizzare la transizione verso un sistema energetico più integrato, a sostegno dell’energia pulita e di un’economia climaticamente neutra, rafforzando contestualmente la sicurezza energetica, nella tutela della salute e dell’ambiente. Tale strategia prevede un nuovo programma di investimenti a favore di un’energia verde e per il rilancio della economia. Le strategie si fondano su tre linee sostanziali: 1) Un sistema energetico più circolare. La strategia sarà volta a rendere concreto il principio di efficienza energetico come principio fondamentale, e utilizzare in modo più efficiente le fonti di energie locali delle comunità. Per i rifiuti organici, gli impianti di trattamento delle acque reflue, e per i siti industriali, sussiste un forte potenziale di recupero del calore di scarto che può essere reimpiegato nel processo produttivo, ottimizzando i materiali per migliorare ulteriormente la qualità della conversione. 2) Una maggiore elettrificazione diretta dei settori d’uso finale. L’energia elettrica si attesta come una delle fonti più rinnovabili, di conseguenza si auspica che divenga la scelta preferenziale nei vari ambiti possibili (forni elettrici delle industrie, pompe di calore, veicoli elettrici nel settore dei trasporti) che si tradurrà tra l’altro in una rete di un milione di punti di ricarica pubblici per veicoli elettrici, parallelamente all’espansione dell’energia solare ed eolica. 3) Nei settori difficili da elettrificare, la strategia sostiene i combustibili puliti come l’idrogeno rinnovabile, i biogas sostenibili, i biocarburanti. La Commissione promuoverà altresì, una nuova classificazione ed un sistema di certificazione per i combustibili rinnovabili e a basse emissioni. Integrare il sistema energetico significa pianificarlo e gestirlo nel suo insieme, collegando diversi settori energetici, infrastrutture e settori di consumo. Un’integrazione del sistema energetico che lo renda flessibile e interconnesso, sarà più efficace per la riduzione dei costi per la società. Per ottenere un sistema energetico più integrato, la strategia ha pianificato un masterplan di 38 azioni, tra cui la revisione della legislazione vigente, il sostegno finanziario, la ricerca e la diffusione di nuove tecnologie e strumenti digitali, l’orientamento per gli Stati membri sulle misure fiscali, (con una graduale eliminazione dei sussidi ai combustibili fossili), la pianificazione delle infrastrutture e il miglioramento delle informazioni per i consumatori. Inoltre, la valutazioni degli ostacoli esistenti in questi settori, così come la revisione della direttiva sulla tassazione dell’energia e del quadro di regolamentazione del mercato del gas nel 2021, saranno ulteriori obiettivi basilari dello stesso quadro strategico. Per quanto concerne la strategia per l’idrogeno, la priorità è produrre un idrogeno rinnovabile attraverso l’incremento della energia solare e eolica, seppure per ridurre ulteriormente le emissioni e stimolare il mercato, occorrano altre forme di idrogeno a basse emissioni di carbonio. In un sistema energetico integrato l’idrogeno può agevolare la de-carbonizzazione dei trasporti, dell’industria, della edilizia, e della produzione di energia elettrica in tutta Europa. La strategia della Ue punta quindi ad incentivare questo potenziale attraverso la realizzazione di nuovi investimenti, la regolamentazione, l’incremento della ricerca e della innovazione. Naturalmente il piano complessivo della strategia per l’idrogeno richiederà delle fasi temporali (tre sostanziali) fino al 2050, quando le tecnologie basate sull’idrogeno rinnovabile, si auspica, raggiungano la maturità e trovino concreta applicazione su tutti i settori difficili da de-carbonizzare. Per rafforzare il successo della strategia la Ue ha istituito, infine, un’alleanza europea per l’idrogeno green che prevede un portafoglio di investimenti volti ad incrementare la produzione e a sostenere la domanda dello stesso vettore energetico nell’Unione.