Nella sala delle Donne a Montecitorio fra coloro che hanno fatto la storia della Nostra Italia anche Maria Elisabette Alberti Casellati e Marta Cartabia. Anche il loro ritratto fra le 21 Costituenti, le prime 11 sindache, e il volto simbo s di Nilde Iotti presidente della Camera dal 1979 al 1992.
Nell’articolo che Repubblica.it dedica all’evento c’è un pò di storia, traspare commozione e sicuramente orgoglio da condividere non solo fra noi ma con tutto il Paese. “Una cerimonia breve, ma di alto valore simbolico per noi donne, che il presidente della Camera Roberto Fico apre con gli auguri alla senatrice Liliana Segre, che compie 90 anni – si legge nell’articolo – una donna straordinaria, che ha dedicato la vita a trasmettere la memoria, a lottare contro odio e violenza, un esempio di coraggio e di impegno costante portato avanti dentro e fuori le Istituzioni e a cui la nostra comunità deve molto”.
La Sala delle donne a Montecitorio è un’invenzione della ex presidente Laura Boldrini che per l’occasione ha tenuto a ricordare che “solo il 49% delle donne lavora”. Oggi il Recovery fund deve essere utile anche per sconfiggere le disuguaglianze”.
Per Roberto Fico le differenze salariali fra uomini e donne sono inaccettabili.
Marta Cartabia è la giurista che ha fatto cadere l’11 novembre dell’anno scorso, “il tetto di cristallo”, che per mezzo secolo anni ha impedito alle donne di giungere al vertice della Consulta.E Maria Elisabetta Alberti Casellati chiude la manifestazione citando Giano bifronte che ci insegna a guardare indietro per guardare avanti concetto sviluppato durante la XI edizione del premio Nostalgia di Futuro da noi organizzato al Senato proprio con la Presidente del Senato a settembre 2019.
La presidente del Senato invita anche a riflettere sull’attuale situazione che a causa del Covid vede Casellati le donne impegnate maggiormente perché subiscono il peso maggiore tra figli, lavoro, casa, anziani: “e il telelavoro non può essere in falso amico che le ricaccia in casa riportando le lancette dell’emancipazione indietro di 50 anni”.