“Dall’Informazione Locale al Futuro: l’editoria italiana tra crisi e nuove sfide”, con questo evento moderato da Stefano Tamburini direttore, editoriale del Gruppo Sae, nuovo editore de Il Tirreno, Gazzetta di Modena, Gazzetta di Reggio e La Nuova Ferrara, giornalisti, editori e politici hanno discusso di nuovo giornalismo.
La buona notizia è che esistono imprenditori che comprano i giornali, nonostante tutto. Quando Gianni Agnelli salvò il Corriere della Sera di Maria Giulia Crespi fu definito il cavaliere bianco. Ora è diverso, il gruppo Sae presenta un piano d’attacco ed è pronto a scommettere sull’informazione locale dedicata al territorio con le sue necessità che servono a crescere.
L’incontro che si è svolto il 29 gennaio scorso a Bologna (e in streaming) è stato interessante perché trasmetteva una voglia di agire, di fare per combattere le notizie false, avvicinare i giovani ai giornali ed anche perché si è parlato di mondo dell’informazione declinato in tutti i possibili canali di distribuzione.
Gli imprenditori e i giornalisti presenti che dirigeranno le testate hanno parlato di cantiere culturale, di auto produrre ogni genere di informazione, di una scuola, di rapporti con le università. Obiettivo: intercettare nuovi pubblici. Di digitale si è parlato come valore, anche se non nell’immediato. Ed è stato citato anche Gutenberg quale riferimento di ultima invenzione reale del mondo della stampa che oggi per Andrea Riffeser Monti, presidente FIEG, significa brand qualificati con storie raccontate professionalmente.
Lo slogan “usare le scarpe” rivolto ai giornalisti e ripreso dal discorso di Papa Francesco in occasione della 55ma Giornata delle Comunicazioni Sociali, è stato il leit motive dell’evento, inteso quale riavvicinamento dei professionisti dell’informazione alla gente. L’informazione di qualità per Raffaele Lorusso, segretario generale FNSI, ha bisogno di essere sostenuta, un confronto con istituzioni locali e nazionali è necessario ed auspicabile.
La lezione mancata, degli anni ’90, di Giovanni Giovannini storico presidente FIEG è stata evidente nel comune denominatore della giornata: recuperare i fondamentali partendo dall’informazione locale, ritrovare un’identità persa per eccesso di omologazione e sostenere i brand che significa ridare forza alle testate quali contenitori per informazione affidabile e di qualità.
Per i nuovi editori le persone hanno bisogno di verità, sono stufe di post verità e di post non verificati. Le grandi piattaforme, dove ciascuno dice la sua, sono una realtà completamente diversa dal giornale creato dai professionisti dell’informazione per Alberto Leonardis, presidente Gruppo Sae.
All’evento hanno partecipato il sottosegretario Andrea Martella (con un messaggio), il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, il presidente del Gruppo Sae Alberto Leonardis, il presidente FIEG Andrea Riffeser Monti, il segretario FNSI Raffaele Lorusso e Lucia Annunziata, giornalista e scrittrice.
Il patrimonio informativo da accrescere e qualificare è quello dedicato alla Toscana e all’Emilia Romagna dove i quotidiani diffondo 65mila copie giornaliere. Il gruppo Sae vuole anticipare il futuro dell’editoria italiana puntando anche su Start up per l’editoria digitale ed anche eventi per creare comunità.
“La più grande devastazione è la mancanza di attenzione alla formazione – ha sottolineato Alberto Leonardis presidente Gruppo Sae – noi vogliamo promuovere una società migliore contrastando la violenza, la ludopatia e il cyberbullismo, riuscendo nello stesso tempo a riempire le casse con un editoria fuori da interessi particolari”.