“Hua Zhibing si è iscritta all’Università Tsinghua di Pechino, ma è unica” spiega Roberto Saracco nel suo Blog Future Direction. Le sue capacità cognitive sono quelle di una bambina di 6 anni, dunque è strano che sia ammessa all’università. “Tuttavia, è davvero intelligente e quelli che la conoscono si aspettano che le sue capacità cognitive migliorino tanto da portarla da quelle che un essere umano ha a 6 anni, ia un equivalente di 12 anni in un solo anno, poi sono certi che Hua possa laurearsi a Tsinghua al termine dei corsi curricolari quadriennali con il massimo dei voti.
Ma chi è Hua Zhibing?
Hua è una studentessa ma non si fa mai vedere nelle aule per seguire le lezioni e prendere appunti, non va in biblioteca e nemmeno in caffetteria o nel dormitorio. È una gemella digitale (virtuale) dell’uomo. L’aggettivo virtuale. sottolinea il fatto che non ha un un gemello “fisico”, quindi in realtà è una sorta di gemello unico perché lo potrebbe essere di tutti e nessuno.
Questa storia raccontata da Roberto Saracco, con il quale abbiamo scritto molto di Gemello Digitale anche un libro “Oltre Orwell il gemello Digitale” mi ha molto colpita e interessata e quindi l’ho voluta immediatamente condividere. Hua è stata creata dai ricercatori della Tsinghua University che hanno utilizzato WuDao 2.0 per creare il Digital Twin di una studentessa modello. WuDao 2.0 è un linguaggio di intelligenza artificiale che accede a 1.75 trilioni (ovvero 1.750 miliardi) di parametri – spiega Roberto Saracco – più di quelli a cui accede Open-AI GPT-3 e di Google Switch Transformer. Uno dei plus di WuDao 2.0 è la sua capacità di apprendere sia dal cinese che dall’inglese, ampliando così la potenziale base di conoscenza accessibile” in conclusione. Hua Zhibing decide quali corsi seguire, tra 2 anni, diventerà abile come una matricola; forse sceglierà le discipline umanistiche, forse la poesia o una disciplina STEM.
“Non importa quale sarà la sua scelta – conclude Saracco – i ricercatori si aspettano che eccellerà in qualunque materia. Questo non è solo interessante, è un rompicapo in diverse aree, con un forte impatto sul business e sulla forza lavoro. Ho moderato un panel la scorsa settimana all’IEEE 7th World Forum on Internet of Things dove si parlava di sfide e opportunità per i gemelli digitali e nell’ultimo round abbiamo condiviso le nostre idee su cosa ci si potrebbe aspettare tra tre anni. La mia scommessa era, ed è, l’ascesa dei gemelli digitali personali e cognitivi. Le notizie che arrivano dalla Tsinghua University alimentano l’aspettativa di vedere una forte evoluzione in direzione dei gemelli digitali cognitivi. Le sue implicazioni sono ancora da valutare: le aziende inizieranno a creare gemelli digitali cognitivi per espandere la capacità della propria forza lavoro? Sostituiranno parte della forza lavoro? L’università inizierà a “educare” i gemelli digitali cognitivi e a laurearli, offrendo una sorta di sigillo di fiducia alle loro conoscenze? Ci sarà un business nella “vendita/assunzione di gemelli digitali cognitivi. Le aziende nomineranno un responsabile della conoscenza per supervisionare e pianificare la conoscenza aziendale utilizzando i gemelli digitali cognitivi come risorse? Che tipo di valore di mercato avrà la conoscenza umana incorporata in una persona fisica una volta che potrebbe essercene una simile (se non migliore) fornita da un gemello digitale cognitivo?.”
Queste domande sono sufficientemente inquietanti e di fatto stupiscono coloro che guardano al futuro costruito sull’evoluzione dell’oggi.