Chi è Viviana Kasam? Una donna, innanzitutto, una grande mente e un’attivista curiosa in particolar modo della condizione femminile ed anche una collega giornalista scientifica: “Già a metà degli anni ‘70 quando nei media italiani nessuno se ne occupava – esordisce – entravo in redazione al Corriere della Sera ed il redattore Capo sorrideva pregandomi di non chiedergli di pubblicare un altro articolo sulle donne”.
Punta alla Luna, unico modo per ottenere risultati sempre più ambiziosi. La sua passione sono gli eventi, la diverte organizzarli. Si definisce fortunata perché le idee da sole non bastano per avere successo. Il mondo è il suo paese, era naturalmente a Pechino per la conferenza che lancia l’alert globale sulla necessità della parità di genere e ridendo afferma: “Ho smesso di occuparmi di condizione femminile nel momento in cui è diventata di moda”.
Ci accomuna la voglia di guardare sempre oltre, ed infatti ci siamo incrociate sulla via delle neuroscienze, protagoniste dell’Associazione BrainCircleItalia, da lei fondata: “Il cervello ha risucchiato tutto il mio essere durante una conferenza in Israele – precisa – rientrata ho coinvolto Rita Levi Montalcini in un evento che ha finalmente portato la stampa italiana ad interessarsi alla nostra materia grigia, grazie ai grandi scienziati che aveva personalmente invitato”.
Dai suoi primi Brainforum (forum dedicati al cervello) e da quelli in cui partecipa da invitata emerge che le donne relatrici sono una minima percentuale. Non si dà pace e nel post Covid si dedica a Emotions, Brainforum itinerante con donne protagoniste.
“Dopo un anno di lavoro con Clara Caversazio (giornalista a Radio 2 Ticino) abbiamo individuato una cinquantina di brillanti neuroscienziate internazionali abbiamo trovato il filo rosso che lega le loro ricerche: le emozioni – precisa –”.
Emozionarsi troppo è da sempre considerato un handicap totalmente femminile, e infatti le donne ne hanno pagato le conseguenze: per secoli sono state ritenute incapaci di alti pensieri filosofici perché facile preda delle emozioni.
“Siamo state definite il genere che prende decisioni con la pancia – continua – e per questo incapaci di decisioni razionali. Ora invece gli scienziati hanno capito che le emozioni sono fondamentali per acquisire le capacità cognitive, decidere consapevolmente, formare i giudizi etici”.
La conclusione della nostra chiacchierata è ricca di prospettive, intanto Viviana Kasam è certa che il suo festival Emotions sarà ricordato per aver ribaltato due stereotipi. Il primo riguarda l’aver trovato e messo insieme donne che parlano di neuroscienze e che quindi volano alto proprio in quel mondo che le escludeva. Il secondo, non meno importante, rivalutare le emozioni.
“Oggi l’intelligenza emotiva femminile è indispensabile – conclude – siamo alla ricerca di un equilibrio per salvare il pianeta. Il contesto attuale dove primeggiano la cura, il saper accogliere, la responsabilità e la dedizione fa della donna la protagonista di una società dove l’empatia, qualità femminile, è indispensabile. Come disse Rita Levi Montalcini noi sappiamo e dobbiamo costruire la pace”.