La crisi planetaria è stata ampiamente segnalata. Le cause stanno nell’inquinamento ambientale, nella carenza di risorse e di energia, ma anche nelle conseguenze del confronto serrato tra Superpotenze e piccoli Stati guastafeste, agguerriti e provocatori. Di fronte alle avvisaglie di catastrofi, molti umani procedono quasi indifferenti, turbati dalla meteorologia del momento, senza guardare troppo lontano, forse vincolati dalle ansie del presente. Altri umani si preoccupano del futuro e chiedono “che fare?”. Le pillole di oggi provano a lanciare qualche idea; non sono medicine prodigiose, ma tentativi tattici, suggerimenti da discutere, tracce da esplorare per uomini e donne di comunicazione. Quando si parla di doveri si rischia comunque di essere un po’ pedanti, allora meglio che prendiate le idee come campi di applicazione dei diritti. Tre àmbiti: la conoscenza, gli interventi, i sogni che potrebbero realizzarsi.
241 – PRIMO: LA CONOSCENZA (GIOCARE D’ANTICIPO)
Se manca una profonda coscienza ecologica, soprattutto negli adulti, la colpa è di una debole formazione sociale e culturale. I social network e gli influencers gossippari hanno superficializzato l’informazione e l’hanno cristallizzata sull’attualità corrente. I titoli dei media e gli slogan non bastano. Le immagini delle tragedie di cronaca sono fotografie d’emozione. E’ utile acuire le proprie conoscenze in modo logico e dialettico, dietro le quinte o aldilà delle parole dei talk tv. E la cultura critica acquisita va divulgata. Ci vuole un po’ di razionalità per selezionare le priorità, evitare falsità e parzialità. Non possiamo permettere che dati marginali prevalgano su dati globali aggregati e occorre rispettare il pluralismo, ma non l’ignoranza, l’ottusità e l’arroganza. Conoscere in modo preventivo aiuterà ad organizzare itinerari di vita più sicuri.
242 – SECONDO: GLI INTERVENTI (SEMPLIFICARE)
Gli esperti ci dicono che i peggioramenti climatici, conseguenza del riscaldamento terrestre, non sono reversibili se non in centinaia di anni. Ma possono essere contenuti. Perciò i combustibili fossili vanno gradualmente eliminati e anche i consumi di energia vanno ridotti. Questa transizione ecologica va supportata con procedure tecnologiche, normative istituzionali e comportamenti individuali responsabili fino al sacrificio. Oggi sembra che l’edonismo tipo ‘Sodoma e Gomorra’ sia diventato semi-globale, in concomitanza con la povertà dell’altra metà del mondo. Queste due tendenze vanno ridimensionate, non potranno più continuare senza confliggere cruentemente. Vanno semplificati, ridotti o ‘asciugati’ i costumi. Perciò bisognerà supportare coloro che, per ridurre i rischi, vorranno sacrificare i consumi superflui e vorranno distribuire risorse fondamentali per sopravvivere. Sostegno ai Governi che avvieranno grandi riconversioni industriali e commerciali per conservare i posti di lavoro persi nel settore del consumo.
243 – TERZO: I SOGNI (ORIZZONTI LARGHI)
Abbiamo il diritto di sostenere la ricerca e promuovere invenzioni e scoperte di quella parte di sapere ancora sconosciuto, nascosto e imprevedibile. Se cento anni fa nessuno immaginava gli effetti della comunicazione via etere e tantomeno via satellite, né che saremmo riusciti a debellare malattie, è verosimile pensare che, in un domani non lontano, in certi settori della chimica, della fisica quantistica, della biologia genetica o della robotica ci possano essere nuovi percorsi fecondi. La sapienza greca si è fermata a quattro elementi: fuoco, terra, aria, acqua. Dimitri Mendeleev ha collezionato una tavola periodica addirittura con alcuni elementi nascosti. L’applicazione dell’energia nucleare ha ancora tanti segreti. Gli scrittori di fantascienza vagheggiano tecnologie straordinarie in un mondo di risorse interplanetarie e istituzioni sociali oggi incredibili. Chissà? Nella realtà non mancano alla Terra ricercatori e scienziati di grande talento e la creatività umana non si è ancora esaurita. Perciò desideriamo, se non sogniamo, di continuare a vivere, in meglio, almeno finché una morte naturale non ci separi.