“I treni a guida autonoma sulle tratte della Circumvesuviana? Impossibile, ci sono troppi passaggi a livello. In tema di nuove tecnologie, per Eav sono più interessanti i treni ad idrogeno”. A parlare è l’ingegner Mario D’Avino, direttore produzione servizio ferroviario e Mobility Manager di Eav (Ente Autonomo Volturno), società partecipata della Regione Campania che gestisce diverse reti di trasporto regionali. Tra queste c’è anche la Circumvesuviana, un tempo tra le più tecnologiche e precise tratte ferroviarie ed oggi ritenuta tra i peggiori servizi di trasporto su ferro in Italia, secondo i pendolari. Ritardi, guasti, cancellazioni delle corse anche sulla tratta turistica Napoli-Pompei-Sorrento sono praticamente all’ordine del giorno. Una situazione che sta chiamando l’azienda e la Regione Campania a grossi sforzi per eliminare le tante criticità, come ci spiega l’ingegner D’Avino. Eppure, non più di trent’anni fa, per la puntualità dei treni della Circumvesuviana, si sincronizzavano gli orologi all’arrivo nelle varie stazioni.
Perché adesso non è più così?
“Per comprendere meglio cosa sia successo dovremmo fare un passo indietro di quarant’anni, quando la rete della Vesuviana fu completamente ammodernata. Siamo tra il 1971 e il 1979, furono anche costruiti e messi in esercizio ben 88 elettrotreni (modello Fe220) numeri da capogiro se pensiamo che un solo treno oggi costa più di 5 milioni di euro e occorrono degli anni per averli. A ciò si aggiunse che, nel 1987, ci fu il primo (e unico) grande concorsone in Circumvesuviana, con cui furono assunti migliaia di lavoratori. Sulla scia di questo grande rinnovamento si ingenerò un’onda di entusiasmo che si protrasse per una quindicina di anni, sotto l’allora gestione commissariale”.
E poi cosa successe?
“Le funzioni e i compiti in materia di trasporto pubblico locale furono trasferiti dallo Stato alle Regioni, forse proprio per evitare troppi sprechi e si cominciò a fare i conti con budget e risorse limitate. Una nuova esigenza di contenimento dei costi che interessò tutte le aziende di trasporto pubblico locale, fino ad arrivare al 2010/2011, quando furono necessari i primi tagli, sopprimendo le prime corse del mattino e le ultime della sera con una riduzione di circa un terzo dei corrispettivi elargiti dalla Regione Campania. La crisi finanziaria ha bloccato per anni le assunzioni e il pagamento dei fornitori, rallentando ed arrestando in alcuni momenti i cicli di manutenzione. E addirittura nel 2010 la flotta era di appena 42 treni, contro i 144 acquistati nei 30 anni precedenti. Con un numero così esiguo di convogli e con una rete degradata l’azienda ha dovuto reggere per anni con un programma di esercizio ridotto all’osso”.
Oggi com’è la situazione?
“Oggi abbiamo recuperato e stiamo recuperando perché abbiamo finalmente le risorse economiche per portare avanti un importante programma di ammodernamento. L’Eav è stata totalmente risanata con la gestione del presidente Umberto De Gregorio. Le manutenzioni sono riprese così come sono ripresi i rapporti con i fornitori per la manutenzione dell’infrastruttura e del materiale rotabile. Per fare un parallelo con il decennio scorso, abbiamo raggiunto una media di 64 elettrotreni in esercizio. E siamo in procinto di immettere in servizio altri 10 treni revampizzati (ne sono stati immessi 15 ad oggi) e 40 treni nuovi già ordinati. Inoltre, Eav ha assunto negli ultimi 30 mesi oltre 560 persone. L’obiettivo strategico – secondo quanto ha recentemente dichiarato il presidente De Gregorio – è quello di arrivare a mille assunzioni entro il prossimo triennio”.
E per i pendolari cos’è cambiato?
“C’è ovviamente un periodo transitorio ancora da gestire, ma oggi siamo riusciti a formulare una nuova offerta commerciale sulle linee vesuviane, in cui abbiamo riportato tutti i treni in orario e dal 14 settembre 2021 abbiamo introdotto 18 corse ferroviarie in più al giorno. Il ritardo medio che registriamo adesso è inferiore ai 5 minuti”.
Un rinnovamento delle tecnologie può migliorare la situazione?
“Sicuramente la tecnologia migliorerà la situazione in termini di circolazione ferroviaria. Con i fondi statali e quelli del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR) Eav ha pianificato un corposo piano di investimenti volto al completo ammodernamento della rete. Sono previsti interventi per il rinnovo del sistema di segnalamento su tutte le linee vesuviane adeguando la rete ai più moderni standard tecnologici, con la realizzazione di una estesa infrastruttura in fibra ottica ed il restyling tecnologico delle maggiori stazioni delle tratte con TVCC, info utenza, wifi, controllo accessi, abbattimento delle barriere architettoniche. Interventi anche per il completo rinnovo dell’armamento e della TE (trazione elettrica) sulla tratta Castellammare-Sorrento, realizzazione di nuove sottostazioni fisse, adeguamento delle gallerie alle normative vigenti. Il coacervo di tutti questi interventi – per un importo complessivo di circa 350 milioni di euro – consentirà certamente di migliorare la regolarità dell’esercizio ferroviario. Con il nuovo sistema di segnalamento, in particolare, verrà aumentata la capacità della linea con una frequenza media di un treno che dovrà arrivare a toccare – a regime – i 12 minuti a corsa con il conseguente aumento di tutte le corse ferroviarie. Il CTC (Controllo Centralizzato del Traffico) migliorerà la puntualità e la regolarità dell’esercizio e diminuirà le perturbazioni alla circolazione. Il tutto accompagnato dall’ammodernamento della flotta treni, per i quali vi sono risorse disponibili per circa 290 milioni di euro”.
Veniamo alle nuove tecnologie. Nel mondo si parla sempre più dei treni a guida autonoma, senza conducente. È possibile un’applicazione anche per la Circumvesuviana? Può essere una soluzione?
“Vedo improbabile un’applicazione ‘driverless’ sulla rete della Circumvesuviana. I treni a guida autonoma hanno maggiori possibilità di applicazione nelle metropolitane, dove la sede è totalmente protetta. Le nostre linee non sono totalmente protette: basti pensare ai passaggi a livelli presenti lungo le tratte. Un’applicazione interessante, invece, potrebbe essere quella del treno a idrogeno, tutta ancora da approfondire”.
Una svolta green?
“Ferrovie Nord Milano ha già siglato un accordo con Alstom per la fornitura di 4 veicoli ad idrogeno per un costo di circa 11 milioni di euro a treno ed Eav ha già avviato contatti con FNM per partecipare al progetto ipotizzando, anche al sud Italia, un polo di produzione di idrogeno “verde” e la realizzazione di treni che utilizzino tale modalità. Bisognerà ovviamente capire tutti gli aspetti normativi e autorizzativi, anche da parte dell’ANSFISA (Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie), per l’esercizio in sicurezza di tali veicoli”.
Nei giorni scorsi all’Expo Ferroviaria di Milano sono stati presentati progetti per nuovi convogli targati Eav. Di che si tratta?
“Sono stati presentati i nuovi treni Eav che saranno realizzati da Stadler, destinati al servizio metropolitano e suburbano. L’Accordo Quadro con la Stadler prevede la fornitura di 40 nuovi elettrotreni, comprensiva del full service di manutenzione per il periodo corrispondente ai primi 5 anni dopo l’immissione in servizio, e ha firmato il primo contratto applicativo per la fornitura dei primi 23 veicoli. I nuovi treni saranno composti da 3 casse in lega di alluminio con 380 posti totali e una velocità massima di 120 km/h. Sono previste 5 porte a doppia anta per fiancata per consentire un rapido incarrozzamento e sbarco dei passeggeri. I convogli saranno dotati di un sofisticato sistema di videosorveglianza ed un efficiente sistema informativo per i passeggeri, per rafforzare la percezione di sicurezza dei passeggeri a bordo”.