L’UE rafforza la sicurezza di internet e di altre reti e sistemi informativi critici mediante l’istituzione di un nuovo organismo che avrà sede a Bucarest (Romania), convoglierà in particolare i finanziamenti legati alla cybersicurezza provenienti da Orizzonte Europa e dal programma Europa digitale.
Oggi la sicurezza è divenuta criticità anche alla luce dei tanti attacchi che hanno violato reti di ospedali ed ora anche quelle della SIAE in Italia, ecco perché la conferenza organizzata nell’ambito del Festival della Diplomazia su “Cyber superpower Players and Internet Global and European Governance” che si è svolta in maniera ibrida presso la Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, ha rappresentato un importante momento di riflessione e condivisione di strategia e punti di vista di esperti del settore.
I protagonisti della mattinata sono stati George Gabriel Bologan, Ambasciatore della Romania, Rita Forsi, già Direttore dell’Istituto Superiore delle Comunicazione e delle Tecnologie dell’Informazione, MISE Luigi Rebuffi, Segretario Generale ECSO, Gabriele Faggioli, Presidente CLUSIT, Costanza Sciubba Caniglia, Direttrice Istituto di Geopolitica Digitale, Laura Carpini cyber/Digital Diplomacy -MAECI, Anastasiya Kazakova, Senior Public Affairs Manager Cyber Diplomacy Kaspersky, Stefano Da Empoli, presidente di I-Com e Vittorio Calaprice, Rappresentanza Europea in Italia, in qualità di moderatore.
“Nell’attuale era dell’informazione digitale, le tecnologie emergenti abilitano numerose applicazioni in ambiti considerati strategici, con implicazioni concrete nella vita di tutti i giorni – ha affermato l’ambasciatore Bologan -. La cyber sicurezza, dunque, non è più un tema di nicchia, ma una responsabilità comune, come ci ricorda lo slogan della campagna europea di ”Ottobre – Cyber Security Month”.
L’ambasciatore ha presentato il contributo della Romania alla sicurezza attraverso il Centro europeo industriale, tecnologico e di ricerca sulla cyber sicurezza, ospitato a Bucarest, ma ha tenuto a sottolineare che gli sforzi intrapresi a livello nazionale, con il nuovo Direttorato Nazionale per la Sicurezza Cibernetica (DNSC). Il DNSC è coinvolto in esercitazioni nazionali e internazionali per rafforzare la capacità di risposta agli attacchi cibernetici, in scambi di buone pratiche, programmi di formazione e campagne di sensibilizzazione tematiche. E’ emersa la necessità di costruire un’igiene e un’ecologia dell’internet, a cui devono contribuire non solo le istituzioni pubbliche, ma anche il settore privato, il mondo accademico e la società civile. In questa equazione, il ruolo della diplomazia è quello di governare le relazioni tra gli Stati e promuovere la dimensione internazionale della sicurezza informatica, concetto sottolineato da Laura Carpini.
Il dominio cibernetico e la cyber sicurezza sono, ad oggi, nodi cruciali dello scenario globale, in quanto riescono a connettere i punti nevralgici dei diversi Paesi, come l’aspetto sociale, militare, politico, economico, infrastrutturale e sociale. Nello scacchiere internazionale, l’arena che sta acquisendo sempre più valore è la governance di internet. Gli USA sono ancora la più grande super potenza cibernetica (secondo il report dell’institute For Strategic Studies) grazie ai significativi investimenti e ad alcuni fattori di eccellenza nelle categorie di offensive cyber capability e di cyber security e resilience. La Cina, tuttavia negli ultimi anni ha accresciuto esponenzialmente la propria infrastruttura cibernetica, ha sviluppato nuovi software e prodotti tecnologici, ha un piano che mira all’autonomia tecnologica entro il 2025 (China 2025), ma porta con sé anche un modello di tecno-autocrazia cinese di governance di Internet. L’innovazione sofisticata ha cambiato le dinamiche di governance del nuovo ordine mondiale del secondo dopoguerra.
Ecco perché per Rita Forsi dobbiamo ripartire con una dimensione innovativa, sfidante e consapevole: “Durante la mia esperienza al MISE erano due i temi fondamentali trust e awareness – ha spiegato- Trust = difesa perché il nostro principale obiettivo era quello di creare rapporti di fiducia fra Stato, imprese, cittadini e pubblica amministrazione perché gli attacchi informatici facevano male a qualsiasi livello arrivassero. Awareness per la necessità di capire ogni discorso e riflessione sulle policy di ogni azione nazionale, europea e internazionale. Fin dai primi tempi del 2009 è stato chiaro che i diritti online dovevano ricalcare in qualche modo i diritto offline ma tutti i profili di sviluppo della diffusione di Internet, della digitalizzazione dei processi e della globalizzazione aprivano davvero a diversi tipi di discussione e di approfondimento”.
Oggi non c’è più tempo la velocità della transizione ci sta portando ad affrontare situazioni complesse senza aver il tempo di segmentarle per poterle affrontare una dopo l’altra. Siamo arrivati al Digital Singer market e al centro di sicurezza cibernetica in Romania e le aziende già necessitano di nuove figure professionali.
Con Costanza Sciubba Caniglia siamo arrivati ai temi del nostro Osservatorio TuttiMedia perché si occupa di disinformazione e di geopolitica digitale: “I cambiamenti del digitale impongono anche agli Stati di individuare nuove figure professionali utili alla strategia della sicurezza – ha spiegato -. Uno dei progetti a cui lavoro con l’Harvard University, la Luiss e il contributo del Ministero degli Esteri riguarda una ricerca su informazione e influenze in Italia, ambiente dove la cybersecurity è essenziale. La disinformazione che arriva da attori sia privati, sia pubblici è strettamente legata alla sicurezza cibernetica”.
Tout ce tien come direbbero i francesi. Per Costanza Sciubba Caniglia la regolazione dell’ecosistema di Internet dovrebbe essere una priorità per l’Europa: “Si apre nuova fase, ci avviamo verso un decennio nel quale l’Unione Europea può essere attore importante – ha concluso – per evitare di andare verso un Internet che non sarà più come quello che noi conosciamo oggi e cioè unico ma avrà delle divisioni importanti. E dal mio punto di vista il rapporto fra sicurezza cibernetica e disinformazione è fondamentale per la tenuta della democrazia”.