Per Hegel “il giornale è la preghiera del mattino dell’uomo moderno”. Oggi però la stampa sembra attraversare una crisi irreversibile: riviste e quotidiani chiudono, le redazioni vengono decimate dalle ristrutturazioni, i ricavi della pubblicità continuano a calare. Le cause sono diverse: l’avvento dei nuovi media, la gratuità della Rete, i giovani che leggono sempre meno i quotidiani… Tuttavia un’informazione libera, indipendente e di qualità , che sappia svolgere anche il ruolo di “cane da guardia del potere” e di punto d’incontro delle comunità , è un ingrediente indispensabile della democrazia.
Â
Enrico Pedemonte ha studiato quello che sta succedendo nel mondo dell’informazione negli Stati Uniti e in Europa. In “Morte e resurrezione dei giornali. Chi uccide li uccide, chi li salverÔ (edito da Garzanti Libri, collana Le forme) racconta la crisi della carta stampata e ne coglie le motivazioni più profonde. Valuta le differenze tra informazione generalista e riviste di settore, tra testate di impatto nazionale e d’interesse locale. In questa fase di cambiamento rivoluzionario nel mondo dell’informazione, suggerisce che lo stesso concetto di servizio pubblico debba essere ripensato e rovesciato, consapevole del ruolo irrinunciabile del “quarto potere” e della sua importanza nella vita civile di ogni collettività moderna. Alla fine, delinea l’identikit dell'”ipergiornale”, quello al quale le migliori testate del mondo oggi cercano di assomigliare: un giornale nel quale la partecipazione dei lettori diventa un ingrediente fondamentale.