Ma la stampa è ancora il watch dog a tutela della democrazia e quindi va tutelata e sostenuta con sovvenzioni pubbliche?
Contributi diretti e indiretti al comparto editoriale europeo è il focus della ricerca “Il sostegno all’editoria nei principali Paesi d’Europa”, a cura del Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri. L’’idea del Consigliere Ferruccio Sepe è stata realizzata con il coordinamento tecnico della Dott.ssa Stefania Palamara e della Dott.ssa Stefania Zaccagno.
Nella prefazione firmata dal sottosegretario all’editoria, Giuseppe Moles si legge: “… in Italia negli ultimi tempi si è imposta una corrente di pensiero tesa a “delegittimare” le misure di sostegno pubblico al sistema dell’informazione, articolata essenzialmente su due diverse argomentazioni: da un lato, che l’afflusso di risorse pubbliche al sistema editoriale rappresenterebbe un condizionamento per chi dovrebbe essere libero di svolgere la funzione di watch dog a tutela della democrazia e del pluralismo delle opinioni; dall’altro, che la spesa volta a sostenere il pluralismo dell’informazione non potrebbe essere considerata essenziale, in quanto estranea all’ambito tipico delle attività di carattere pubblicistico. Per verificare la bontà o meno di questa impostazione, è risultato quasi inevitabile e doveroso per il Dipartimento dell’Informazione e dell’Editoria volgere lo sguardo verso altri paesi europei in chiave comparativa, al fine di verificare se il complesso sistema italiano che supporta l’informazione, in modo diretto e indiretto, costituisse una nostra peculiarità ovvero se invece trovasse una corrispondenza in altri paesi europei di consolidata tradizione democratica”.
Già il World Press Freedom Index sulla libertà di stampa, indica che i Paesi del Nord Europa e, più in generale, l’Europa, assicurano il sostegno publico all’informazione in maniera articolata. La ricerca italiana prende in esame otto paesi europei: Austria, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Norvegia, Regno Unito e Svezia. I dati che ergono forniscono un quadro comparativo dei contributi diretti e indiretti rispetto alla popolazione. L’Italia è sesta nella classifica degli aiuti diretti procapite rispetto alla popolazione. Prima la Danimarca con 9,59 euro per abitane su una popolazione di 5831.404.
In conclusione dal report che è scaricabile sul sito del Dipartimento per l’Informazione e l’editoria si evince che il quadro di interventi pubblici adottato in Italia a sostegno dell’editoria si colloca all’interno di un panorama europeo in cui tutti i Paesi sono orientati “alla tutela del pluralismo e dell’indipendenza del settore editoriale, fattori per i quali un finanziamento di natura pubblica risulta, specie all’indomani dell’emergenza sanitaria, quantomai essenziale”.
L’UNESCO e la Repubblica dell’Uruguay ospiteranno l’annuale Conferenza mondiale dedicata alla libertà di stampa dal 2 al 5 maggio 2022, il tema è “Giornalismo sotto sorveglianza” per accendere il faro sull”impatto dell’era digitale sulla libertà di espressione, la sicurezza dei giornalisti, l’accesso alle informazioni e la privacy. L’Osservatorio TuttiMedia e Media Duemila hanno lanciato il progetto NewsMedia4Good il 1 dicembre scorso in Fieg, in occasione della tredicesima edizione di Nostalgia di Futuro, l’evento che analizza e propone a cittadini, istituzioni, politici e Università le punte dell’iceberg della trasformazione digitale rispetto al mondo della comunicazione.