Formazione è questo che serve al mondo per migliorare. I media  Google –  Meta –  Rai  sono stati protagonisti dell’incontro “InAdatti: Covid e adolescenti” appuntamento organizzato dalla Fondazione di Papa Francesco Scholas Occurentes  in collaborazione con l’ Osservatorio TuttiMedia.

Tutti d’accordo sul fatto che solo la formazione e la cultura possono aiutare il mondo a migliorare, ecco perché la parola chiave è stata responsabilità nel formare le persone perché usare i media non significa saperlo fare. La pace nasce dall’educazione e la televisione serve anche per aiutare a capire e i problemi degli adolescenti o a superare difficoltà per i più piccoli.

Mondo digitale, comunità e famiglia  i temi trattati della tavola rotonda moderata da Milly Tucci (Ambassador dell’evento per volontariato) aperta dall’intervento di  Costanza Andreini (Public Policy Manager Meta): “Unire comunità è un azione che ci unisce alla Fondazione Scholas Occurrentes, noi lo facciamo dal lato digitale. Ecco perché invito  a riflettere sul fatto che usare i social non significa  saperlo fare.  Meta, infatti, investe nella creazione di consapevolezza e cultura perché i ragazzi vanno accompagnati nell’avventura digitale, non solo per proteggerli ma anche per fornire loro le chiavi di lettura dell’online.  Take a break, per esempio è un promemoria che invita a non passare troppo tempo sui social, uno strumento ed un invito alla consapevolezza”.

La riflessione su giovani e digitale continua con Martina Colasante (Government Affairs & Public PolicyManager Google)  emozionata ricorda il contributo determinante del motore di ricerca nella didattica a distanza, che ha permesso ai giovani di continuare a studiare:  “Oggi i più piccoli devono confrontarsi con immagini violente in cui ci sono volti e storie di bambini – precisa –   noi responsabilmente, come abbiamo fatto durante la pandemia, cercheremo di contrastare la disinformazione con una strategia che pone in evidenza le fonti autorevoli, quali sono le istituzioni”.   La formazione è importante anche per Google che ha creato percorsi per ragazzi, docenti, genitori e nonni allo scopo di aiutarli a sviluppare lo spirito critico: “Mettiamo in grado le persone di saper riconoscere le fonti giuste – conclude Martina Colasante  –. Abbiamo anche inventato una sorta di vademecum, distribuito nelle scuole, che aiuta a muovere i primi passi in un mondo in cui l’informazione diventa sempre più complessa”.

Giacomo Lev Mannheimer di TikTok dice che la caratteristica della sua piattaforma è la contaminazione, niente like o follower, e riporta del caso  #Bookstock, hashtag che ha prodotto 25 miliardi di visualizzazioni ed ha addirittura attratto l’interesse delle case editrici di libri. TikTok che sostiene la lettura? Chi poteva immaginarlo?

Derrick de Kerckhove, sociologo esperto del mondo digitale e direttore scientifico di TuttiMedia/MediaDuemila partner dell’evento, parla di tempi interessanti ma difficili da gestire: “Che tu possa vivere in tempi interessanti. Questa antica maledizione cinese trova la sua piena realizzazione nell’oggi, nel terrorismo con la caduta delle torri gemelle a New York City, nella pandemia senza fine con il covid-19 ed ora anche nella minaccia di una guerra nucleare, con allo sfondo una catastrofe ambientale dovuta al cambiamento climatico. È interessante notare che una giovane adolescente, Greta Thunberg, a soli 15 anni è stata capace di accelerare la presa di coscienza globale. L’insicurezza è una delle condizioni più comuni nei giovani, in particolare nelle prime fasi della crescita. In questo contesto particolarmente simbolico puntiamo a soluzioni per capire come evitare o curare i traumi emotivi nelle diverse fasi della crescita, in una società globale”.

Per Carlo Rodomonti, (marketing strategico e digital Rai Cinema)  il disagio giovanile può essere aiutato anche con le produzioni di Rai Cinema che lo raccontano. Gli hikikomori , giovani rinchiusi in se stessi, sono protagonisti di un cortometraggio Rai : “Dare spazio ai racconti di storie  complesse  – afferma –  permette di approfondire  le tematiche più nascoste e più complesse della vita”.

Di televisione occupata dai giovanissimi parla Marco Lanzarone (Rai Kids): “I giovanissimi, parlo dei bimbi fino a 6 anni, dopo il 2020, hanno preso possesso del nostro programma attraverso i messaggi che mandavano ai loro cari. Con il Covid abbiamo capito di doverli ascoltare”.  Prima della pandemia questi giovanissimi utenti usavano la messaggistica vocale sono per un contatto con i personaggi dei programmi.

L’obiettivo della mattinata è stato raggiunto da Alessandra Graziosi (Fondazione Scholas Occurrentes Italia) anima dell’evento che ha coinvolto relatori e spettatori in un tempo dedicato allo sguardo e allo stupore  ben rappresentato dalle parole di  Josè Maria Del Corral, direttore mondiale di Scholas Occurrentes :  “I giovani sono diventati i nuovi veterani di guerra. Perché hanno appena combattuto una pandemia e adesso si trovano ad affrontare una nuova minaccia. Ecco perché in questo anniversario speciale vogliamo far capire le ricadute di questi avvenimenti sulla sfera emotiva dei giovani. Fino ad ora nessuno ha associato la pandemia e la guerra”.  Infatti nessuno di noi si sarebbe aspettato di dover vivere queste esperienze nemmeno Ken Follet che nel suo ultimo romanzo ” Per niente al mondo”  che descrive  un mondo cambiato sull’orlo della terza guerra mondiale.

Le istituzioni non sono mancate al convegno,  infatti hanno partecipato in presenza tre ministri con i loro messaggi di sostegno e apprezzamento per l’iniziativa: Il lavoro che stiamo facendo insieme a Scholas attraverso il nostro protocollo sta andando nella giusta direzione, soprattutto in questo momento difficile. Oggi più che mai abbiamo bisogno di solidarietà, vicinanza, condivisione e sostegno, soprattutto per chi è in difficoltà. Credo che il lavoro di istituzioni come Scholas aiuti a guarire le ferite, soprattutto evidenziando il lavoro congiunto con la comunità ha affermato il ministro della salute Roberto Speranza.

 

E di un lavoro istituzionale a favore della salute emotiva dei giovani parla il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi: “C’è una pandemia molto più lunga – dice  – che dura da 20 anni ed è quella dell’individualismo e del populismo, due termini che fanno saltare la comunità”. Di comunità ha anche parlato Elena Bonetti, ministra alle Pari Opportunità e Famiglia: “Noi italiani ci siamo mostrati rispettosi per le regole. Code perfettamente silenziose e distanziate fuori dai supermercati, senza la minima protesta. È scattato quel senso di comunità e le famiglie sono state la rete di tutto questo”.

Per vedere altra volta la diretta: 

https://www.youtube.com/watch?v=6gttJabHYcU

Foto: evento: 

https://drive.google.com/drive/folders/1M5qsjETu2NVlq_2IIfPJy8pNKUlfT8Yo?usp=sharing

 

 

 

 

 

Articolo precedenteInAdatti: Covid e adolescenti domani 9 marzo ore 9:30
Articolo successivoUcraina: una guerra, tante guerre; e ci siamo dentro pure noi
Maria Pia Rossignaud
Giornalista curiosa, la divulgazione scientifica è nel suo DNA. Le tecnologie applicate al mondo dei media, e non solo, sono la sua passione. L'innovazione sociale, di pensiero, di metodo e di business il suo campo di ricerca. II presidente Sergio Mattarella la ha insignita dell'onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana. Vice Presidente dell’Osservatorio TuttiMedia, associazione culturale creata nel 1996, unica in Europa perché aziende anche in concorrenza siedono allo stesso tavolo per costruire il futuro con equilibrio e senza prevaricazioni. Direttrice della prima rivista di cultura digitale Media Duemila (fondata nel 1983 da Giovanni Giovannini storico presidente FIEG) anticipa i cambiamenti per aiutare ad evitare i fallimenti, sempre in agguato laddove regna l'ignoranza. Insignita dal presidente Mattarella dell'onorificenza di "Cavaliere al Merito della repubblica Italiana. Fa parte del gruppo di esperti CNU Agcom. E' fra i 25 esperti di digitale scelti dalla Rappresentanza Italiana della Commissione Europea. La sua ultima pubblicazione: Oltre Orwell il gemello digitale anima la discussione culturale sul doppio digitale che dalla macchina passa all'uomo. Già responsabile corsi di formazione del Digital Lab @fieg, partecipa al GTWN (Global Telecom Women's Network) con articoli sulla rivista Mobile Century e sui libri dell'associazione. Per Ars Electronica (uno dei premi più prestigiosi nel campo dell'arte digitale) ha scritto nel catalogo "POSTCITY". Già docente universitaria alla Sapienza e alla LUISS.