PILLS  di Paolo Lutteri – 3 marzo 2022
Queste pillole non sono state medicine, ma piuttosto caramelle di diversi gusti. Edibili, ma non esageriamo. Perciò, arrivati con questa rubrica alla n° 300, ci fermiamo per un po’. E’ stata una sventagliata di notiziole e di commenti con l’obiettivo di stimolare curiosità e approfondimenti sugli argomenti della politica, della comunicazione, dell’innovazione tecnologica, della sostenibilità economica, in Italia e nel mondo. Purtroppo oggi dobbiamo condividere le nostre esperienze con un’altra guerra. Le crisi sono ormai globali, come gli altri conflitti, le disuguaglianze sociali e gli inquinamenti ambientali. La nostra civiltà dovrebbe avere una coscienza planetaria comune.
298 – AMBIENTE E COSTITUZIONE
La salute, l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi sono finalmente protetti dalla Costituzione della Repubblica Italiana. Sulla Gazzetta Ufficiale n. 44 del 22 febbraio 2022 è stata pubblicata la Legge costituzionale 11 febbraio 2022, n. 1, recante “Modifiche agli articoli 9 e 41 della Costituzione in materia di tutela dell’ambiente”. L’art. 9 aggiornato recita: «La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali.». L’art. 41 aggiornato recita: «L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con la utilità sociale o in modo da recare danno alla salute, all’ambiente, alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali e ambientali.».
https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2022/02/22/22G00019/sg
299 – SOLIDARIETA’
La vita, in senso biologico, non si è sviluppata su binari ordinati, anzi, vuoi per motivi ambientali, vuoi per eventi casuali, la crescita da enti unicellulari a corpi estesi è stata piuttosto disordinata e diversificata. Le specie animali sono milioni e molte si sono già estinte tanti anni fa. Tra l’altro sopravvivono molte specie di animali sociali che sembra abbiano possibilità di mettere in comune ‘coscienza’ e abilità tecniche: formiche, api, ma anche branchi di pesci, stormi di uccelli, greggi e mandrie. La solidarietà è un fatto naturale, l’aggressività all’interno della specie vale perlopiù nelle contese erotiche, l’individualismo è raro. Ma se il genere umano è la forma biologica più evoluta, perché l’individualismo è permanente, la solidarietà è faticosa, l’aggressività è frequente? Mi auguro non sia una questione genetica, ma che dipenda dalla cultura. Allora si può fare qualcosa.
300 – AUTOPOIESI
Flavio Natale ha segnalato su Futura Network uno straordinario studio pubblicato dalla Cambridge University Press sull’intelligenza planetaria. Ne nascono domande ficcanti. In sintesi: litosfera, idrosfera e atmosfera sono ambienti casuali o partecipano alla vita della terra come gli altri biomi e organismi viventi? Se l’evoluzione ha privilegiato una specie intelligente come quella umana, è possibile un’intelligenza su scala planetaria? Ovvero è possibile un comportamento cooperativo su scala globale nella civiltà terrestre? Certamente l’intelligenza non è una proprietà di individui isolati, ma di collettivi inseriti in una società tecnologica complessa, come la capacità di intesa dei microbi all’interno di un corpo. La vita è una proprietà emergente dai sistemi bio-geo-fisico-chimici dai quali è costruita. Lo sviluppo è l’apparente orientamento all’obiettivo di molti processi viventi. Chissà se emergerà un’intelligenza planetaria? Sarebbe un requisito per la longevità!
https://www.cambridge.org/core/journals/international-journal-of-astrobiology/article/intelligence-as-a-planetary-scale-process/5077C784D7FAC55F96072F7A7772C5E5

PILLS  di Paolo Lutteri – 23 febbraio 2022
Pianeta inquieto. Viviamo in una società globale e complessa, tumultuosa, gonfia di effimero e di contrasti di ogni tipo. Ma stiamo in un’epoca storica senza precedenti per quanto riguarda l’informazione: possiamo conoscere il mondo come mai prima, abbiamo documentari sulle foreste amazzoniche e sui corridoi di Buckingham Palace, archivi di testi di Gutenberg e algoritmi per robot, video tiktok nel Donbass, web cam su Marte e microcamere nell’intestino, ricette per la pandemia e consigli per lo sviluppo sostenibile. Oggettivamente le fake news e le interpretazioni ingannevoli veleggiano ovunque numerose, ma abbiamo imparato a difenderci consultando tante fonti. E’ una delle caratteristiche di studio dell’Osservatorio TuttiMedia.
295 – MONDO CONNESSO
We Are Social con Hootsuite ha pubblicato il voluminoso Report annuale sui servizi di comunicazione che riassume la situazione dei media nel mondo (300 slides) e in alcuni Paesi, tra cui l’Italia (115 slides). Il Report è ricco di dettagli, da commentare. In sintesi ecco i numeri del mondo: 7,91 miliardi di abitanti, 8,28 miliardi di devices con connessione mobile, 4,95 miliardi di utilizzatori di internet, 4,62 miliardi di utenti attivi sui social media. Per l’Italia: 60,32 milioni di abitanti, 78,22 milioni di devices con connessione mobile, 50,85 milioni di utilizzatori di internet, 43,20 milioni di utenti attivi sui social media; stiamo connessi a internet in media per 6 ore e 9 minuti al giorno, 3 ore e 12 minuti di televisione, 1 ora 9 minuti di radio, 1 ora e 47 minuti sui social, 1 ora e 22 minuti sulle notizie (stampa e web). Se qualche crisi energetica ci staccasse la spina, saremmo nei guai. https://wearesocial.com/it/blog/2022/01/digital-2022/
296 – NATIVI DIGITALI
Gli esperti di marketing hanno etichettato i nati grossomodo tra il 1996 e il 2010 come “Generazione Z”. In quanto nativi digitali essi hanno comportamenti, consumi e gusti diversi dalle precedenti generazioni. Ma non è solo uno stile di vita: l’educazione digitale ha modificato anche i valori e gli ideali. Gli studi sociologici non sanno ancora essere precisi, tuttavia qualche generalizzazione si può fare. Lo smart phone è il device magico, perché la comunicazione è il motivo conduttore principale della vita. La privacy non è importante, si condividono tutti i sentimenti e le foto intime. Le parole scritte vengono contratte o emoticizzate. Sesso sì, ma aperto. L’istruzione è noiosa, meglio l’esperienza. L’attenzione non dura più di 8 secondi (!). Televisione classica e giornali sono disusati. La storia e la politica sono sconosciute, ma c’è sensibilità al green. La tecnologia piace, come il divertimento. La velocità è d’obbligo. Impazienti e impulsivi. Meglio il lavoro da remoto che le fatiche d’ufficio. Ovviamente questa generazione ha subito gli stress di una pandemia sanitaria imprevedibile e delle crisi del mercato del lavoro; sono fattori che si sono presentati in modo diverso da città a campagna, da centro a periferia, da censo ricco o povero, da ceti colti o no. Perciò il ventaglio dei comportamenti risultanti è largo, versatile e contradditorio. Ma non c’è dubbio che influisce anche sulle generazioni più adulte.
297 – ASSISTENZA INPS
Nel 2021 i nuclei beneficiari di almeno una mensilità di Reddito di Cittadinanza o Pensione di Cittadinanza sono stati quasi 1,8 milioni per un totale di poco meno di 4 milioni di persone coinvolte (erano 2,7 milioni nel 2019 e 3,7 milioni nel 2020). I nuclei con minori sono 445 mila e rappresentano il 33% dei nuclei beneficiari coprendo il 55% delle persone interessate. I nuclei con disabili sono 235 mila e rappresentano il 17% dei nuclei beneficiari, L’importo medio mensile erogato è stato crescente nel tempo; complessivamente è passato da 492 euro nell’anno 2019 a 546 euro erogati nell’anno 2021. Nel 2021 è stato revocato il beneficio a quasi 110.000 nuclei, prevalentemente per l’accertamento della mancanza del requisito di residenza/cittadinanza. Nel 2021 sono anche decaduti dal diritto 314.000 nuclei, prevalentemente per variazione dell’ISEE, che ha superato la soglia prevista oppure per modifica della composizione del nucleo familiare. Al momento, nell’87% dei casi il richiedente la prestazione risulta di cittadinanza italiana, nel 9% è un cittadino extra-comunitario in possesso di un permesso di soggiorno, nel 4% è un cittadino europeo.
https://www.inps.it/docallegatiNP/Mig/Dati_analisi_bilanci/Osservatori_statistici/Report_trimestrale_RdC-REm_Aprile-2021_Dicembre-2021.pdf

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 17 febbraio 2022
Lo sviluppo equilibrato e sostenibile di tutto il pianeta sembra missione impossibile. La storia del mondo resta articolata in blocchi politici contrapposti e a sua volta frammentata in ideologie nazionaliste, ostacolo molto difficile da superare per chi governa. Le disuguaglianze delle risorse primarie (energia, alimentazione, istruzione, economia) scatenano sempre guerre di popolo. Eppure bisogna evitare il disfattismo e trovare argomenti di crescita nella solidarietà e dell’innovazione tecnologica. Dovremmo chiamare ‘nostro’ quello che chiamavamo ‘mio’. Dovremmo risolvere intelligentemente i problemi con metodi e tempi digitali. Forse dovremo limitare le emozioni inutili e gli orgogli personali; come dirsi “il nemico è dentro”, acuire la critica alle nostre disfunzioni e crescere di responsabilità.
292 – MAGISTRATURA PILOTATA
Mentre tanti magistrati ‘semplici’ fanno il loro dovere coscienziosamente, intrecci e inciuci tra magistratura ‘di vertice’ e politica sono oggetto di arguti racconti di giornalisti. Di storie sorprendenti per la ribalta mediatica ce ne sono a non finire e le invenzioni potrebbero superare la realtà. Ma è anche possibile che la realtà superi i racconti. Secondo libri recenti la magistratura è un sistema di potere, con correnti e personaggi in battaglia fra loro, a tutto scapito di una giustizia uguale per tutti, ma difatto molto manovrabile, secondo convenienza. In questo c’è la conferma di appartenere ad una democrazia fragile, resa ancor più fragile e instabile da quelle istituzioni che dovrebbero garantire etica e giustizia super partes. C’è da vergognarsi di dover stare a guardare. Per approfondire gli aneddoti, oltre che leggere le dichiarazioni del duetto Sallusti-Palamara, c’è anche “Potere assoluto” di Sergio Rizzo, ed. Solferino.
293 – DIVORZI PARLAMENTARI
I partiti li propongono al popolo come loro paladini, poi loro cambiano idee. E’ legittimo, ma è un’altra denuncia sull’inaffidabilità delle istituzioni. Su 945 eletti il 4 marzo 2018 nella 18a Legislatura (630 deputati + 315 senatori) i cambi di casacca sono stati finora 302. Coinvolti precisamente, al 4 febbraio 2022: 143 deputati (con 185 cambi) e 70 senatori (con 117 cambi). I parlamentari che hanno cambiato 3 volte sono stati 20, quelli che hanno cambiato 4 volte sono stati 2. Citazione personale per Gianni Marilotti che ha cambiato 6 volte. Nella precedente Legislatura (2013-2018) i cambi di gruppo sono stati 569 e hanno riguardano 348 persone. Più quieti i parlamentari della 16a Legislatura: 261 cambi per 180 persone.  Al Parlamento Europeo, dove i deputati italiani sono in tutto 76, dal 26 maggio 2019 i cambi sono stati 13.
https://www.openpolis.it/lelezione-del-presidente-della-repubblica-e-i-cambi-di-gruppo/
294 – TV LOCALI
Il Ministero per lo Sviluppo Economico ha pubblicato a fine gennaio scorso le graduatorie provvisorie dei contributi spettanti per l’anno 2021 in favore delle emittenti Radiofoniche e Televisive locali in Italia. La disponibilità delle risorse da parte del Ministero per le televisioni a carattere comunitario è stata di 5,1 milioni di euro; sono state ammesse al contributo 322 emittenti, secondo i criteri di sostegno all’occupazione, innovazione tecnologica, qualità programmi e dati di ascolto. Gli importi più rilevanti, superiori a 100.000 euro, sono stati assegnati a: TeleclubItalia Campania, CalcioNapoli24Tv Campania, Teleradiopace1 Liguria, Telepace Lazio, TelepaceTrento Trentino, YoungTvAllMusic Lazio, TeleMajg Puglia, StileTv Campania, TeleIride Toscana. Tutte le emittenti, i punteggi, gli importi, le società editrici e i dettagli su: https://www.mise.gov.it/index.php/it/incentivi/comunicazioni/contributi-alle-emittenti-locali/graduatorie

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 10 febbraio 2022
Chi scrive ha almeno tre padroni. Il primo è il suo ego, carico di propria storia passata, di emotività per il presente, di intenzioni future in buona fede di se stesso. Il secondo padrone è il suo editore, che normalmente appartiene a una fazione di società organizzata per potere economico e convenienza culturale, incline al consenso oppure alla contestazione. Il terzo padrone è il suo lettore, sia che taccia sia che parli; può far parte di un quieto gregge di pecore o di un inquieto branco di carnivori. Così lo scrittore non può che destreggiarsi tra la propria genialità, la richiesta del mercato e le turbolenze del mondo. Che almeno abbia coscienza che i punti di vista sono molteplici, che la verità non ha una sola strada, che i comportamenti umani hanno percorsi tortuosi. Nella bufera delle idee, chi scrive costruisca o faccia buona manutenzione, bando alle ciance.
289 – DEMOCRAZIA MEDIATICA?
La verità sta nei fatti. Le intenzioni non palesate e le storie ‘dietro le quinte’ non sono fatti, sono perlopiù fake news e depistaggi. Purtroppo le indagini e i giudizi fanno uso più delle interpretazioni che dei fatti oggettivi. I media (mass e social), sempre più coinvolti nei processi come spettacolo mediatico, ricamano e infiorano spesso facendo leva su emozioni e opinioni soggettive, attenuanti o aggravanti messe in bocca a star incompetenti. Esempi nei talk show televisivi: il più straziante è il commento alle vittime di stupro; il più intrigante è l’esame etico dei comportamenti politici; il più superficiale è quello delle opinioni sulla pandemia; il più scontato è il processo agli arbitri delle partite di calcio. Il popolo italiano è stato alla ribalta di un Paese di santi e navigatori, poi sono stati tutti allenatori di calcio, adesso siamo diventati giudici di cronaca nera, di cronaca rosa e delle competizioni canore come il Festival di Sanremo. Audience, like, upvote, downvote e televoti fan democrazia?
290 – MEDIA NEL MONDO
Area Studi Mediobanca ha pubblicato la scorsa settimana un interessante Rapporto finanziario ‘Media&Entertainement’ sui grandi gruppi mediatici nel mondo. I dati raccolti si riferiscono al 2018-2020, con qualche aggiornamento 2021; quindi sono soggetti a novità a causa della pandemia e dei nuovi intrecci operativi tra big. L’analisi si occupa dei 21 Gruppi internazionali a controllo privato con un fatturato 2020 superiore a 1 miliardo di euro. Media e intrattenimento comprendono tra i ricavi: abbonamenti PayTv e Vod, TLC networks, pubblicità, produzione e distribuzione di contenuti e anche parchi tematici.  La classifica per fatturato vede in testa Comcast con 84,4 miliardi di euro, poi Disney (53,3), WarnerBrosDiscovery (33), ViacomCbs (20,6), Netflix (20,4), Fox (10). In Italia, nel 2021, primeggiano Sky-Comcast (2,8 miliardi di euro), Rai (2,4), Mediaset (1,8). La Rai è sempre l’emittente più seguita dagli italiani nel 2021, raggiungendo il 36% delle quote di ascolto nel giorno medio. Seguono Mediaset (31,9%), Discovery (7,4%), Sky (6,2%), La7 (3,7%) e ViacomCBS (1,9%). https://www.areastudimediobanca.com/it/product/report-mediaentertainment-ed-2022
291 – DIGITAL ADV
Secondo il Digital Market Outlook di Statista, il fatturato mondiale della pubblicità digitale è stimato in 465,5 miliardi di dollari nel 2021 e dovrebbe crescere fino a raggiungere 683,1 miliardi di dollari nel 2026. La pubblicità digitale utilizza Internet per fornire messaggi: pagine dei risultati dei motori di ricerca (‘search advertising’), pubblicità nelle reti di social media sotto forma di post sponsorizzati, banner pubblicitari di vario formato, pubblicità all’interno di video e annunci digitali a pagamento (‘classifieds’).  Per via di una continua innovazione tecnologica e dell’evoluzione delle abitudini dei consumatori, gli inserzionisti hanno dovuto adeguarsi a posizioni, formati, condizioni commerciali e legali, nonché all’utilizzo di devices diversi (computer, tablet, phone). Gli Stati Uniti sono stati il mercato più grande nel 2021 con 190,4 miliardi di dollari e rappresentano oltre un terzo della spesa mondiale per la pubblicità digitale; la Cina e l’Europa hanno quote rispettivamente del 22,5% e del 18,9%. Tenendo conto dei tassi di crescita, la Cina guida la corsa con un tasso annuale di crescita dell’8,6% entro il 2026, seguita dagli Stati Uniti con l’8,2% e dal mercato europeo con il 6,8%. https://www.statista.com/study/42540/digital-advertising-report/

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 3 febbraio 2022
Buongiorno Presidente! Come avrai capito, molti parlamentari che la democrazia rappresentativa ha lasciato a Roma, più o meno capaci, più o meno competenti, ti hanno scelto come Presidente della Repubblica per convenienza propria, non per rispetto del bene comune, che tu ben raffiguri. I mass media si sono sfiatati allo spettacolo delle previsioni, dei gossip, delle finte, delle provocazioni e degli inciuci in un Parlamento confuso, caotico, inabile. Il peggio non sono state le schede bianche di quei subordinati che aspettavano dove tirasse il vento per stare dalla parte vincente, ma le schede di quelli che scrivevano insulti o indicavano nomi inutili. Nascosti dietro l’anonimato, costoro non meritano nessuna stima. Esercitare la democrazia è difficile, ma non può essere vergognoso. Caro Presidente, sii valoroso!
286 – BIG TECH SOTTOMARINI
Mentre le crisi politiche divampano, la tecnologia avanza sommersa. Sotto gli oceani i cavi sono di due tipi: in fibra ottica per trasmettere dati e in rame per l’energia elettrica. Secondo Alessandro Gili dell’Ispi i primi costano da 30.000 a 80.000 euro/km, i secondi da 100.000 a 500.000 euro/km. Attualmente ce ne sono per 1,3 milioni di chilometri e si stima che supportino il 95% del traffico mondiale di internet. Infatti Alphabet, Amazon, Meta e Microsoft possiedono direttamente o utilizzano circa il 70% della capacità trasmissiva. Il cavo Marea, dagli Stati Uniti alla Spagna (Bilbao) trasporta le informazioni a velocità sovrumane: mediamente 26,2 Terabit al secondo. La Cina incalza: secondo il piano di Manufacturing vorrebbe avere il controllo del 60% del totale entro il 2025. Vista l’importanza strategica, economica e geopolitica, sono nati problemi di sicurezza e di controllo, a protezione di impianti che, in alto mare, prevedono totale libertà di posa e gestione dei cavi sottomarini. https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/geoeconomia-dei-cavi-sottomarini-33004
287 – WINTER OLYMPIC GAMES
I Giochi si svolgeranno a Beijing (Pechino per i colonialisti) dal 4 al 20 febbraio. Olympic Broadcasting Services produrrà il feed mondiale fornito alle emittenti locali da utilizzare nella loro copertura. Per l’Italia la Rai prevede circa 100 ore di trasmissione in chiaro e in diretta (con 7 ore di differenza di fuso orario). Altre opzioni a pagamento sono offerte da Eurosport, Dazn, Discovery+. In Cina atleti, tecnici, giornalisti e spettatori ammessi sono soggetti a controlli per evitare contagi pandemici. Quasi 2900 gli atleti di 91 Paesi per 109 eventi da medaglia; 15 discipline in programma: biathlon, bob, combinata nordica, curling, freestyle, hockey su ghiaccio, pattinaggio di figura, pattinaggio di velocità, salto con gli sci, sci alpino, sci di fondo, short track, skeleton, slittino, snowboard.  Gli atleti italiani saranno 118 (46 donne e 72 uomini). I media accreditati prevedono circa 6000 persone, secondo 7 categorie distinte, dai giornalisti-editor ai fotografi, ai tecnici e agli staff di supporto. Organizzazione cinese omnicomprensiva e severissima. Show garantito, vuol essere testimone di pace sopra i confini. https://olympics.com/it/beijing-2022/
288 – SPONSOR Di NEVE E GHIACCIO
Nonostante il boicottaggio diplomatico di Stati Uniti, Regno Unito, Australia e Giappone (ma gli atleti di questi Paesi parteciperanno), le grandi imprese internazionali sono Partner ufficiali dei Giochi Olimpici invernali di quest’anno: Airbnb, Alibaba, Allianz, Atos, Bridgestone, Coca-Cola, Intel, Omega, Panasonic, Procter & Gamble, Samsung, Toyota e Visa. Inoltre ci sono 11 Partner cinesi (Bank of China, Air China, Yili-latticini, Anta-abbigliamento, China Unicom-comunicazione, Shougang Group-rigenerazione urbana, CNPC-energia, Sinopec-petrolchimica, SGCC-elettricità, PICC-assicurazioni, CTG-ingegneria) e 11 Sponsor cinesi (tra cui le birre Qingtao e Yanjing), poi 22 Supplier (tutti cinesi, tranne PwC). La vetrina della capitale della Repubblica Popolare di Cina è come un trampolino internazionale di progetti e prodotti. “一起向未来” (Yīqǐ xiàng wèilái = Together for a Shared Future) è lo slogan. Buona visione! https://www.beijing2022.cn/en/

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 27 gennaio 2022
Il linguaggio è una base della comunicazione. Il pensiero è consultabile con parole (graficamente e foneticamente diversificate), come identificazione di concetti, cose, azioni, giudizi. Come sarebbe possibile pensare e argomentare senza parole? Forse con la musica, con i gesti, con gli odori. Forse con i feromoni chimici, in stile biologico un po’ primitivo. Adesso i computer convertono tutto in bit (0/1, no/sì, chiuso/aperto …). Non è che la logica elementare binaria, che è quella dell’Intelligenza Artificiale, possa prevalere su quella raffinata dei sillogismi aristotelici? Potrà nascere un nuovo linguaggio e un pensiero senza parole? Amici lettori: che ne pensate? (In parole, vi prego!)
283 – SCACCHI E GO
Quando in oriente furono inventati i giochi a tavolino (Scacchi e Go, per esempio) le soluzioni possibili erano così numerose da rendere la sfida avvincente ed incerta. Tenendo conto che negli Scacchi ogni mossa è scelta valutando una media di circa 35 diramazioni (nel Go circa 250) per ogni step, il giocatore per vincere doveva tirar fuori previsioni, intuizioni, talento eccezionale. I calcoli matematici per vincere sono complicati e forse non definitivi: oggi indicativamente il totale delle mosse possibili è stimato in 10123 per gli Scacchi e 10180 per il Go, ma andrebbe articolate step by step. Un giocatore robotico oggi può valutare le mosse a oltre 80.000 posizioni al secondo. Non solo usa le statistiche di precedenti sfide, ma istruisce la propria intelligenza artificiale con autoapprendimento. L’invenzione è umana ma la velocità del calcolo IA è sovrumana. Umani: abbandonate i giochi, sono arrivati i robot e preparatevi a un futuro da shock! Per approfondimenti: https://en.wikipedia.org/wiki/AlphaGo_Zero. Se vi piace la matematica delle sfide, visitate il sito dell’olandese John Tromp: https://tromp.github.io/.
284 – TRE TEMPI IN UNO
Al presente la società umana condivide almeno tre livelli di civiltà, con diversi modelli di comportamento. Una è quella preistorica: annientare i nemici e le prede (vedi violenze, omicidi, furti, frodi, sciovinismi). Un’altra è quella degli antichi valori (miti, religioni, guerre sante, vendette, delitti d’onore). Una terza è quella del potere tecnologico (algoritmi, intelligenza artificiale, cloud, brainchain, imprese spaziali, ricerca quantistica). Insomma, la permanenza di vecchi livelli segnala il disordine attuale del sistema, l’instabilità sociale, rende rischioso il futuro. Accanto ai leader eurismatici restano personaggi ‘di pancia’, se non ‘di muscoli’. Accanto ai democratici (governanti e oppositori) abbiamo i ribelli senza idee (o aggrappati a un ego primitivo). Spesso lo spettacolo nei media asseconda violenza, prepotenza e ideali polverosi. Insomma, senza voler generalizzare tutto, al presente abbiamo un passato obsoleto.
285 – CHIAVI DI CONOSCENZA
I concetti sono banali, sotto gli occhi di tutti, ma richiamare i grandi paradigmi ogni tanto serve per sostenere la ragione. La prima chiave: dal semplice al complesso. Sembra essere così l’evoluzione della civiltà; ma i periodi del progresso non sono separabili nettamente, spesso si sovrappongono. Il cambiamento fluisce continuamente anche se nelle nuove generazioni perdurano i resti delle antichità, non sempre apprezzabili (in zoologia ci sono ancora le spugne, in sociologia lo schiavismo ci ha lasciato il caporalato). La seconda chiave: la comunicazione. Quel che caratterizza la ricerca scientifica e sociologica di oggi è il valore delle interrelazioni, che contano più della sostanza dei singoli elementi (la collaborazione tra le api è esemplare, le alleanze in Parlamento sono fondamentali). In biologia come in politica queste due chiavi di lettura aiutano a comprendere il mondo, lo sviluppo e l’innovazione.

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 20 gennaio 2022
Le forze politiche attuali sembrano come ‘i separati in casa’. Siedono allo stesso banco, sostengono lo stesso governo ma la pensano diversamente. Ognuno ha la sua verità, in modo autoreferenziale, per proteggere il proprio posto e la propria convenienza. Un equilibrio instabile di umori e di correnti, dove il sospetto e la diffidenza fanno più letteratura e spettacolo dell’ottimismo. Sebbene siamo tutti consci che la democrazia è imperfetta, tuttavia dobbiamo far sì che le rappresentanze siano oneste, riflessive, capaci e trasparenti, le opinioni non siano a vanvera, i rappresentati siano tutelati. E occorre un Presidente di fiducia, senza che qualcuno si debba vergognare del voto.
280 – MAGARI UN VOLO DI STORNI
La ricerca astrofisica ritiene che l’universo sia composto da ‘stringhe’ (corde elastiche) costituite da particelle e onde (atomi, neutrini, fotoni, oscillazioni gravitazionali, parti di materia oscura). I singoli elementi contano meno delle interrelazioni tra loro. La ricerca dice anche che un sistema in trasformazione è instabile, disordinato, gli agenti sono irrequieti, e ci vuole molto tempo per trovare una situazione di equilibrio. Vale per la fisica classica e anche per la fisica quantistica. Vale anche per il Parlamento. Nell’attesa dell’elezione di un nuovo Presidente della Repubblica (e di ogni eventuale conseguenza) potete leggere con gusto il libro di Giorgio Parisi, che ha ottenuto il Premio Nobel per lo studio sui sistemi complessi e sui fenomeni caotici.
281 – BEHAVIOUR
Secondo le correnti di ricerca psicologica comportamentista la mente è irrilevante. Per studiare la società bisogna studiare le azioni concrete, i comportamenti individuali e sociali, nei loro aspetti dell’apprendimento, delle abitudini, delle emozioni correnti e ovviamente anche dei consumi. Non ci sono problemi di coscienza, è la convenienza che guida i percorsi di vita economica e politica. Così succede che, nella odierna società liquida dove sono apprezzate le performances veloci e a breve termine, le sensazioni siano più importanti della scienza, la morale sia elastica, i valori siano considerati merce, il merito sia autoreferenziale, il futuro possa aspettare. Questa di fatto è la corrente dominante della moderna cultura industriale, all’americana, che fa prevalere ‘i muscoli’ sul cervello, la quantità sulla qualità, l’avvenenza alla sostanza. C’è qualcosa che non funziona in questa concezione. Lo avevano già detto i filosofi di una volta. Li abbiamo dimenticati?
282 – VIRTUAL INFLUENCERS
Assistenti digitali, avatar e personaggi del metaverso accrescono la demografia virtuale. Nel mondo laico delle nuove generazioni scompaiono i Bodhisattva e i Santi taumaturgici, specializzati patroni delle professioni ai quali una volta si chiedevano consigli. Come prodotti grafici per computer sono nati gli amici digitali, al servizio delle campagne di marketing. Rispondono alle e-mail, raccontano storie e promuovono prodotti sui social network: Atsune Miku, Aimi Eguchi, Kizuna AI, Imma, Lil Miquela, Noonoouri, Naughty Boo, e le più tradizionali Barbie o Minnie Mouse, con milionate di followers. Una confidente virtuale appena nata in Italia è Nefele (creatura di Filippo Boschero, Laura Elicona e Luca Facchinetti). I pupazzi abitano tutti su Instagram, Meta, TikTok e affini. Ma ci sono anche semplici servitori eccellenti, sempre disponibili, premurosi e discreti (?), come Siri (Apple), Alexa (Amazon), Cortana (Microsoft), Watson (Ibm), Xiaowei (Tencent), Celia (Huawei), Duer (Baidu). Hanno preso il posto degli angeli custodi. https://www.virtualhumans.org/

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 13 gennaio 2022
Gli argomenti sono innumerevoli. Le chiavi di lettura dei media sono spesso complicate. Le teorie sono rigide, le ipotesi sono fluide, le pratiche sono elastiche. Se queste fasi sono mescolate, la confusione è totale. Per quanto riguarda gli scienziati le leggi della natura fisica, come la forza di gravità, sono precisi calcoli razionali anche se non hanno potere sociale. Per chi scrive (mass media e social network) è evidente che ogni commento alla realtà è un’ipotesi del narratore o della sua lobby editoriale. Per i politici (ma aggiungo anche i magistrati e gli amministratori, capaci o incapaci che siano) la realtà è un terreno di giudizi mediati, influenzati dall’interesse personale, dall’opinione pubblica, dalle clientele, dalle correnti di moda, dalla convenienza più che dall’approssimazione alla realtà. E gli esegeti di queste categorie godono del plauso al successo oppure inveiscono nei dettagli critici. Così va il mondo, con pratiche elastiche, ahinoi, spensieratamente.
277 – POLITICI IN VISTA
Interessante la ricerca desk di DataMediaHub sulla presenza di alcuni leader italiani nel 2021 su Facebook. Contatti e followers non corrispondono ai ‘like’, né alle simpatie o ai consensi reali o alla qualità dei personaggi; le variabili in campo sono molteplici, dalla modalità dei contenuti alla pressione pubblicitaria; il traffico fornisce piuttosto indicazioni sui comportamenti della platea di navigatori. La fanpage di Salvini, con una media di 8,84 post giornalieri e un’interazione dello 0,48%, fa 5,05 milioni di followers; Conte ha un’interazione del 2,98% e fa 4,59 milioni di followers; Meloni, con 5,54 post/giorno e un’interazione dell’1,26%, fa 2,31 milioni di followers; Renzi ha un’interazione dello 0,95% con 1,14 milioni di followers; Berlusconi ha un’interazione dello 0,81% con 1,1 milioni di followers; Calenda, con 3,79 post/giorno e un’interazione dell’1,03%, fa 271,3 mila followers; Letta ha un’interazione dell’1,61% con 133,8 mila followers.
https://www.datamediahub.it/2022/01/10/i-partiti-e-i-leader-politici-che-investono-di-piu-su-meta/
278 – MOBILITY OF THINGS
E’ una delle tendenze dell’innovazione digitale presentata al Consumer Electronic Show di Las Vegas qualche giorno fa. L’industria automobilistica prepara la transizione ecologica con software innovativi e intelligenza artificiale. Gli argomenti riguardano soprattutto le batterie elettriche e l’autonomia di viaggio, ma anche sterzo e frenata intelligente, sospensioni adattabili, controllo energetico, manutenzione. Ma la parola chiave per gli ingegneri è ‘interconnessione’. Dal riconoscimento vocale al dialogo con gli strumenti di bordo, i sensori e le informazioni meteo e traffico fino al controllo di guida senza conducente. L’automazione smart rende i robot compagni di bordo affidabili per migliorare il comfort, la sicurezza, l’efficienza del trasporto e l’interazione col mondo intero. Insomma l’auto non sarà solo un veicolo di trasporto, ma diventerà anche un salotto di intrattenimento o di lavoro, attrezzato ed ecosostenibile. Da Las Vegas Hyundai invita a provare le sue auto sul metaverso, come avatar. https://www.ces.tech/
279 – STREAMING VOD
Whip Media, società tecnologica americana che fornisce piattaforme software per la licenza di contenuti in tutto il mondo, ha analizzato il mercato di Video On Demand in 5 territori europei (Francia, Germania, Italia, Regno Unito e Spagna). Sono stati intervistati oltre 9.000 utenti selezionati per comprendere il sentimento dei consumatori riguardo allo streaming a pagamento. Mediamente ogni utente ha circa tre abbonamenti, con una spesa mensile variabile tra 23 e 28 euro. Netflix, Disney+ e Amazon guidano i servizi SV0D in termini di soddisfazione generale in tutti i Paesi esaminati, ad eccezione della Francia, dove le piattaforme locali (Arte e Canal+) occupano due delle prime quattro piattaforme preferite. Una sensazione rilevata comunemente è quella di disporre di fin troppi servizi, poco utilizzati, che incidono sul costo dell’abbonamento. Anche il passaggio da un servizio all’altro, la navigazione tra e all’interno di essi e il tempo necessario per guardare tutta la programmazione disponibile sono considerati fattori di insoddisfazione.
https://www.whipmedia.com/resource_items/streaming-in-figs-uk-thinking-globally-acting-locally/

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 15 dicembre 2021
La pandemia del Covid ha agevolato sia i mainstream-media sia i personal-network. Le notizie sui contagi e i lockdown fanno discutere in tv, alla radio, sui social, sul telefonino personale, dal momento che i bar e le piazze qualche restrizione l’hanno avuta. La salute è diventata un argomento, talvolta drammatico, di conversazione per giovani e adulti. Questo bombardamento mediatico ha rimescolato le carte dei valori e delle attenzioni. Ovviamente certe preoccupazioni limitano le libertà di movimento e di azione ma è improprio pensare che vi sia meno democrazia. La degenerazione della democrazia sta nell’individualismo, nell’intolleranza, nello sfruttamento delle persone, nelle frodi allo Stato (dalla pigrizia operativa all’evasione fiscale), nella gestione della burocrazia, nelle controverse istituzioni della politica e della magistratura… Lo sviluppo tecnologico intanto procede con apparecchi vecchi e nuovi, inseguito da un marketing aggressivo e dalle normative di controllo. Oggi, ecco qualche riferimento utile. Buon anno nuovo!
274 – DIGITAL TRENDS
Il Report di Global Media Intelligence raccoglie i dati di utilizzazione dei media in 43 mercati chiave nel mondo. Ecco le tendenze principali globali del 2021. Le vendite di desktop, laptop, tablet e smartphone sono stabili, come in una situazione pressoché di saturazione. Invece la penetrazione di smart tv è aumentata fino a raggiungere il 50%. E’ cresciuto anche il possesso di dispositivi domestici intelligenti, come sistemi di sicurezza e monitor del consumo energetico. Negli Stati Uniti, la quota ha superato il 20%. La televisione in diretta ha perso la leadership verso gli utenti di internet che guardano video digitali (incluso Youtube) e sono aumentati gli utilizzatori di video-on-demand e programmi in abbonamento. Nella maggior parte dell’America Latina e in molti paesi dell’Asia-Pacifico, gli utenti di internet trascorrono più di 3 ore al giorno sui social network e sulla messaggistica, ma in Europa i social media occupano meno di 2 ore al giorno. Nel Report è disponibile un’analisi dettagliata Paese per Paese. https://www.emarketer.com/content/global-media-intelligence-report-2021
275 – ADV FORECAST
Sempre ottimisti i pubblicitari! D’altronde se le previsioni fossero al ribasso, trascinerebbero giù i volumi. Dopo la crisi della pandemia iniziale, gli investimenti volgono all’insù. La crescita più vivace è quella del digitale, sia per le pagine web che per il supporto all’e-commerce che per la presenza sui social. La televisione tradizionale regge per la sua capacità di larga copertura simultanea anche se perde quote di mercato. La tv connessa a internet sarà una risorsa ibrida in più, come la radiofonia che sta diventando radiovisione. I mercati più ricchi restano gli Stati Uniti e la Cina, con i grandi provider big tech in evidenza. Nel mondo la stima di Group M è di un investimento, omnicomprensivo, di circa 750 miliardi di dollari nel 2021. In Italia: secondo Group M la crescita 2021 sull’anno precedente sarà globalmente del 13,8%, secondo Zenith del 12,4%. Ambedue gli istituti concordano in un ulteriore aumento del 5% nel 2022. Grandi spinte arriveranno dalla crescita prevista del PIL e dal rumore mediatico dei grandi eventi sportivi. I freni potranno essere attribuiti all’aumento dei costi delle materie prime e all’inflazione. Sotto la lente del fisco le sponsorizzazioni, gli endorsement e i ‘patronage’ che ormai sono senza confini e, benché contribuiscano a supportare istituzioni e cultura, ricoprono parte dell’elusione fiscale.
https://www.groupm.com/longform/this-year-next-year-global-2021-eoy-forecast/
https://www.zenithmedia.com/digital-advertising-to-exceed-60-of-global-adspend-in-2022/
276 – UE: GO MEDIA!
Dopo oltre un anno di proposte e discussioni il Parlamento Europeo ha adottato a ottobre scorso il Piano d’azione decennale per sostenere la ripresa e la trasformazione dei media. Il Piano tiene conto dei cambiamenti del pubblico concomitanti con le innovazioni tecnologiche della lettura, della visione e dell’ascolto. Trasparenza e qualità delle notizie devono essere garantite anche nelle grandi piattaforme online, così come la responsabilità editoriale e il rispetto del diritto d’autore. L’Unione Europea deve incoraggiare e implementare i finanziamenti per le start-up digitali e i media locali e regionali, che sono definiti come pilastri della democrazia. Da tutelare anche il lavoro, combattendo la precarietà nel settore giornalistico. In sostanza il Piano affida agli Stati membri dell’Ue la realizzazione di una nuova alfabetizzazione mediatica, nell’interesse del pubblico per la libertà e lo sviluppo dei media. Buoni gli intenti, vedremo i risultati?

https://eur-lex.europa.eu/legal-content/EN/TXT/?uri=CELEX%3A52020DC0784

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 9 dicembre 2021
Lo chiamavano ‘periodo di crisi’, adesso è ‘transizione’ oppure ‘periodo di fluidità e trasformazione’. Dietro le parole i fatti restano drammatici. Se in questo nostro giardinetto di umili intellettuali della comunicazione i problemi della sopravvivenza sembrano minimi, tutt’attorno le disuguaglianze economiche segnalano i disastri sociali. Pochi leader se ne occupano: Bergoglio minaccia il naufragio della civiltà se non si risolve la questione dei migranti nel Mediterraneo, Guterres raccomanda alle Nazioni Unite il rinnovo del contratto sociale, Draghi sostiene che il Pnrr è un’occasione per ridurre le disuguaglianze, altri capi di stato citano il problema tra le righe dedicate allo sviluppo sostenibile. Forse ci sarà un futuro migliore, ma adesso c’è chi vive di stenti o muore non solo nei campi dei rifugiati del Medio Oriente e dell’Africa, ma anche nelle bidonville dell’America Latina fino ai marciapiedi della California e alle periferie delle grandi metropoli del consumismo. Per media e social dovrebbe essere un’urgenza più importante degli argomenti futili o inutili.  Potrebbero suggerire meno egoismo a politici e opinione pubblica.
271 – DISUGUAGLIANZE
Non è una guerra tra ricchi e poveri, anche se il divario delle proprietà e delle risorse è in aumento, ma si constata purtroppo un debole impegno di istituzioni pubbliche e private per aiutare le fasce più disagiate delle popolazioni. I ritmi di vita in tante regioni del mondo sono stati sconvolti da guerre di aggressione e guerre civili, migrazioni, carestie, terremoti, tsunami. Da aggiungere i poveri che hanno perso o non trovano lavoro, gli homeless, i disadattati, i malati senza assistenza. Ci sono disagi vergognosi per esseri umani alle frontiere del Medio Oriente, nei lager di Libia, Turchia, Grecia, Colombia, Messico, Congo. Ce li abbiamo nelle baraccopoli italiane dei terremotati d’Abruzzo, negli edifici delle periferie delle città italiane, nei mendicanti malandati davanti ai supermercati. Fanno cronaca nei servizi d’inchiesta, ma l’inerzia o la pigrizia o le ganasce burocratiche rallentano le iniziative. Forse i governanti stanno distratti sulle loro poltrone? Mentre pensiamo meritevolmente a un futuro sostenibile, non possiamo trascurare vergognosamente l’attualità indigente. https://www.unhcr.org/it/
272 – DISORDINE SOCIALE
I dati del Rapporto Censis 2021 sulla diffusione di opinioni irrazionali, se sono veri, dicono che la formazione culturale in Italia lascia molto a desiderare. Come pretendere maturità civile da chi non vuole istruirsi e preferisce crogiolarsi nelle falsità? Così si capisce perché l’affluenza alle urne politiche è scarsa e perché persiste l’economia sommersa. L’evasione fiscale è alta, ma in questo caso la responsabilità è dei più abbienti, mentre il contributo dei poveri è scarso. La realtà ci porta a considerare che i pensieri degli umani perlopiù non sono lungimiranti. Cibo, sesso e denaro (anche in ordine inverso) sono le priorità dell’oggi. Formazione permanente e cultura sono equipaggiamento di pochi. Addirittura si parla di decadenza come trend internazionale, da combattere con tecnologie, scienza e informazione adeguata. Paladini saranno editori di giornali e libri, nonché di tv e social intelligenti? https://www.censis.it/rapporto-annuale/la-società-irrazionale
273 – SCIENZA A PIACENZA
L’Unione Giornalisti Italiani Scientifici tiene banco a Piacenza, come ogni anno, per l’Assemblea dei soci e per utili conferenze di aggiornamento con preziosi relatori. Il 4 dicembre scorso gli argomenti di studio sono stati il clima (con Susanna Corti), l’intelligenza artificiale (Andrea Bonarini), l’astrofisica (Sandra Savaglio), la robotica (Alessandra Sciutti), il futuro nello spazio (Umberto Guidoni). Con l’occasione i giornalisti Giovanni Caprara (presidente Ugis), Giovanni Rossi, Antonio Boschi e Alberto Pieri, con il presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano Roberto Reggi, hanno ribadito l’importanza dei contenuti del “Manifesto di Piacenza”, il codice etico per proteggere la divulgazione della scienza, molto bistrattata in questa fase di pandemia sanitaria. https://ugis.it/cms/; https://www.piacenzasera.it/2021/12/parte-da-piacenza-la-rivoluzione-dellinformazione-scientifica-per-comunicare-il-futuro/409932/

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 2 dicembre 2021
Nostalgia e futuro. Emozioni e numeri. Come dire che big data e algoritmi non bastano. Il bagaglio della tecnologia è ben grande: robotica, bioingegneria, nanotech, cloud, internet of things, superconduttori, nuove generazioni di trasmissione, reti neurali, calcolo quantistico…. Un equipaggiamento per transumani ambiziosi o filometaversi, consumisti e iperconnessi. Però, a tutta questa intelligenza, in gran parte affidata all’artificialità, mancano tre concetti che sono stati il motore della nostra civiltà umana e che non sono commensurabili con le quantità della materia: l’edonismo, l’estetica e l’etica. Non siamo persone senza il piacere, il bello, la giustizia. Perciò, imitando Giano bifronte, per guardare al futuro la civiltà delle macchine, tengo una fronte ben rivolta alla nostalgia.
268 – ALLE ORIGINI DEL BIT
Per Zoroastro c’erano luci e tenebre. Mille anni dopo per Gottfried Wilhelm von Leibniz, ispirato dalla cultura cinese di yang e yin disegnati con una riga intera e una spezzata, c’erano le diadi e più tardi con George Boole arrivò l’aritmetica binaria. Quando l’elettricità fu diffusa si studiò la luce accesa e la luce spenta. Dalle innumerevoli sequenze di 1 e 0 nacque la digitalizzazione. Non ne possiamo più fare a meno. Le memorie storiche, letterarie e audiovisive, sono raccolte in bit (= binary digit, unità di misura della comunicazione digitale) e pixel (= picture element, unità minima convenzionale della superficie di un’immagine digitale). Il numero di colori distinti che possono essere rappresentati da un pixel dipende dal numero di bit per pixel (bpp): 1 bpp (immagine monocroma), 8 bpp (256 colori), 16 bpp (65.536 colori), 24 bpp (16.777.216 colori). Com’era quel film con le sfumature di grigio?
269 – TOP 500.ORG
E’ l’elenco dei più potenti supercomputer del mondo per velocità di esecuzione. Premesso che misurare le prestazioni è una questione complessa e che forse ci sono computer (cinesi?) che ancora non sono in lista, la classifica dà un’idea delle potenzialità in gioco e della loro collocazione. Da ricordare che l’unità di riferimento è il Petaflop/secondo che vale 1015, ovvero un milione di miliardi di operazioni al secondo. In testa abbiamo Fugaku (Fujitsu Giappone) con un punteggio di riferimento di 442 Pflop/s. Seguono: Summit (IBM Usa) 148,8 Pflop/s; Sierra (Livermore Usa) 94,6 Pflop/s; Sunway TaihuLight (a Wuxi, Cina) 93 Pflop/s; Perlmutter (HPE Usa) 70,9 Pflop/s; Selene (Nvidia Usa) 63,4 Pflop/s; Tianhe-2A (a Guangzhou, Cina) 61,4 Pflop/s; Juwels Booster Module (Atos Germania) è il più potente in Europa, con 44,1 Pflop/s; HPC5 (Dell, installato dall’Eni. Italia) 35,5 Pflop/s; Voyager-EUS2 (Microsoft Azure Usa) 30,05 Pflop/s. www.top500.org
270 – IL PALINDROMO NUMERICO
La data di oggi, secondo il calendario gregoriano (quello introdotto da Papa Gregorio XIII nel 1582 e utilizzato oggi ovunque), nel formato AnnoMeseGiorno, è speciale: “20211202” si legge da sinistra e da destra. Per calcolare quali altre date palindrome ci siano state o ci saranno ci vorrebbero un algoritmo e un computer. Oppure, se siete in lockdown e avete tempo, calcolatelo a mente, così tenete accesa l’intelligenza. Anticipo che nel secolo attuale, nel formato GiornoMeseAnno e nel formato all’inglese MeseGiornoAnno, ci sono 38+38 date palindrome (su un totale di 36.525 giorni). Dicono che questi numeri porteranno fortuna, o sfortuna, secondo la convenienza. Meglio contare … sulle proprie forze, sennò con l’inquinamento che corre, a fine secolo non ci arriviamo.

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 25 novembre 2021
Non possiamo lasciar inquinare l’ambiente a industrie aggressive e cittadini irresponsabili. Eppure per l’ecologia è già così e potremo migliorare solo con uno straordinario cambio generazionale di coscienza, al costo colossale di modificare le strutture economiche del capitalismo privato e di quello di stato. E non in un solo stato, ma in tutto il mondo. Cambiare la coscienza e l’economia sono due ipotesi molto molto difficili da realizzare. Nonostante le critiche affannose dei giovani (Greta, ma non sola), il potere resta esplicitamente e implicitamente governato dalle strutture dell’energia e delle compravendite. Forse riusciremo a trovare soluzioni tecnologiche per l’ambiente, ma i consumi testimoniano un’ansia della popolazione senza limiti e senza confini.
265 – AUDIENCE E MERITO
Le audience non danno la misura dei meriti culturali, sennò dovremmo dire che la formazione culturale si fa con le partite di calcio e i varietà circensi invece che con i documentari di storia e scienze. Eppure, con le misurazioni di auditel e dintorni, la società dei consumi si fa grassa degli ascolti ricchi, delle performances brillanti, delle interpretazioni violente o maliziose dei film spettacolari, degli intrighi delle soap opera, dei gossip sui social. Intrattenimento come mass culture? Dopo tutto questo pasto quotidiano (abbondante: 5 ore di schermo al giorno per ogni individuo!) è evidente che la coscienza si annacqua, anzi viene dopata, la politica è vissuta più come nemica che amica, le passioni scientifiche sono spente, quelle sociali sono trainate dalla cronaca nera ecc. Restano obiettivi di merito il denaro e il piacere. Questo è quanto di principale il management della società offre alla massa del pubblico. Speriamo che i giovanissimi non abbocchino e che gli adulti si sveglino. Naturalmente gli intellettuali penseranno di essere un’eccezione.
266 – IL VENTAGLIO DELL’ENTROPIA
La competenza è un elemento importante per la scelta di partner professionali, opinion makers, delegati politici. La competenza non vuol dire capacità di eloquio, di teatralità espressiva o di appeal estetico. Ci sono eccellenti provocatori e comici, creativi e disinvolti, nonché sorrisi smaglianti e corpi ben torniti che fanno spettacolo. Ma dare a questi competenza economica e scientifica è una truffa per occhi e orecchie dell’audience. Questo non vuol dire che, per esempio, i conduttori tv e i loro ospiti debbano essere tutti ‘notai’, ma certamente non è opportuno dare compiti di cultura sanitaria a critici d’arte, gastronomi, scrittori o soubrettes di cronaca rosa, con contorno di litigi e voci sovrapposte. Se i responsabili editoriali gestiscono in questo modo la situazione vuol dire che cavalcano il ventaglio dell’entropia e la confusione (quello dell’’uno vale uno’), e dovremo dare a questa loro creatività una parte di responsabilità della babele ideologica, dei comportamenti ‘liquidi’ e della degenerazione di un democratico dibattito culturale.
267– TORMENTONE NO-VAX
La pandemia non è finita e le esternazioni dei no-vax continuano a preoccupare. Ma più preoccupante è l’insistenza, anzi il tormentone, che soprattutto nei talk show televisivi persevera nel dare spazio a ospiti con tesi antiscientifiche e false affermazioni o interpretazioni. Quasi un abuso della credulità. In nome del pluralismo delle opinioni, assistiamo a esibizioni critiche della ragion comune. Dal momento che oltre l’80% della popolazione in età adulta si è vaccinata e che le percentuali di contagio per i vaccinati sono largamente inferiori a quelle dei no-vax, insistere su informazioni di complotti dittatoriali a difesa di una privacy marginale (e non della salute altrui) sembra irragionevole. Non per voler censurare opinioni, ma certamente i media non possono veicolare pensieri strampalati in così grande misura, anche se inseriti in un confronto. Fare più audience con le fake news? Non è serio, si fa brutta figura.

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 18 novembre 2021
Dove andiamo? Ci sono concetti e parole che usiamo correntemente senza precisione, solo per enfatizzare o sminuire fatti e persone. Per esempio: ‘grande’ e ‘piccolo’. Sono attributi molto molto relativi, estesi a fisarmonica secondo le intenzioni di giudizio. Ma in queste dimensioni sta il nostro futuro scientifico più ambizioso. I trend dell’innovazione sono già avviati verso l’estremamente grande, la ricerca interstellare e l’esplorazione spaziale, e verso l’estremamente piccolo, fisica quantistica e biologia neurale. Due direzioni di percorso da non disattendere per trovare soluzioni globali, in una mappa a ventaglio di sviluppi tecnologici possibili.
262 – QUANTA ENERGIA
Una stima teorica, abbastanza verosimile nonostante l’aggregazione di dati non sempre omogenei, indica che la produzione di energia annuale consumata dalla popolazione terrestre e dalle sue attività economiche e sociali nel 2020 è stata equivalente a circa 550 Exa Joule. (Semplificando: 1 Joule è l’energia per sollevare di un metro un peso di 100 grammi; 1 Exa Joule = 1 Joule x 1018). Senza pensare troppo alle dimensioni complessive, la stima prevede questa ripartizione delle fonti: 31,2% petrolio, 27,2% carbone, 24,7% gas naturale, 6,9% idroelettricità, 4,3% nucleare, 2,5% eolico, 1,4% solare, 1,1% geotermia e biomasse, 0,7% agrocarburanti. E’ evidente il peso molto marginale delle energie rinnovabili. Grossomodo il consumo è articolato al 29% per l’industria, 29% per i trasporti, 21% per il residenziale, 8% per il terziario, 2% per agricoltura e pesca, 9% per altri usi. Gli aumenti in questi anni sono stati particolarmente rapidi nei Paesi emergenti. Per quanto riguarda l’anidride carbonica (CO2) le emissioni sono al 44% prodotte dal carbone, 33,7% dal petrolio, 21,6% dal gas naturale; e sono causate al 37% dall’industria, al 25% dai trasporti, al 16% dal residenziale e al 10% dal terziario.
263 – VOLENTI O NOLENTI
Anche se i risultati concreti sembrano scarsi, a Roma (G20) e a Glasgow (COP26) si sono confrontati i governi e le istituzioni di quasi tutto il pianeta. Non è poco, anzi è molto meglio che spararsi cannonate ideologiche e industriali da lontano. E la copertura dei media ha reso partecipi dei problemi e dei rischi del pianeta anche i cittadini più acritici. E’ stato un segnale anche per le grandi industrie, affinché si preparino a modificare la produzione e le proposte di mercato. A breve termine un intervento drastico avrebbe messo sul lastrico e senza energia miliardi di persone. Per la transizione ci vorrà tempo: alcuni governi asseriscono che, per eliminare l’inquinamento, forse i prossimi 50 anni non basteranno. Purtroppo ci saranno presto altri segnali di degenerazione letale che faranno loro cambiare decisione sui tempi di intervento. Volenti o nolenti.
264 – TRANSIZIONE ECOLOGICA DOMESTICA
I cittadini e le unità sociali di base possono fare poco se la transizione non è guidata dai governi. Tuttavia ecco alcuni piccoli suggerimenti che possiamo scarabocchiare sulla lavagnetta della cucina e applicare in casa, in famiglia. 1. Limitare i consumi di energia e di acqua. 2. Limitare gli sprechi alimentari. 3. Limitare l’uso di materiale plastico. 4. Limitare il consumo di carni. 5. Limitare viaggi e trasporti superflui. 6. Evitare le cose e gli acquisti inutili. In ordine più largo occorrono comportamenti etici più significativi: A. Dialogare col prossimo. B. Rispettare la natura. C. Ridurre uso di petrolio, carbone e cemento. D. Sviluppare la ricerca scientifica. I Governi intelligenti penseranno alle soluzioni multilaterali e a risolvere le disuguaglianze sociali, se li stimoliamo. I mass media, i giornalisti e gli influencers seri ci aiuteranno, speriamo.

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 11 novembre 2021
La cronaca quotidiana prevale sulla visione del futuro. Dopo due secoli di produzione industriale senza ritegno da parte dei Paesi ‘avanzati’, oggi tutti fanno il conto dei costi economici, ambientali e sociali; quei Paesi che furono colonizzati imputano quelli più industrializzati. Ma oggi tutti i governanti non possono cassare le fonti energetiche tradizionali, né fermare la vita quotidiana. Tuttavia, anche se l’inquinamento globale sembra lento, bisogna agire subito, perché la progressione del degrado globale è implacabile. Gli slogan di piazza giovano a tener desta l’attenzione, ma solo grandi interventi multilaterali potrebbero essere efficaci. Dicono che ci siano trilioni di dollari a disposizione, tra investimenti pubblici e privati, ma gli interventi concreti sono scarsi, frammentati e appesantiti dalla burocrazia. Dobbiamo comunque provarci per sopravvivere.
259 – TIPPING POINTS
Un rapporto pubblicato recentemente dal PNAS (Accademia delle scienze Usa) mette a fuoco quali sono gli elementi critici fondamentali dell’inquinamento del nostro pianeta. Sono le ‘situazioni di destabilizzazione’, da intendere anche come ‘punti di ribaltamento’, con strette interrelazioni tra loro, che mettono in pericolo il nostro futuro. 1. Scongelamento del permafrost e rilascio di anidride carbonica e metano. 2. Dissociazione di idrati di metano suboceanici. 3. Degrado della foresta pluviale amazzonica. 4. Scioglimento della calotta di ghiaccio della Groenlandia. 5. Scioglimento della calotta di ghiaccio dell’Antartide. 6. Modifiche dell’assorbimento di radiazioni solari negli oceani (albedo). 7. Cambiamento della circolazione oceanica dell’Atlantico meridionale. 8. Indebolimento del monsone estivo indiano. Il documento analizza le problematicità sia singolarmente che nelle loro interazioni e ne calcola l’impatto economico utilizzando modelli di simulazione. https://www.pnas.org/content/118/34/e2103081118
260 – CINGOLANI DA GLASGOW
Il Ministro italiano per la transizione ecologica, in Conferenza stampa per COP26, ha indicato gli obiettivi primari per la decarbonizzazione. In sintesi: il primo è cambiare la produzione di energia ed elettrificare tutti i comparti che oggi producono CO2; ci sono le nuove filiere dell’idrogeno verde, delle batterie, dell’elettrificazione dell’intelligenza artificiale applicata alle reti (le reti non sono abituate a gestire un ‘energy mix’ discontinuo come quello delle rinnovabili). Il secondo è un metodo indiretto per ridurre l’anidride carbonica: l’economia circolare che trasforma un rifiuto, plastica o residuo organico, in energia. Il terzo è il ‘carbon capture’: prendere l’anidride carbonica e metterla sotto terra, ovvero estrarre l’anidride carbonica dall’aria e trasformarla in carbonato di calcio; efficienza bassa, ma funziona. Infine occorre sviluppare tecnologie per l’adattamento, per esempio sul ciclo di purificazione dell’acqua, la nuova genetica delle piante ecc. https://www.governo.it/it/articolo/cop26-conferenza-stampa-del-presidente-draghi-e-del-ministro-cingolani/18449
261 – ESCAPISMO
Scappare: fuga per la paura di povertà. I più grulli pensano alla Svizzera, qualche miliardario si costruisce il rifugio atomico sotterraneo, altri ricconi si fanno la nave inaffondabile. Ma l’arca di Noè oggi sarebbe assalita e distrutta. Intanto le migrazioni di popoli continuano. Continuano da secoli: dalle steppe verso i prati coltivabili, dal caldo verso il temperato, dall’Europa verso l’America, dall’Africa verso l’Europa, dalle Nazioni povere a quelle consumiste, dalle dittature alle democrazie (anche se imperfette). Per ‘convenienza’ scappano dall’Italia anche i laureati. Colpa di una cattiva organizzazione sociale e di un degrado di gestione amministrativa. Fa parte dell’inquinamento del sistema globale. In futuro non ci saranno più posti dove scappare. Sarebbe meglio restare indigeni e rimboccarsi le maniche. L’unico escapismo che ci possiamo permettere è in letteratura, nelle favole, nelle utopie, nei deliri: come chi progetta astronavi intergalattiche con umani selezionati, chi pianifica Second Life, Metaverso e paradisi con 72 vergini (che è genderly incorrect!).

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 4 novembre 2021
Dei pericoli dell’inquinamento han preso coscienza tutti. Relegati in un angolo Trump e qualche scienziato inaffidabile, i leader del mondo, col Summit G20 romano e col COP26 di Glasgow, han capito che bisogna correre per fermare una crisi climatica globale. Nella pratica siamo lenti. Occorre che le energie rinnovabili sostituiscano i combustibili fossili, che le produzioni industriali e gli sprechi nei consumi siano regolati a misura sostenibile. Ciò significa un periodo di transizione verso nuovi modelli economici ancora tutti da costruire. Bloccare l’inquinamento da subito significherebbe fermare i motori della società, arrestare industria estrattiva, chiudere fabbriche, abbandonare autoveicoli, sostituire caldaie domestiche, limitare il cibo e i mercati, probabilmente spegnere apparecchi elettrici compresi televisori e telefoni. Anche i nostri ‘media’, bandiere di civiltà, dovrebbero fare qualche cambiamento. La transizione richiede volontà e tempo, forse più di una generazione. Andiamo avanti “step by step” come dice anche Draghi “sì che i nostri sogni siano ancora vivi”.
256 – STREAMING POLLUTION
Forse per i broadcaster l’inquinamento è trascurabile. Se i motori per il movimento, il riscaldamento e l’industria inquinano, non si può trascurare che anche un telefonino, un computer o un televisore hanno la loro quota di avvelenamento dell’ambiente. Ogni fase di una produzione di elettricità produce anidride carbonica. Un’ora di televisione ‘fa’ circa 55 grammi di CO2. Moltiplicatela per i miliardi di apparecchi e per i miliardi di ore di visione e vi ritroverete qualche gigatonnellata contaminante. Da notare che il consumo elettrico di un televisore da 50 pollici risulta essere circa 4,5 volte quello di un laptop e circa 90 volte quello di uno smartphone. Anche le ricerche sul web, le email inviate o ricevute e gli aggiornamenti sui social significano consumo di energia elettrica e quindi emissione di gas serra. Secondo le stime degli esperti, il consumo di elettricità di internet (consumo del device, trasferimento di dati, gestione del server), in termini di emissioni di gas serra rappresenta il 3,7% delle emissioni globali, ovvero l’equivalente di tutto il traffico aereo del mondo. E si stima che i consumi raddoppino entro il 2025!
https://prod-drupal-files.storage.googleapis.com/documents/resource/public/Carbon-impact-of-video-streaming.pdf
257 – BIG TECH E TV
Forse per le Big Tech l’inquinamento è trascurabile. Global TV Group, il raggruppamento di società televisive e loro concessionarie commerciali in Europa, Nord America, Australia e America Latina, ha rilasciato recentemente un nuovo aggiornamento del suo Global TV Deck con i dati di 15 mercati in tutto il mondo. Katty Roberfroid, Direttore Generale Egta (l’Associazione internazionale delle Concessionarie televisive tv e radio), conferma che “i marchi nati su internet e i giganti online ripongono la loro fiducia e investimenti pubblicitari sulla televisione”. Facebook, Apple, Amazon, Alphabet e Microsoft, riconoscono la tv come un prezioso mezzo per guidare la crescita e la utilizzano più che mai per comunicare. Collettivamente, le cinque principali società tecnologiche si classificherebbero come il primo spender tv negli Stati Uniti, il secondo più grande inserzionista in Germania e Canada e nei tre maggiori investitori per la pubblicità televisiva nel Regno Unito. http://www.egta.com/
258 – COPERTURA TV
Forse per i telespettatori l’inquinamento è trascurabile. Il pubblico si nutre di comunicazione con percorsi crossmediali sempre in evoluzione e anche i sistemi di misurazione delle audience si devono aggiornare. In Italia gli investimenti pubblicitari inseguono i consumatori sul web, ma per quanto riguarda la copertura la televisione continua ad essere il riferimento principale per le notizie, l’intrattenimento e ‘i consigli per gli acquisti’. Nel mercato italiano il Global Tv Deck riporta una sintesi dei dati Auditel 2020 sull’ascolto televisivo superiore al minuto, per il pubblico maggiore di 4 anni, inclusi ospiti. La copertura è del 73,6% nel giorno, 88,6% nella settimana, 94,3% nel mese. Una stima di Mediaset, basata su dati gennaio-agosto 2020 di Auditel, Audiweb, Comscore e piattaforme OTT, indica 318 minuti al giorno di audience per gli adulti over 15 anni e 238 minuti per la fascia di età 15-34. https://www.theglobaltvgroup.com/tgtv-deck/

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 28 ottobre 2021
Ogni nazione o regione ha la sua cultura, radicata nella sua storia. I concetti-base sono fondati sulla razionalità, o sull’amore, o sulla compassione, o sulla supremazia, o sulla difesa della proprietà, o sulla vendetta, o sulla dignità. Comportamenti non sempre coerenti, spesso mescolati, che hanno contribuito a costruire strutture legislative e governances specifiche. Esempi che tutti conoscono: la cultura cristiana, quella buddista, quella islamica, quella imperialista, quella razzista, quella totalitarista. Nella giurisdizione di alcune culture i crimini e gli antagonismi, considerati tali, sono puniti anche con la morte, mentre altrove certi criminali sono assolti senza pudore passando per soprusi o cavilli legali. Insomma: una giustizia standardizzata non c’è ancora, così come non c’è ancora il rispetto universale delle persone, nonostante che la Dichiarazione universale dei diritti umani delle Nazioni Unite sia assunta come un patrimonio comune dell’umanità. Da ristudiare: https://www.ohchr.org/en/udhr/pages/Language.aspx?LangID=itn
253 – GALERE INCIVILI
Il rapporto del Committee to Protect Journalists ha segnalato nello scorso anno 274 giornalisti in prigione nel mondo a causa del loro lavoro (escluso quelli fermati e poi rilasciati). Cina, Turchia, Egitto, Arabia Saudita, Iran principali carcerieri. Ma se i giornalisti sembrano essere un po’ più tutelati, migliaia di cittadini sono rinchiusi senza futuro, in violazione dei diritti umani. Nonostante le proteste umanitarie, sono state eseguite anche numerose condanne a morte. Amnesty International, escludendo gli Stati che considerano i dati sulla pena di morte un segreto di stato o dai quali arrivano informazioni limitate (come Cina, Corea del Nord, Siria e Vietnam), ne ha monitorate 246 in Iran, 107 in Egitto, 45 in Iraq, 27 in Arabia Saudita … e 7 negli Usa. In attesa di fine-vita, Amnesty ne conta più di 28.000 (più di 2.400 negli Usa). Purtroppo la cultura dominante di certi Paesi ritiene le carceri solo un mezzo punitivo. https://cpj.org/; https://www.amnesty.org/en/
254 – SUPERPOTENZE DIGITALI
Cinquant’anni fa sapevamo che il pianeta poteva essere a rischio, ma non c’era ancora l’innovazione tecnologica digitale e il confronto politico era dominato dalla guerra fredda delle superpotenze Usa e Urss, armate poco più che convenzionalmente. Oggi, sotto rischi ambientali evidenti, sembra che le sfide globali siano cybernetiche. I protagonisti della nuova colonizzazione sono grandi colossi privati web-soft come Amazon, Alphabet-Google, Microsoft, JD, Alibaba, Facebook, Tencent, ByteDance-TikTok … (più gli hackers, non tanto solitari). Sono leader non solo per organizzare comportamenti e stimolare consumi, ma anche per suscitare costumi, indirizzare intelligenze artificiali, gestire algoritmi economici, evitare contributi fiscali. Dicono che Mark Zuckerberg stia inventando il ‘metaverso’, una piattaforma geoeconomica onnipotente, un ecosistema virtuale per gestire miliardi di utenti-consumatori. Invidia o complottismo? Certo è che il sovranismo digitale ha già i suoi imperatori. L’Unione Europea ha avviato normative di tutela del mercato e della concorrenza, ma intanto i buoi son già fuori dal recinto. Per sapere di più sulle Web-Soft companies: https://www.areastudimediobanca.com/it/product/report-websoft-ed-2021
255 – LE REGOLE CINESI
Vita ‘borghese’ per i cinesi? Sviluppo tecnologico e industriale, diffusione di proprietà individuali, incremento dei consumi, diffusione dei social, notizie contro il potere politico: una Cina liberalizzata senza comunismo? E’ arrivato l’altolà del Politburo: il potere economico dei grandi imprenditori (big tech e immobiliari in primis) e l’appeal delle star dello spettacolo con i loro followers va ridimensionato al servizio dello Stato. Le linee-guida, che preannunciano prossime normative formali, stabiliscono che i privati non potranno gestire imprese editoriali stampa o audiovisive e che il governo disciplinerà direttamente il trattamento dei dati e i risultati economici di ricavi indotti dai social media. In realtà il governo vuol evitare che queste piattaforme indirizzino opinioni e consumi e influenzino i cittadini, ostentando ricchezze, comportamenti critici e cyber-illegalità. Lo politica interna attuale di Xi Jinping è ispirata alla ‘prosperità comune’ e a questa si deve allineare il mondo industriale e digitale cinese. Sarà un regolamento giuridico più avanzato di quello occidentale? Certo sarà più autoritario e con la diffusione del 5G la gestione delle reti internet sarà sempre più controllata. http://www.cac.gov.cn/

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 21 ottobre 2021
Reset: il grande complotto. Bocconcino appetitoso per media e social. Scomodati Trilateral, Bilderberg, World Economic Forum, Politburo del Partito Comunista Cinese, CIA, Putin, Trump, Q, dittatorelli arabi, mafia, massoneria: grandi e piccoli cospiratori divergenti. La caccia a un unico ‘grande vecchio’ è solo una sceneggiatura da film. Il complotto globale è possibile solo nella mente di qualche intellettuale effervescente o per chi raccoglie informazioni parziali. Invece il mondo è ricco di piccoli complotti intrecciati tra fazioni e correnti concorrenti: no-vax vs vax, vegani vs carnivori, magistrati vs magistrati, giornalisti vs giornalisti, clan vs clan, servizi segreti vs governi, banche vs clienti, et cetera. Tralasciamo, in questo caso, le belligeranze evidenti, politiche e commerciali, tra Stati. Nell’opaco c’è una trama fitta di conflitti (se non truffe) di personaggi che complottano senza trasparenza sul filo di pre-verità per affermare la propria supremazia invece che esprimere collaborazione. E’ il quadro impermeabile che impedisce alla civiltà di progredire nella democrazia. E le derive complottiste antiscientifiche non sono del tutto innocenti. Per esempio: un Rapporto dello scorso giugno del Center for Countering Digital Hate accusa esplicitamente gli incassi unfair di una dozzina di operatori economici, responsabili di più del 70% dei messaggi anti vaccino distribuiti via social media (www.counterhate.com).
250 – DEMOCRACY INDEX
Ogni anno “The Economist” prova a misurare la democrazia assegnando i voti con 5 criteri-base: processo elettorale e pluralismo, libertà civili, funzione del governo, partecipazione politica e cultura politica. La Norvegia, da 1 a 10, si prende 9,81; Nord Korea prende 1,08; all’Italia 7,74. Le categorie sono 4: democrazie complete (punteggio da 8 a 10), democrazie imperfette (da 6 a 7,99): regimi ibridi (da 4 a 5,99), regimi autoritari (meno di 4). La votazione è redatta da esperti e opinione pubblica e c’è certamente qualche critica metodologica da avanzare, sia sul pulpito che sugli eventi di attualità politica. Tuttavia ne esce una parade interessante, da sfrugugliare almeno per gli amanti delle classifiche. Nel 2020 il punteggio per il Canada è stato 9,24; Stati Uniti 7,92; Brasile 6,92. In Europa: Islanda 9,37; Germania 8,67; Regno Unito 8,54; Spagna 8,12; Francia 7,99; Polonia 6,85; Russia 3,31. In Africa: Tunisia 6,59; Kenya 5,05; Egitto 2,93. Asia-Oceania: Australia 8,96; Giappone 8,13; India 6,61; Indonesia 6,30; Cina 2,27; Iran 2,20; Arabia Saudita 2,08. Per vedere tutti: https://it.wikipedia.org/wiki/Democracy_Index ;
https://www.economist.com/graphic-detail/2021/02/02/global-democracy-has-a-very-bad-year
251 – CORRUZIONE PERCEPITA
Un’altra classifica per i curiosi di criminalità nel settore pubblico è quella a proposito della ‘corruzione percepita’, redatta da alcune istituzioni internazionali sugli abusi di pubblici uffici per guadagni privati. Non mancano anche qui le critiche di metodo, soprattutto sulla valenza scientifica dei dati e sul confronto con la ‘corruzione reale’. La situazione è complessa ed è immersa in modalità quasi sempre non trasparenti. Le corruzioni nel settore privato e quelle transnazionali, pure influenti, non sono comprese e aggiungono ovviamente instabilità economica e inaffidabilità istituzionale ai governi dei Paesi. I punteggi assegnati variano da 1 a 100. Nel 2020 i meno corrotti erano Danimarca e Nuova Zelanda con 88, in coda Somalia con 12. Qualche esempio: Germania 80, Regno Unito 77, Francia 69, Usa 67, Israele 60, Italia 53, Cina 42, India 40, Egitto 33, Venezuela 15. Per sapere di tutti: https://en.wikipedia.org/wiki/Corruption_Perceptions_Index;
https://www.transparency.org/en/#
252 – FISCO PARADISO
La democrazia globale si dovrebbe basare anche sulla collaborazione tra Stati. Ma alcuni sono particolarmente viziosi e per attirare denaro attuano fiscalità ‘di favore’, anche in assenza di attività economica in loco, per far occultare movimenti di capitale. Il Consorzio Internazionale dei Giornalisti Investigativi (oltre 600 giornalisti di 150 testate) nei suoi ‘Paradise Papers’ ha messo alla berlina governi e governanti, aziende e imprenditori, artisti e celebrità. Anche l’Unione Europea ha stilato una lista di Stati non cooperativi, tra i quali non solo Bermuda, Bahamas e Cayman, ma anche Olanda, Irlanda e Lussemburgo. Le istituzioni giuridiche non sono collaborative e negano la trasparenza e standard internazionali. Ma oltre ai responsabili dei governi complici dell’evasione fiscale, le tecniche digitali preannunciano i futuri paradisi fiscali nel cyberspazio e nelle inafferrabili criptovalute. Ahi, ahi!  https://www.icij.org/

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 14 ottobre 2021
Democrazia e violenza. Per le pecore matte (e per i lupi mimetizzati nel gregge) non c’è pastore (né sindacalista, scienziato o ayatollah) che tenga. La biodiversità del genere umano può essere un elemento di ricchezza e creatività, ma nella società civile organizzata le normative di interesse comune devono prevalere. Ovvero: la democrazia è un’impresa complessa, sfaccettata, turbolenta, dialettica, ma è l’opposto del totalitarismo e dell’anarchismo. La democrazia ha nei suoi fondamentali la formazione, l’educazione intesa sia come istruzione che come sensibilità sociale. Ovvero (n°2): scuola per i più giovani, mass media coscienziosi per tutti; e bacchettate, secondo le leggi, per i lupi mimetizzati nel gregge. L’arroganza del “me ne frego” è cultura fascista. Scampiamocene.
247 – GIUSTIZIA SENZA DECORO
Avvocati e magistrati non come sostenitori dei diritti, ma come protagonisti di una zuffa vergognosa per gli incarichi e le poltrone. Non è costume di tutti, ma certo è che i leader che gestiscono la giustizia hanno molte preoccupazioni per difendere le loro ambizioni e proprietà, al di là della protezione del bene comune. C’è un intreccio di favori e sfumature interpretative delle leggi che crea confusione e disorienta il comune cittadino. Dopo il libro di Sallusti e Palamara, anche l’autobiografia di Ilda Boccassini, benché a metà racconto sentimentale, fa intuire un quadro poco edificante di magistrati, giudici, procuratori e avvocati, troppo esibizionisti sui media o troppo smussatori di complicità. Le stragi e i grandi crimini contro la società sembrano gialli irrisolti. Così la storia d’Italia sembra ‘il grande intrigo’. Una ‘nuttata’ che non passa mai.
248 – MARKETING SEGRETO
E mentre le istituzioni democratiche faticano a gestire gli ingredienti di una società in trasformazione, la tecnologia si occupa anche del nostro privato, senza soglia di rispetto. Peraltro molti hanno abbandonato volontariamente la privacy propria e dei propri conoscenti divulgando sui social network vizi e virtù (più vizi che virtù!). Intanto qualcuno, governando gli algoritmi, si diverte giocando con le nostre vite, le nostre ansie, i nostri problemi esistenziali. Chi piange e chi ride. I mass media e soprattutto i social ci ricamano storie da vendere e consumi da incrementare. Guardoni digitali silenziosi catturano profili ai quali inviare proposte di viaggi, di investimenti finanziari, di avventure sessuali o, più banalmente, cesti di alimenti pseudobiologici. Anche i telefoni cellulari sono spiati in segreto, si studiano gli stili di vita, si raschiano i desideri e si creano prodotti con capacità predittive. Fa tutto l’intelligenza artificiale, in un batter d’occhio. La tutela dei dati personali è prevista dalle istituzioni europee, ma nella pratica viaggia a rilento. https://ec.europa.eu/info/privacy-policy_it
249 – DIETE MEDIATICHE
La Fondazione Censis monitora i consumi editoriali degli italiani: tv, radio, internet, smartphone, stampa, editoria. Il Rapporto pubblicato lo scorso 8 settembre, come al solito molto interessante, analizza media e siti con attenzione, soprattutto in riferimento alla crisi pandemica.  Prima di rimandare ad una sintesi completa, ecco un accenno alla situazione degli editori. Per i quotidiani venduti in edicola si accentua la crisi ormai storica: nel 2007 erano letti dal 67% degli italiani, si sono ridotti al 29,1% nel 2021. Invece sembra essersi arrestata l’emorragia di lettori di libri, che nel 2021 sono il 43,6% degli italiani, con un aumento dell’1,7% rispetto al 2019 (sebbene nel 2007 chi aveva letto almeno un libro nel corso dell’anno fosse il 59,4% della popolazione). Si registra anche un incremento dei lettori di e-book, pari oggi a un italiano ogni dieci (11,1%: +2,6%). Se si considera che chi ne ha letti più di 3 costituisce una quota del 25,2%, si può affermare che il lockdown ha senz’altro prodotto un riavvicinamento alla lettura.
https://www.censis.it/sites/default/files/downloads/Sintesi_32.pdf

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 7 ottobre 2021
L’intelligenza artificiale permette di affrontare la complessità dei sistemi, esaminare dati in quantità giganti, calcolare le opportunità e offrire soluzioni in tempi eccezionalmente rapidi.  Vale per la robotica, la guida autonoma ma anche per ogni tipo di gestione aziendale. E per la gestione sociale: dall’anagrafe ai contratti di lavoro, al fisco, alla scuola, alla salute. Chi governa i dati ha vantaggi: può profilare interlocutori, clienti, consumatori, pazienti, amici e nemici. La privacy è pressoché perduta, ti ascoltano anche se hai il telefono spento, ti seguono con le telecamere lungo le strade, dentro un supermercato, perfino in uno stadio affollato. Per non citare i satelliti o le street view che ti zoommano se porti a spasso il cane (o un nuovo flirt!). Ciònonostante ci sono migliaia di delitti impuniti e casistica illegale non risolta. Forse la governance non funziona tanto bene … Comunque, un consiglio: sorridete sempre e ogni tanto fate ‘ciao ciao’. Chi vi vede sarà contento.
244 – GEROGLIFICI A’ LA CARTE
Un traduttore automatico oggi già vi snocciola correntemente in italiano l’arcano mondo degli ideogrammi cinesi; e il nostro CNR ci permette una traduzione esemplare anche dei geroglifici dell’antico Egitto. L’applicazione dell’intelligenza artificiale permette di classificare in modo automatico i geroglifici, con altissima accuratezza e precisione, indipendentemente dal supporto su cui sono scritti (papiro, pietra, legno). Utilizzando tecniche basate sulle reti neurali profonde convoluzionali è possibile la codifica, il riconoscimento e la traslitterazione dei simboli antichi. “La speranza”, dice Andrea Barucci, esperto del CNR di analisi di immagini biomediche con tecniche di machine e deep learning “è che questo primo studio apra la strada verso una stabile collaborazione fra le comunità che si occupano di archeologia e di intelligenza artificiale, per creare nuovi strumenti che facilitino il lavoro degli studiosi delle scritture delle antiche civiltà”.
https://ieeexplore.ieee.org/document/9528382/
245 – MANGIO DUNQUE SONO
Al ristorante la digitalizzazione è avviata, ovviamente a scapito degli amanti di Gutenberg. Il menu te lo devi leggere sul tuo cellulare inquadrando un quadrato di puntini, come il QR Code del Green Pass. L’acquolina in bocca ti arriva col manicaretto già impiattato in fotografia. Clicchi (in veneto si dice: “struca ‘l boton”) e istantaneamente in cucina si dan da fare per preparartene uno commestibile, con gli aromi previsti. Se hai lasciato a casa il cellulare ti portano un tablet da sfogliare, pardon, da scrollare in su e in giù, per trovare l’antipasto o il primo o il secondo, da carnivori o da vegani, of course. Se sei a tavola con un gruppo di amici e nelle chiacchiere si è persa la memoria digitale, quando arrivano i piatti si apre la bagarre di distribuirli secondo ordinazione. Bell’intrigo. Ovviamente si paga appoggiando la carta di credito a un dispositivo che ti registra il menu, il conto, il nome e il numero di carta di credito. Anche il pasto è profilato. Qualcuno farà la classifica dei ghiottoni?
246 – INTELLIGENZA FILOSOFICA
Come rendere intelligibile il mondo: in tempi di caos la semplificazione è una buona regola. Da non confondere con la superficialità, che è una visione primitiva e spesso distorta della realtà.  La superficialità trascura i contenuti e le sostanze, sottolinea solo le apparenze e gli accidenti. In un libro la superficialità si ferma al titolo e alla copertina, in una persona si ferma all’abito e alla fisiognomica, di un leader si ferma alla capacità retorica. E’ vero che il marketing e il packaging rendono più appetibili i prodotti e che i consumi anche culturali sono incentivati dalle mode superficiali, ma per fortuna la parte sana della digitalizzazione e dell’intelligenza artificiale ricerca le soluzioni nelle costruzioni razionali. Tuttavia uno dei rischi degli algoritmi è quello di finalizzare i risultati prima di esaminare i dati, ovvero volgere le statistiche a obiettivi prefissati, scartando i dati non congrui. La congruenza dei dati con la verità è un tema filosofico, anche per l’intelligenza artificiale. E’ un argomento che dovremo approfondire.

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 30 settembre 2021
La crisi planetaria è stata ampiamente segnalata. Le cause stanno nell’inquinamento ambientale, nella carenza di risorse e di energia, ma anche nelle conseguenze del confronto serrato tra Superpotenze e piccoli Stati guastafeste, agguerriti e provocatori. Di fronte alle avvisaglie di catastrofi, molti umani procedono quasi indifferenti, turbati dalla meteorologia del momento, senza guardare troppo lontano, forse vincolati dalle ansie del presente. Altri umani si preoccupano del futuro e chiedono “che fare?”. Le pillole di oggi provano a lanciare qualche idea; non sono medicine prodigiose, ma tentativi tattici, suggerimenti da discutere, tracce da esplorare per uomini e donne di comunicazione. Quando si parla di doveri si rischia comunque di essere un po’ pedanti, allora meglio che prendiate le idee come campi di applicazione dei diritti. Tre àmbiti: la conoscenza, gli interventi, i sogni che potrebbero realizzarsi.
241 – PRIMO: LA CONOSCENZA (GIOCARE D’ANTICIPO)
Se manca una profonda coscienza ecologica, soprattutto negli adulti, la colpa è di una debole formazione sociale e culturale. I social network e gli influencers gossippari hanno superficializzato l’informazione e l’hanno cristallizzata sull’attualità corrente. I titoli dei media e gli slogan non bastano. Le immagini delle tragedie di cronaca sono fotografie d’emozione. E’ utile acuire le proprie conoscenze in modo logico e dialettico, dietro le quinte o aldilà delle parole dei talk tv. E la cultura critica acquisita va divulgata. Ci vuole un po’ di razionalità per selezionare le priorità, evitare falsità e parzialità. Non possiamo permettere che dati marginali prevalgano su dati globali aggregati e occorre rispettare il pluralismo, ma non l’ignoranza, l’ottusità e l’arroganza. Conoscere in modo preventivo aiuterà ad organizzare itinerari di vita più sicuri.
242- SECONDO: GLI INTERVENTI (SEMPLIFICARE)
Gli esperti ci dicono che i peggioramenti climatici, conseguenza del riscaldamento terrestre, non sono reversibili se non in centinaia di anni. Ma possono essere contenuti. Perciò i combustibili fossili vanno gradualmente eliminati e anche i consumi di energia vanno ridotti. Questa transizione ecologica va supportata con procedure tecnologiche, normative istituzionali e comportamenti individuali responsabili fino al sacrificio. Oggi sembra che l’edonismo tipo ‘Sodoma e Gomorra’ sia diventato semi-globale, in concomitanza con la povertà dell’altra metà del mondo. Queste due tendenze vanno ridimensionate, non potranno più continuare senza confliggere cruentemente. Vanno semplificati, ridotti o ‘asciugati’ i costumi. Perciò bisognerà supportare coloro che, per ridurre i rischi, vorranno sacrificare i consumi superflui e vorranno distribuire risorse fondamentali per sopravvivere. Sostegno ai Governi che avvieranno grandi riconversioni industriali e commerciali per conservare i posti di lavoro persi nel settore del consumo.
243 – TERZO: I SOGNI (ORIZZONTI LARGHI)
Abbiamo il diritto di sostenere la ricerca e promuovere invenzioni e scoperte di quella parte di sapere ancora sconosciuto, nascosto e imprevedibile. Se cento anni fa nessuno immaginava gli effetti della comunicazione via etere e tantomeno via satellite, né che saremmo riusciti a debellare malattie, è verosimile pensare che, in un domani non lontano, in certi settori della chimica, della fisica quantistica, della biologia genetica o della robotica ci possano essere nuovi percorsi fecondi. La sapienza greca si è fermata a quattro elementi: fuoco, terra, aria, acqua. Dimitri Mendeleev ha collezionato una tavola periodica addirittura con alcuni elementi nascosti. L’applicazione dell’energia nucleare ha ancora tanti segreti. Gli scrittori di fantascienza vagheggiano tecnologie straordinarie in un mondo di risorse interplanetarie e istituzioni sociali oggi incredibili. Chissà? Nella realtà non mancano alla Terra ricercatori e scienziati di grande talento e la creatività umana non si è ancora esaurita. Perciò desideriamo, se non sogniamo, di continuare a vivere, in meglio, almeno finché una morte naturale non ci separi.

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 23 settembre 2021
Nel colossale minestrone mediatico digitale dei Paesi industriali consumisti la democrazia frantumata diventa complice di comportamenti irrazionali, che i governi faticano a controllare, anche perché ne sono in parte coinvolti. La divergenza sembra la tendenza principale per esibirsi e poter apparire come importanti. I siti di molti influencers (sedicenti opinion makers, artisti, sportivi, tuttologi) propongono proprie mode di linguaggio, di abito, di creatività stravagante, di contestazione non costruttiva; insultano liberamente, promuovono consumi commerciali, eludono le imposte (!), propongono stili di vita, di bellezza e di moralità seducenti per adolescenti di cervello. Il mercato è competitivo e vincoli normativi non ce ne sono, per cui la maionese impazza e chi è fuori da questo giro euforico è considerato stolto pur essendo sobrio. Intanto le disuguaglianze sociali e i loro inconsapevoli sostenitori ci sguazzano. Sarebbe questa la democrazia e la cultura che vorremmo insegnare a … immigrati e talebani?
238 – SPONSORSHIP
Secondo il marketing le sponsorizzazioni sportive sono sempre state utili ad affermare il brand di prodotti di largo consumo, spesso coinvolgendo la forza vendita delle aziende e dei consumatori in un circolo emotivo di simpatia, fiducia, affidabilità, amplificato da mass media e social influencers. Ma ci sono certamente altre motivazioni, da quelle fiscali a quelle di relazioni istituzionali col territorio. Il distanziamento sociale imposto dalla pandemia ha un po’ modificato la situazione. Lo spettacolo sportivo è sempre una grande ondata di passione e in questa stagione gli atleti italiani stanno raggiungendo eccellenti primati, ma il vissuto dei fans è diventato più individuale, magari da poltrona o da desk, e la partecipazione diretta è più rara e più complicata da realizzare per le aziende e gli organizzatori di eventi. Così, per grandi squadre alle quali sono cresciuti i costi, non altrettanto gli incassi, si affacciano nuove tipologie di brand: e-commerce, scommesse, giochi d’azzardo, trading online, cryptovalute, blockchain, collocazione di fan token. Un nuovo mondo per l’endorsement telematico.
239 – BE MORE THAN A FAN
E’ lo slogan di Socios, il nuovo sponsor dell’Inter Football Club (che dichiara 400 milioni di fans nel mondo). Sulla maglia la dicitura è “FAN TOKEN”, che certamente ha turbato i vecchi tifosi che vedevano “Pirelli” da 26 anni e ha sconvolto i soci degli Inter Club. Questi Fan Token costituiscono, per chi li ha acquistati, diritti digitali di accesso a votazioni, sondaggi, promozioni, sfide, design, premi, giochi e forum esclusivi di chat in rete. La società che li gestisce, base a Malta (!), dichiara 150 milioni di dollari di entrate, da ripartire fra i partner (oltre all’Inter ci sono app per i token di Juventus, Milan, Barcelona, Atletico Madrid, Valencia, Paris St.Germain, Manchester City). Per avere un’idea dei pesi economici di questi settori digitali di sponsorizzazioni, ecco qualche esempio: l’Inter introita 20 milioni di euro da Socios, la Roma 12 milioni da Digital Bits, l’Atalanta 10 milioni da Plus500; nel settore delle scommesse, il brand 188Bet per conquistare i fans sponsorizza Liverpool e Bayern Monaco; per l’e-commerce Rakuten sponsorizza il Barcelona e per il Napoli uno degli sponsor è Amazon. E tanto altro.
240 – NON SOLO BELLEZZA
Senza voler né generalizzare né strumentalizzare, non possiamo trascurare che qualche giorno fa il Wall Street Journal ha raccontato di una ricerca di Facebook sull’influenza di Instagram su ragazze adolescenti. Tenendo conto che più del 40% degli utenti di Instagram ha meno di 22 anni, addirittura emerge che, tra gli adolescenti che hanno segnalato pensieri suicidi, il 13% degli utenti britannici e il 6% degli utenti americani avrebbero rintracciato il problema proprio sulla fruizione di Instagram. In sostanza: Instagram pubblica solo le foto con la bellezza delle persone e questa visione crea dipendenza. Il 32% delle ragazze adolescenti intervistate nell’arco degli ultimi tre anni ha affermato che quando si sentivano a disagio per il proprio corpo, Instagram le faceva sentire peggio, sviluppando, forse inconsciamente, disturbi di percezione del proprio corpo, angoscie e tendenze depressive. Pare che Facebook, conscia dei rischi, stia correndo ai ripari, stimolando contenuti culturali meno idolàtrici; anche perché sta predisponendo un’app di Instagram per Under 13.

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 16 settembre 2021
Le serie statistiche storiche, se ben fatte, sono veritiere e molto utili. Ben fatte vuol dire che sono state esaminate le cause fondamentali e le variabili delle circostanze. Non sempre queste serie storiche vengono utilizzate per pianificare il futuro né possono essere sempre applicate con successo alle previsioni. Mancate attenzioni e imprevisti sociali o tecnologici mettono in discussione i pronostici calcolati. Banalmente: la sistemazione edilizia delle città dopo la seconda guerra mondiale non ha tenuto conto dell’aumento delle automobili, così mancano i box e le strade sono un parcheggio affollato.
L’aumento dei rifiuti industriali e domestici è stato più veloce della realizzazione di impianti di pulizia. Anche l’inquinamento ambientale, prevedibile con lo sfruttamento intensivo delle risorse energetiche, dei trasporti e dei consumi, è più veloce delle soluzioni governative. E in campo sociale i provvedimenti legislativi arrivano spesso dopo le violazioni etiche. Se ci si mette anche un virus improvviso … il recupero non è impossibile ma tante situazioni diventano più difficili.
235 – PROBABILITA’
Anche senza far numeri precisi, sui quali peraltro esiste una certa confusione, è palese che chi si vaccina per il Covid-19 potrebbe ammalarsi. Ma è meno probabile. Inversamente è più probabile che si ammalino (o muoiano) gli anziani dei giovani; ma le probabilità si riducono di molto se si è vaccinati. Le probabilità si riducono se si tengono le distanze, se si indossa una mascherina, se si evitano ambienti chiusi e affollati, se chi ci circonda prende le stesse nostre precauzioni. Ovviamente le statistiche sanitarie non danno certezze assolute, ma, se si dà retta al computo dei casi e delle probabilità, le vie di comportamento sono abbastanza ben identificate. Ci sono resistenze: psicologiche più che scientifiche, paure personali parzialmente giustificabili, sfiducia nella scienza medica, attitudini sociopolitiche di avversione al governo, considerazioni sociali fondate sulle ipotesi di complottismo economico; c’è anche l’arroganza di chi si crede forte del proprio sapere come fosse universale. La realtà è che vaccinarsi conviene, i rischi collaterali sono molto meno probabili dei vantaggi. E il Green Pass non è altro che la certificazione dei vaccinati. Il resto è polemica infertile.
236 – ROBOTICA LIQUIDA
I liquidi colloidali sono alla base di una nuova generazione di sistemi cibernetici tolleranti ai guasti e autorigeneranti. Il nuovo robot si chiama Cogitor (Colloidal cybernetic system towards 2030), non è antropomorfo ma è una palla di pelle artificiale che contiene un liquido che funziona come un computer. La superficie della palla fa da schermo tattile. La programmazione di intelligenza artificiale consente alle nanoparticelle di rispondere ai comandi, di autoripararsi e di raccogliere energia dall’ambiente convertendola in alimentazione elettrica, sfruttando luce, calore e sorgenti vibrazionali. Sembra adatto soprattutto per ambienti estremi, nell’esplorazione di fondali oceanici o di pianeti gassosi. Il progetto europeo (guidato dall’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova con la collaborazione dell’University of The West of England, Eidgenossische Materialprufungs und Forschungsanstalt Svizzera, Plasmachem Produktions und Handel Gmbh Germania e Ciaotech Srl Italia) è stato avviato il 1° giugno di quest’anno e prevede un finanziamento dell’Unione Europea di 3,3 milioni di euro. https://cordis.europa.eu/project/id/964388/it
237 – CERVELLO OLOGRAFICO
Alla base del progetto per il robot Cogitor ci sono gli studi del fisico quantistico David Bohm (1917-1982) e del neuroscienziato viennese Karl Pribram (1919-2015). Il modello cerebrale teorizzato, che adesso viene applicato anche alla cibernetica delle macchine, constata che le informazioni e i ricordi nel cervello non vengono immagazzinati nei neuroni, ma sono il risultato di strutture d’onda interferenti. Il funzionamento è descritto con processi olografici con la particolarità che, se un ologramma viene frammentato, le parti restanti conservano ancora intatta l’immagine dell’intero. Questo spiegherebbe la capacità del cervello di immagazzinare un’enorme quantità di informazioni in uno spazio relativamente piccolo. La teoria e le tecniche che si rifanno al modello olografico del cervello possono essere applicate anche all’intelligenza artificiale, ma inducono anche riflessioni filosofiche sulla capacità cognitiva, sulla concezione non-oggettiva della realtà e sulla coscienza umana. https://en.wikipedia.org/wiki/Holonomic_brain_theory

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 8 settembre 2021
Quale uniforme per l’Europa? L’Euro, inteso come moneta, già è un’unità di misura uniforme. Qualcuno vorrebbe un esercito europeo. E se invece la priorità fosse data ad una fiscalità omogenea? La democrazia economica non si fonda sulle armi ma sulle relazioni comuni, con regole comuni. Vale anche per l’esercizio dei diritti e dei doveri: questa sarebbe la priorità di una giustizia comune, di istituzioni rispettabili da tutti. Succede che le idee siano molto avanti, ma con la pratica arranchiamo con regolamenti disorganici, opinioni divergenti, velleità politiche di supremazie marginali e locali, nonostante un’innovazione tecnologica globale molto veloce che cresce dentro alla società. Un governo europeo implicherebbe qualche rinunzia particolare, ma ne varrebbe la pena. Gli Stati europei da soli non possono progredire.
232 – PIATTAFORMA DIGITALE EU
Rinviata di un anno, la Conferenza sul futuro dell’Europa è adesso in corso. E’ una larga consultazione di cittadini per rilanciare il progetto democratico dell’Unione europea, coinvolgendo la società civile con una piattaforma digitale aperta, panel di discussione ed eventi, sessioni plenarie (l’ultima in primavera 2022) con rappresentanti del Parlamento europeo, del Consiglio e della Commissione europea, oltre ai rappresentanti di tutti i Parlamenti nazionali, del Comitato delle Regioni e del Comitato economico e sociale, delle parti sociali e della società civile. E’ un’occasione per ragionare sulle sfide e le priorità del futuro. Nella piattaforma digitale multilingue, i cittadini possono già condividere idee e inviare contributi online che saranno raccolti, analizzati, monitorati e pubblicati e contribuiranno ad alimentare le discussioni in atto all’interno dei panel europei di cittadini e delle sessioni plenarie nel corso dell’intera Conferenza. Per partecipare, ecco il link al sito. https://futureu.europa.eu/?locale=it§
233 – OMEOSTASI COGNITIVA
In parole più povere si tratta di equilibrio mentale, un argomento critico in un mondo frastornato dai media e dai social, “una società liquida che muta continuamente”. Un interessante studio di Antonio Cerasa, che si occupa di Neuroscienze Traslazionali all’Istituto per la ricerca e l’innovazione biomedica del CNR, mette in evidenza le tecniche utili a gestire la conoscenza e il nostro sistema emotivo. Anzitutto potrebbe essere utile un’adeguata psicoterapia, ma anche le pratiche di meditazione o di yoga possono aiutare a gestire la fisiologia dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene, che è la nostra interfaccia biologica per lo stress a livello neurobiologico e che controlla anche il cuore, i polmoni, lo stomaco e i muscoli. Anche una semplice attività fisica amatoriale permette di sfogare a livello muscolare lo stress e migliora la plasticità delle strutture cerebrali chiave. Consigli utili per tutti coloro che hanno a che fare con mass media e social network.
http://www.almanacco.cnr.it/reader/cw_usr_view_articolo.html?id_articolo=11400&id_rub=32&giornale=11601
234 – IL CERCHIO DEL RISO
La fonetica di ‘cerchio del riso’ (饭圈, pronuncia: fànquān) in Cina indica il mondo che ruota intorno alle star dell’intrattenimento: influencers di musica, moda, costume, protagonisti dei media e dei social. Il governo è preoccupato di un certo caos culturale in questi ambiti per la sicurezza ideologica e per le conseguenze sociali e politiche del fenomeno, poco controllato e ‘ricco’ di evasioni morali e fiscali. La burocrazia del Partito comunista cinese è arrivata ai vip, agli idoli, ai loro followers e fans. Così la CAC (Amministrazione Centrale del Cyberspazio cinese) ha varato dieci regole di comportamento. 1. Cancellare l’elenco degli artisti famosi. 2. Ottimizzare le regole del ranking. 3. Controllare le agenzie delle star. 4. Regolamentare i conti dei fans. 5. Proibire informazioni reciproche non esaurienti. 6. Ripulire le sezioni illegali. 7. Non incitare i fans a consumare. 8. Controllare la gestione degli algoritmi dei programmi. 9. Controllare rigorosamente difetti e sconvenienze. 10. Standardizzare comportamenti per adulti che raccolgono fondi. Il cerchio è sotto controllo. http://politics.people.com.cn/n1/2021/0829/c1001-32211523.html

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 2 settembre 2021
Le rivolte contadine sono frequenti nella storia. In qualche caso hanno ribaltato dinastie regnanti, in altre congiunture sono state schiacciate dal potere. Quasi sempre sono state la conseguenza di una repressione e il risultato di una volontà di difesa di valori primitivi contrapposti a una burocrazia. In termini di popoli è spesso difficile distinguere tra ribelli e patrioti; valga l’esempio del 1848, quando le 5 Giornate di Milano contro gli Austriaci vennero (e sono tuttora) giudicate in modo contraddittorio dalle due parti. Oggi i talebani islamici hanno riconquistato lo stato afghano. I poteri militari e tecnologici dell’Occidente, complici l’ignavia e gli inciuci di governanti-fantoccio, hanno rinunciato a trasformare una cultura tribale in una civiltà moderna. Mentre i mass media ne discutono cattedraticamente, le disuguaglianze sociali e i crimini di guerra crescono.
229 – EMERGENCY
Cronache di guerra: senza retorica, dobbiamo un plauso a Emergency, l’associazione italiana che offre cure medico-chirurgiche alle vittime delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà, promuovendo una cultura di pace, solidarietà e rispetto dei diritti umani. Il personale di Emergency è rimasto coraggiosamente a Kabul, nella confusione dei combattenti, degli imboscati, dei profughi, dei feriti e dei malati. L’intrepido Gino Strada è mancato da poco ma Emergency non ha mai interrotto le attività e continua a rappresentare un punto di riferimento per la popolazione locale. L’attività medica nella pratica è un’operazione culturale e mediatica di gran lunga più esemplare delle amministrazioni politiche e militari. Abbiamo citato Emergengy, ma non è la sola associazione valorosa e meritevole che merita stima e supporto.
230 – RELIGIONE ?
Se qualcuno avesse la pazienza di ripercorrere con attenzione le origini storiche delle religioni, troverebbe grandi analogie con i racconti che oggi definiamo di fantascienza. Le divinità (e i loro profeti, santi o illuminati) sono ben protette da una teologia autoreferenziale, ma se oggi qualcuno crede che sull’Olimpo ci sia Zeus col fulmine in mano o che in paradiso ci siano 72 vergini per ogni caduto in battaglia o che la musica sia satanica o che candele votive possano far miracoli, allora potrebbe essere autorizzato a credere che esistono anche le fate turchine o le locuste extraterrestri, che la Terra sia cava e che dalla galassia di Andromeda stanno leggendo i nostri giornali. “Magari!” Direbbero i nostri editori. Ma sarebbe opportuna una riformazione scolastica o un’assistenza psicologica prima che l’ignoranza organizzi complotti pericolosi. Con il massimo rispetto delle idee di ognuno, possiamo pretendere che ci siano più argomentazioni intelligenti e meno fucili a tracolla.
231 – TECNOLOGIA E POTERE
Sta cambiando la geografia politica. Con la diffusione sempre più accelerata delle tecnologie mediatiche (telefono, internet, 6G, entanglement quantistico) e del loro sfruttamento mobile e dappertutto, i confini della conoscenza sono annullati e spesso anche i copyright nazionali. Sono annullati anche certi antichi patrimoni culturali: la lingua, la grammatica e la sintassi sono superati da linguaggi-macchina e algoritmi sfornati da grandi potenze industriali. I Big Tech sono più potenti del governo di uno Stato e certi hacker possono sovvertire le burocrazie amministrative. Si fa sempre più complesso il panorama dei poteri, aumentano le divergenze e diminuiscono le convergenze. Eppure di fronte a pericoli crescenti una certa solidarietà può giovare. Un appello ad unirsi per le pulci del mondo non sembra avere possibilità di successo. Invece gli elefanti del G20, dove l’Italia ha temporaneamente un ruolo organizzativo, potrebbero fare qualcosa in comune. Non solo badare alle guerre inutili e ad attenuare le disuguaglianze, ma anche a proteggere l’ambiente terrestre che è a rischio altissimo di inquinamento, mentre la transizione ecologica si muove molto lentamente.

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 22 luglio 2021
Questo non è un sito di cronache fiscali, ma siccome i giornalisti si occupano di morale pubblica, vale la pena parlarne. Le crisi economiche e sanitarie non sono sempre collegate, ma l’emotività delle seconde spinge a soluzioni non proprio eleganti. Elargito un Bonus, con una legge, o un decreto, i trafficoni studiano come sfruttare la situazione; qualche critico non esita a mettere in evidenza i percorsi unfair o immorali o elusivi di tasse o semplicemente di assistenza indebita; ma chi è a favore delle tasse ha poco successo. Intanto manca la certezza di revisioni e controlli accurati da parte dei grandi amministratori pubblici, oppure c’è un silenzio compiacente. I privati, e non solo, approfittano delle falle del sistema, indifferenti ai problemi di solidarietà economica nazionale. Non si può dimenticare che questi bonus di Stato, che oggi giovano a certi settori economici, indebiteranno le future generazioni. Intanto il sistema creditizio-finanziario ne approfitta.
226 – STATO PANTALONE
Cronache edilizie: il Governo ha messo a disposizione una serie di Bonus per ristrutturare gli edifici. Saltiamo dettagli e protocolli e andiamo al dunque con un esempio concreto. Se un preventivo di un’impresa edile per ‘rifacimento facciata’ indica un costo di 100.000 euro per il proprietario, questi può detrarne dalle sue tasse il 90%, assorbito dallo Stato. Grazie Governo! Ma a questo punto il proprietario cede il credito fiscale a un’impresa edile che, se cede a sua volta il credito fiscale, avrà oneri e interessi bancari (28-35% del preventivo). Allora il preventivo iniziale non basta all’impresa per coprire tutti i costi, quindi lo rivede al rialzo, gonfiando i costi dei materiali (che sul mercato sono già cresciuti). Il nuovo preventivo potrebbe diventare anche 150.000 euro. Il proprietario ne pagherà solo il 10% e il resto allo Stato, il Pantalone che ‘paga’ (perché non incassa tasse). E cresce il debito pubblico. Così succede. La pratica è diffusa. Attenti però ai controlli dell’Agenzia delle Entrate: gonfiare così i prezzi potrebbe essere illegale!
227 – IN CIELO E IN TERRA
La National Aeronautics and Space Administration (NASA) è l’agenzia governativa USA per i programmi e la ricerca aerospaziale. La NASA non guarda solo in alto, per compiere la sua missione di rivelare l’ignoto, ma collabora a monitorare la Terra, salvaguardare le risorse e migliorare la sostenibilità della sua attività scientifica e industriale. La NASA è responsabile della raccolta di gran parte dei dati che le persone usano per spiegare l’impatto ambientale dell’umanità sulla Terra, dalla documentazione del cambiamento climatico e dei suoi impatti su ghiaccio, livello del mare e modelli meteorologici, al monitoraggio della salute delle foreste e del movimento dell’acqua dolce. Tra l’altro, intende ridurre il consumo di energia nelle sue strutture più energivore e acquisire apparecchiature efficienti dal punto di vista energetico. Ci sono due direttive principali in corso: creare una cultura della sostenibilità e migliorare il risparmio energetico e idrico.
228 – DAL PIL AL GEP
In Cina la rapida crescita economica è stata accompagnata da un consistente degrado ambientale. Nei sogni del governo c’è la ricerca di un modello economico più sostenibile. Nel Qinghai e a Shenzhen, ma non solo, da anni oltre al PIL (prodotto interno lordo) sperimentano il GEP (Gross Ecosystem Product, prodotto lordo dell’ecosistema), un indice che riassume il valore dei contributi della natura all’attività economica. Il GEP si basa principalmente sulla misurazione di tre categorie: beni e servizi che possono essere commercializzati (agricoltura e itticoltura), asset non commerciabili (per esempio: alberi che mitigano i cambiamenti climatici), benefici culturali-turistici e sanitari. Questo nuovo indicatore di sostenibilità, i cui risultati ufficiali saranno annunciati nel 2022, potrebbe diffondersi anche altrove, migliorando i criteri di analisi e le criticità economico-sociali che emergono dal confronto tra la necessità di produrre beni industriali e quella di proteggere l’ambiente e salvaguardare il benessere della popolazione.

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 14 luglio 2021
Complimenti alla nostra squadra Nazionale di calcio Campione d’Europa! Una vittoria sportiva non cambia sostanzialmente la situazione sociale ed economica, ma migliora la brand-identity e l’autostima. E quando un Paese si identifica con la vittoria i suoi assets istituzionali ne traggono giovamento. Di più: è un’autogratificazione individuale per tutti i cittadini, una fluidificazione per i rapporti interpersonali, una spinta alla condivisione di obiettivi comuni. E’ l’energia stimolata dall’emozione, dal sentimento di orgoglio dei vincenti. A Wembley gli italiani non erano molti, ma in Italia più di 20 milioni di cittadini hanno condiviso tre ore di passaggi, lanci, tiri, gol e parate, smorfie e tripudi. Il risultato sportivo è diventato un grande successo di marketing nazionale. Buon per l’Italia intera!
223 – PATRIOTI NARCISI
Advertiser, sponsor, partner, supplier, endorser: tutti felici del successo del calcio nazionale e dietro di loro felici produttori e commercianti che sostengono l’economia, felici mass media, social e influencers nostrani, felici consumatori e fans. E’ l’effetto valanga di una serie di partite positive che coincide casualmente con le iniziative di governo per uscire dalla crisi economica e pandemica. Ripresa economica, stime di PIL in crescita, imminente arrivo di finanziamenti europei, crescita indici di fiducia dei consumatori e turismo fanno sperare bene, ma restano i rischi collegati con la reale capacità di usare le risorse, di salvare i posti di lavoro a rischio, di intervenire sulle disuguaglianze sociali, di preservare un comportamento sociale anti-pandemico e soprattutto di accelerare la digitalizzazione e semplificare la burocrazia. Secondo l’ISTAT un terzo delle imprese italiane considera gli oneri amministrativi e burocratici un ostacolo allo sviluppo delle proprie capacità. Deloitte stima in 57 miliardi di euro il costo della burocrazia per le imprese italiane. Buona cosa guardare oltre lo specchio!
224 – PRESTO SUGLI SCHERMI
Emozioni prossime: Giochi Olimpici a Tokyo. Numeri grandi nel mondo: lo spettacolo, dal 23 luglio all’8 agosto, sarà distribuito in 36 specialità e 339 gare. Le restrizioni alla partecipazione del pubblico gioveranno ai mass media e a tutti i mezzi digitali. Gli italiani in gara saranno 384 (198 uomini e 186 donne), comprese le squadre di pallavolo maschile e femminile, pallanuoto maschile, basket maschile e softball. Nel 2016 in Brasile, gli italiani hanno conquistato 28 medaglie (8 0ro, 12 Argento, 8 Bronzo) ma ai Giochi sarà facile emozionarsi anche per performances inebrianti di atleti stranieri. Il Comitato olimpico giapponese ha raccolto circa 3 miliardi di dollari dalle 68 (!!!) sponsorship internazionali. Per conto suo il Comitato Olimpico italiano, oltre ai partner worldwide, accompagnerà la squadra italiana con Emporio Armani, Kinder, Toyota, Fastweb, Allianz, Herbalife, Amadori, Rio Mare, Esselunga, Axpo, Coldiretti e Barilla. https://tokyo2020.coni.it/it/
225 – OLYMPIC RULES
Sponsor e atleti di tutto il mondo non hanno del tutto risolto i problemi della normativa pubblicitaria dei Giochi Olimpici. Una volta i Giochi erano senza pubblicità e gli atleti erano dilettanti. Oggi tutto lo sport è professionale e fa parte del mondo economico. Tuttavia la Regola 40 del Comitato Olimpico Internazionale (CIO) disciplina rigorosamente la pubblicità impedendo a singoli atleti di fare da testimoni, nel periodo dei Giochi, ad aziende non contrattualizzate dal CIO stesso. L’obiettivo è quello di impedire il cosiddetto ‘ambush marketing’ da parte di aziende che non sono sponsor ufficiali o che ne sono competitor. Già per i mass media è difficile rispettare queste regole, per i social (twitter, instagram, facebook …) sembra impossibile. Benché il CIO abbia delegato al controllo i Comitati nazionali (gonfi a loro volta di altri sponsor locali), le regole appaiono anacronistiche e impossibili. Un recente protocollo del Comitato Esecutivo del CIO, come novità per Tokyo, autorizzerebbe atleti e sponsor a ‘ringraziarsi’ sui media ma senza citare abbinamenti e neppure riferimenti indiretti con le performances e i marchi dei Giochi. Chissà come funzionerà nella pratica!
https://olympics.com/athlete365/app/uploads/2020/12/Athlete365_Commercial_Opportunities_10c.pdf

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 7 luglio 2021
Leggere le notizie sull’innovazione tecnologica è come aprire una finestra con un panorama di cui conosci a stento le coordinate ma non capisci a fondo i contenuti. Succede così, ad esempio, per le imprese spaziali e per le scoperte di neurobiologia: si allarga la visione, si stringe il pensiero, mancano le parole. L’impreparazione cerebrale per la scienza estrema si può superare solo col ricorso all’umiltà. Oppure si opta per una meditazione dopo una buona merenda che allontana l’ansia tecnologica. Se parlare è difficile, dialogare è ancor più complesso. In politica sembra spesso un muro contro muro, salvo poi assistere alle perdite d’ogni coerenza. E’ il potere: un po’ teatro, un po’ mercato.
220 – DIALETTICA E ARROGANZA
Chi ha fatto dei dialoghi un’analisi dotta è Pietro Vigorelli, medico psicoterapeuta. Nel suo libro “Dialoghi imperfetti. Per una comunicazione felice nella vita quotidiana e nel mondo Alzheimer” (ed. Franco Angeli) spiega come poter aiutare i sani e i meno-sani a capire e farsi capire. Il dialogo è fondamentale per gli umani. Da Socrate ai talk show gli attributi ideali del dialogo sono: alternante, paritario, aperto, fecondo, leale, consapevole, intenzionale, gratuito, libero, polifonico. Vigorelli aggiunge di suo: ‘capacitante’; e sottolinea in particolare alcuni concetti che sfuggono ai protagonisti delle tv, conduttori e ospiti, dove spesso il confronto è tra barbari provocatori o egocentrici allo sbaraglio, intrippati nella polemica perché fa spettacolo e audience. Dialogando sarebbe opportuno saper calibrare la propria identità e i pregiudizi, rispettare e imparare qualcosa dall’interlocutore, saper riconoscere anche le personalità multiple e la varietà dei percorsi di conoscenza razionali ed emozionali. Le personalità plurime, trascurate dal behaviorismo che preferisce etichettare a senso unico gli individui e usare sondaggi superficiali come fonte di verità, sono invero una fonte di creatività e di crescita culturale. Solo così si può dialogare e aiutare anche malati smemorizzati e disorientati. L’analisi del dialogo aiuta la comprensione reciproca, chiarisce le idee e contribuisce a realizzare desideri per una comunità che ovviamente è larga e imperfetta. La contrapposizione spesso non è tra idee ma tra dialettica e arroganza. Utile approfondire.
221 – STAR SYSTEM E COMPORTAMENTI
I testi degli influencers dello spettacolo e dello sport, ancorché opere individuali basate più sull’esibizionismo che sull’approfondimento di informazioni e concetti, fanno incetta di attenzione e di tempo dedicato. Per esempio: Cristiano Ronaldo ha più di 500 milioni di followers nel mondo (Instagram e Facebook), Chiara Ferragni in Italia conta 74 milioni di interazioni complessive (Sensemakers, maggio 2021). Con tutto il rispetto per questi profeti, pifferai o specialisti di marketing, c’è da chiedersi con molta preoccupazione per via di quale ragionevole fascino si possono incanalare nel cervello certe affezioni e, di conseguenza, certi comportamenti. Lampanti gli esempi di tanti vip dello sport, del cinema e della musica che suggeriscono i consumi secondo le marche che pagano e movimentano una discutibile opinione pubblica, ecologista o animalista o alimentarista (vegani) o igienista (no-vax). Anche la politica ne sta approfittando a fini di consenso elettorale. Rete o trappola? Adulazioni, fidelizzazioni effimere e assuefazioni inconsce? In una società intelligente non si può pensare che l’influenza di questi media sia vincente. Oppure sì, ma allora la società non è così intelligente. Dialoghiamoci sopra!
222 – ALGORITMI NATURALI
L’attività spontanea cerebrale è ancora una ‘materia oscura’ del cervello ma la ricerca di intelligenza artificiale ha condotto il Consiglio Nazionale delle Ricerche a studiare i particolari del cervello umano, da sveglio e durante il sonno. In attività spontanea il cervello consuma circa il 20-25% del budget metabolico totale contro solo il 2% della massa di tutto il corpo e si comporta in maniera simile ad una particolare classe di algoritmi computazionali, chiamati ‘modelli generativi’. Il cervello rimane attivo anche quando è a riposo e l’attività spontanea genera impressioni, emozioni, comportamenti, e perfino giudizi morali. Lo studio teorico, che sintetizza i risultati di molti esperimenti comportamentali, neurofisiologici e di neuroimmagini, è stato pubblicato sulla rivista ‘Trends in Cognitive Sciences’ a cura di Giovanni Pezzulo del CNR di Roma, di Marco Zorzi e Maurizio Corbetta dell’Università di Padova.
https://www.cnr.it/en/press-release/10410/il-cervello-a-riposo-ottimizza-le-proprie-prestazioni-future

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 1° luglio 2021
Queste pillole trattano di mezzi di informazione e di contenuti di cultura sociale. Tengono d’occhio i problemi dello sviluppo sostenibile e della manutenzione, dell’innovazione tecnologica, dell’esplorazione scientifica, della lotta all’inquinamento e alle disuguaglianze sociali. Vorrebbero contribuire per una conoscenza larga dei fenomeni. L’Osservatorio Tuttimedia e l’attività di Media Duemila sono già una bella dispensa di dati e di opinioni. Oltre alle singole iniziative dei Soci OTM, in prima fila, è utile citare qui alcuni siti di riferimento abituale: CNR, Istituto Affari Internazionali, Alleanza per lo Sviluppo Sostenibile, Futura Network, OECD, Information Technology & Innovation Foundation, American Association for the Advancement of Science, Mit Technological Review, Fondazione Symbola, Fondazione Salvetti, per approfondimenti più ricchi e meditazioni sulla filosofia del futuro. Guardando allo spazio una segnalazione preziosa è quella per il volume “Breve storia dello spazio” di Giovanni Caprara (Ed. Salani), racconto eccezionale e ben documentato dei nostri passi nel cosmo.
217 – BIBLIOTECA UNIVERSALE
Molto spesso i social media cianciano. Le informazioni sono esibizioni individuali, i followers sono come i tifosi di una inutile squadra di calcio. Eppure tanti siti del web sono una miniera di cultura e di scienza (internet era nato per questo), anche se i followers sembrano pochi. Chi riesce a far cultura in modo più appropriato sono ancora gli editori tradizionali e i giornalisti professionali che utilizzano il web come nuova forma di mass media. I contenuti originali più rilevanti, con tutto il rispetto per l’arte e la politica, sono quelli di divulgazione scientifica che permettono di accedere a una biblioteca universale aperta, fatta di milioni di voci, specializzate nello scibile dei percorsi della conoscenza e delle applicazioni della tecnologia. Un passo avanti formidabile per realizzare quell’intelligenza collettiva e pluralista di cui abbiamo bisogno e che è stata imprigionata prima dell’arrivo di Gutenberg e di Berners-Lee. Mi potranno perdonare altri talentuosi che non cito?
218 – SUPREMAZIA NEL COSMO
Se le imprese spaziali negli anni ’60 sono state un campo di sfida politica tra Usa e Urss, oggi l’astronautica e l’astrobiologia continuano ad essere un riferimento per la supremazia della civiltà. Non a caso la Cina è quanto mai attiva: non solo l’atterraggio su Marte (come già fatto dagli Usa) e la sonda Chang’E sul lato opposto della Luna, ma anche il supertelescopio FAST (Five hundred meter Aperture Spherical Telescope) sulle colline del Guizhou. Come fosse una novella piramide egiziana rovesciata, la gigantesca antenna parabolica cinese costituisce l’occhio più sensibile del nostro mondo rivolto al cielo, in grado di cogliere eventuali segnali provenienti da altre galassie: è il progetto SETI (Search for Extra Terrestrial Intelligence). Se qualcuno lassù ‘batte un colpo’, i cinesi lo sapranno per primi. Per il momento gli americani hanno raccolto solo qualche strano lampo, non identificato, e registrato molti avvistamenti, curiosi, ma senza prove di origine aliena. Comunque quel che si ascolterà sarà lontano miliardi di chilometri e vecchio di milioni di anni. La velocità della luce, per questioni fisiche, è ancora un muro insuperabile.
219 – TERRAFORMING
La conquista dei pianeti nel sistema solare presenta già argomenti etici. Lasciare intatta la natura (minerale?) del suolo lunare, di Marte, dei satelliti di Giove e Saturno o degli asteroidi raggiungibili? Oppure prepararsi a modificare tecnologicamente il clima, l’habitat, le miniere se non le colture, al fine di avvicinare suoli selvaggi ad usi terrestri? Già è noto che su Luna e Marte (e non solo) ci sono laghi sepolti di acqua ed emissioni di metano (di origine biologica?). Forse un po’ di vita c’è già, o c’è già stata. Mettere in orbita pannelli solari per scaldarne l’atmosfera? Costruire cupole ossigenate di sopravvivenza? Far attecchire licheni, come nei film di fantascienza marziani? Spedire cianobatteri ed eucarioti come avanguardie biologiche terrestri? Scaricare scorie nucleari che qui in Terra non sappiamo dove stivare? Per la Luna sono già progettati insediamenti umani permanenti. I primi coloni e i primi turisti, solo se ricchissimi, sono previsti entro gli anni ’30. Si accettano già prenotazioni.

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 23 giugno 2021
La salute è importante, ma il più delle volte la sottovalutiamo, non solo nelle pianificazioni industriali, ma soprattutto nei comportamenti individuali e sociali. Tutti abbiamo qualche disturbo, di petto, di pancia, di arti, di cervello … e la tendenza è di trascurarli o soffocarli con qualche medicinale. Insomma siamo un po’ superficiali. La pandemia e una concreta paura di morire ci hanno messo in allarme, ma le libidini del nostro tempo hanno ripreso a prevalere, come se ci fossimo assuefatti al pericolo. E ne è nato uno spettacolo mediatico, una sfida dal palcoscenico degli scienziati alle movidas delle piazze e dei ristoranti. Tra il medico e il pasticcere, come diceva Socrate, vince il pasticcere.
214 – FUTURO METALLURGICO
Transizione è una delle parole più frequenti per chi cerca di salvare il pianeta Terra. Occorre sostituire, almeno gradualmente, le risorse energetiche tradizionali con nuove fonti rinnovabili. Il carbone e i carburanti di origine fossile hanno inquinato l’ecumene, quindi saranno sostituiti da pannelli fotovoltaici, pale eoliche, dighe montane e marine, forse anche centrali nucleari di nuovo tipo. Idrogeno come combustibile? Batterie elettriche come motori per tutti i tipi di macchine? Se questo sarà il futuro è necessario, da subito, sviluppare l’industria estrattiva e sventrare intensivamente l’ambiente per sfruttare minerali rari e metalli, rame, piombo, silicio, litio, zinco, nichel, argento, alluminio … Il petrolio è stato un carburante economico, le nuove fonti saranno molto più onerose. E non sarà meno inquinante procurarsele e smaltirsele! Secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia Rinnovabile (IRENA), gli investimenti per la transizione energetica dovranno aumentare del 30% rispetto a quanto pianificato, per un totale di 131 trilioni di dollari da qui al 2050, corrispondenti a 4,4 trilioni di dollari in media ogni anno. Aprite il portafogli!
215 – IDROGENO TRICOLORE
Un documento della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, a proposito della decarbonizzazione dei processi industriali e della loro sostituzione con l’idrogeno ottenuto dall’elettricità prodotta da fonti rinnovabili, segnala 400 imprese italiane che producono componentistica per impianti rinnovabili. Il fatturato complessivo raggiunge circa 23 miliardi di euro e si contano circa 60.000 occupati (nel 2019). In particolare 120 imprese sono attive nella nuova filiera industriale dell’idrogeno, con circa 7 miliardi di euro di fatturato e 19.000 addetti. L’Italia, con il 3% dell’export mondiale, è il sesto paese esportatore di tecnologie per la produzione di energia rinnovabile (dopo Cina, Germania, USA, Giappone e Hong Kong). In particolare l’industria italiana sembra già attiva nel piano europeo di realizzazione di elettrolizzatori per la produzione di idrogeno verde. L’Europa intende raggiungere, entro il 2030, almeno 40 gigawatt di capacità, per ottenere 10 milioni di tonnellate di idrogeno verde. https://group.intesasanpaolo.com/content/dam/portalgroup/repository-documenti/research/it/collana-ricerche/Rapporto_Transizione_energetica_giugno_2021.pdf
216 – CAPACITA’ INSODDISFATTE
Lo sviluppo delle tecnologie digitali e dei modi di lavorare offre nuove straordinarie opportunità per promuovere lo sviluppo sostenibile globale, dall’aumento della resilienza economica alla fornitura di servizi pubblici più efficaci. Tuttavia, non tutti sono ugualmente in grado di sfruttare queste opportunità, in particolare perché il rapido ritmo del cambiamento digitale pone ulteriori problemi a governi e società con risorse limitate. Colmare il divario digitale mondiale è sempre più urgente, poiché coloro che sono rimasti fuori dalla trasformazione digitale odierna rischiano di rimanere sempre più indietro. Ciò significa garantire che i servizi digitali siano disponibili ovunque, oltre che convenienti e accessibili a tutti. Per affrontare questo problema chiave, l’Unione internazionale delle telecomunicazioni (ITU) e il Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (UNDP) hanno lanciato uno strumento congiunto per lo sviluppo delle capacità digitali, per supportare coloro che attualmente non sono serviti dalle risorse o dai canali di sviluppo esistenti. Sono previste azioni concrete in otto aree tematiche: connettività globale, beni pubblici digitali, sviluppo delle capacità, inclusione digitale, diritti umani, intelligenza artificiale, fiducia e sicurezza digitali e architettura della cooperazione digitale. https://digital-capacity.org/

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 17 giugno 2021
Dal G7, in Cornovaglia: chissà se con autarchia si definisce l’autosufficienza economica di uno Stato o un’amministrazione carente di democrazia? I dubbi vengono, anche se è difficile per tutti autocelebrarsi come paladini assoluti della democrazia. Gli schieramenti si sfidano sul piano tecnologico; non c’è una spiccata deriva protezionista. Del resto la difesa delle economie nazionali non è più possibile nel mondo globale. E’ corretto fare i conti, far rispettare i copyright industriali, applicare misure di cybersicurezza, competere se possibile per la miglior trasparenza delle governance politiche, convergere su punti comuni senza ignorare la pluralità delle opinioni. Le civiltà e le ideologie hanno basi storiche, interpretazioni e atteggiamenti vischiosi per il progresso; rimangono qua e là sogni di un passato imperialista e aneliti di rivoluzioni non concluse. Le contraddizioni sono accese; ma non mancano incontri di discussione e di mediazione, supernazionali e locali. Quasi tutti sono consci di un destino comune dell’umanità. Così si spera.
211 – INTERNET OF SENSES
La 5G Infrastructure Association, partner della Commissione Europea, ha pubblicato il Libro Bianco “European Vision for the 6G Network Ecosystem”. L’obiettivo è quello di organizzare nel prossimo decennio l’interazione del mondo umano, digitale e fisico, per automatizzare il livello dei processi decisionali, non senza lo sfruttamento del potenziale della meccanica quantistica. Si svilupperà la robotica mobile personale, il 6G porterà una connettività wireless completa quasi istantanea e senza restrizioni. La convergenza del 6G con le tecnologie operative aumenta la prospettiva di dissociare la posizione della produzione, delle attrezzature industriali, delle risorse e dei processi, dalla posizione effettiva degli operatori umani. Il 6G potrà collegare tutto, fornirà copertura wireless full-dimensionale e combinerà tutte le funzioni, come rilevamento, connettività, elaborazione, memorizzazione, monitoraggio, posizionamento, radar navigazione e imaging. Sarà un sistema accessibile e scalabile che potrà essere utilizzato in tutto il mondo, con un’efficienza nettamente superiore al 5G per soddisfare i servizi e le applicazioni, rendendoli un fattore chiave per la società della conoscenza intelligente del 2030. https://5g-ppp.eu/wp-content/uploads/2021/06/WhitePaper-6G-Europe.pdf
212 – I RISCHI DEL FUTURO
Non solo innovazione scientifica, ma anche adeguamento istituzionale, che al momento è il veicolo più lento della società umana. Le disuguaglianze sociali e i divari tecnologici non saranno facilmente superabili. Un progresso efficace e sostenibile richiede anche una regolamentazione e una governance solide, che a loro volta richiedono un processo di certificazione comune, tenendo conto del numero crescente di utenti e fornitori che svilupperanno l’ecosistema digitale futuro. Che vuol dire controllare l’intelligenza artificiale anche nell’amministrazione economica, nelle relazioni giuridiche e nei processi democratici della politica. Secondo l’Unione Europea non ci potranno essere rischi per la sicurezza e i diritti delle persone, né algoritmi che aggirino subdolamente le norme o ingannino visioni e interpretazioni. Trasparenza, quindi, e rispetto del libero arbitrio, se riusciremo a mantenerlo con un comportamento saggio.
213 – DISTINGUO IN DIGITALE
Dietro una lingua c’è una cultura. Non si può scomporre un flusso di parole in senso grammaticale o sintattico, definendo in modo standard sostantivi, soggetti, verbi, coniugazioni, complementi. Se è ovvio che la cultura cinese è diversa da quella italiana (e non andiamo a scavare quante culture diversificate ci sono in Cina o in Italia), gli ingegneri dell’intelligenza artificiale dovrebbero approfondire la semantica di certi romanzi storici, dei proverbi popolari, dei sillogismi razionali e di quelli fallaci, ai quali gli ignoranti sono sempre molto attaccati. Il numero e la frequenza non fanno verità, beninteso. Importante e fondamentale è non prendere tutto per ‘oro colato’, né ‘vendere il cervello all’ammasso’, o avere ‘centri di gravità permanenti’. I robot che ci aiuteranno a prendere decisioni o che si sostituiranno a noi per agire dovrebbero avere sempre (a velocità 6G, naturalmente) un coefficiente di dubbio o qualche operazione di “distinguo”, non per pignoleria pedante, ma per meticolosità scientifica.

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 10 giugno 2021
L’intelligenza collettiva si sviluppa solo con la pratica. I cosiddetti brainstorming e lavori di équipe sviluppano sinergie e potenzialità inespresse dai singoli, ma è solo con un’organizzazione allenata che si possono ottenere risultati importanti. Un esempio ci arriva dallo sport. Tra pochi giorni avremo in tv le squadre di calcio per il Campionato Europeo (11 giugno-11 luglio): 24 squadre in 6 gironi, poi fase finale. Delle performances in campo suggerisco di osservare l’intelligenza collettiva del gioco, distribuito secondo posizioni, schemi tattici e talenti individuali, ma eseguito con quell’affiatamento tra atleti che è il segreto del successo. Se tutti contribuiscono a uno scopo comune, il successo è più facile. Se lo spirito di squadra e l’intelligenza collettiva animassero anche tutte le formazioni di amministrazione sociale, economica e politica, con pluralità di idee ma intenzioni convergenti, quello sviluppo equilibrato e sostenibile che auspichiamo per il nostro pianeta sarebbe più a portata di mano.
208 – MIRAITOWA/NOSTALGIA DI FUTURO
Anche i Giochi Olimpici hanno ‘nostalgia di futuro’. Miraitowa è il nome di una delle due mascotte delle Olimpiadi di Tokyo, è composto dalle parole ‘mirai’ (futuro) e ‘towa’ (eternità), ovvero “dal passato al futuro”. I Giochi, non disputati nel 2020, si terranno dal 23 luglio all’8 agosto 2021. Sono previste 50 diverse discipline sportive, distribuite su 339 eventi in 42 location differenti. Partecipano 210 Paesi e 11.000 atleti di cui oltre 300 italiani. In Italia Rai Due trasmetterà in chiaro circa 200 ore di gare selezionate, dall’1 di notte alle 16, poi una rubrica di commenti in prima serata. Eurosport/Discovery trasmetterà circa 3500 ore di agonismo su vari canali a pagamento, coprendo praticamente tutte le discipline. La Rai ha previsto la trasferta in Giappone di oltre 200 persone (giornalisti, opinionisti, operatori, personale vario). Nonostante le restrizioni per i contagi, sarà come di consueto il grande spettacolo globale per tutti gli abitanti della Terra. Da seguire.
209 – IDENTITA’ DIGITALE EUROPEA
Premendo un tasto sul telefono i cittadini europei potranno accedere a servizi online con la loro identificazione digitale nazionale, che sarà riconosciuta in tutta Europa. Potranno collegare le loro identità digitali nazionali con le certificazioni personali (ad esempio patente di guida, diplomi, conto bancario) allo scopo di accedere a servizi digitali sia pubblici che privati. I portafogli europei di identità digitale consentiranno alle persone di scegliere quali aspetti, relativi all’identità, ai dati e ai certificati, condividere con terzi e di tenere traccia di tale condivisione. Il controllo degli utenti garantisce che siano condivise solo le informazioni necessarie. Il 3 giugno scorso Margrethe Vestager, Commissaria alla Concorrenza dell’Unione Europea, ha invitato gli Stati membri a predisporre un pacchetto di strumenti comuni entro settembre 2022, proponendo una serie di obiettivi e tappe che l’identità digitale europea contribuirà a conseguire. Ad esempio, entro il 2030 tutti i servizi pubblici principali dovrebbero essere disponibili online, tutti i cittadini avranno accesso alla propria cartella clinica elettronica e l’80% dei cittadini dovrebbe utilizzare l’identificazione digitale (eID).
210 – LINGUA UNIVERSALE
Umani e macchine si contendono l’uso delle lingue. Luca De Biase ha avviato una interessante discussione su Media Ecology a proposito di una lingua universale. L’inglese sembra il linguaggio più promettente (è parlato da circa 360 milioni di individui come lingua madre e da molte centinaia di milioni di persone come seconda o terza lingua). In realtà si osserva che “l’inglese non arricchisce la qualità linguistica delle conversazioni internazionali, le rende semplicemente possibili. Ma è probabile che lo stesso livello di possibilità venga raggiunto tra qualche tempo da dispositivi collegati a sistemi di traduzione automatica. Sia nell’inglese globale che nella traduzione automatica, le parole possono essere usate per scambiare informazioni, mentre per condividere il significato bisogna ancora fare i conti con la complessità della comprensione culturale”. Da ricordare che la lingua cinese con i suoi caratteristici ideogrammi ha più di un miliardo di utenti abituali, lo spagnolo oltre 400 milioni, hindi 300 milioni e arabo poco meno, ma con molti dialetti diversificati.

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 3 giugno 2021
Fragilità. E’ bastata una mutazione di un batterio grande quanto un miliardesimo di metro per mettere in crisi la sanità e l’economia del mondo. Il livello di complessità dell’organizzazione è tale per cui una piccola fluttuazione biologica di energia ci costringe a rivedere regole di comportamento, rapporti economici, valori sociali, relazioni affettive. Non si può tornare indietro, gli effetti sono globali e non si può uscire dalla crisi da soli. Se non si può fermare il divenire, speriamo almeno che la coscienza comune ne prenda atto e attenui almeno le grandi contraddizioni dello sviluppo. Per il momento non sembra che le guerre e la fame nel mondo siano in calo, ma sono certamente in aumento i buoni propositi. Così sia.
205 – SALMONI CONTROCORRENTE
L’acqua scende dai monti verso il mare, il calore dell’energia tende a raffreddarsi, il tempo si consuma. Sono i princìpi della gravità e della termodinamica. Questo è il significato dell’entropia della natura, costantemente in aumento, ineluttabile, orientata all’espansione, alla diversificazione, allo sfaldamento sottile delle strutture. L’entropia dell’ambiente cresce perché consumiamo energia. Nel mondo questo processo di degradazione è lento, al contrario l’umanità cerca proprio energia, ordine, certezze, regole, algoritmi sociali per il benessere comune. Anche se non si può fermare né l’entropia né lo scorrere del tempo, la nostra vita è simile a quella del salmone che tenacemente vuol risalire la corrente. L’allusione viene da Guido Tonelli, astrofisico, che ha pubblicato da poco con Feltrinelli “Tempo. Il sogno di uccidere Chrónos”, un affascinante libro di scienza che racconta la storia del mondo e del tempo con l’aiuto del mito e della letteratura. Un racconto che ha come protagoniste le particelle elementari della natura e gli scienziati che le esplorano.
206 – BRIVIDI UAP
La sigla sta per Unidentified Aerial Phenomena. E’ la dicitura aggiornata di OVNI (Oggetti Volanti Non Identificati) e UFO (Unknown Flying Object). Saranno Extraterrestri? Ora, premesso che tutto è possibile nella fantasia scientifica, le probabilità che intorno al nostro pianeta volteggino dischi o lenticchie extraterrestri tendono al limite zero. Di tanti ‘perché’ ne prendo due. Primo: ci sono telescopi e spettrografi puntati su ogni parte del cielo che carpiscono perfino le fluttuazioni atomiche dell’universo, ma per il momento niente astronavi aliene. Secondo: le distanze, le radiazioni cosmiche e il limite di spostare masse alla velocità dei fotoni rendono molto molto difficili visite e comunicazioni extrasolari. Non occorre snocciolare i numeri giganti e le leggi astrofisiche. Tuttavia è probabile che forme di vita speciali abitino in altre regioni del cielo. Come osservatori mediatici possiamo segnalare 110 film di sci-fi (i migliori secondo MyMovies) nei quali le storie e gli effetti speciali hanno prodotto emozioni spettacolari così forti da incidere certamente nell’immaginario del pubblico. https://www.mymovies.it/film/davedere/?genre=fantascienza&orderby=mymonetro
207 – NON SAREMO POCHI
Il censimento nella Repubblica Popolare di Cina ha contato alla fine del 2020 un miliardo e 416 milioni di abitanti. Forse non bastano. Il 31 maggio 2021 l’Ufficio politico del Partito Comunista Cinese ha deciso di consentire a ogni coppia di avere tre figli, per contrastare l’invecchiamento della popolazione. Fino a ottobre 2015 vigeva la politica del figlio unico, poi si è passati a due. Adesso è auspicato il terzo figlio, con misure di sostegno, miglioramenti al servizio di assistenza all’infanzia, al congedo di maternità e all’assicurazione per il parto. Contemporaneamente si parla di rinvio dell’età pensionabile e di campagne di educazione al matrimonio e ai valori della famiglia presso i giovani. Il tasso di fertilità in Cina, necessario per una popolazione stabile, è di 2,1 figli per ogni donna. L’Ufficio Nazionale di Statistica ha affermato che le madri cinesi hanno dato alla luce l’anno scorso 12 milioni di bambini, meno rispetto ai 14,65 milioni del 2019, segnando un calo del 18% anno su anno e continuando la discesa a un minimo da quasi sei decenni. Dunque, cari cinesi, crescete e moltiplicatevi!

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 28 maggio 2021
Il Corona virus in Europa ha fatto circa 800.000 vittime. Ma ogni anno si contano oltre 400.000 morti per l’inquinamento atmosferico. I costi dell’inquinamento nell’Unione Europea in termini di salute e attività economiche sono stimati tra 330 e 940 miliardi di euro all’anno. Inquinamento zero è l’obiettivo dell’Unione Europea, che verrà approfondito nella Settimana Verde (31 maggio-4 giugno prossimo). Sono previsti interventi drastici. Per il 2030 il Green Deal Europeo intende: 1. ridurre di oltre il 55% gli impatti sulla salute (morti premature) dell’inquinamento atmosferico; 2. ridurre del 30% la quota di persone cronicamente disturbate dal rumore dei trasporti; 3. ridurre del 25% gli ecosistemi in cui è minacciata la biodiversità; 4. ridurre del 50% le perdite di sostanze nutrienti del suolo, l’uso e il rischio di pesticidi chimici, la vendita di antimicrobici per animali d’allevamento e in acquacoltura; 5. ridurre del 50% i rifiuti di plastica in mare e del 30% le microplastiche rilasciate nell’ambiente; 6. ridurre complessivamente la produzione di rifiuti significativa e del 50% i rifiuti urbani residui. https://ec.europa.eu/environment/pdf/zero-pollution-action-plan/communication_en.pdf
202 – GIUSTIZIA DA SISTEMARE
Parole pesanti del Presidente Mattarella nella scorsa celebrazione della Giornata della Legalità (23 maggio) per cercare di ristabilire l’affidabilità della Magistratura italiana, chiacchierata se non indagata per comportamenti poco trasparenti e manipolatori della democrazia, spesso in una situazione di disorganica gestione degli apparati. Secondo il Rapporto Eurispes 2021 una delle critiche correnti è rivolta all’irragionevole durata dei processi, nociva alle vittime ma anche agli imputati. Su un campione di 13.755 processi monitorati presso 32 Tribunali, solo il 20,5% dei processi penali in primo grado arriva a sentenza. Nel resto dei casi, il procedimento termina con il rinvio ad altra udienza. E la durata media del rinvio si attesta intorno ai 5 mesi per i procedimenti in Aula monocratica e 4 mesi per quelli davanti al Tribunale collegiale. Le condanne incidono solo per il 43,7% delle sentenze. La quota relativa all’estinzione del reato è del 26,5%. L’innovazione organizzativa della giustizia, che punta sull’implementazione delle tecnologie e della digitalizzazione, è anche uno degli obiettivi insiti nel Recovery Plan. https://eurispes.eu/news/risultati-del-rapporto-italia-2021/
203 – CONNECTING MINDS, CREATING THE FUTURE
“Collegare le menti, creare il futuro” è lo slogan dell’Expo 2020 Dubai, posticipato per la pandemia al 21 ottobre 2021 (chiuderà il 31 marzo 2022). Il Padiglione italiano, avviato da qualche settimana, sarà dedicato al tema della bellezza, scelto in quanto tratto inconfondibile del nostro Paese. L’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) supporterà il Commissario Generale dell’Italia per l’esposizione universale, Paolo Glisenti, che ha dichiarato di voler realizzare uno spazio rappresentativo del migliore ingegno italiano, facendo vedere al mondo competenze, talenti e ingegni multidisciplinari che possono diventare promotori di nuove opportunità formative, professionali e imprenditoriali. Il Padiglione Italia viene realizzato con il contributo di aziende partner chiamate a fornire le migliori componenti costruttive, impiantistiche, tecnologiche e scenografiche, capaci di dimostrare le competenze più innovative impegnate oggi nella sostenibilità, nell’economia circolare, nell’architettura digitale. https://italyexpo2020.it/
204 – DELIVERABILITY E APPEAL
Milioni, miliardi di informazioni che viaggiano ogni giorno su vie telematiche non arrivano al destinatario. Un po’ come i volantini pubblicitari stampati che venivano buttati senza essere letti. Troppe comunicazioni, ancorché interessanti, non trovano il tempo di essere lette. Ma in gran parte le e-mail finiscono automaticamente nelle caselle ‘spam’ o volutamente nelle caselle ‘cestino’, vanificando le buone intenzioni di un mittente. La responsabilità in parte è degli algoritmi del provider, infatti molti ISP calcolano la reputazione del mittente e ne destinano il messaggio alla casella spam. In parte la colpa è della saturazione mentale del destinatario, travolto dal numero dei suoi interlocutori. Il marketing della posta elettronica suggerisce di identificare chiaramente il mittente con un brand ben riconoscibile o con nome e cognome (la reputazione è apprezzata, una sigla indistinta no). Il titolo del messaggio deve far leva sulla fedeltà di lettura o sulla curiosità dell’argomento. Ci vuole anche un layout ben leggibile, conciso, e un po’ di glamour nelle proposte di vendita! Chi volesse intanto approfondire l’eziologia di ‘spam’ si diverta consultando https://it.wikipedia.org/wiki/Spam.

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 20 maggio 2021
La giustizia protegge i diritti dei cittadini. Ma è un concetto astratto. Nella pratica sociale ci sono professionisti della giurisprudenza che si occupano della gestione dei diritti e delle sanzioni. Non solo analisi sui crimini, ma semplicemente amministrazione etica dei fatti privati e dei fatti pubblici. Chi fa l’avvocato, chi l’indagatore, chi il giudice. Se l’organizzazione interna di queste professioni ha obiettivi prevalenti rispetto alla funzione sociale verso i cittadini, il ‘sistema’ può diventare irregolare e l’arbitro arbitrario. Se poi, con una forma di sodalità ammiccante, si pianificano carriere soggettive, comportamenti autoreferenziali, privilegi e impunità, collusioni col potere economico e politico, allora quelli che dirigono il ‘sistema’ sono cospiratori. Ma siccome siamo innocentisti fino a prova di reato, abbiamo fiducia che ci siano professionisti leali e che, con un Parlamento attento, la giustizia sia sempre trasparente, come richiedono la civiltà e lo sviluppo sostenibile.
199 – ALGORITMI MORFOGENETICI
Alla Tufts University, poco a nord di Boston, sul Mystic River, il laboratorio di Michel Levin studia come vengono elaborate le informazioni nei sistemi biologici. In uso tecniche di genetica molecolare, biofisica e modellazione computazionale per affrontare il controllo su larga scala della crescita e della forma. Se un verme può riprodurre parti tagliate, a una salamandra può rispuntare la coda e il fegato umano può rigenerarsi, quali sono i meccanismi molecolari e neuronali del ‘sistema cervello’ per riprogrammare tessuti, arti ed organi? Ci sono segnali bioelettrici che fanno parte del linguaggio delle cellule per modellare l’organismo. Per scoprire quali informazioni hanno i tessuti biologici e come vengono archiviate, elaborate e comunicate, ci vogliono tecniche di intelligenza artificiale e neuroscienze, modelli computerizzati algoritmici. In futuro forse sarà possibile far spuntare dita amputate e rigenerare organi usurati. https://ase.tufts.edu/biology/labs/levin/
200 – ROBOTICA COLLABORATIVA
I cobot (collaborative robot) sono ormai in fabbrica; non solo in ambienti pericolosi o poco strutturati, ma nei settori più disparati, dall’industria alimentare a quella medicale, dalla logistica all’assemblaggio, dalla chimica all’aerospaziale. Hanno sistemi di visione e sensori plurimi. Sono mobili, non hanno bisogno di barriere protettive come i vecchi robot industriali. Alcuni si guidano con un joystick, altri col telefonino, se non vocalmente. Rendono possibile maggiore sicurezza, efficienza, precisione. Si integrano con altre tecnologie. Sostituiscono l’uomo nel lavoro ripetitivo e usurante. Occorre naturalmente, una riqualificazione professionale per chi li adopera, che è un bene per la formazione di personale meccatronico evoluto. A seguito degli ‘Stati generali della Robotica collaborativa’, organizzati da Universal Robots, è stata anche lanciata una ‘Carta delle Idee della robotica collaborativa’, un manifesto redatto da alcuni dei maggiori esperti di automazione e robotica. https://prisma.dieti.unina.it/images/2021PressClub/UniversalRobots_140421.pdf
201 – INDY SENZA PILOTIAuto dotate di sensori che viaggiano nel traffico, più prudenti di un guidatore umano. Restano le incognite dei guasti all’intelligenza robotica e i dilemmi occasionali (frenare o accelerare? investire un animale o farsi tamponare?). Intanto gli sportivi hanno organizzato per il prossimo 23 ottobre, sul Motor Speedway di Indianapolis, una gara per sole auto da corsa autonome guidate da algoritmi di intelligenza artificiale. Dieci giri, senza limiti di velocità e senza incidenti (si spera!). L’iniziativa è di Dallara Automobili di Parma con Clemson University (South Carolina), che ha già equipaggiato una vettura con sensori radar di telerilevamento, telecamere, freni, acceleratore, ovviamente cervello algoritmico. Alla sfida “Simulation Race” hanno risposto 37 Università da tutto il mondo, tra cui Pisa, Modena e Milano, che stanno lavorando alla preparazione del digital twin della vettura fisica e del robot-pilota.

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 12 maggio 2021
Rischio generico calcolato. Se vado al mercato un giorno alla settimana a fare la spesa e, giocoforza, mi mescolo con la gente, ho una certa probabilità di contagio. Se ci vado tutti i giorni la probabilità si moltiplica per sette. Meglio di no. Stesso ragionamento per andare al ristorante o salire su un autobus. Poi c’è il rischio imprevedibile: un tale che mi investe, che tossisce da vicino o che vuol parlare in ascensore … Basta qualche secondo e le goccioline virali mi potrebbero attecchire. Ma non si può vivere col lenzuolo sopra la testa. Bisogna stare attenti e rischiare ragionevolmente. Se i no-vax e i sostenitori della clausura ce lo concedono, rischiare vuol dire esercitare il ‘libero arbitrio’. I deterministi scuoterebbero la testa: il fato incombe sopra tutti. Ma l’astrologo saggio direbbe: “astra inclinant, non necessitant”.
196 – BIG DATA E STUPIDITA’
Le statistiche non sempre predicono il vero. Sono una forma di matematica comportamentale che sintetizza elementi frequenti, origine, intensità, permanenza, effetti collaterali. La quantità di variabili esaminata è la chiave del successo di una previsione. Oggi le raccolte di dati, i big data, e l’uso di calcolatori e di algoritmi permette un’ampiezza e un’accuratezza formidabile anche nelle situazioni più complesse. Ci sono esempi straordinari di statistica predittiva: per esempio nella meteorologia, nel marketing dell’economia, nell’astrofisica, ma anche più banalmente nel sapere dove avvengono incidenti stradali o prevenire collassi sanitari. Non è mai facile, la complessità dei sistemi aumenta con l’aumento delle conoscenze e nuove ipotesi di sviluppo si affacciano continuamente all’attenzione dei ricercatori. Ma gli scienziati hanno oggi strumenti matematici molto potenti. Serviranno anche per garantirci un mondo sostenibile? Siamo d’accordo con chi ha detto che la stupidità e la corruzione non devono prevalere nella sfida con la scienza.
197 – TRASH CONSENSUALE
Argomenti trash, di qualità spettacolare, coinvolgenti, interattivi ai minimi sociali anche se si tratta di vip o influencers. Un po’ ci godiamo tutti, rimuginando quel tocco di perverso che teniamo seminascosto. E’ una cultura subconscia, alimentata dai brividi emotivi, dalle voglie irrealizzate, forse da zone cerebrali inesplorate, ribelli alla censura dell’educazione e della ragione. E’ il fascino del brutto della vita, della cronaca della libidine, ma anche dell’ascolto e della chiacchiera narcisista di aggiungere parole a parole, immagini a immagini senza un percorso prestabilito, stuzzicato da endorfine autonome. Follia quotidiana che si estende alla letteratura, alla cinematografia, all’intrattenimento televisivo, alla politica. Non c’è crimine apparente, è solo flusso di incantamento glamour, senza malizia ma con effetti collaterali sulla società. Così la spazzatura è diventata un trofeo da esibire, un monumento senza legge, di seduzione. Il problema dello sviluppo sostenibile è che al genere umano son sempre piaciute le sirene …
198 – OBESITA’ CULTURALE
Ormai sappiamo tutti che è possibile, anzi probabile, una catastrofe ambientale planetaria se non costruiamo rimedi industriali e sociali di impatto. Lungi dal fare prediche, ma bisogna pur concretizzare azioni precise per uno sviluppo sostenibile. La transizione ecologica riguarda l’organizzazione economica (energie rinnovabili, meno cemento, meno inquinamento, meno rifiuti tossici), ma anche i comportamenti individuali. Per esempio, nelle società ‘avanzate’, consumiamo troppo cose pericolose: armi, droghe, tabacco, liquori, carni, zuccheri, sali, carburanti per trasporti privati, plastica. Senza voler generalizzare troppo, l’obesità non è solo fisica, ma anche culturale: l’accumulo di cultura è positivo, ma un po’ di trash ce lo potremmo risparmiare a favore di una migliore educazione civica. Dilaga un bisogno mentale superfluo, compulsivo, ignorante, volgare, inutile. Storpiature e demenze come modelli sui mass media, futilità, culto dello squallore che molti social diffondono, invadendo i percorsi culturali innovativi brillanti, comprese la satira intelligente e l’esperienza artistica del passato. Stili di consumi vacui sono in contrasto con la formazione ecologica attesa.

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 6 maggio 2021
La tecnologia aiuta a capire. Le identità nei dettagli rivelano modalità ed elementi misteriosi. Un tampone sanitario ti dice se hai addosso un virus senza saperlo. Una grafia cinese, incomprensibile per un europeo, se viene esaminata da uno scanner di telefonino, ti viene spiattellata nel tuo idioma preferito. E’ solo questione di aggregazione di segni, ideogrammi o lettere d’alfabeto. Forse ci arrivava anche un cervello umano, ma con un’intelligenza artificiale si fa più velocemente. Meno facilmente il computer afferra i significati allusivi o metaforici, che da lingua a lingua sottendono immagini e concetti culturali tipici. Per esempio: l’espressione cinese 打酒三杯 (pron: Dǎjiǔsānbēi; lett: ”tre bicchieri di vino”) in realtà allude a una “punizione leggera”, tipo un’ammenda comminata a un albergo con scarsa igiene. Forse neanche un sinologo italiano avrebbe capito facilmente. Così come un cinese che traduce dall’italiano avrebbe fatto fatica a capire il significato di “tarallucci e vino”.
193 – RICONOSCIMENTO FACCIALE
Le emozioni trapelano dalle smorfie del volto? Si dice di sì, e gli scanner di riconoscimento delle big tech sembrano orientate a decifrarle in modo standard. Ma il rapporto dell’individuo con la sua coscienza razionale e sentimentale è molto più complesso e una maldestra frenologia ha già reso possibili molti errori. Secondo alcuni ci sarebbero sei stati emotivi di base: gioia, rabbia, disgusto, tristezza, sorpresa e paura. Ma è un grande rischio automatizzare il riconoscimento delle emozioni. Intanto non c’è consenso su che cosa sia effettivamente un’emozione né sulla stabilità delle funzioni fisiologiche o neurobiologiche collegate. Tra l’altro è stata osservata un’interpretazione di volti bianchi, neri o asiatici così diversi tra individui ed etnie, che indurrebbero a giudizi graditi ai razzisti, come se le smorfie apparentemente più arrabbiate o sprezzanti fossero riconducibili a emozioni negative. Quindi: altolà agli algoritmi che decifrano le emozioni! E, per sicurezza, continuiamo a indossare la mascherina!
194 – ARTIFICIALI PER L’ANTROPOCENE
Non solo calcolatori e telefonini multitasking, ma protesi del corpo umano: attrezzi e macchine. Uno dei primi fu la leva (Archimede), ma poi vennero martelli, pinze, cannocchiali, balestre e fucili. Oggi ci sono i motori, le auto, le gru, i radar, i razzi, i droni, i bracci robotici, gli elettrodomestici, gli assistenti virtuali, i chip gps e sottopelle, le tastiere per non sciupare troppo le dita che scrivono, le telecamere negli occhiali, gli apparecchi acustici, le valvole cardiache artificiali e via dicendo. L’equipaggiamento bionico si incrementa sempre più. Addirittura i neuroni bionici potrebbero riparare circuiti cerebrali difettosi. Un mercato specifico della bionica è quello degli organi artificiali: il rapporto “Mercato globale degli organi artificiali e della bionica – 2020-2025”, articolato per tipologie, tecnologia, utenti finali, geografia e analisi competitiva, è stato presentato lo scorso aprile e ne stima il valore commerciale a 21,41 miliardi di dollari nel 2020, mentre dovrebbe raggiungere i 32,05 miliardi di dollari entro il 2025, crescendo a un tasso composto di crescita annuale (CAGR) dell’8,4%. https://www.marketreportsworld.com/bionics-market-13347253
195 – PROGRAMMI TV INTELLIGENTI
Argomenti clamorosi e posizioni nei palinsesti fanno alta l’audience dei programmi televisivi. La qualità è un’altra cosa: ci vogliono personaggi di spessore e intelligenza per saper confezionare e porgere contenuti di valore. Sono tanti i programmi televisivi interessanti ma meno numerosi quelli intelligenti. Premesso che occorrerebbe una discussione sul significato di ‘intelligenza nei programmi tv’, un piccolo sondaggio dedicato alla Rai ne ha indicati alcuni. Anzitutto le serie tradizionali di Alberto Angela (“Ulisse, il piacere della scoperta”), i resoconti investigativi di “Report” (condotti da Sigfrido Ranucci), “Quante storie” (già di Corrado Augias, ora con Giorgio Zanchini), gli episodi di “Passato e presente” (con Paolo Mieli). Ma si fa notare anche “Via dei Matti n°0”, il salotto quotidiano di cultura di Stefano Bollani e Valentina Cenni, con ospiti sempre importanti, preziosi per conoscere la musica. I servizi di Rai Play, la piattaforma streaming del servizio pubblico, ne consentono libera e ripetuta visione: https://www.raiplay.it/

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 29 aprile 2021
Evitare temporaneamente contatti ravvicinati e tutte le occasioni che potrebbero favorirli. Questo è il succo delle regole per tener bassa la probabilità di contagio. Questo covid, le sue varianti e i suoi effetti collaterali, ancorché poco conosciuti, sono pericolosi per tutti. La smania di socializzare, fare feste, cicaleggiare, infilarsi nelle movidas sembra un istinto naturale irrefrenabile. Voglia di contatto, che dpcm, proclami, lettere scritte e pagine web non riescono a calmare. Poi c’è il lato economico della comunità: turismo, ristorazione, spettacolo, intrattenimento, trasporti e tanti altri settori sono stati senza lavoro e, a breve, ne avranno poco. Bisogna ammettere che questo paradigma consumista è in crisi e che non basteranno mai i sussidi di Stato.
190 – NON SOLO SOLDI
Il budget europeo aiuterà l’Italia, un po’ a regalo, un po’ a prestito. Ma non sarà solo questione di soldi: le riforme tecnologiche all’economia dovrebbero rifondare i comportamenti sociali, le aggregazioni del lavoro, la giustizia e il fisco, lo sfruttamento di risorse energetiche sostenibili. Probabilmente dovremo abbandonare modalità di consumi pericolosi (carbone, petrolio e plastica) e avviare comportamenti industriali e civili nuovi (telematica, automazione). L’innovazione scientifica, dai campi più estesi (esplorazione spaziale) a quelli minuscoli (fisica, biologia) saranno le frontiere della prossima rifondazione culturale dell’umanità. Concetti ancora nebulosi, percorsi da costruire. E ci saranno contraddizioni, incomprensioni, resistenze, lotte, sacrifici. Non sarà una soap opera. Media e social avranno il loro daffare.
191 – LETTERATURA E TELEVISIONE
I lettori aumentano, i telespettatori anche. E’ l’elogio del sentimento. Quanto più il racconto è irrazionale, tanto più fa appeal. Sembra quasi la resistenza all’avvio degli algoritmi, ai giudizi elettronici, ai poteri immobili. Amori giovanili e senili, avventure straordinarie nel passato e nel futuro, sfide alla giustizia e corruzioni, passioni omicide, vendite strappalacrime, pubblicità ammiccanti, talk show sgangherati, giochi dell’assurdo, stranezze del mondo, story tellers da libidine, ingredienti spruzzati qua e là di sesso e violenza, coltelli e pistole se non cannoni e supereroi micidiali. Anche gli sport diventano un terreno di battaglia iperbolica e, se non bastassero le fiction, i telegiornali ci mettono il loro peso di polemiche, delitti e stragi. Ce n’è per tutti e tutte le età, per tutti gli stili di vita, per tutte le ambizioni trasparenti e occulte. Un caleidoscopio di spettacolo che tocca più i sentimenti che la ragione, così da rendere difficile la scelta tra migliaia di titoli e di canali, personaggi ed interpreti. Così oggi è la letteratura, bellezza!
192 – CONSUMI IN MOVIMENTO
L’organizzazione economica del prossimo futuro avrà qualche novità, anche per via della pandemia. Anzitutto il lavoro da remoto, che comporterà anche una flessione dei trasporti privati, della ristorazione meridiana, dei tempi di shopping. Poi l’e-commerce, che ha conquistato gli abitanti delle grandi città ma anche dei piccoli paesi, sia giovani che adulti, sia per prodotti di lunga-media scadenza che per le prime necessità come gli alimentari. Non è argomento solo dei grandi del delivery, ma anche di tanti piccoli negozi commerciali che si sono attrezzati per le consegne a domicilio (la cosiddetta filiera corta). Riguardo ai settori è attesa una rilevante crescita della caring economy, ovvero dei prodotti e servizi per il benessere e la salute, sia per il livello personale che per il livello amministrativo pubblico, viste le emergenze ecologiche ambientali di tutto il pianeta. L’aumento della liquidità dei risparmi delle famiglie nei conti bancari, almeno nei Paesi avanzati come quelli europei, favorirà anche una crescita delle offerte di investimento finanziario. Non poco peseranno i colossali investimenti pubblici (grandi lavori, cantieri e manutenzione) finanziati dai Recovery Funds. Alla base di tutti i cambiamenti la digitalizzazione è la nuova modalità di comunicazione che sosterrà tutte le innovazioni. App a iosa, soprattutto per i giovani, e tecnologie cyber per la sicurezza.

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 21 aprile 2021
Queste pillole non sono per nulla esaurienti. Sono solo uno stimolo per approfondire storie di cultura mediatica. Oggi un accenno alla Cina: i mass media cinesi sono perlopiù allineati al loro governo. Stato, partito, popolo e opinionisti sembrano un blocco unico. Non è così vero. Bisogna leggere tra le righe, cogliere le sfaccettature di un sistema, capire anche i silenzi. Il medioevo cinese è stato molto lungo e nella gerarchia del potere cinese ce ne sono ancora tracce. Riti e religioni hanno frenato per secoli lo sviluppo. La corsa tecnologica e industriale sta modificando continuamente l’ideologia di governo. Con poche scosse, in 40 anni si è passati dal ‘marxismo-leninismo-maozedong pensiero e dittatura del proletariato’ al ‘socialismo con caratteristiche cinesi’. E la cultura liberale consumista insidia il rigore del capitalismo di stato. E’ tutto in movimento e occorre conoscere i dettagli.
187 – CINA 2049
Per festeggiare 100 anni della Repubblica la Cina vuole diventare un ‘Paese socialista modernizzato’. A medio termine, ‘Vision 35’ è un progetto del Governo, ispirato allo slogan della ‘doppia circolazione’, ovvero consumo domestico e accordi internazionali, e all’autosufficienza tecnologica. E’ una strategia economico-politica che intende portare la Cina a un ruolo chiave nel definire la tecnologia del futuro: economia digitale, Internet of Things, Cloud Computing, Big Data, 5G, 6G, Intelligenza Artificiale, esplorazione spaziale, sicurezza cybernetica. E poi c’è il processo di decarbonizzazione a vantaggio dell’ambiente. Ovviamente è la competizione con gli Stati Uniti, che già osteggiano Huawei e i rapporti Cina-Europa, a costituire il punto di riferimento dello sviluppo tecnologico ed economico. Ci sarà un’egemonia bipolare o un confronto aperto a tutti gli Stati con la loro diversa gradualità di sviluppo, al fine di una convergenza pianificata dedicata alla salvaguardia di tutto il pianeta Terra?
188 – SHANGHAI PIU’ 5
La metropoli cinese fa 30 milioni di abitanti in 6.300 kmq (Roma Capitale fa 4,2 milioni in 5.300 kmq). L’attrazione verso il centro si sta sviluppando in altezza a causa del limitato spazio a disposizione, l’aumento dei costi legati alla congestione produce un indebolimento dell’energia di sviluppo. Le infrastrutture non reggono l’espansione. La municipalità vuol rimodellare il paesaggio urbano e promuove la costruzione di 5 nuove città: Jiading, Qingpu, Songjiang, Fengxian, Nanhui, organizzate sulla base di popolazione, industria e trasporti. La nuova struttura prevede alcune caratteristiche speciali: cluster, con diversi centri urbani; forma a rete multi-livello; integrazione, con la fusione dei centri produttivi; digitalizzazione: con spazi reali e virtuali; sicurezza e benessere ambientale, con parchi ecologici e abitabili. Le grandi industrie già si muovono per ottenere la migliore localizzazione.
189 – CONFINI TURBOLENTI
La stragrande maggioranza dei cinesi è di etnia Han. Nella storia le dinastie Han sono state articolate in numerosi regni combattenti fra loro e hanno subito invasioni violente da parte di unni, mongoli, mancesi, oltre alle occupazioni dei giapponesi e dei colonizzatori occidentali. Il governo cinese oggi ritiene che le province periferiche, come il Xinjiang, siano ancora arretrate culturalmente, reticenti al progresso voluto dal governo centrale e che le religioni locali favoriscano forti disuguaglianze sociali, come nei rapporti di genere. Russi e americani, che avrebbero voluto estinguere l’egemonia dei talebani dall’Afghanistan, non ci sono riusciti. C’è un pericolo di insurrezione, alimentato da simpatie straniere? A rimedio ecco le pratiche definite di ’controinsurgenza’: prigione preventiva, rieducazione forzata, coercizioni impensabili in un’ottica liberale di tutela dei diritti umani, ma che sia Russia che Usa che Paesi Arabi non hanno esitato a mettere in pratica finora. Questioni aperte, inquietantemente.

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 15 aprile 2021
Buon successo per l’edizione telematica del Concorso “I giovani e le scienze 2021”, organizzato dalla Federazione delle Associazioni Scientifiche e Tecniche di Milano per il Contest Europeo EUCYS. La premiazione dei 20 progetti finalisti è stata articolata in 4 sessioni, accompagnate da conferenze scientifiche di alto livello, sponsorizzate dalla Fondazione Salvetti, con Marco Bersanelli (astrofisico), Elisa Palazzi (ecologia), Fabrizio Bovi (industria aeronautica), Giovanni Caprara (esplorazione spaziale). Ecco alcuni argomenti dei progetti premiati: “Bolle interstellari distorte” (Giovanni Benetti di Asiago), “Autosufficienza energetica” (Leonardo Cerioni, Linda Paolinelli e Matteo Santoni di Jesi), “Nanosensori per proteggere il riso” (Sara Peverali e  Andrea Letizia di Novara), “Purificazione con SAPonite” (Giorgia Ludovica Mazza e Stefano Merlo di Casale Monferrato), “La percezione dei robot” (Patrick Turricelli di Carpi), “Interfaccia neurale per disabilità motorie” (Federico Runco di Casale Monferrato). Tutte le invenzioni e le ricerche, con foto e video, sono consultabili su: https://giovaniescienze2021.fast.mi.it/
184 – LETTURE
L’Associazione Italiana Editori (AIE) e il Centro per il Libro e la Lettura hanno presentato a fine marzo scorso un Libro Bianco intitolato ”Dall’emergenza a un piano per la ripartenza”. Ovviamente la pandemia ha colpito anche questo settore, tuttavia la lettura è cresciuta se si considera, oltre ai libri a stampa, anche ebook e ascolto di audiolibri. A ottobre 2020, i lettori di soli ebook e ascoltatori di audiolibri erano il 6%; i lettori di soli libri a stampa erano il 29%; i lettori di entrambe le categorie precedenti erano il 26%; mentre i non-lettori erano il 39%. I cambiamenti nella dieta di lettura si sono mossi in parallelo ai cambiamenti negli acquisti. L’indice di lettura resta la criticità principale del libro italiano: per Italia è 61%, per Spagna è 68%, per Germania è 69%, per UK è 86%, per Francia è 92%. Prospettive per l’Italia: le vendite di libri a stampa nei canali trade crescono nelle prime otto settimane del 2021, con un andamento a valore sul corrispondente periodo dell’anno precedente del +25%.
185 – A FRANCOFORTE
Sono aperte le iscrizioni alla collettiva nazionale della Fiera del Libro di Francoforte, la più importante fiera del libro a livello internazionale per lo scambio dei diritti. A ogni edizione, un Paese ospite d’onore diverso: nel 2021 è il turno del Canada. La 73a edizione della fiera si svolgerà dal 20 al 24 ottobre 2021 con tutte le precauzioni igienico-sanitarie del caso, atte a garantire la sicurezza degli operatori professionali e dei visitatori. ICE-Agenzia e Associazione Italiana Editori organizzano congiuntamente la presenza istituzionale italiana, che prevede la realizzazione di uno stand collettivo con un numero limitato di postazioni e allestimento standard. La partecipazione degli editori italiani con un modulo espositivo e una postazione ad uso esclusivo è offerta a titolo gratuito, grazie alle misure straordinarie Covid-19 adottate dal MAECI e da ICE-Agenzia per sostenere le aziende italiane. La scorsa edizione della Buchmesse, pur essendosi svolta in formato digitale, ha raccolto 4.440 espositori da 103 Paesi, di cui 181 case editrici italiane: questo dato risulta particolarmente significativo se si pensa che la quasi totalità degli eventi mondiali dedicati all’editoria e alla letteratura (fiere, festival, meeting, convegni, seminari) sono stati cancellati.
186 – CENSIMENTO CONTAGI
Dopo un anno di pandemia di corona-virus, al 14 aprile 2021 la situazione mondiale sembra essere la seguente: 138.051.451 contagiati, 2.972.688 deceduti, 23.997.583 attualmente malati (di cui 106.127 in gravi condizioni). La situazione in Italia: 3.793.033 contagiati, 115.088 deceduti, 519.220 attualmente malati (di cui 3.526 in gravi condizioni). La situazione negli USA: 32.070.784 contagiati, 577.179 deceduti, 6.867.195 attualmente malati (di cui 9.505 in gravi condizioni). La situazione in Cina: 90.447 contagiati, 4.636 deceduti, 298 attualmente malati (di cui 6 in gravi condizioni). Le statistiche sono aggiornate meticolosamente per tutti i Paesi del mondo su https://www.worldometers.info/coronavirus/, ma probabilmente i criteri di raccolta dei dati di ogni Stato non sono omogenei o non sono completi, per carenze amministrative o per ragioni ‘politiche’. Restano i dubbi. Sui numeri dei vaccinati e vaccinandi, come pure sugli effetti collaterali dei vaccini, è aperta la ricerca. Il censimento sanitario nel mondo è ancora utopia.

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 8 aprile 2021
Il vero e il falso sono sempre all’ordine del giorno per editori, giornalisti, influencers e pubblico. Spesso i blablabla sovrastano i documenti razionali. Spesso emozioni e istinti primitivi hanno successo pur non avendo ragioni. Il gregge umano se ne fa un’immunità inconsapevole e tanti singoli seguono patriarchi o matriarche per comodità, opportunismo, fedeltà ai propri vicini di vita. Le vere rivoluzioni culturali sono difficili; lo sviluppo della coscienza è più lento dello sviluppo tecnologico; lo sviluppo delle istituzioni giuridiche è ancora più tardo. Nonostante la globalizzazione in atto e i pericoli comuni che gli abitanti della Terra affrontano, come la pandemia sanitaria e i disastri ecologici, le disuguaglianze sociali e culturali sono talmente profonde che poche generazioni non basteranno a colmare il divario. La selva è ancora oscura.
181 – STELLE INUTILI
L’extraterrestre si affaccia quotidianamente nella civiltà odierna. Perlopiù assume forme superstiziose che fanno dubitare dell’intelligenza umana o forse sono frutto di deformazioni psichiche. Come è possibile credere che le costellazioni, fatte di stelle tra loro lontane e disomogenee, possano influenzare i pianeti e i comportamenti umani? Lo zodiaco poteva sembrare una fascia di cielo compatta agli occhi di aspiranti stregoni di 2000 anni fa. Oggi gli strumenti ci permettono di osservare e registrare le interazioni delle forze naturali tra Terra, Luna e Sole e poco altro. Eppure i mass media, compresi quelli che fanno o che ambiscono a fare servizio pubblico, giocano sulla credulità popolare per proporre opinioni e consigli di sedicenti astrologi e maghi. Vaniloqui di psicologia spicciola, placebo per placare tormenti di cuore, sorrisi di pianeti propizi e smorfie di congiunzioni sfavorevoli. Mah!
182 – QUALE SOPRANNATURALE
Non si può trattare in una pillola il tema della religione al giorno d’oggi. Tuttavia, in relazione al problema del vero e del falso, il fenomeno del soprannaturale in un Paese leader della tecnologia come gli Stati Uniti d’America ha qualcosa di grottesco. Difficile contare precisamente i credenti e i praticanti religiosi: l’ultimo sondaggio Gallup (2016) stima che il 18% della popolazione sia composto da atei/agnostici/irreligiosi, il 27% aderisca alla Chiesa cattolica romana, il 49% a varie chiese ‘protestanti’ che si rifanno a libere interpretazioni delle scritture. Di chiese (o sette) ce ne sono almeno una settantina con seguito di oltre 60.000 adepti, leader, riti, business e comportamenti sociali variamente differenziati, con forte coesione interna dei partecipanti. Il ventaglio delle credenze e dei comportamenti, sostenuto da propri organi di stampa, radio, tv, web e raccolte di fondi privati, rende comunque perplesso chi volesse cercare un’unica verità soprannaturale senza imbonitori. Per un approfondimento: Wikipedia-Religioni negli Stati Uniti d’America.
183 – LINGUAGGI
Nelle conversazioni private il linguaggio è disinvolto, spesso colorato con … esclamazioni forti. E’ l’intimità che ci permette (fin troppo) evasioni di bon ton. In pubblico ci vuole il ’politicamente corretto’. Le parole che definiscono etnie, genere sessuale, professione, ma anche certe azioni, funzioni e sentimenti oggi dovrebbero essere utilizzate secondo un rigoroso vocabolario etico. Per esempio: ‘negro’ e ‘terrone’ sono socialmente scorrette. Così pure sono bandite le battute suprematiste (che pure hanno fatto tanto ridere in passato) che mettono in evidenza pregiudizi su certe categorie: ebrei, cinesi, carabinieri, immigrati, handicappati. Se in letteratura (e in cinematografia) le licenze sono riferibili ad una realtà fantastica, nelle pagine di informazione stampate o virtuali e negli audiovisivi di intrattenimento (radio, tv) sarebbe opportuno un po’ di contegno. Rispetto altrui che non si ritrova in alcuni protagonisti del video, che esternano vere frasi indecenti e insulti, o si nascondono dietro una falsa satira, né in alcuni politici, come si è visto perfino in Parlamento. E, anche con vocaboli corretti il linguaggio può essere violento; chiunque vada su un pulpito deve esserne responsabile.

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 1° aprile 2021
Senza fine è il confronto tra vero e falso. Fede e dubbi si rincorrono. Non è argomento solo per giornalisti. Qualche ‘religioso’ induce a sognare che ci siano settantadue vergini in paradiso ad aspettare gli eroi, qualche ‘filosofo’ appoggia il razzismo, qualche ‘politico’ sostiene il complottismo, qualche ‘astrologo’ valuta l’influenza delle stelle, qualche ‘visionario’ è condizionato dagli alieni, e così via. La libertà intellettuale lascia che la fantasia prevalga sulla realtà. Oggi, in pieno dibattito culturale su digitalizzazione, intelligenza artificiale, machine learning, come distinguere le ombre della mente?
178 – FALSO LEONARDO
Si sa che romanzi e movies storici sono ricchi di falsi. Perciò nelle cattedre i critici mugugnano e negli avelli qualcuno si rivolta. La cultura è beffarda: prende in prestito nomi altisonanti per costruire racconti bugiardi. Gli editori sono contenti. Il pubblico ha abboccato, magari nel futuro correggerà la storia vera e se ne farà un’interpretazione farlocca, come del resto è già avvenuto molte volte in altri episodi mal risuscitati dal passato, infrangendo icone e testimoni illustri di talenti. Deformazioni consapevoli, appropriazioni e modifiche indebite di identità, furti di persona. Dunque poco rispetto in tv per Messer Leonardo da Vinci. Chi lo vedrà, qui o all’estero, succhierà il falso come se fosse vero. Impunibile ma esecrabile. L’arte è libera visione ma l’interpretazione dei fatti di attualità e di storia diventa anche formazione culturale. Lo spettacolo reclama figure eclatanti, azione, intrigo, passioni, amore e successo. Sono gli ingredienti abituali della letteratura. Pensate a Omero, a Virgilio, a Dante, ad Ariosto. Invenzioni prodigiose, raccontate in modo eccellente. Oggi sarebbe utile qualche precauzione editoriale dei produttori di spettacoli, per ammettere almeno che esiste la fantascienza storica.
179 – LEALE CONTRADDITORIO
C’è un nuovo Governo di ampia maggioranza, nel quale sono presenti parti fino a poco tempo fa contrapposte. C’è una congiuntura economico-sanitaria molto critica. L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) ha ritenuto di pubblicare, lo scorso 11 marzo, un Atto di indirizzo (Delibera n°92/21 CONS) per ribadire che i fornitori di servizi di informazione debbano attenersi a principi di equità, completezza, imparzialità, correttezza, obiettività, lealtà e pluralità, assicurando, nel rispetto dei criteri vigenti, il più rigoroso rispetto del principio della parità di trattamento tra i soggetti. E’ certamente una normativa focalizzata sulla presenza delle opinioni politiche nei programmi di informazione, tuttavia i criteri ispiratori possono essere ben utilizzati anche per affrontare il problema del vero e del falso nei talk show e negli spettacoli di intrattenimento che, di fatto, trasmettono informazioni.  https://www.agcom.it/atti-e-provvedimenti
180 – SCANDALO PANDEMICO
Senza trasparenza la verità è messa in dubbio. La scienza ha un percorso difficile e faticoso, magari incompiuto, perciò dei vaccini ancora non si sanno tutti gli effetti diretti e collaterali. Intanto i contratti della Commissione Europea sembrano essere stati in mani incapaci; come pure l’organizzazione sanitaria, la distribuzione dei rimedi, la logistica degli interventi, la scelta delle priorità, i comportamenti e le procedure. Gran confusione, business incontrollati, settori economici sacrificati, interventi amministrativi disomogenei. Voci vere e false, imprecisioni e millanterie che si propagano da mass media e social network. Ci vuole un po’ d’ordine, anzitutto mentale, poi ci vuole pazienza e tolleranza, poi generosità per l’emergenza. Ad aiutare i malati ci pensino i professionisti della salute, ad aiutare bene l’educazione delle famiglie e degli scolari da remoto possono pensarci anche editori e giornalisti.

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 24 marzo 2021
Da gennaio non è cambiata di molto la situazione economica e sanitaria degli italiani, gli stili di vita di clausura sono rimasti simili. Ma il carro del nuovo Governo, sul quale sono saliti quasi tutti, dà una sensazione di maggior sicurezza. Per necessità di coesione molte polemiche si sono appianate, tante petulanze e corteggiamenti propagandistici si sono affievoliti. Volano meno insulti. C’è stata effettivamente una svolta autorevole e autoritaria, democraticamente condivisa, che tiene tranquilla o quasi, l’opinione pubblica. Vaccini e ristori continuano a far parlare, ma c’è una visione che ‘siamo sul pezzo’, anche se non ‘andrà tutto bene’. I fondi europei finanzieranno una transizione tecnologica in digitale, reti, cloud, internet delle cose, intelligenza artificiale; speriamo burocrazia più snella e nuove posizioni di lavoro. Adelante, con juicio.
175 – SMART WORKING
Il Politecnico di Milano prevede che i lavoratori in ‘lavoro agile’ si stabilizzeranno intorno a 5,3 milioni di individui (circa un terzo dei lavoratori dipendenti in Italia). Nel marzo 2020 erano stati oltre 6,6 milioni. Secondo Assolombarda, su un campione di 1045 imprese, le aziende coinvolte sono state il 93% nel momento di picco e tendono in prospettiva a stabilizzarsi al 59%, il doppio che nel passato. Nel momento più critico, tra marzo e aprile 2020, quando il DPCM ha sospeso tutte le attività industriali e commerciali ad eccezione delle filiere essenziali e dei servizi di pubblica utilità, nella Città Metropolitana di Milano risultavano aperte circa un terzo delle imprese del settore manifatturiero e dei servizi, con quote più elevate nel Comune rispetto all’hinterland. Poi Milano si è riaccesa a intermittenza, in modo graduale.
176 – ENERGIA PER L’AUTO
Nonostante la pandemia abbia bloccato in modo consistente i movimenti delle persone e delle famiglie, gli italiani non hanno smesso di comprare automobili. Se ne rallegrano, moderatamente, produttori e venditori, anche se hanno perso il 27,9% del mercato rispetto al 2019, soprattutto nel settore alimentato a gasolio e a benzina. Nel 2020 è cresciuta l’attenzione ai problemi ambientali: sono state consegnate in Italia 1.381.496 nuove auto, di cui 523.140 a benzina, 461.274 a gasolio, 94.260 a gpl, 31.613 a metano, 223.321 ibride full (con motore sia termico che elettrico), 27.408 ibride ricaricabili, 32.538 elettriche. In vista della decarbonizzazione si pensa a nuove tecnologie, magari con idrogeno verde o blu, anche se c’è ancora molto da lavorare sui costi, sulla sostenibilità reale, sula logistica di distribuzione dei rifornimenti. Anche qui è questione non solo di innovazione scientifica, ma di cambiamento di stili di vita e di cambiamento di modello della mobilità e dei trasporti pubblici e privati.
177 – SPERANZA DI VITA
In Italia la speranza di vita alla nascita era 35,4 anni nel 1880, 42,8 nel 1900, 54,9 nel 1930, 65,5 nel 1959. Nel 2005 per maschi e femmine era rispettivamente di 78,1 e 83,7 anni; nel 2019 rispettivamente 81 e 85,3 anni. Contabilità imbarazzante dei decessi nel 2020: 746.146. Secondo l’Istat sono 100.526 decessi in più rispetto alla media 2015-2019. Se si considera il periodo marzo-dicembre 2020, i decessi registrati sono stati 108.178 in più della media dello stesso periodo 2015-2019, con una distribuzione più intensa nel Nord e nella fascia degli anziani. L’Istat ha valutato l’eccesso di mortalità in Italia del 20,4%, mentre in Spagna è stato del 23,6%, in Polonia del 23,2%, in Belgio del 20,8%, in Olanda del 14,7%, in Portogallo del 13,9%, in Francia del 13,2%, in Germania del 7%. Non possiamo dimenticarci dei defunti. Purtroppo la pandemia non è ancora finita. https://www.istat.it/it/files//2021/03/Report_ISS_Istat_2020_5_marzo.pdf

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 18 marzo 2021
Bufera pandemica: contagi evidenti, vaccini a rischio, gestione opaca. Il cittadino, già suddito della democrazia in mano a presunti ottimati, perde fiducia se non vede fino in fondo. Per i vaccini, tocca alla Commissione Europea spiegare compiutamente i rapporti economici e logistici con le società che producono vaccini, compresi i dettagli dei rischi. Alle Autorità sanitarie spetta trasparenza e tempestività per garantire il diritto alla salute. Il cittadino ha diritto a informazioni complete, corrette e veridiche; servono anche per smontare complotti e negazioni. La confusione non giova alla ragione. Il cittadino è conscio dei problemi nella scienza farmacologica e nella situazione economica; vede anche le malizie dei business; chiede chiarezza ai mass media, ai social-network, ai big tech, ai big pharma e alle governances di ogni livello. L’ottimismo è virtuoso, ma non cieco.
172 – INTELLIGENZA DI SCIAME
Gli studiosi di evoluzione biologica assegnano alle specie di insetti qualche centinaio di milioni di anni in più della specie umana. Forse è per questo che, pur rimanendo più vulnerabili, meno … sviluppate, meno ambiziose, ma più rodate di esperienza, certe specie hanno potuto adeguarsi all’ambiente con un’organizzazione che sembra più efficiente di quella umana. Api, formiche, ma anche pesci e uccelli migratori utilizzano nei loro comportamenti la cosiddetta ‘intelligenza di sciame’, ovvero un’intelligenza collettiva per una causa condivisa e comune, che è quella che sembra mancare alla società delle persone umane. Siamo troppo giovani? Ci aiuterà la digitalizzazione telematica, la costruzione di un’intelligenza artificiale, oppure litigheremo anche per questa? Certamente l’intelligenza di sciame non coltiva la dialettica e la libertà.
173 – SORVEGLIANZA BIOMETRICA
Polizia e Carabinieri utilizzano già in Italia una banca dati che censisce quasi 10 milioni di individui, di cui oltre 2 milioni di nazionalità italiana. Due sistemi software, Sari Enterprise e Sari Real-time, consentono anche il riconoscimento facciale. Luciana Lamorgese, Ministro dell’Interno, nell’interrogazione parlamentare del 3 marzo scorso, ha dichiarato che Sari Enterprise “consente di risalire all’identità dell’individuo mediante il confronto di volti” già selezionati; ha già avuto parere positivo da parte del Garante per la protezione dei dati personali che ha ritenuto “non realizzasse un trattamento nuovo di dati personali bensì soltanto una nuova modalità di trattamento di dati biometrici effettuata nel rispetto delle regole stabilite dalla normativa”. Per quanto riguarda il sistema Real-time, che permetterebbe di identificare i volti in tempo reale in occasione di particolari eventi, sono in corso interlocuzioni con il Garante per valutare l’impatto sulla privacy personale insieme all’attendibilità degli algoritmi utilizzati.
174 – CARNEVALE A SANREMO
Sarà perché il vero carnevale in lockdown è stato sottotono, sarà perché la musica senza averla studiata può essere confusa col rumore, sarà perché sberluccichii e tinte calde chiamano attenzione, sarà perché il narcisismo prude sotto la pelle, di fatto il Festival di Sanremo di quest’anno ha glorificato gli attori, le maschere, i costumi, le parrucche, il travestimento, le protesi dell’abbigliamento, le mode ‘caustiche’ di ospiti e concorrenti. E’ stata una festa di gag, di smorfie, di corpi truccati, con i palloncini multicolore in platea proprio come se fosse carnevale. A parte i melomani, tanti spettatori evidentemente hanno condiviso, non solo per televisione e radio, ma anche per 30 milioni di interazioni social nelle cinque giornate. Nonostante un po’ di flessione degli ascolti, la Rai dichiara buona raccolta di investimenti pubblicitari; le compensazioni spalmate nel tempo provvederanno a limare le critiche in futuro, come per il passato.

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 4 marzo 2021
Qualcuno dice che i vecchi non hanno priorità sulle vaccinazioni perché non sono produttivi. Però l’esperienza degli anziani aiuta, se sappiamo farne uso. “Io ho viste cose che voi [post-millennials] non potete immaginare … e tutti quei momenti andranno perduti nel tempo … ma non è tempo di morire”. In Giappone, Svizzera e Singapore la speranza di vita mediamente è maggiore di 83 anni, Spagna, Italia e Francia sopra 82; poco più di 50 per molte popolazioni africane. La pandemia non ha modificato sostanzialmente le stime. Anche se le statistiche vanno pesate per i diversi criteri di composizione dei valori, i numeri segnalano la forte disuguaglianza sociale e denunciano l’insensibilità di un’umanità scomposta.
169 – ADULTI CONSUMATORI
Negli Stati Uniti, circa il 70% della popolazione tra 18 e 50 anni prende le notizie da smart devices, telefoni, tablet, computer (Fonte: Pew Research Center). Gli adulti, dai 50 ai 64 anni, hanno come fonte principale la televisione (54%). Oltre i 65, la televisione sale al 68%. In Italia, gli over 65 sono circa il 24%, di questi oltre l’80% guarda la tv e il 40% circa legge i giornali. La cosiddetta Silver Economy protegge ancora i mass media tradizionali. Nel 2020 Confindustria stimava il reddito pro-capite degli over 65 mediamente di 20.000 euro/anno, a fronte dei 16.000 degli under 35; i consumi degli over 65 ammontano a circa 15.700 euro a fronte di 12.500 per gli under 35; per gli over 65 c’è un’incidenza della povertà inferiore della metà rispetto agli under 35 (13% vs 30%); il valore complessivo della spesa realizzata da questa fascia anziana della popolazione è stimata in circa 200 miliardi di euro, quasi un quinto dell’intero ammontare dei consumi delle famiglie. Saranno poco produttivi, ma aiutano bene l’economia nazionale. Teniamoli da conto.
170 – SENZA CARTA, SENZA PENNA
In teoria, scrivere oggi è più facile di ieri. Solo pochi anni fa c’erano carta e penna, un po’ di dattilografia (chi si ricorda la carta-carbone?), poi gli uffici postali, i francobolli, le ricevute di ritorno, la casella delle lettere, il portiere che ti leggeva gli affetti sulle cartoline in arrivo … Un mondo che si è asciugato. Una contrazione, almeno nel privato, ancora in corso, perché, salvo eccezioni virtuose, adesso si scrive e si legge sempre meno; un colpo di telefono e via; su e-mail basta qualche frase sgrammaticata; ci si accontenta di parole sincopate e di figure; poi le lettere finiscono nel cestino, elettronico; ci si manda un like, un’immagine, un selfie, un emoticon, un livestreaming. Chi scrive ancora cartoline? Anche le epistole languono, insieme agli amori che una volta supportavano. I testi delle chat sono testimoni della parsimonia dei pensieri e della povertà culturale. Con la scuola a distanza c’è pericolo di perdere l’uso della scrittura a mano e in corsivo. La digitalizzazione ha avviato l’alfabetizzazione per tasti, anziché per composizione grafica. C’è da preoccuparsi?
171 – POSTULANTI TELEMATICI
Smartphone, tablet e computer affollati da newsletter e messaggi promozionali. Ammiccanti, intrusivi, insistenti, insidiosi. Se apri un file ti ritrovi schedato da chissà quale centrale di dati che ti profila e ti rivende come ‘carne da consumo’, sempre che nel frattempo non ti abbiano hackerato il conto in banca. Cyberpubblicità. Te la ritrovi anche su banner e popup e altre grafiche invasive quando cerchi di leggere un articolo di giornale o guardare un audiovisivo via telematica; a meno che non ci si attrezzi con programmi adblocker, che peraltro funzionano parzialmente e non distinguono la pubblicità occulta sotto forma redazionale. La pubblicità è l’anima del commercio, come dice uno slogan sempre valido, ed è interessante conoscere nuovi prodotti, nuovi servizi, nuove opportunità di benessere. Adesso che inviare una lettera o uno spot costa quasi nulla, le campagne promozionali diventano una valanga che travolge l’informazione di base e mescola gli strilloni ai giornalisti. Non c’è vaccino che tenga.

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 25 febbraio 2021
Che succede se per un grande evento mediatico (per esempio: il Festival di Sanremo) lo sponsor (‘unico’?) è una compagnia di telecomunicazioni, che utilizza anche il conduttore e direttore artistico come testimonial, mentre un altro importante conduttore è testimonial di una società di telefonia concorrente? In realtà ci sono altri sponsor e altre spinte, anche se la norma prevede che gli sponsor di un programma televisivo non possano influire sui contenuti. Ma in un sistema apparecchiato da aziende, agenzie e agenti, tutti sono cuochi di uno spettacolo molto sfaccettato. Facce di business. Gli investimenti pubblicitari, nonostante il servizio pubblico, non sono ininfluenti sulle scelte dei ruoli. Il protocollo pubblicitario sembra più importante di quello sanitario. Il confine tra editore e pubblicità è sempre più labile. Il miele artistico è una bella calamita. Forse il pubblico non saprà distinguere nella melassa mediatica. Tutti insieme, appassionatamente all’ascolto.
166 – ENTROPIA MEDIATICA
Pur navigando in una certa nebbia, i cittadini del mondo si sono accorti di stare sulla stessa barca. La pandemia è stata utile, almeno in questo senso. Ma quanta confusione! Troppi input frammentati confondono le visioni, complicano le decisioni. Le informazioni consumano la comprensione. Diminuisce l’attenzione e la riflessione. Il bombardamento mediatico, fatto di valanghe di parole, titoli roboanti, concetti scollegati, immagini provocanti, inviti contradditori al consumo o alla serrata, bersaglia il pubblico senza tregua. I giornali perdono i lettori diligenti, le onde dei social prendono i surfers sulle creste, ma pochi possono pesare i pro e i contro, perché i criteri di misura sono sconnessi. Insomma, le tendenze all’equilibrio e alla sostenibilità sono dispersive, l’educazione cognitiva è superficiale, rinunce e sacrifici sono indesiderati. Permane un divario di cultura tra un’intelligenza volonterosa e tanti azioni comuni senza saggezza. Dicono che l’entropia mediatica sia in aumento.
167 – NEUROMARKETING
Eye-tracking, elettroencefalogrammi EEG, risonanze magnetiche fMRI, tomografie PET, topografie SST, magnetoencefalografie MEG, stimolazioni transcraniche TMS, risposte psicogalvaniche GSR, test implicit association IAT: sono nomi e acronimi di analisi di laboratorio che supportano le ricerche di neuromarketing. Come suggerisce il recentissimo ‘Manuale di Neuromarketing’ di Garofalo-Gallucci-Diotto (ed. Hoepli), il monitoraggio del cervello mostra come si attivano le sue parti quando i sensi sono stimolati. Le emozioni, più che le ragioni, attivano i neurotrasmettitori per esercitare volontà di acquisto o di azione. L’impatto dei prodotti, delle vetrine, delle immagini, degli slogan, degli spot pubblicitari può essere misurato scientificamente e le campagne di comunicazione (anche politiche) possono trovare nel neuromarketing un supporto formidabile. Ne fa testimonianza scientifica l’Associazione Italiana di Neuromarketing (AINEM), promossa nel 2017 da Francesco Gallucci, professore di Marketing delle emozioni presso il Politecnico di Milano. https://www.neuromarketingitalia.it/ainem/
168 – DIGITALI AL GOVERNO
I manager di una multinazionale tecnologica, per gestire un’amministrazione pubblica, sono più efficienti dei politici e dei funzionari nominati in area sociale? Gli algoritmi programmati da un’intelligenza artificiale danno risultati più affidabili? Già Berlusconi, anni fa, scese in campo con i manager della sua azienda per gestire l’Italia, ma la tecnologia non era così forte; oggi i ‘tecnici’ hanno ruolo prevalente nel governo dell’economia, e si spera non abbiano conflitti di interesse. Chi sa gestire dati e profili dei consumatori può conoscere risorse e bisogni dei cittadini meglio di un governor, può controllare il traffico, l’anagrafe, la salute, i redditi, le proprietà, i pagamenti delle tasse, i comportamenti sociali, le abitudini ludiche, le preferenze alimentari. In USA lo Stato del Nevada già offre una sorta di cessione di sovranità amministrativa a imprese tecnologiche private per combattere l’inadeguatezza degli enti locali e poter erogare servizi efficaci secondo misura. Succederà anche in Italia? Addio ciance e privacy. E’ il futuro, bellezza. Ma teniamoci un pensiero democratico e analogico.

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 18 febbraio 2021
Celebrità dei media e dei social. Come per tutti gli idoli c’è una piramide: in alto stanno quelli con più appeal (o più spinte), a scendere quelli meno ricercati. Gli idoli sono politici, artisti, atleti, ricconi, geniacci, persone stravaganti. Purché sappiano fare spettacolo, come i domatori, gli acrobati e i pagliacci del circo. Certamente c’è un po’ di confusione. Alla ribalta appaiono argomentazioni ragionevoli, sentimenti eccitanti o creatività povere. In primis appaiono ripetutamente gli ‘scrittori’, siano essi letterati o portavoci di politica. La promozione dei libri non fa affollamento pubblicitario, quindi si può fare il giro dei salotti tv con facile compiacenza. Poi dietro le quinte ci sono i mediatori, non sempre senza conflitti d’interesse, che offrono i personaggi. Dalla ripetitività delle apparizioni, brillanti o superflue, si riconosce come è fatto il mercato dello spettacolo. Omnia praeclara rara.
163 – INTRECCIO
La mappa delle squadre non c’è, anche perché c’è movimento continuo di ‘cerca e prendi’, ‘dentro e fuori’. Ma le risorse artistiche degli agenti e dei produttori costituiscono una potenza non trascurabile che agisce sui set delle televisioni, delle fiction e del cinema. Le agenzie dello spettacolo non solo gestiscono attori, attrici, cantanti, comici, ma anche conduttori, autori, giornalisti, opinion makers, influencers e personaggi di solo gossip … Spero, ma non ne sono sicuro, che non vi siano affiliati anche parlamentari o scienziati o virologi che vanno di moda in tv di questi tempi. L’intreccio tra agenti, produttori ed editori è stato oggetto anche di attenzioni da parte dell’Autorità di garanzia, ad evitare conflitti di interesse o ‘invasioni di campo’. Di fatto molti artisti giocano in squadra, con eccellente sinergia, rimbalzando qua e là da un intrattenimento all’altro. Un’egemonia dello spettacolo che si impone anche agli editori? Per esempio: sarebbe grave se l’Editore del servizio pubblico si facesse condizionare da agenti commerciali esterni per costruire i suoi programmi.
164 – LE SQUADRE
Oggi l’intrattenimento in tv fa informazione. Le ‘ospitate’ fanno opinione, qualche volta opinione ragionevole, altre volte solo parole e sorrisi. Le agenzie suggeriscono ospiti e mattatori. Per esempio: ITC2000 (Beppe Caschetto) propone Fabio Fazio, Luciana Littizzetto, Enrico Brignano, Maurizio Crozza, ma anche Giovanni Floris, Ilaria D’Amico, Corrado Formigli, Luca Telese, Lucia Annunziata, Roberto Saviano; ARCOBALENOTRE (Lucio Presta) mette in palcoscenico Roberto Benigni, Amadeus, Paolo Bonolis, Antonella Clerici, Ezio Greggio, Giulio Golia; VEGASTAR (Vittorio Capecchi) dispone di Leonardo Pieraccioni, Carlo Conti; MARANGONI (già ‘impresario’ di Beppe Grillo) offre Piero Chiambretti, Gene Gnocchi; STUDIO CAFIERO rappresenta Riccardo Scamarcio, Veronica Pivetti; per NOTORIA ci sono Michelle Hunzicker, Nicola Savino, J-Ax, Hilary Blasi; SOSIA&PISTOIA tiene le relazioni per Dario Vergassola, Tullio Solenghi, Raul Bova, Joe Bastianich, Serena Dandini, Beppe Severgnini, Federico Rampini, Tiberio Timperi. Bel cast!
165 – COMPATIBILITA’
Come per i calciatori, anche per gli artisti avere un manager (con o senza esclusiva) è positivo perché permette un’organizzazione ottimale del lavoro artistico e una promozione pubblicitaria sia sui versanti di editori e produttori dell’audiovisivo e dello spettacolo, sia sui versanti delle testimonianze pubblicitarie con prodotti commerciali o istituzioni. Una certa dignità e attenzione sarebbe opportuna per i giornalisti, anche se sembrano cadute barriere etiche che garantivano al pubblico professionisti super partes. Il mondo dei servizi non ha barriere interne e nessuna autorità riesce a monitorare o disciplinare il mercato e le ‘comparsate’ strumentali. Il mercato commerciale è certamente libero, quello professionale e istituzionale meriterebbe più serietà. L’esempio dovrebbe venire proprio dai giornalisti più competenti, oltre che da magistrati, avvocati, persone di cultura e membri delle istituzioni coinvolti, ai quali spetta il compito di non affievolire il prestigio di un ruolo trasparente verso il pubblico.

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 10 febbraio 2021
Nell’editoria classica e nell’innovazione telematica il cambiamento è il senso del tempo. Guardiamo indietro: il 2020 non è stato ‘un anno bellissimo’. Guardiamo avanti: pausa per le promesse ideologiche alle quali i politici sembravano vincolati; le motivazioni politiche sono rimescolate dal pragmatismo della convenienza. La differenza la fanno i leader competenti, capaci di argomentazioni più che di slogan. Cambiare non è stata un’opzione, ma una necessità. I problemi non sono oggetto di una competizione, sono ormai tutti interconnessi, non si può risolverli isolatamente. Si può invece organizzare un percorso di priorità e collaborare per sviluppare vie di soluzione, in un contesto di fiducia anche internazionale. Andrà tutto bene? Speriamolo ma non diciamolo più.
160 – KIDS E DEVICES
Giovanna Mascheroni e Lorenzo Zaffaroni, ricercatori dell’Università Cattolica segnalano le connessioni tra bambini e apparecchi digitali, inclusi i contatti con televisione e social media. E’ un’interazione che sta diventando naturale e disinibita, in quanto le famiglie sembrano adattarsi con naturalezza ai nuovi consumi di intrattenimento. Ad esempio: il 43% dei bambini italiani di età inferiore agli otto anni utilizza autonomamente un tablet; il 24% utilizza autonomamente uno smartphone (il 40% insieme ad un adulto). La precocità dei giovani, allineata allo sviluppo tecnologico, ha ovviamente legami con l’intelligenza artificiale per l’uso di giocattoli connessi a internet, di smart-speakers e di piattaforme video in abbonamento (tipo Netflix e Disney). Nascono criticità per l’educazione, dovendo bilanciare i diritti alla protezione con quelli della partecipazione all’informazione ludica. https://www.agendadigitale.eu/cultura-digitale/bambini-e-intelligenza-artificiale-tutti-i-diritti-in-gioco-e-come-bilanciarli/
161 – WORLD RADIO DAY
In Italia, nel secondo semestre 2020, la stima della durata dell’ascolto della radio nel giorno medio è di 207 minuti; gli ascoltatori medi giornalieri (sopra i 14 anni d’età) sono circa 33,7 milioni e circa 6,3 milioni nel quarto d’ora medio. La radio è un medium economico, di larghissima diffusione, di democrazia globale, facilmente utilizzabile indipendentemente dal livello di istruzione. Il 13 febbraio di ogni anno, a partire dal 2012, si celebra la Giornata mondiale della Radio. E’ la ricorrenza della prima trasmissione dalla sede dell’ONU, avvenuta nel 1946. L’UNESCO, organizzando l’evento, suggerisce alcuni temi di approfondimento per il 2021. 1. Evoluzione: il mondo sta cambiando, la radio si evolve, è resiliente e sostenibile. 2. Innovazione: anche la radio si innova e si adatta alle nuove tecnologie per essere comunque accessibile a tutti. 3. Connessione: la radio sviluppa la sua utilità anche con i servizi dedicati alle crisi socioeconomiche, ai disastri naturali, alle epidemie e tanto altro ancora. https://www.tavoloeditoriradio.it/ascolti-lindagine/dati/
162 – CRONACHE MARZIANE
Febbraio intenso per i giornalisti di astronautica: ai 15 ‘oggetti’ terrestri che già giacciono sul suolo marziano (integri o schiantati) se ne aggiungono nuovi che hanno compiuto il viaggio approfittando della temporanea vicinanza con la Terra. Una corsa internazionale nello spazio iniziata a fine luglio 2020. Il 9 febbraio di quest’anno la sonda Hope degli Emirati Arabi, lanciata il 19.7.2020, è arrivata in orbita attorno a Marte; studierà l’atmosfera e il clima del pianeta. Il 10 febbraio è arrivata in orbita anche Tianwen-1, la sonda cinese, partita il 23.7.2020; in aprile farà ammartare un veicolo semovente, per analizzare la composizione geologica e cercare nel suolo tracce biologiche. Il 18 febbraio toccherà alla NASA che ha lanciato la sua sonda il 30.7.2020: il rover Perseverance dovrebbe toccare il suolo nel cratere Jezero, cercherà prove di vita microbica in un’area che molto tempo fa dovrebbe aver contenuto acqua. Perseverance dispone di telecamere, microfoni e anche di un mini-elicottero: potremo vedere le pietre sul suolo e sentire il fruscio del vento, solo con qualche secondo di ritardo. https://mars.nasa.gov/mars2020/mission/overview/

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 4 febbraio 2021
Se in uno Stato i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario non sono separati, lo Stato non è democratico. La tesi vale anche oggi e dovrebbe distinguere la libertà sociale dallo statalismo coercitivo. Ma se in democrazia prevale un potere sotterraneo dei burocrati di stato o un ‘sistema’ giudiziario affidato alle correnti politiche della magistratura, al cittadino sorge il dubbio di essere un po’ manipolato. Senza parlare di servizi segreti, ingerenze plutocratiche o di superpotenze. E’ la chiosa di due letture: “Io sono il potere” di Salvaggiulo (Feltrinelli) e “Il sistema” di Sallusti-Palamara (Rizzoli). Da leggere criticamente, mentre siamo in attesa, oggi, di un governo autorevole e competente.
157 – RAI SOTTO TIRO
Non è una novità. Il servizio pubblico televisivo, che dispone per legge di un importo garantito dalle tasse per fare programmi, da sempre è un competitor leader, scomodo per gli altri editori e per i procacciatori di pubblicità. Complessivamente negli ultimi anni gli ascolti della Rai hanno avuto buon successo, anche se la raccolta pubblicitaria è calata considerevolmente. L’organizzazione dei programmi raccoglie plausi e critiche, come in tutte le imprese editoriali. Le considerazioni sulla gestione generale sono in pagina tutti i giorni sui giornali. L’opinione pubblica di solito porge critiche costruttive. Non stupisce che una rubrica del suo maggior concorrente sferri attacchi con regolarità sulle voci di gestione e di spesa, sugli sprechi nei contratti per le sedi estere e per gli artisti, interpretando a modo suo ruoli-doveri del servizio pubblico. Ammantati da una veste di satira-comicità, con un’aggressività dialettale-popolare, gli attacchi toccano tuttavia delicati argomenti economici e sociali per i quali sarebbe opportuno un chiarimento, un approfondimento o un’inchiesta formale da parte delle autorità competenti.
158 – COREOGRAFIE
Con la pandemia (ma anche prima) i mass media hanno rivoluzionato il mondo dello spettacolo. Si recita davanti a un tubo oppure si gesticola in uno studio vuoto. Si sorride ad una telecamera. Se ti va bene ti mandano un po’ di ‘like’ e l’Auditel ti attribuisce buoni ascolti. Sennò, anche se sei bravo, potresti rimanere sconosciuto. Allora gli editori si organizzano, lanciano il circo mediatico: l’evento è spalmato con comparsate e pettegolezzi prima e dopo. In platea per lo spettacolo ci mettono figuranti. Figuranti? Sì, bella gente, risate e applausi garantiti perché pagati. Così sarebbe una truffa: come se avessero pagato l’arbitro della qualità e del successo. Certo è che la coreografia del pubblico fa parte dello spettacolo, gratifica gli artisti e contribuisce a sedurre gli spettatori. Il ‘povero’ spettatore tv continua tra l’altro a ignorare se un canto è live oppure registrato, come spesso accade. Canzoni eseguite in ‘lip sinch’, acustica perfetta, smorfie a tempo, senza esitazioni o stecche. Dicono che a Sanremo l’abbia usato Claudio Villa nel 1955! Il vero brivido dello show è solo dal vivo e se non c’è un palcoscenico ‘in piazza’ e una platea ‘ruggente’, è un cine-documentario. Quali nuove magie dovranno fare gli specialisti del palcoscenico?
159 – TERRA PIATTA?

Nelle contese collettive, non è detto che la ragione stia con la maggioranza. Anzi, la soluzione delle contraddizioni sta in un algoritmo che tiene conto dei valori, dei pesi, dei volumi, più che delle dimensioni piatte. Eppure, come in ogni processo di conoscenza, la prima esperienza, l’impressione più comune, ha il sopravvento. Per migliaia di anni gli uomini ‘primitivi’ (ce n’è qualcuno anche oggi) ha considerato la Terra come piatta e le stelle come luci accese su un soffitto. C’è voluto un percorso scientifico lungo e anche tortuoso per meglio identificare le forme dell’universo. E gli scienziati, per affermare questa realtà hanno combattuto contro sciamani, governanti, burocrati, buffoni, filosofi e mass media. Oggi tutte queste categorie o corporazioni, agevolate da una democrazia degradata e da audiences affascinate dal litigio, cospirano contro il bene comune, apprezzando i pasticceri più dei farmacisti. Lockdown è brutto, scomodo, potrebbe essere antilibertario; movida è bella, piacevole, potrebbe essere irresponsabile.

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 28 gennaio 2021
Instabilità. Non è la previsione meteo, ma la previsione politica. Sembra evidente che non ci sia accordo sugli ideali, sulle visioni, sulle prospettive. Anche dal punto di vista storico si mescolano i valori della resistenza con quelli del vaffa, quelli del liberismo con quelli del socialismo. E le persone si ostacolano testa a testa, come antagonisti caratteriali. I media non sono super partes, si schierano anch’essi, disordinatamente, e si arrabattano a cercare giustificazioni per spiegare quel che succede ad un pubblico stordito da messaggi confusi. Eppure il nemico è alle porte, pandemia e inquinamento; e dentro le mura abbiamo incompetenza e burocrazia. La gestione del Paese è bloccata dalla mancanza di centinaia di decreti attuativi. I talkshow e i social soffiano sul fuoco, oppure cazzeggiano sugli spettacoli trash. Quanti sono i giornalisti seri? Spero tanti, perché sono loro che proteggono la società democratica raccontando i fatti con trasparenza.
154 – MAXI PROCESSO
Imputati più di 300 (in prigione), testimoni più di 900, avvocati più di 600, aula-bunker grande come un campo da calcio. Le riprese tv sono interdette. Peccato: i media possono aumentare la trasparenza della società democratica. Ma comunque se ne parla relativamente poco. Forse perché Lamezia in Calabria è lontana dai palcoscenici di Roma? Forse perché i delitti di ‘ndrangheta sono meno eclatanti di un omicidio o di un incidente stradale? Così va il mondo, ahinoi. Media e social si rincorrono dietro all’emozione dei divi, al patologico mercato dei voti in Parlamento e trascurano le periferie sociali del crimine, dove disuguaglianze e contraddizioni sono più acute. O c’è sotto qualche altra motivazione per far obliare Gratteri? Chi volesse conoscere nomi, cognomi e soprannomi degli indagati può trovarli anche qui.
https://www.corrieredellacalabria.it/regione/catanzaro/item/248916-rinascita-scott-gli-indagati-sono-479-i-nomi/
155 – AFFARI DI STATO
Un contratto mal redatto potrebbe essere anche non legale. In un mercato privato chi compra e chi vende si tutela. In politica la compravendita di voti sembra affare corrente. In politica la compravendita di medicinali sembra un disastro. A cominciare dai contratti segretati, ai tempi e alle quantità da consegnare, alle dosi previste nei flaconi, ai bugiardini incompleti. Per non parlare dell’organizzazione dei vaccinatori, con poche e confuse regole ed esiti incerti. Potrebbe giovare, approfittando delle vaccinazioni, tracciare sistematicamente la popolazione (non c’è riuscita l’App Immuni!), anche in vista di probabili future ondate epidemiche. Invece si procede a vista e a segmenti, rincorrendo i casi. L’organizzazione digitalizzata dei dati è possibile. Manca una tessera sanitaria nazionale efficiente, eppure un Supermercato qualunque mi ha schedato perfino quante sono le caramelle che compero!
156 – VENDITORI INNOCENTI?

Quanto costa un annuncio pubblicitario? Dipende dal numero di lettori o ascoltatori, dal posizionamento, dalla qualità dei media, dalla profilazione del target, dal numero degli annunci e tante altre variabili. Una variabile non trascurabile è quella del prezzo effettivo da pagare. Una certa crisi per i media classici fa sì che gli sconti diventino un argomento importantissimo, soprattutto se a gestire le campagne sono agenzie e centrali media ben attrezzate. Lasciamo perdere i ristorni e i diritti di negoziazione, che magari saranno oggetto di un altro approfondimento. Si possono comperare spazi pubblicitari con sconti che arrivano al 90% del loro prezzo di listino! O è una svendita, o il prezzo di listino è una truffa. Comunque nella differenza di prezzo pagato c’è il sospetto di una forte elusione di tasse. Viva il libero mercato?! Ma il proprietario dello spazio pubblicitario (soprattutto se di area pubblica) non si sente defraudato? La Commissione parlamentare di Vigilanza Rai, l’Autorità di Garanzia e il TAR del Lazio sono finalmente intervenuti sull’opacità di certe strategie commerciali. La Corte dei Conti potrebbe evidenziare anche un danno erariale?

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 21 gennaio 2021
Questa settimana in primo piano sull’attualità ci sono stati i numeri: numero dei tamponi, numero dei contagi, numero dei vaccini, numero dei parlamentari pro e contro … Con i numeri fanno i conti i cittadini senza lavoro, senza scuola, senza ospedale, senza casa. Tanti o pochi che siano occorre organizzare la società per una vita minimamente sostenibile per tutti. I media e i social ci permettono una visione approfondita, globale e particolare; sotto gli occhi di tutti ci sono comportamenti protezionisti, burocratici e viziati che fanno degradare ulteriormente la democrazia. La crisi dei numeri è una crisi di organizzazione politica. Eppure la speranza non manca, anche se ‘ingoiar rospi’ sembra una ‘conditio sine qua non’ del vivere umano, in questa “aiuola che ci fa tanto feroci”. (Dante, Paradiso, XXII).
151 – RISORGIMENTO DIGITALE
Il Digital Economy and Society Index (DESI), a cura della Commissione Europea, monitora la performance digitale complessiva dell’Europa e segue i progressi dei Paesi dell’UE per quanto riguarda la loro competitività digitale, in materia di Connettività, Capitale umano/competenze digitali, Uso dei servizi Internet da parte dei cittadini, Integrazione della tecnologia digitale da parte delle imprese, Servizi pubblici digitali. Dal report di dicembre 2020 emerge che l’Italia risulta in 25a posizione su 28 Stati membri dell’UE, davanti solo a Romania, Grecia e Bulgaria. Top performer risultano essere i Paesi nordici: Finlandia, Svezia e Danimarca. Il mese scorso è stato pubblicato anche il ‘Rapporto sulla trasformazione digitale dell’Italia’ elaborato dal Censis in collaborazione con il Centro Studi TIM, in base al quale la maggiore digitalizzazione degli italiani e l’uso più intenso dei servizi digitali registrato durante l’emergenza sanitaria porterebbero l’Italia ad un balzo in avanti nella domanda di digitale. Ad oggi il 75% della popolazione adulta ha utilizzato Internet con regolarità e soprattutto la maggioranza degli italiani ha ormai acquisito la consapevolezza che soluzioni digitali e servizi online sono un essenziale supporto in molti ambiti della vita quotidiana.
https://www.operazionerisorgimentodigitale.it/sites/default/files/pdf/20201130%20Rapporto%20sulla%20Trasformazione%20digitale%20dell’Italia%20-%20esteso.pdf
152 – ETICA CIBERNETICA
Oggi il pensiero giuridico si avvale sempre più di implacabili strumenti ‘matematici’: analisi delle impronte digitali, identificazione facciale via computer, confronto di DNA, ma anche semplicemente il ricorso a banche dati che raccolgono curricula criminali da vari Paesi, l’uso di telecamere di sorveglianza che testimoniano la realizzazione di atti illegali, la consultazione di tabulati telefonici e di corrispondenze semi-criptate su social network. Tutti elementi di indagine che permettono un giudizio responsabile nei tribunali. Come dire che le testimonianze ‘sulla parola’ sono diventate in pochi anni meno affidabili di quelle comprovate dalla scienza. E’ presto per dire che l’intelligenza artificiale diventi un giudice, anche se qualcuno sta cercando di costruire algoritmi di giurisprudenza, ma certamente un giudice si avvale oggi di strumenti cibernetici che raccolgono dati certi, non dati probabili.  Riguardo ai rischi: attenti ai furti digitali, agli hackers e ai costruttori di algoritmi non-etici.
153 – SEMANTICA ARTIFICIALE
C’è chi prova ad insegnare ai computer come parlare e scrivere in modo autonomo. Ovvero: dai uno spunto e poi la macchina svolge da sola il tema, i ragionamenti e le conclusioni. Oppure analizza un testo, lo sintetizza, lo traduce, lo ‘interiorizza’. Per esempio: il GPT-3 di OpenAI, Trasformatore Generativo Pre-addestrato di terza generazione, è un sistema computazionale progettato per generare sequenze di parole, codici o altri dati che si basa su una raccolta organizzata di 175 miliardi di parametri che ne fanno funzionare l’intelligenza artificiale. GPT-3 può prevedere statisticamente le sequenze di parole completando un report scritto a metà, produrre storie e lettere nello stile di scrittori famosi. Scrive bene, senza errori, ma pare che se deve interpretare ‘black lives matter’ esprima pregiudizi eticamente scorretti. In Francia, un software medicale è arrivato a consigliare il suicidio a un paziente simulato. Anche Google sta lavorando all’intelligenza artificiale con un modello da 600 miliardi di parametri per la traduzione linguistica. I ricercatori di Microsoft puntano su modelli a trilioni di parametri, anche se non necessariamente per la lingua. Lodevoli ricerche, ma affidabilità a rischio.

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 14 gennaio 2021
Si può far finta di niente o cercare di interpretare i colori dell’arcobaleno venturo, ma la tempesta pandemica, sanitaria, mediatica e politica, non cessa. Nel bailamme di opinioni, sondaggi, ricerche, scoperte, incursioni, crisi, rivolte, spettacoli e lockdown di vario genere, è il momento di fare un po’ come i romani facevano con Pasquino, e come i milanesi facevano col sciur Carera, due statuette molto popolari. Ovvero qualche considerazione sfacciata sulle contraddizioni sociali. Gioverà?
148 – IO, IO, SOLO IO
Molti leader non mancano di autoreferenzialità e arroganza. Doti riservate non solo ai dittatori, ma ben diffuse anche tra i rappresentanti di democrazie. L’attaccamento alla poltrona, sia quella di presidente di grandi Paesi, sia quella di parlamentari e amministratori pubblici, denuncia il debole rispetto del popolo. Il leader che non lascia fare ai media un trasparente lavoro di informazione è narcisista e arrogante. Se fosse bravo, competente e veramente virtuoso non dovrebbe avere paura. I media non sono uno specchio, ma svolgono un confronto. In concreto: la ‘televisione’ di Palazzo Chigi è meglio che spetti alla Rai come servizio pubblico pluralista, piuttosto che al suo inquilino.
149 – CALCIO MUSICA
Zlatan Ibrahimović, uno dei calciatori in attività più forti al mondo, sarà l’ospite di richiamo del prossimo Festival di Sanremo. L’appeal del calcio sostiene il mondo musicale, così come una volta i gadget abbinati ai periodici. Marketing mix, a caro prezzo, ma come dicono ‘coperto dalla pubblicità’. Coperta corta: se copri la testa spuntano i piedi. Dipende da dove spalmi la crema. Se la musica non attira abbastanza inserzionisti pubblicitari, si faccia clamore con l’extra settore. Pagherà la Rai. Alla faccia della crisi! Gli ospiti sono previsti in nave, su e giù, chissà come distanziati, chissà come al sicuro dai contagi, ma probabilmente senza dover rispettare i lockdown di ristoranti e alberghi in terraferma, comunque a becco asciutto. Ma se all’Ariston ci sarà pubblico, allora anche gli altri teatri d’Italia saranno aperti. Sennò: artisti a spasso e soldi dei contribuenti sprecati. Speriamo di no.
150 – TRUMP: NO
Network popolari come strumento politico. Non è una novità. Prima che esistesse internet, Mao Zedong aveva scatenato le masse con le affissioni, i dazibao, un social primitivo ma allora efficace. Poi i social network hanno supportato campagne elettorali, primavere arabe, movimenti di liberazione, di spaccio di droga e perfino terrorismo. Twitter, facebook e quant’altri lasciano pubblicare ingiurie, fake news, incitamenti alla rivolta. Pubblico e privato sono alla berlina, controllo zero. Adesso qualcuno si sveglia, si rende conto che la sua piattaforma libera può diventare un’arma. Mette in pratica la censura, del tutto legittima per un padrone di casa. Eppure ci aveva fatto capire che era una piazza aperta, disponibile per tutti e tutto. No, era solo un’invenzione per il marketing del consumo di parole.

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 22 dicembre 2020
Non c’è festa che tenga in tempi di pandemia e di confusione sociale. Se il ventaglio delle variabili si allarga, è fondamentale distinguere le vie principali dalle scorciatoie. In un Paese maturo si discute dell’opportunità dei semafori, poi ci si adegua alle scelte più vicine a un largo bene comune pubblico. Nei Paesi immaturi prevale la scarsa disponibilità alla discussione e alla trasparenza. Tendenza oligarchica? Ne segue la sfiducia nelle autorità, le pratiche individualiste e la protezione dei desideri privati. E’ il caso delle democrazie imperfette del mondo industriale capitalista e del socialismo statalista di altri Paesi. Al momento, in una situazione di innovazione tecnologica accelerata che si accompagna a uno sviluppo economico disequilibrato, sarebbe utile cercare una convergenza di idee e valori che potrebbero motivare i sacrifici individuali. Morale per buone feste.
145 – CULTURA ALLO SPECCHIO
Il dibattito politico è realizzato perlopiù da professionisti della comunicazione, da professionisti dell’amministrazione pubblica (sempre vincolati da lobbies di potere) e insieme da opinionisti dello spettacolo. Meno frequenti gli studiosi di accademia, gli imprenditori economici e i sindacalisti. Gli opinionisti extra-settore servono a raccogliere ascolti, simpatie e fascino personale; lanciano lamentele o proposte da gente comune, nelle quali il pubblico si riconosce, per claque come a teatro. Argomenti ad personam, spesso fallaci. Mezzi busti che piacciono e farciscono i talk show e i social network di buoni sorrisi e buone parole (qualche volta parolacce e insulti). Personaggi dei quali potremmo fare a meno se la comunicazione mediatica non dovesse tener conto dei numeri degli ascoltatori e dei followers. Anche gli scienziati diventano idoli di una sfida, così che prendono il loro carisma di simpatia e i media contano i ‘like’. I conduttori a loro volta devono consolidare il loro appeal per conservare prestigio, quindi porgono domande ricche di proposizioni subordinate per mostrare la loro intelligenza; anticipano i distinguo delle risposte. Insomma chi domanda e chi risponde pensa più alla propria immagine che ai problemi sollevati.
146 – PAESE CHE VAI
Divagazioni illogiche e impertinenti. Di fronte a questioni che mettono in dubbio la validità di decisioni, procedure e modalità di gestione della società italiana (per esempio: organizzazione sanitaria, debito pubblico, immigrazione, sicurezza, istruzione), ad evitare imbarazzi l’intervistato di turno chiama in causa come modelli di virtù o di vizio i Governi altrui. ‘La Germania ha detto’, ‘la Svezia ha fatto’, ‘il modello francese’, ‘l’organizzazione coreana’ e via dicendo. Allora si avvia la discussione sul perché e percome all’estero si fa così e cosà e si elude la questione che era basata sul ‘perché in Italia facciamo o non facciamo’. E’ un artifizio della retorica. Ai cittadini italiani oggi serve sapere a chi spetta la responsabilità della gestione delle cose italiane e controllare che cosa succede al nostro prato. Se quello del vicino è più o meno verde, è un’altra questione. Prima sistemiamo il nostro, con responsabilità.
147 – CALCIO TV BUSINESS
Avevamo anticipato a fine ottobre (Pillola n° 121) che le Big Tech sarebbero sbarcate nel nostro mercato calcio. La piattaforma Amazon Prime Time proporrà al pubblico italiano 16 grandi partite di Champions League, ogni anno fino al 2024. Uno smacco per la televisione classica, che non è riuscita finora a valorizzare gli investimenti nei diritti. Si dice che Amazon spenderà 80 milioni di dollari a stagione, ovvero una media di 5 milioni a partita. Stimando, prudentemente, una media di ascolto di 2,5 milioni di devices accesi per partita, per Amazon la spesa sarà di 2 dollari a video per ogni volta. A stadi chiusi o semiaperti o aperti, comunque gli appassionati di calcio in tv accorreranno come api sui fiori. Successo molto probabile. A parte ci sarà pubblicità e sfruttamento di vari diritti indotti, non solo televisivi. Amazon ha già sperimentato il business del calcio quest’anno con la Premier League in UK e con la Champions in Germania. Positive sinergie ed economie di scala tra big dell’e-commerce, sport, spettacolo e telecomunicazioni. Presto toccherà alla nostra Serie A. Buon anno!

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 17 dicembre 2020
Domenica shopping: calamìta consumista delle famiglie. Esplorazione dei prodotti, gingillo mentale dei gusti, piacere dei colori e delle forme, compulsione dei pacchetti-regalo. Che bello andar per vetrine, comprare qua e là, tra un picco e l’altro della pandemia; stare insieme, all’aria aperta nel cuore dell’inverno, cicaleggiare vis-à-vis con gli amici sorseggiando finalmente un cocktail ben fatto. E’ il ritorno alla affascinante preistoria sociale, quando ancora non c’era lo smartphone e il commercio digitale. Un ‘richiamo della foresta’ che nessun autorevole invito al distanziamento riesce a trattenere. Le luci dei centri commerciali ammiccano inconsapevolmente maliziose, frullano nel cervello le immagini e le colonne sonore degli spot pubblicitari, visti e rivisti mai così tante volte come durante il lockdown casalingo. Vana illusione che la chiusura non sia più necessaria e che ‘andrà tutto bene’. I poveri e i malati sono in aumento. Ehi, ci tocca tornare alla prudenza, alle innovazioni tecnologiche del 3° millennio e sperare che questa euforia di assembramento e di shopping dal vivo non diventi causa di calamità sociale. Ah, gli accenti!
142 – COMPRARE DA REMOTO
Non si può ignorare l’e-commerce, bisogna adattarsi all’evoluzione dei comportamenti d’acquisto che saranno sempre più determinanti sia per i consumatori individuali che per le compravendite B2B (azienda verso azienda). Si stima che il futuro sarà al 95% affidato agli acquisti online. Già adesso il 67% dei Millennial (i nati tra 1981 e 1996) e il 56% della Generazione X (i nati tra 1997 e 2012) preferisce fare acquisti online piuttosto che in un negozio fisico. Secondo ReadyCloud, il 44% dei minuti di vendita al dettaglio su internet è stato speso su uno smartphone, l’11% su un tablet e il 45% su un desktop. Col telefono compri stando dove vuoi: in America il 43% degli acquisti sono fatti stando a letto, 23% dall’ufficio, 20% dal bagno o dall’auto. Gli uomini spendono il 28% in più delle donne. Il 74% dei consumatori fa affidamento sui propri social network per prendere decisioni di acquisto.
143 – MERCATI DIGITALI
La globalizzazione fa sì che il mercato dell’e-commerce abbia confini molto labili, tuttavia si può stimare che nel 2020 il mercato totale abbia raggiunto 3,9 mila miliardi (3,9×1012) di dollari US. Il mercato principale è la Cina (indicativamente 672 miliardi $), poi USA (340 miliardi), Regno Unito (99 miliardi), Giappone (79 miliardi), Germania (73 miliardi), Francia (43 miliardi), Corea del Sud (37 miliardi), Canada (30 miliardi), Russia (20 miliardi), Brasile (19 miliardi). Il 57% degli acquirenti online ha effettuato un acquisto da un rivenditore estero. Le stime rischiano di essere inficiate dai metodi di aggregazione e dalle condizioni di vendita; infatti i prezzi sono spesso volatili e il volume delle vendite a privati o grossisti è altamente variabile e tra l’altro richiede soluzioni di spedizione e logistica flessibili. Non sono risolti i problemi fiscali con procedure normative molto diverse da Paese a Paese. Come è noto le legislazioni nazionali rincorrono, a distanza, l’evoluzione economica.
144 – CHATBOT
Per superare le attese telefoniche, scremare le richieste e convogliarle al destinatario specializzato, oggi le aziende possono utilizzare una chatbot, ovvero un ‘conversatore semi-intelligente’ che ti chiede che cosa vuoi, perché, dove, come e ti propone una risposta o ti suggerisce di schiacciare questo o quel tasto per procedere nella telefonata. Una ‘guida in linea’ elementare, che usa linguaggio univoco, semplice e preciso, ma non capisce proposizioni subordinate né metafore. Fornisce la prima assistenza sostituendo un call center umano, 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Può essere addestrato a dare informazioni utili (previsioni meteorologiche, collocazione ristoranti e ospedali più vicini), fornire dettagli sui prodotti e sui servizi, accettare prenotazioni. Parla così bene che non ti accorgi che è un robot.

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 10 dicembre 2020
Debiti e sviluppo. Troppo rumore intorno per poter riflettere. Questo Next Generation Package sembra l’invenzione ‘salva-mondo’ ma tali sono i commenti, le analisi, i confronti, le contraddizioni, le zone grigie che non si sa più se riprenderemo lo sviluppo e se agevoleremo il futuro o no. Difficile discernimento tra analisi ‘tecniche’ e giudizi ‘politici’. La supremazia tra tecnici e politici è sempre in discussione. Tecnici ce ne sono tanti; politici anche; politici competenti ce ne sono? In realtà tutti speriamo che ce ne siano, che sappiano dirimere le difficoltà, gestire la cosa pubblica per l’interesse comune, selezionare in fretta le opportunità e cogliere le priorità. Ma la questione è ancora aperta. Che i media ci aiutino!
139 – HO UN GEMELLO NEL COMPUTER
Il virtuale sfida il reale nel mondo dell’Internet delle cose e dei big data. Se con un computer si replicano le situazioni caratteristiche di un processo, di una macchina, di un prodotto o di un intero mercato di prodotti, o della serie dei comportamenti di una persona, inserendo tutte le variabili significative, se ne ottiene una replica virtuale: il digital twin. Se si vuol conoscere che cosa succederà cambiando le variabili, si agisce sul computer virtualmente anziché sul caso reale. Così si prevede il risultato, senza rischi sulla realtà. Questa progettazione virtuale sul ‘gemello’ potrà ispirare ogni potenziale innovazione non solo nell’industria, ma anche nel marketing dei consumi. Attenti che il computer può conoscere le persone e i loro desideri più concretamente di quanto stimano di se stesse. Rossignaud e De Kerckove (“Oltre Orwell. Il gemello digitale”. Ed. Castelvecchi) insegnano…
140 – LA CINA NON E’ LONTANA
Le aziende digitali cinesi vogliono conquistare quote di mercato globale. La loro strategia dipende dal mercantilismo dell’innovazione sostenuto dallo stato. Alibaba, Tencent (con WeChat) e ByteDance (con TikTok) hanno fatto breccia nei mercati asiatici ed europei, raccogliendo enormi basi di utenti internazionali. Per gli smartphone, sempre più cruciali per le modalità di accesso all’economia digitale, mentre Samsung e Apple sono i leader indiscussi con rispettivamente il 31% e il 25,9% del mercato globale, le aziende dal terzo al quinto posto sono cinesi: Huawei (10,8%), Xiaomi (7,9%) e Oppo (4,3%). L’Asia ha la più alta concentrazione di telefoni cinesi, con il 36,1%, seguita da Africa (35,6%) ed Europa (28,3%). Al contrario, le aziende cinesi hanno un’impronta molto più ridotta nell’emisfero occidentale, con solo il 14,5% dei dispositivi mobili in Sud America e il 5,6% in Nord America.
141 – DIGITAL SERVICE ACT
In questi giorni la Commissione Europea pubblicherà una nuova legislazione che affronta le responsabilità delle piattaforme online globali: il Digital Service Act. L’impegno delle piattaforme online globali per la trasparenza e la responsabilità è fondamentale per consentire alle generazioni future di continuare ad avere accesso a notizie affidabili e a una ricca pluralità di opinioni e informazioni offerte dai media. Ciò faciliterà la sostenibilità economica dell’ecosistema mediatico europeo nell’era digitale. Di questa nuova proposta normativa se ne sta già occupando l’UPA e l’associazione Eurovisioni, con altri Istituti di ricerca e marketing. Anche Media Duemila approfondirà l’argomento con la direzione dell’EGTA, l’Associazione europea dei Concessionari di pubblicità radio e tv, ben legati a norme nazionali stringenti che si devono confrontare con competitori disinibiti e intrusivi, senza confini.

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 3 dicembre 2020
La selva oscura ben si addice all’ambiente psicologico di questa congiuntura. Improvvisamente potremmo incontrare una fiera che ci infetta il corpo, se non la mente. Ogni viaggio è a rischio, i giovani saltano la scuola e la socialità, cinema e teatri chiusi. Gli artigiani e i piccoli commercianti sono impacchettati. Debiti privati e pubblici in crescita, come la disoccupazione. Tempi e metodi nuovi. Si allarga la tecnologia delle telecomunicazioni.  La sfida, globale, sarà proprio lì, sviluppando intelligenza artificiale, robotica, cloud, blockchain, cyberprocedure, e-commerce. Poiché i rischi sanitari prolungheranno la recessione, è opportuno che gli esperti di marketing esplorino nuovi sistemi di civiltà economica. Ancora una volta i terrestri si devono adeguare alla mutazione. Il passato non tornerà più. La pandemia contribuisce ad accelerare i processi di adattamento. Oggi qualche consiglio. In pillole non esaustive. Se gli esempi non calzassero, il lettore creativo comprenderà i significati.
136 – STRUMENTAZIONE
Vista la situazione e la necessità che la trasformazione digitale sia a lungo termine, occorre che vengano innovati gli equipaggiamenti personali: ultime generazioni di telefoni, computer, tablets, televisori, ma anche archivi hardware, software e app adeguate. Saranno più utili di un nuovo motore di automobile. Chi fa comunicazione si attrezzi per le video-conferenze plurime, ma anche per i layout delle proprie slides o immagini, design; e impari un po’ come fare le narrazioni orali e scritte (si chiama storytelling management). Ci si inventa magari un notiziario di cronache del proprio quartiere e del proprio paese. Qualcuno già lo sa fare, molto bene. Per fare gli acquisti, si studia i cataloghi online, si visita uno showroom sul web, si compara le offerte e si ordina per e-commerce. Manca il contatto col venditore e il tatto con la merce, ma arriva tutto a casa e se non va bene lo restituisci.
137 – NEW SKILL
Conversione di professionalità e diversificazione industriale. Alcune produzioni e alcuni mestieri sono obsoleti, o ineconomici, o bloccati dalle ordinanze salvavita. Le alternative sono difficili e terribilmente impegnative, ma un imprenditore sa organizzarsi. Più difficile a livello personale. Chi faceva l’accompagnatore turistico e conosce la storia dell’arte e le lingue estere provi a dare ripetizioni di materie culturali, da remoto, ai poveri studenti della DAD (Didattica A Distanza), che ne hanno tanto bisogno perché non ce la fanno a imparare nel bailamme scolastico. Chi sa di matematica può insegnare anche le scorciatoie per risolvere le equazioni. Anche un cuoco può aprire un sito per dare lezioni di cucina con ricette nuove ogni giorno; se fidelizza un po’ di clienti potrebbe affidare il sito a un provider che gli procura la pubblicità col Programmatic. Ci sono influencers partiti da zero, che si sono fatti tanti followers. Si può partire da un social network o anche dal proprio condominio, con una locandina in portineria e far girare la voce, un twitter o una newsletter. Per chi è solo cameriere o lavapiatti sarà più difficile, ma potrebbe mettersi in società con cuochi veri e far consegne a domicilio, dovunque, tipo Interflora. Da studiare il ‘targeting granulare’.
138 – TOCCA ALLO STATO
Non tutti hanno preparazione, risorse e capacità imprenditoriali. Ci sono problemi di età, gender, censo, abitazione. Se il sistema del capitalismo liberista non riesce a tutelare tutti i cittadini, in democrazia tocca allo Stato proteggere i più deboli. L’assistenzialismo o i ristori sono forme di aiuto occasionali. Ci sono lavori sociali di ambito pubblico che lo Stato potrebbe avviare. In amministrazione ci sarebbe da rifare il catasto edilizio e tanti censimenti di settore, digitalizzare in modo unificato le schede della salute, manutenere infrastrutture e aree urbane o verdi o spiagge, insegnare informatica ai meno giovani, assistere metodicamente gli anziani. Investire denaro per migliorare l’ambiente, senza sprecarlo per rimborsare gli acquisti di monopattini! I beni pubblici sono spesso trascurati e una miglior manutenzione consentirebbe risparmi e benefici al welfare. Certo è che i cittadini vogliono più efficienza dagli amministratori pubblici, più trasparenza dai politici, meno confusione nelle comunicazioni. E’ in atto uno straordinario e irreversibile cambiamento di comportamenti sociali.

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 26 novembre 2020
Giornalista: che parola antica, adesso che le notizie si aggregano minuto per minuto e non più giorno per giorno! Il quotidiano stampato nella notte è già obsoleto al mattino, incombono gli aggiornamenti, i commenti social, le smentite, i cinguettii … eppure ci sarebbe bisogno di approfondimenti, di riflessioni. Non c’è tempo: il battibecco è un trend e chi non ribatte è out. Stress dei tempi moderni. Ma il vero giornalista è un grande artiere (come il poeta per Carducci) che sul mestiere si è fatto muscoli d’acciaio; e, se non è solo uno scribacchino, diventa esploratore, detective, letterato, opinionista, esegeta, storico. Fa inchieste, chiosa le notizie e tira le orecchie al prossimo. Sulla strada ci sono per lo più i blogger, i reporter dilettanti, raccolgono i rumori, fanno foto col telefonino, riempiono gli spazi confondendo il concreto con l’effimero, la chiacchiera con il ragionamento. Su questa strada ci sono anche certi agitatori di costumi e politici frenetici che fan propaganda accontentandosi degli slogan. Del resto sembra che la gente legga poco e a giornali e giornalisti tocca riciclarsi.
133 – GIORNALISTI CORAGGIOSI
Il Premio per il giornalismo investigativo intitolato a Roberto Morrione, storico direttore di RaiNews24, ha chiuso la sua nona edizione premiando le inchieste vincitrici. Per la categoria sperimentale è stato riconosciuto il premio finale al podcast d’inchiesta “Buco Nero” di Gabriele Cruciata e Arianna Poletti, sul covo digitale dei suprematisti bianchi italiani, un mondo fatto di razzismo, antisemitismo, nazifascismo che si esprime con odio e violenza in chat clandestine. Per la categoria video ha vinto “Ladri di dati” di Federico Marconi e Giorgio Saracino: un’inchiesta sui cyber-attacchi al mondo farmaceutico e sanitario da parte di hacker professionisti. Gli altri finalisti sono stati “Ambasciator Porta Pena” (di Pietro Adami e Cristiana Mastronicola), sul mercato illegale dei visti, e “Un’altra rotta” (di Martina Ferlisi, Sarika Strobbe e Amarilli Varesio), sull’esportazione in Africa di apparecchi elettronici. https://www.premiorobertomorrione.it/news/buco-nero-e-ladri-di-dati-le-inchieste-vincitrici/
134 – MAINTAIN THE WORLD
Indirizzare il mondo verso uno sviluppo sostenibile non è compito facile, neanche per il mondo dell’editoria. L’obiettivo industriale è sempre stato far crescere i profitti, ma le crisi ambientali e sociali costringono imprese e mass media a un miglior equilibrio. La Fondazione Salvetti con l’Associazione Italiana di Manutenzione ha promosso il “1° Italian Maintenance Manager Award” e il candidato vincitore è proprio un dirigente delle telecomunicazioni: Alberto Fassio di Rai Way, che ha ottenuto risultati di eccellenza con progetti tecnologici digitali, avviando soluzioni innovative per quanto riguarda la gestione, l’organizzazione e la tecnica della manutenzione nella sua azienda, con un valore aggiunto di efficacia e di efficienza dei servizi, comprendendo anche gli impatti sulla sostenibilità ambientale e sociale. http://www.aiman.com/attivita-servizi/italian-maintenance-manager-award
135 – MANIFESTO DI PIACENZA
L’Unione Giornalisti Italiani Scientifici (UGIS) ha redatto nel 2018 nel corso dell’Assemblea nazionale di Piacenza un documento, approvato recentemente dal Consiglio Nazionale dell’Ordine, per poter garantire veridicità e autorevolezza alle notizie. La fiducia nei media dipende proprio dal senso di responsabilità dei giornalisti in un campo che è oggetto di discussione quotidiana, dal momento che scienza e tecnologia (e in particolare la medicina) fanno parte delle professioni economiche e dei comportamenti determinanti per la vita del pianeta. La conoscenza scientifica progredisce per gradi successivi, nella divulgazione occorre tener conto di una pluralità di fonti ed evitare che il lettore possa fraintendere significati e argomentazioni. La visione deve avere i requisiti dell’etica, della critica trasparente e della prudenza. https://dirittodellinformazione.it/valorizzare-giornalismo-scientifico/

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 19 novembre 2020
1, Ø, 100K. L’aritmetica sembra mancare nelle doti degli amministratori, nonostante l’epoca dei supercomputer e del 5G. Se negli Stati Uniti son lenti a contare i voti elettorali (e forse sono imprecisi), in Italia siamo in difficoltà a contare le mascherine, i tamponi nuovi e quelli ripetuti, i letti in ospedale, i ricoverati, i guariti, i decessi, i virologi. Non che manchino i numeri, ma non sono trasparenti i criteri di aggregazione, le quantità fornite dagli enti locali non sono commensurabili, la verifica sul posto (gestita da giornalisti-detective) sbugiarda ogni giorno le dichiarazioni ufficiali. Avanti così, ci sarà da commissariare anche i discorsi, dove le parole non corrispondono più alle realtà (con Trump già lo fanno). L’aritmetica non è fatta di intenzioni, tranne che per recitare i numeri come Pirandello: uno, nessuno, centomila. Così fan tutti.
130 – DECARBONIZZAZIONE EUROPEA
Per quanto audaci possano essere gli impegni internazionali ai sensi dell’accordo di Parigi, finché l’energia pulita sarà meno accessibile delle attuali tecnologie sporche, la decarbonizzazione globale non avverrà. Senza tecnologie energetiche pulite più convenienti e affidabili, il mondo non raggiungerà in tempo la sopravvivenza. Gli investimenti previsti dall’Unione Europea sembrano non essere sufficienti. Con le ipotesi più ottimistiche, l’innovazione nell’energia pulita rappresenterà meno dell’1,5 per cento del bilancio dell’UE per i prossimi anni. Questa percentuale è sorprendentemente bassa se si considera l’enfasi posta sull’innovazione nell’ambito del Green Deal europeo. Il 37% del fondo NextGeneration, circa 275 miliardi di euro, sarà speso per obiettivi come l’idrogeno pulito, edifici verdi e punti di ricarica per veicoli elettrici. Poco verrà effettivamente investito nella ricerca, sviluppo e promozione di nuove tecnologie.
131 – BIG IS BAD?
Gli interventi del Dipartimento di Giustizia americano e delle Corti europee nei casi contro le Big Tech rappresentano di fatto un’ideologia antimonopolistica. Tuttavia uno dei motivi per cui la Silicon Valley e le altre ‘zone tecnologiche chiave’ sono cresciute fino a essere invidiate dall’intero mondo industriale è perché i governi hanno finora lasciato, o fornito, un terreno fertile alle startup per diventare leader tecnologici globali. Difatto la maggior parte dei Paesi vorrebbe replicare questo successo, e molti sono disposti a farlo utilizzando una varietà di strumenti politici, tra cui tasse e antitrust, per abbattere le grandi società tecnologiche e supportare le proprie società nazionali. L’economia galoppa con l’innovazione, mentre la giustizia arranca a rincorrere le nuove situazioni con buone intenzioni etiche, ma certamente con una burocrazia assistenzialista, lenta e complicata da normative datate e inadeguate alle tendenze di globalizzazione ormai affermate.
132 – BIDEN E L’INNOVAZIONE
Nella stagione elettorale USA del 2020 i politici e il pubblico hanno discusso questioni come regolamentare le piattaforme internet, come produrre più energia pulita e come sarà il futuro del lavoro in un epoca di maggiore automazione. Stando alle dichiarazioni, il presidente eletto Biden si concentrerà sul coinvolgimento del governo come partner più attivo accanto all’industria nello stimolare l’innovazione, ma anche come regolatore più severo di molte industrie tecnologiche; probabilmente ci saranno normative più rigorose, anche sulla privacy e sui fornitori di banda larga, e un’applicazione più aggressiva dell’antitrust, in particolare sulle grandi società Internet. Biden sostiene maggiori investimenti federali nelle infrastrutture a banda larga rurali e vorrebbe colmare il divario digitale. La nuova amministrazione amplierà gli investimenti anche per raggiungere obiettivi sociali, come opportunità per le minoranze, crescita regionale e soluzioni climatiche, tagliando potenzialmente altre aree, probabilmente la spesa per la difesa. Tuttavia potrebbe essere meno risoluta nell’affrontare il mercantilismo dell’innovazione cinese.

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 12 novembre 2020
Pistole e fucili. Gingilli fallici da esibire per cacciatori e sovranisti, che esternano l’amore per la natura (poveri uccellini ed elefanti!) e la fede nella violenza (poveri noi!). E’ anche la conseguenza di una cultura cinematografica basata sullo spettacolo dello scontro fisico come ratio per esibizionismo e per risolvere problemi. Dai safari ai duelli western, al cappa e spada, al wuxia orientale, alle sparatorie delle serie poliziesche americane, smaccatamente si salvano solo l’eroe e la sua bella. Da Eracle a Rambo, da 007 a Batman queste sono le avventure più propinate con alto indice di audience e gradimento che ispirano purtroppo una reale cronaca nera quotidiana. E’ il successo del crimine. Noi, però, comportiamoci bene …
127 – IMPRESE VIOLENTE
Laddove c’è lotta civile per difendere i diritti e i soprusi la violenza ha una sua motivazione morale. Tutto da discutere su modi, tempi, strategie e opportunità. Invece, in un ambito dove le contraddizioni sociali non sono esasperate e possono essere risolte dialetticamente, la violenza sembra solo un retaggio di aggressività animale, abitualmente e razionalmente compresso dall’educazione e dal comportamento della comunità nella gran parte delle persone. Ma nello stesso tempo molti individui restano ‘succubi’ della violenza come spettacolo sui media. Le avventure cinematografiche di oggi, come i romanzi di una volta, avvincono il pubblico con le loro eccellenti funzionalità artistiche e dispensano valori di supremazia personale o tecnologica. Attrazione è quella di una scazzottatura, della preparazione di un omicidio, di un disastro o di un horror; è attrazione anche quella di una raffica di insulti in un talk show. Non è bello, dicono in molti, ma fa ascolti, dunque piace. C’è qualcosa di libidine soffocata, tipo ormoni o dopamine incontrollate. Anche questo è pandemico, spero non pericoloso. Da studiare in psicanalisi. Fare cinema comunque è un’arte magica.
128 – CITTA’ IN CHIAROSCURO
I dati di aggregazione per genere di film e telefilm non sono precisi perché molto spesso i generi si mescolano e i drammi sono confusi con i gialli, l’azione e l’avventura. Comunque si può stimare che i contenuti ‘violenti’ attengano almeno al 60% degli argomenti. Particolarmente vivaci, anche dal punto di vista della sceneggiatura, sono le serie tv sulla criminalità che dilagano sugli schermi televisivi, visto il gran numero di emittenti in competizione per accaparrarsi gli ascolti. Protagonisti i detective, gli agenti federali, gli sceriffi, i poliziotti senza scrupoli. Di solito prima sparano, poi forse indagano sui morti. Insomma non c’è molto rispetto per onesti o disonesti né per la trasparenza. Meglio ricattare un delinquente oppure farsi un po’ corrompere. Morale ondivaga. E poca distanza tra fiction e realtà. Se nelle storie c’è un pizzico di vero, le grandi città americane come New York, Chicago, Los Angeles, Miami non è che ne escano con una bella immagine. E neppure Napoli e Roma (vedi Gomorra e Suburra). Il Maresciallo Rocca e il Commissario Montalbano saranno edulcorati, ma più ricreativi. Con l’occasione: onore alla memoria di Gigi Proietti!
129 – ARMI PRIVATE
Product placement sottovento, affari in crescita. Armi per tutti o quasi. Difficile contarle con precisione, ma si parla di oltre 300 milioni di armi da fuoco in mano privata negli Stati Uniti (90 ogni 100 abitanti). In Germania e Francia la densità è di circa 30 ogni 100 abitanti, in Spagna e Italia circa 10 ogni 100 abitanti. Il 27% degli Elvetici conservano l’arma in casa, perché dopo il servizio militare restano attivi ‘difensori della patria’. Negli Stati Uniti, secondo il Brookings Institute di Washington, nel primo semestre del 2020, dopo la proclamazione da parte del presidente Donald Trump dello stato di emergenza nazionale per l’epidemia di Covid-19, le vendite di armi sono aumentate di 3 milioni rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. In Italia i detentori della licenza di porto d’armi sono circa 2 milioni, di cui 500.000 militari arruolati (polizia, carabinieri, servizi). Fuori classifica quanto non dichiarato, le ‘armi bianche’ e quel che succede nei Paesi in guerra.

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 5 novembre 2020
Vanità vanità e … pubblicità. C’è il dramma della pandemia ma l’esibizionismo delle maschere non demorde. Nonostante i deceduti (più di 200.000 in Usa, 46.000 in UK e 39.000 in Italia) c’è chi si è travestito da pipistrello e ha celebrato Halloween ridacchiando. E’ la moda dell’horror, compreso quella delle mascherine dipinte con bocche mostruose e quelle con i marchi di azienda o con gli inviti al voto, preferiti da qualche vip per la tv. Gli esibizionisti più modesti hanno optato per le griffe in stoffa o per le bandiere, magari delle squadre di calcio. Le bancarelle dei mercati italiani offrono un bel ventaglio e i consumatori si prestano per interessanti identikit psicologici. C’è il narcisista che parla al computer in call conference col viso coperto, chi sbuffando si aggiusta la mascherina sul naso ogni secondo come tic nervoso, chi ostenta negazionismo, feticista all’incontrario … Ne vedremo di peggior gusto?
124 – TRUFFA ZODIACALE
Si fa fatica a trovare un giornale o un sito di news che non offra l’oroscopo, perché evidentemente è una rubrica che fa appeal. Ma come è possibile, nel XXI secolo? Sgombriamo la mente dalla possibilità che dalle stelle o dai pianeti piovano influssi efficienti. Caso mai possiamo accettare che la Luna muova le maree e i liquidi del corpo e che le stagioni modifichino qualche umore con il Sole più o meno alto sull’orizzonte. Ma tutto il resto è fuffa o truffa. Tra l’altro, astronomicamente le costellazioni sono ruotate nel cielo di circa 30 gradi rispetto a 2000 anni fa, per via della precessione degli equinozi, quindi oggi il Sole non si trova in Scorpione, ma in Bilancia! Basta prendere in giro la gente! Le stelle ci riservano solo sogni e illusioni.
125 – FEDELI ALL’IMPERATORE
In un sistema democratico il potere spetta ai rappresentanti del popolo che sono gli amministratori politici. Giusto. E se i politici, come nel medioevo, sono scelti per ‘fedeltà all’Imperatore’ e non per competenza sul bene pubblico? Se i politici non sono competenti su certe materie (vedi la salute) è giusto che si facciano aiutare dagli ‘scienziati’. Le scienze offrono solo ipotesi, con alte o basse probabilità e numerose variabili interdisciplinari. Ecco perché spetta ai politici, competenti o no, ‘tirare le fila’ o litigare su ‘chi tira le fila meglio’. Così siam messi maluccio. Certo è che decidere a maggioranza su temi socialmente delicati (vedi la salute) è difficile e comunque scontenta qualcuno. E spesso una tovaglia macchiata anche di poco fa diventare sgradevole il pasto. Ci vorrebbe più vista panoramica. Una parte non è mai più importante del tutto.
126 – CRIMINI DEMATERIALIZZATI
Falso, frode, abuso, estorsioni, sabotaggio. Non parlo di mass media ma di crimini telematici. Che non esistevano fino a pochi decenni fa. Per esempio: il ‘phishing’, ovvero l’impadronirsi di dati bancari (e denari) mediante l’invio di email o sms che contengono link di collegamento a browser simulati; o il ‘ransomware’, quel virus che infetta un device rendendolo inaccessibile se non pagando un riscatto. Secondo Il Report della Direzione centrale della Polizia criminale, da gennaio a maggio 2020 le truffe e frodi informatiche, denunciate, sono diminuite da 89.791 a 76.947 (-14,3%). I reati informatici invece sono passati dai 6.475 commessi nel 2019 ai 7.283 nel 2020 (+12,5%). Più pericolosamente i Servizi di ‘Intelligence’ di certi Paesi parlano anche di cyberterrorismo e hackeraggi sistematici da parte di Nazioni, per spionaggio o per influenzare comportamenti politici nelle popolazioni. Forse è vero. Qui: attenzione ai media.

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 29 ottobre 2020
Pandemia sanitaria: microeconomia all’estinzione, macrotech superpotenza. Senza citare nomi, questa è un iperbole provocatoria che mi serve per introdurre le pillole di oggi come ipotesi di fantascienza, non troppo lontane da un possibile futuro. La grande mutazione è in atto, magari non per tutti e non con velocità omogenea, ma certamente con una formidabile accelerazione tecnologica. Da qualche parte manca l’acqua ma altrove le connessioni 5G bruciano le tappe. C’è chi è reticente sulle mascherine e chi è pronto a partire per la Luna con lo scafandro spaziale. Nel frattempo sembra che il cervello umano e i geni del DNA subiscano le influenze di un ambiente diverso dal passato. Si adatteranno o impazziranno?
121 – CALCIO FANTASTICO
Se una delle Big Tech comprasse in esclusiva i diritti di trasmissione del grande calcio (Fifa World Cup o Uefa Euro) tutto il mondo potrebbe avere sul telefonino (o sul computer o sul televisore smart) lo spettacolo più social del momento; con possibilità di vedere e rivedere, più velocemente o più lentamente, discutere, condividere, rovistare negli archivi, approfondire notizie e commenti, dove e quando vuoi. Costo stellare, ma una Big Tech potrebbe investire proficuamente. Addio editori televisivi e audience generaliste. Pronte audience profilate, alle quali abbinare pubblicità mirata e raccolta di ricavi probabilmente gigante, con un indotto sul traffico web al quale probabilmente farebbero fatica a reggere le bande di telecomunicazione. Se il calcio tiene l’appeal corrente, l’ipotesi è in arrivo. Si preparano test sui Campionati nazionali.
122 – BIG TECH NAZIONI SOVRANE
I ricavi di ognuna delle grandi società tecnologiche superano largamente il PIL di una Nazione di medie dimensioni. Gli utili e il contenzioso fiscale cresce col fatturato. E se si comprassero una Nazione, magari collocata su un’isoletta dell’oceano? Non come sede fiscale o come complice di un governo di facciata, ma come base sovrana per fare economia in proprio. Indipendenza politica, un seggio all’ONU, ambasciatori commerciali e servizi in vari Paesi, satelliti di proprietà, un contingente equipaggiato per interventi e missioni (di cultura e di pace). Molta tecnologia, creatività e poca burocrazia, immigrazione controllata, sostenibilità autonoma, telematica planetaria. I governi delle Superpotenze e gli Antitrust del mondo si opporrebbero, ma se la liberalizzazione globale vincesse sugli Stati corporativi? Certo è che il mondo industriale oggi è più efficiente delle organizzazioni statali, la cui autorevolezza è in crisi (con o senza democrazia) e il cui potere si regge spesso su polizia e esercito.
123 – INFLUENCERS E POI?

Con tutto il rispetto che meritano alcuni, ci sono più followers di quacquaracquà sul web che consensi di voto ai politici. Al punto che un capo di governo chiede aiuto per le campagne sanitarie. E il servizio pubblico della Rai? E’ impegnato nel pluralismo e il risultato è che le critiche al Governo sono più evidenti dei supporti. E se gli opinionisti populisti prendessero campo per sostituire i politici? E’ già successo nel 1987 (con una pornostar), più recentemente con il movimento attivato da un comico. Si diceva che per formare l’opinione pubblica ci volessero conclamate doti di larga e profonda cultura, comprensione dei fenomeni, integrità, equilibrio, capacità di mediazione, senso di responsabilità, senso della comunità e dello stato, impegno contro le ingiustizie. Stando alle classifiche degli youtubers, la realtà è un po’ diversa. Sembra che i cittadini consumatori siano in preda a una specie di compulsiva sindrome di Stoccolma con i messaggi ‘social’ e che il mondo che sta dietro a internet, avviata l’alluvione, non sia più in grado di (né voglia) fermarla. Così il futuro sarà di ‘like’ e di fantascienza.

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 22 ottobre 2020
Babele mediatica sulla pandemia: informazioni contraddittorie sul ‘peso’ del virus, sulle terapie, sui comportamenti di protezione, sui dispositivi di monitoraggio, sulle normative governative e locali. C’è un rischio ma non si riesce a misurare, neanche a forbice. Ci sono provvedimenti operativi complicati da leggere e da interpretare. Il problema è che nelle contestazioni burocratiche si perdono gli obiettivi comuni e si discute più di assistenzialismo che di investimenti. Certamente tutte le imprese che hanno a che fare col turismo e la ricreazione sono in difficoltà. Sono settori nei quali il futuro sarà virtuale? Intanto aumentano i lavori da remoto (speriamo siano veramente smart) e la digitalizzazione, virtuale o no, fa crescere i valori economici di certe imprese. Che almeno loro paghino giustamente le tasse!
118 – MEDIOBANCA E BIG TECH
Non si può fare a meno di considerare le imprese anche dal punto di vista etico-normativo. Mediobanca ha pubblicato un’analisi sulla ‘Resilienza dei giganti del WebSoft alla pandemia’ nel periodo 2015-2020. Emerge che circa la metà dell’utile ante imposte dei giganti del WebSoft è tassato in Paesi a fiscalità agevolata, con conseguente risparmio fiscale cumulato nel 2015-2019 di oltre 46 miliardi di euro; si distinguono Microsoft, Alphabet e Facebook per aver risparmiato rispettivamente €14,2 mld, €11,6 mld e €7,5 mld nel 2015-2019. Il confronto dei ricavi del 1° semestre 2020vs2019 promuove in primis Nintendo (+71,5%), Amazon (+33,5%), Salesforce (+29,5%), Alibaba (+28,6%), JD.com (+28%) e Tencent (+27,9%). L’aggregato 2019 delle filiali italiane ha un fatturato di oltre 3,3 miliardi di euro; occupa oltre 11.000 persone.  Nel 2019 le filiali italiane dei giganti del WebSoft hanno versato al fisco italiano circa 70 milioni di euro, per un tax rate effettivo del 32,1%. Un’analisi da approfondire criticamente.
https://www.mbres.it/sites/default/files/resources/rs_WebSoft2020_presentazione.pdf
119 – DIGITAL NEPHOLOGY
Le aziende vedono sempre più il cloud come un motore di trasformazione digitale e una tecnologia che migliora la continuità aziendale particolarmente in questa fase di passaggio a lavoro remoto e a videoconferenze. Intelligenza artificiale, analisi, internet delle cose e edge computing (architetture con potenza di elaborazione decentralizzata) saranno i fattori di differenziazione per i principali fornitori di servizi cloud e multi-cloud. Le più importanti società del settore offrono servizi molto differenziati per raggiungere quote di mercato ancora libero: Amazon Web Services, Microsoft Azure, Google Cloud, Alibaba Cloud, IBM, Dell Technologies, Hewlett-Packard Enterprise, VMware, come pure per quelle dei software di servizio (Salesforce, Adobe, Workday, SAP, Oracle), solo per citarne alcune. Un campo di competizione di industria digitale che nel 2019 valeva 233,4 miliardi di dollari (secondo la società di analisi IDC) e che viene stimata in aumento del 34,4% nel 2020.
120 – TOKELAU SUL WEB
A inizio 2020 i siti internet nel mondo erano articolati in circa 360 milioni di domini di primo livello (le lettere dopo il punto nell’indirizzo web). La classifica vede in testa i siti con dominio “.com” (circa 144 milioni); poi procede con i siti cinesi ”.cn” (20 milioni), tedeschi “.de” (16 milioni), “.net” (14 milioni) inizialmente riservati ai provider di servizi. Molto particolare è il dominio “.tk” (20 milioni!), assegnato a Tokelau, tre isole coralline nell’Oceano Pacifico sotto sovranità della Nuova Zelanda, che ha liberalizzato il dominio a condizione che il sito riceva un numero minimo di visitatori mensili; ci sono restrizioni sui contenuti e obiettivo di reindirizzamento; il dominio serve anche per ospitare nomi magari di 4 lettere che sono esauriti su altri domini. Dot.tk è una joint venture del Governo di Tokelau, la società di comunicazione Teletok e la società privata BV Dot TK di Amsterdam. Alcuni fornitori in Usa e Germania avrebbero bloccato il dominio ritenendolo poco raccomandabile o sospetto di ospitare contenuti illegali, ma la sua popolarità è larghissima! E Tokelau è un paradiso.

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 15 ottobre 2020
I numeri non sempre dicono tutto ma almeno danno un’idea delle dimensioni del gioco o del mercato. I ricercatori hanno unità di misura personalizzate secondo la scienza, secondo le opportunità o secondo le finalità. L’analisi aiuta a comprendere i criteri di aggregazione soprattutto utilizzando la diversità dei punti di vista e le qualità che sottostanno ai valori. Ci sono misure che non si discutono (la velocità della luce, per esempio) e misure provvisorie (il distanziamento interpersonale in caso di epidemia). Poi ci sono misure affidate alla cultura economica (l’aliquota fiscale) e ci sono le soglie di fiducia/sfiducia nella democrazia rappresentativa: misure d’opinione. Anche le audience dei mass media e il traffico sui siti dei blogger, se non truccati, non sono sempre sinonimo di reale apprezzamento, ma spesso indicano solo attrazioni emotive di curiosità. Diamo una tara ai vestiti ingombranti. Abbiamo ricercatori e giornalisti intelligenti.
115 – HOTSPOT PER L’INTELLIGENZA
Dove insediare il futuro innovativo? Ambiente positivo, facilità burocratiche, propensione dei cittadini, disponibilità di istruzione, costi ragionevoli: sono i requisiti delle localizzazioni ambite per costituire hub di intelligenza artificiale. L’analista Smriti Srivastava su Analitic Insight segnala Austin in Texas (forza lavoro ben istruita e prestigiosa Università), Shanghai in Cina (24 milioni di abitanti e milioni di aziende basate su tecnologia e interconnessione), Los Angeles in California (una città ‘eccitante’ sia per l’industria dello spettacolo che per il marketing, oltre che un porto commerciale tra i più trafficati del mondo e una grande forza lavoro manifatturiera che incoraggia le aziende tecnologiche basate sui trasporti, sui beni di consumo e sull’elettronica), Zhongguancun in Cina a ridosso di Beijing (ha circa 9.000 aziende hi-tech, tra cui il motore di ricerca cinese Baidu e il gigante dei social media Sina Corp), Singapore (cittadini e governo motivati all’innovazione, consumatori tecnologici avanzati), Danimarca (un Paese all’avanguardia nel know-how digitale, base di start-up innovative, governo attento ai talenti e all’uso responsabile ed etico dell’intelligenza artificiale).
116 – BIG DATA ROAD
Abbiamo big data, ma non il percorso su come dovrebbero essere gestiti. Occorre una normativa sovranazionale che garantisca la sicurezza della privacy dei dati e aiuti le persone a capire quali dati vengono raccolti e come vengono venduti o divulgati. Non si tratta solo di violazioni della sicurezza personale, ma addirittura di frequente furto di identità. Enormi quantità di dati personali provenienti da data base organizzati o semplicemente da social network senza serie protezioni, da smartphone e altri dispositivi di ‘internet delle cose’ possono essere condivisi e trasferiti istantaneamente in tutto il mondo. E’ sempre più difficile per le persone mantenere il controllo delle proprie informazioni personali e tutelare brand e immagini di reputazione reale. Una recensione fasulla è come quella farfalla che forse batteva le ali in Brasile e che ha generato un uragano vero in Texas. Con le telecomunicazioni di oggi le strade son senza confini.
117 – MERCATI DI E-COMMERCE
Le nuove tendenze nel commercio elettronico, compreso l’uso di tecnologie come l’Internet delle cose, stanno aiutando il settore a crescere a una velocità impressionante. Secondo Business.com la Cina, con il gruppo Alibaba, è l’attuale più grande mercato di e-commerce, con circa 672 miliardi di dollari di vendite online all’anno (tasso di crescita: 35%). Gli Stati Uniti (vendite online annuali: 340 miliardi di dollari) sono il secondo mercato, protagonisti i giganti Amazon e eBay. Nel Regno Unito (99 miliardi di dollari) i più grandi siti web di e-commerce sono Amazon UK, Argos e Play.com. In Giappone (79 miliardi di dollari) Rakuten è la piattaforma leader. In Germania (73 miliardi di dollari) ci sono eBay e Otto, il rivenditore online locale tedesco. In Francia (43 miliardi di dollari) i marchi locali Odigeo e Cdiscount sono riusciti a mantenere un buon vantaggio. I più grandi nomi di e-commerce nella Corea del Sud (37 miliardi di dollari) includono Gmarket e Coupang. Il mercato russo (20 miliardi di dollari) è ancora in una fase nascente: Ulmart, Citilink e Ozon sono i maggiori rivenditori online del paese. In Brasile (19 miliardi di dollari) i player locali, MercadoLibre e B2W, aprono la strada dell’e-commerce.

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 8 ottobre 2020
I media hanno bisogno di leader d’opinione. In questa nostra società globale sono pochi i leader intellettuali ecumenici. Per lo più ci sono propagandisti di regime, pennivendoli di cultura settoriale, imbonitori di politica locale, qualche volonteroso utopista. Succede così perché il potere economico e l’autoreferenza dei politici di governo emarginano gli argomenti che possono mettere in difficoltà la loro supremazia. Le istituzioni delle Nazioni Unite, meritevoli nel loro impegno di promuovere cause comuni, sono anch’esse vincolate ai compromessi con i governi; non possono contrastare di petto i loro stakeholders. Ma il Papa Bergoglio riesce ad alzare la voce, a mio avviso non tanto per risolvere questioni soprannaturali esplorando le virtù teologali, ma per richiamare all’attenzione di tutti i valori civili del nostro antropocene. L’enciclica ‘Fratelli tutti’ è una lezione magistrale, leggetevi intanto il Capitolo Primo.
112 – CONTRO L’INQUINAMENTO MEDIATICO
Il mondo è sempre più connesso, eppure l’aumento di contenuti online pericolosi, ‘bullisti’, che ispirano odio e disinformazione, non rispettosi della privacy, non rispettosi dei minori, non disciplinati e falsi rischia di minacciare la comunità globale. La Global Alliance for Responsible Media, un’iniziativa intersettoriale fondata e guidata dalla World Federation of Advertisers (WFA), sta collaborando con editori e piattaforme per affrontare ambienti e argomenti mediatici dannosi e fuorvianti e per fornire sicurezza e protezione dei marchi. I grandi inserzionisti hanno un ruolo fondamentale da svolgere nel guidare un cambiamento positivo e hanno concordato di adottare un quadro comune per la definizione di contenuti inappropriati per la pubblicità. https://wfanet.org/knowledge/item/2020/09/23/WFA-and-platforms-make-major-progress-to-address-harmful-content.
113 – THE PRIVACY ERA
Stanno emergendo un nuovo ecosistema di dati, un nuovo scambio di valore per i consumatori, un nuovo insieme di regole per i marchi e un riposizionamento dell’identità digitale come fosse un corpo fisico. Per comprendere l’atteggiamento dei consumatori nei confronti della privacy e della sicurezza dei dati, Wunderman Thompson Data ha condotto recentemente negli USA un sondaggio dal quale emerge che la sicurezza dei dati è una delle principali preoccupazioni. Il 58% degli americani è preoccupato per la sicurezza delle informazioni personali, rispetto al 52% preoccupato per l’attuale leadership politica nazionale, il 51% per la violenza armata, il 47% per l’attuale costo della vita e il 45% per la qualità dell’istruzione. L’89% degli americani intervistati pensa che il modo in cui le aziende acquisiscono e utilizzano i dati sembra ‘subdolo’. Solo il 38% ritiene di avere il pieno controllo delle proprie informazioni e dati personali. https://intelligence.wundermanthompson.com/trend-reports/the-privacy-era/.
114 – AGENZIE DIGITALI STRATEGICHE
Le agenzie digitali sono imprese che offrono servizi nell’area web e tecnologie collegate, implementando le strategie di marketing/comunicazione/vendita. Le Aziende della Comunicazione Unite (UNA) e Prometeia, in partnership con Google e supportate da Confindustria Intellect, hanno stimato in Italia per queste aziende oltre 156.000 addetti e un fatturato oltre 21 miliardi di euro. L’offerta è molto articolata per servizi di marketing e comunicazione, rafforzamento dei brand, innovazione e incremento della competitività, sviluppo di siti web (71%), gestione dei social (51%), sviluppo dell’e-commerce (46%). Rilevante per il Made in Italy è la facoltà di sostenere la presenza internazionale delle imprese favorendo una elevata qualità e opportunità di esportazione. https://www.prometeia.it/news/ruolo-agenzie-digitali-economia-italiana.

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 1° ottobre 2020
Il settore della comunicazione segue le turbolenze della vita sociale e dell’economia. La necessità di sicurezza sul lavoro per le persone incoraggia il lavoro da remoto e può stimolare la ricerca per macchine industriali automatiche. Cresce l’industria 4.0, nella quale i computer, l’intelligenza artificiale, i robot e i piloti automatici migliorano l’’efficienza e riducono i rischi. Intanto si discute se i big tecnologici con i loro algoritmi monopolizzino gli archivi e la cultura, profilino le privacies senza prendersi responsabilità etiche e legali. Anche le macchine che misurano le emozioni degli umani sono a rischio etico. Non ci sono macchine eticamente autosufficienti, con responsabilità giuridica. Le macchine hanno sempre un organizzatore umano alle spalle. E le macchine sono uno strumento fondamentale della nostra civiltà; gestiamole per uno sviluppo comune sostenibile.
109 – ROBOT, COBOT, MOBOT
Macchine, macchine più o meno automatiche. Leonardo da Vinci costruì un automa, primitivo, già nel 1480. Oggi la robotica nel mondo fattura circa 50 miliardi di dollari; il futuro è roseo, ma il presente è grigio. La pandemia ha rallentato l’economia dei settori dell’auto, dell’elettronica e della metallurgia, dove i robot sono più utilizzati; tuttavia il distanziamento sociale ha richiesto creatività per le macchine, quindi le prospettive potrebbero essere molto interessanti non solo per i robot industriali ma anche per altre tipologie. I robot industriali sono strutture perlopiù stazionarie, sono autonomi, ma stanno ‘in gabbia’ in fabbrica o in catena di montaggio. I cobot sono robot collaborativi, che condividono il lavoro con le persone con grande flessibilità operativa, si muovono agli ordini di sistemi avanzati e sono riprogrammabili, sono utili per spostare pesi o assemblare parti di prodotto; in genere i cobot sono antropomorfi, nel senso che sono dotati di bracci flessibili, sensori e telecamere; spesso apprendono sul campo, memorizzando e replicando i movimenti e le operazioni che vengono mostrate dall’operatore umano. I mobot sono robot mobili, come i carrelli automatici della spesa o per la movimentazione nei magazzini; possono avere aspetto androide per svolgere particolari mansioni; sono impiegati nella logistica o sono veicoli da ricognizione per operazioni da remoto (magari sulla Luna).
110 – DENSITA’ ROBOTICA
Secondo la International Federation of Robotics, nel 2019 erano 2,7 milioni i robot industriali operativi nelle industrie, prevalentemente nel settore dell’automobile e dell’elettronica. Il rapporto tra robot e addetti dell’industria manifatturiera mette in evidenza nel 2019 il primato della Corea del Sud, che dispone di 855 robot industriali su 10.000 addetti ‘umani’ (nel 2017 ne aveva 710). Giappone e Germania sono cresciuti più lentamente: nel 2019 il primo conta 364 robot su 10.000 addetti, la seconda 346. A seguire la Svezia (277 su 10.000), gli Stati Uniti d’America (228 su 10.000), Italia (212 su 10.000), Spagna (191 su 10.000), Francia (177 su 10.000), Canada (165 su 10.000). La Cina è in fase di grande espansione, ma per il momento ha solo 187 robot per 10.000 addetti (nel 2017 ne aveva 97). In totale la Cina dispone di 783.000 unità di robot industriali, gli USA 293.200, l’Italia 74.400. Il censimento, viste le tecnologie in accelerazione, è in fermento.
111 – SVILUPPO E RICERCHE
Qualche giorno fa l’ISTAT ha comunicato i dati relativi agli investimenti in ricerca e sviluppo (R&S) in Italia nel 2018. La spesa complessiva di imprese, istituzioni pubbliche, istituzioni private non profit e università è stata di 25,2 miliardi di euro, con un’incidenza sul PIL dell’1,43%. Le imprese contribuiscono per la maggior parte della spesa: 13,7 miliardi di euro, che rappresentano il 54,5% dei finanziamenti complessivi; con 8,2 miliardi seguono le istituzioni pubbliche (32,8%), poi i finanziatori stranieri (circa 2,7 miliardi, il 10,5% della spesa). Il 2019 è stato ancora un anno di crescita (i dati preliminari segnalano un aumento della spesa, con le imprese che hanno investito l’1,9% in più), ma le previsioni per il 2020 indicano un brusco calo. Le imprese stanno spendendo il 4,7% in meno rispetto al 2019. Anche questo è conseguenza della crisi generale provocata dalla pandemia. Ma l’industria 4.0 non può fare a meno degli investimenti in ricerca. Deve crescere.

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 24 settembre 2020
I talkshow fanno scienza sociale o spettacolo? Parole e numeri sono la materia prima. Le interpretazioni sono la materia sottile. E’ difficile districarsi tra le motivazioni che danno luogo alle divergenze. Pesano i pregiudizi, le opinioni di parte, la superficialità di comprensione, l’emotività degli interpreti. Purtroppo dai social network si è diffuso il ricorso a slogan del ventre anziché ai ragionamenti di testa, l’insulto all’avversario anziché la dialettica. Tuttavia, quando le argomentazioni hanno un fascino letterario e le schermaglie retoriche danno segni di fantasia culturale, allora parole e numeri, oltre che aiutare l’opinione pubblica, sono anche divertenti e portano ascolti. Inoltre, grazie al distanziamento imposto dalla pandemia, abbiamo anche lasciato a casa il pubblico che applaudiva a comando per parole e numeri vuoti.
106 – I PROBLEMI DI GUTENBERG
Una volta il tipografo doveva provvedere un certo numero di caratteri per ogni lettera dell’alfabeto e tenere aggiornato un magazzino, anzi: tanti cassetti. (Chi se li ricorda?). Con la rivoluzione digitale anche i caratteri mobili son finiti al museo, ma qualche statistica serve ancora per aiutarci a decrittare gli indovinelli linguistici. La frequenza dell’uso delle lettere nella lingua italiana dà il primato alle vocali: E, A, I hanno ciascuna una frequenza superiore all’11%, mentre la O è quotata appena sotto il 10%. Se aggiungiamo la consonante N, possiamo dire che il 51% dei testi è scritto con solo 5 lettere. In inglese il 51% si raggiunge con 4 vocali e 2 consonanti: E fa il 13%; A, O, I fanno ciascuna tra il 7 e l’8%; la consonante T fa poco più del 9%. Con N, S, H, R gli inglesi raggiungono il 70% delle presenze. Sotto l’1% in italiano: F, B, Q, Z. Sotto l’1% in inglese: J, K, Q, V, X, Z.  Se volete un panorama più largo: https://en.wikipedia.org/wiki/Letter_frequency.
107 – IL PALLONE DELLA SUPERBIA
“E da tal forza spinto assai s’inalza // verso del cielo, ed il fermarsi è vano, // finché alla terra alfin torna repente // precipitevolissimevolmente.” Così scrisse nel 1617 un frate, tale Francesco Moneti, che nell’endecasillabo coniò la parola italiana più lunga presente nei vocabolari. In realtà le parole più lunghe si trovano per descrivere certi composti chimici oppure nelle celie letterarie. Un primato spetta ad Aristofane, arguto commediografo greco, che nella commedia ‘Le donne in assemblea’, nel 391 a.C., scrive di un piatto composto da tutti i tipi di leccornie, pesce, carne, pollame e salse varie: λοπαδο­τεμαχο­σελαχο­γαλεο­κρανιο­λειψανο­δριμ­υπο­τριμματο­σιλφιο­καραβο­μελιτο­κατακεχυ­μενο­κιχλ­επι­κοσσυφο­φαττο­περιστερ­αλεκτρυον­οπτο­κεφαλλιο­κιγκλο­πελειο­λαγῳο­σιραιο­βαφη­τραγανο­πτερύγων. (171 lettere). Buon appetito!
108 – ALTERNATIVE DIGITALI
Qual è l’unità di misura dell’informazione? E’ il ‘bit’. Il bit è la cifra che può essere 1 o 0 (ovvero: luce accesa o luce spenta) e che fornisce l’informazione di base. Un bit vuol dire poco, ma la serie di bit costruisce parole, concetti, aggettivi, giudizi. In questa successione ogni gradino fornisce un’alternativa, esponenzialmente crescente. Un bit dà due alternative, due bit ne danno quattro, tre bit ne danno otto, e così via. Il Byte è formato da 8 bit e quindi può avere 256 alternative. Questo testo pesa circa 8 KByte quindi può avere un numero di alternative corrispondente a 2 con esponente 64.000. A che serve la cultura? A costruire nei nostri cervelli algoritmi per indirizzare alternative funzionali ad essere capite ed efficaci per la vita. Se non siete d’accordo, potete scegliere un’altra alternativa.

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 17 settembre 2020
L’opinione pubblica non è mai una sola. La situazione culturale e tecnologica degli individui, più ancora del censo e della morale, oggi influisce sui gusti e sulle tendenze. Con una forte esposizione da parte di tutti ai media e ai social, ovvero allo spettacolo e alla soggettività, quelli che Bacone additava come ‘idola’ della conoscenza sembra abbiano il sopravvento sulla ragione. E comunque, a ragione o a torto, è evidente che le opinioni della società civile non sono quasi mai a favore di governo. La gestione del potere, politico o economico, è così ricca di contraddizioni che molti naturalmente levano una voce di dissenso e partecipano alla vita sociale convergendo sulle contraddizioni. L’allargamento ‘democratico’ compiuto dai social media, dove purtroppo le verità possono essere parziali e le notizie possono essere manipolate, ha una parte importante nella frammentazione e nella stabilizzazione delle opinioni.
103 – GIUSTIZIA PERCEPITA
L’Unione Europea, nel gennaio 2020, ha fatto intervistare un campione di oltre 26.000 individui, appartenenti a vari gruppi sociali e demografici, in 28 Paesi europei. Obiettivo: esplorare quali sono le percezioni dell’autorevolezza e dell’indipendenza delle corti giudiziarie. Il 56% di tutti gli intervistati ha giudicato “buono” il proprio sistema giudiziario, il 12% ha affermato che è “molto buono” ma il 33% lo ha giudicato “negativo” e addirittura l’11% ha affermato che è “pessimo”. L’opinione varia notevolmente da uno Stato all’altro. In 17 Paesi, la maggioranza giudica buono il sistema giudiziario in termini di indipendenza di tribunali e giudici, in particolare gli intervistati in Danimarca e Austria (86%), Finlandia (84%) e Svezia (81%). All’opposto: solo il 24% in Croazia, il 26% in Slovacchia e il 31% in Italia giudicano buona l’indipendenza dei propri tribunali e giudici. Un’indagine da approfondire, con gli sviluppi storici e le argomentazioni addotte dagli intervistati.
https://ec.europa.eu/commfrontoffice/publicopinion/index.cfm/Survey/getSurveyDetail/instruments/flash/surveyKy/2258
104 – PIATTAFORME E PLURALISMO
Ci sarà abbastanza libertà, visto che le grandi piattaforme on line stanno sostituendo il pluralismo dei servizi? La questione sembra politica, ma di fatto è prevalentemente economica. Le piattaforme hanno aiutato gli editori a raggiungere un pubblico mirato e più numeroso, hanno avviato nuove tecnologie e modelli di business, ma, con un’attività di semplice intermediazione, si sono accaparrate un flusso di ricavi straordinario, soprattutto dal punto di vista pubblicitario, a scapito degli altri attori sul mercato e a rischio di offerta di beni e servizi ‘illegali’. Oggi è diventato molto più difficile sviluppare imprese autosufficienti e sostenibili nel settore dell’informazione, e si riduce anche la capacità del mercato di sostenere più aziende e quindi maggiore pluralità dei media. Sono questi gli argomenti discussi dalle Commissioni del Parlamento Europeo in vista della Normativa sui Servizi Digitali (DSA).
105 – ANDIAMO A SCUOLA?
In questi giorni andranno a scuola 8,3 milioni di studenti. Il Ministero dell’Istruzione conferma 7.507.484 negli istituti statali (lo scorso anno erano 7.599.259) e circa 860 mila nelle scuole paritarie. Le sedi scolastiche pubbliche sono poco più di 40mila e le classi sono 369.048. Alla Scuola dell’infanzia (Asili) sono iscritti in 876.232, alla Primaria (Elementari) 2.384.026, alla Secondaria di primo grado (Medie) 1.612.116, alla Secondaria di secondo grado 2.635.110 (di cui 1.327.443 nei Licei, 1.307.667 negli Istituti tecnici e professionali). Insegnanti: non ancora contati bene. Il censimento dei banchi (vecchi e nuovi, singoli o duplex, con rotelle o senza) e degli strumenti didattici adeguati (lavagne, computer, quaderni?), nonché delle location (aule, corridoi, cortili, palestre, sale cinema, biblioteche, container?) è ancora in corso. Speriamo che non piova troppo.

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 10 settembre 2020
Siamo a 100! Queste pillole non riescono ovviamente ad approfondire la complessità dei fenomeni e le problematiche delle applicazioni tecnologiche. Mi auguro che servano da richiamo come titoli di argomenti da sviluppare, nel ventaglio crescente delle ricerche e delle innovazioni nel campo delle discipline sociali, in particolare quelle dedicate alla comunicazione. I trend culturali segnalano trasformazioni irreversibili come l’entropia termodinamica. I mass media sono circondati da una frammentazione delle opinioni che mettono in discussione non solo la verità e la falsità degli assunti, ma anche la loro estensione, la probabilità, l’utilità, la priorità, la compatibilità, la realizzabilità e (in senso politico) la loro finalizzazione. Insomma: di tante informazioni, in quest’epoca digitale, occorre farne buon uso.
100 – THOT PER TUTTI
Secondo gli antichi Egizi fu il dio Thot a inventare la scrittura, qualche migliaio di anni fa. Fu un balzo culturale importante per la civiltà umana. I geroglifici egiziani oggi identificati sono circa 7000 e comprendono elementi ideografici, sillabici e alfabetici. Jean-François Champollion, nel 1822, riuscì a decodificare gran parte dei significati. Una scrittura magica, quasi segreta, riservata a pochi archeologi? No, ancora una volta ci ha pensato Google che, con la collaborazione di vari Istituti, ha inventato Fabricius, il traduttore automatico dei geroglifici. Fabricius identifica circa 800 immagini e utilizza il machine learning per allenare il traduttore a capire di che cosa trattano le epigrafi. Sulla piattaforma Google è anche disponibile un corso di apprendimento interattivo. https://artsexperiments.withgoogle.com/fabricius/en
101 – DEEP LEARNING E BIOINFORMATICA
Computer e robot possono imparare dall’esperienza a compiere azioni in modo naturale come gli esseri umani. Ci sono metodi matematico-computazionali con i quali le macchine possono apprendere informazioni direttamente dai dati, utilizzando particolari algoritmi. L’apprendimento è flessibile: anche i metodi si adattano alle informazioni disponibili. Ma la semplice organizzazione dei dati non è sufficiente per creare un’intelligenza artificiale. Si può approfondire il learning usando reti neurali artificiali, a similitudine di quelle biologiche, formando diversi livelli di azione con una gerarchia di concetti. Le diagnosi mediche sembrano essere tra le applicazioni più utili. Le terapie sono interventi di probabilità statistica e, in uno stato di diritto, ci vuole un responsabile umano. Le macchine non hanno un ‘senso di colpa’.
102 – PRESSING SULL’INGEGNO
Gli italiani che quest’anno sono stati in vacanza hanno scelto di farla breve, poco costosa e in Italia. L’Istat ha stimato in 21 milioni di individui quelli che hanno fatto almeno un giorno fuori casa in agosto (11% in meno rispetto al 2019). A giugno il meno valeva il 54% e a luglio il 23%). Stranieri ne sono arrivati pochi (8 milioni in meno). Nonostante il turismo patriottico e le frenetiche movide di cui han parlato i media, si è persa la socializzazione internazionale e il nostro Paese ha mancato un incasso di circa 12 miliardi di euro nel settore turismo: irrecuperabili e con conseguenze pesanti per l’economia di imprenditori e lavoratori del settore. La crisi di tutta la filiera del turismo, dagli alberghi ai ristoranti, dalle agenzie di viaggio ai trasporti, e le incognite del futuro impatto pandemico suggeriscono agli esperti di marketing di inventare nuove soluzioni e diversificazioni economiche. I fondi di recovery sono una ‘una tantum’ lontana.

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 3 settembre 2020
I media stanno affrontando il problema della democrazia. Tutti, o quasi, sono d’accordo sul valore di questo concetto per gestire la società, tuttavia alcuni pretendono di essere i soli ad interpretarla efficacemente. Chi sono? I personaggi delle caste al potere in primis, i demagoghi in secundis. Mentre gli uni e gli altri gridano a voce alta, i difetti organizzativi della società compromettono l’affidabilità degli amministratori e la fiducia dei governati. Si ricorre ai tamponi sulle dighe o ai recovery fund, ma intanto la democrazia degenera. Non è la tecnologia in sé a costituire un pericolo, ma i pensieri arroganti di chi la gestisce. L’arroganza, ad esempio, si esprime spacciando per veri e giusti solo gli algoritmi di comodo o di comportamento più frequente. Il behaviorismo sta schiacciando la democrazia? L’uso improprio dei big data sta generando quel mostro della datacrazia? ‘Timeo Danaos, et dona ferentes’.
097 – QUANTO CORRE IL 5G?
Per quanto immatura e non ancora globale, la tecnologia di comunicazione 5G è disponibile in alcuni Paesi a velocità molto diverse. Secondo Open Signal, che ha raccolto dati tra il 16 maggio e il 14 agosto, trascurando i picchi di velocità, in Arabia Saudita la velocità di download media del 5G è di 414,2 Mbps (Megabit per secondo), 14 volte più veloce della sua rete 4G; in Corea del Sud la velocità di download media è di 312,7 Mbps, 5 volte più veloce della sua rete 4G. In Australia il 5G corre a più di 200 Mbps, in Canada, Svizzera e Regno Unito siamo intorno a 150 Mbps, In Germania a 100, negli USA la media è solo 50, ma con una copertura molto estesa. In Italia, secondo i dati dichiarati a maggio 2020 dagli operatori, siamo a 30 Mbps per due terzi della popolazione e a 100 Mbps per il 20,3%. Solo il 10% degli utenti italiani dispone di una velocità superiore a 500 Mbps. Speriamo siano dati reali perché il mio banale computer scarica il telegiornale Rai a 2,5 Mbps!
098 – CAMBIO DI ABITUDINI
Wunderman Thompson aveva pubblicato a gennaio 2020 il Rapporto “The Future 100”, raccogliendo gli elementi di comportamento e di innovazione economica e culturale in atto. Dopo la pandemia del Covid-19 ha voluto aggiornare i trend adeguandosi alle nuove abitudini dei cittadini consumatori. Le novità, in sintesi: tecnologie virtuali per soddisfare le esigenze di esplorazione e turismo; riorganizzazione delle imprese secondo criteri di responsabilità sociale; nuovo sistema dei valori per i brand, le holding e i personaggi pubblici; sviluppo intensivo di ogni tecnologia protettiva; resilienza nel sistema alimentare, privilegiando acquisti a km.0. Gioverà anche per uno sviluppo globale sostenibile che tenga conto, tra l’altro, dei cambiamenti climatici e delle disuguaglianze sociali. (https://intelligence.wundermanthompson.com/)
099 – TUTTI PAZZI PER TIKTOK
A tutto campo la sfida tra Donald Trump e Xi Jingping per la proprietà e la diffusione di Tik Tok, il noto social network cinese, molto popolare anche negli Stati Uniti, dove 6 adolescenti su 10 lo utilizzano. La classifica di primavera negli USA, stilata da Piper Sandler, vede in testa la piattaforma di Instagram (proprietà di Facebook) con l’85% di utilizzatori almeno una volta al mese, poi Snapchat con l’82%. Segue Tik Tok con il 62%, quindi Twitter 41%, Facebook 34%, Pinterest 27%, Discord 14% e Reddit 12%. Queste sono solo le percentuali che riguardano gli adolescenti, ma Tik Tok raggiunge in tutto il mondo un totale di 1 miliardo di utenti, in 150 Paesi e 75 lingue diverse. Gli utenti di Tik Tok trascorrono una media di 52 minuti al giorno sulla piattaforma. L’utente mediamente apre l’app TikTok 8 volte al giorno e l’83% degli utenti di TikTok ha pubblicato un proprio video. Tutti pazzi? No, il mondo sta cambiando, speriamo di usare bene la tecnologia.

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 30 luglio 2020
Anche i ricchi piangono. C’è un’emergenza economica in tutto il mondo, sostenuta dalle restrizioni industriali e commerciali dovute alla pandemia oltre che dalle situazioni di crisi del lavoro, povertà e carenza di risorse. Le lacrime di alcuni ricchi che piangono sono però come quelle dei coccodrilli: in molti casi hanno stressato l’ambiente, prosciugato risorse, evaso le tasse e poi? La responsabilità è dei governi: se non ci sono leggi adeguate, o se non vengono applicate, non solo gli imprenditori ma anche i semplici cittadini ne approfittano, perché sono purtroppo in gran parte privi di moralità. Le multinazionali, cresciute straordinariamente con una tecnologia avanzatissima, trovano regolarmente escamotages (pardon: profit shifting) per ridurre le spese fiscali, scegliendo le sedi con i governi più compiacenti. Che fa l’Europa? Purtroppo non c’è una governance europea autorevole sulle tasse. E il commercio elettronico è praticamente senza confini.
094 – E-COMMERCE INDISPENSABILE
Il Focus del Rapporto di luglio 2020 dell’Osservatorio Compass/Mediobanca è dedicato all’e-commerce. E’ evidente che durante il lockdown il settore sia cresciuto. Lo shopping on-line è diventato una necessità. La stima è di 2,5 milioni di nuovi utenti. Prediletti i consumi di articoli di arredamento, abbigliamento, calzature e accessori, poi cibi e bevande, prodotti per animali domestici, libri e riviste, prodotti di bricolage e manutenzione della casa. La propensione è quella di continuare con questa modalità di acquisto. Il 63% degli intervistati ritiene che internet sia diventato indispensabile per fare compere, ma non solo; per il 60% è ormai diventato fondamentale per lavorare o studiare, tanto che il 38% degli intervistati sente anche la necessità di riorganizzare la propria casa per ricavare uno spazio adatto per lavorare comodamente in smart working. https://www.compass.it/osservatorio-compass-e-commerce.html
095 – ANTENATI
Solo i lettori anziani si ricorderanno di Postal Market. Fondata nel 1959 da Anna Bonomi Bolchini, ‘la signora milanese della finanza’. Vendite per corrispondenza su catalogo. Testimonial di fascino come le gemelle Kessler. Fatturato fino a 600 miliardi di lire e 45.000 spedizioni al giorno. Traversie commerciali, passaggi di proprietà, mercato instabile, operazioni finanziarie. Crisi, arrivo dell’e-commerce. Fallimento. Anche la sua concorrente, Vestro, non resse sul mercato. Peccato, l’idea era buona. Adesso il marchio Postalmarket è stato rilevato dall’imprenditore friulano Stefano Bortolussi, che si prepara a rilanciarlo con l’obiettivo di conquistare una leadership italiana nel settore: previsione di fatturato tra 500 e 1.000 milioni (di euro), nei prossimi cinque anni. Ovviamente sarà una versione digitale, da gestire on-line. Punterà sul Made in Italy.
096 – HODIE UBICUMQUE
Amazon di Seattle: internet company fondata nel 1994 da Jeff Bezos come libreria on-line. Adesso vende di tutto e in tutto il mondo, dai prodotti elettronici all’abbigliamento, con centri di smistamento e diretta consegna al domicilio. Con varie acquisizioni ha creato una serie di società sussidiarie e diversificato l’attività in molti settori, compreso la produzione cinematografica. E-commerce e tecnologie avanzate: cloud computing, streaming digitale e intelligenza artificiale. I computer registrano la posizione delle merci e tracciano le rotte di consegna; i dipendenti hanno devices portatili che comunicano con il computer centrale e monitorano le situazioni. I magazzini sono totalmente o parzialmente automatizzati con sistemi costruiti da Amazon Robotics. Fatturato: circa 280 miliardi di dollari. Dipendenti: circa 840.000. Il sito conta 130 milioni di clienti al mese. Dati probabilmente parziali e in crescita.

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 24 luglio 2020
Non c’è dubbio che le macchine possano avere più memoria di un umano. I computer hanno sfidato l’uomo a scacchi, al gioco orientale del Go, agli indovinelli di Noughts and Crosses. Nei casi più interessanti i percorsi di gioco non sono stati ispirati dalle regole classiche di un esperto, ma al computer (superveloce) sono state fatte fare esperienze ‘in lungo e in largo’, senza fornire informazioni preliminari sulle strategie. L’esperienza di milioni di prove e di percorsi ha permesso alle macchine di vincere le sfide tecniche. Qualcuno pensa che le macchine potrebbero aiutarci anche per valutare le risorse umane. Dovremo affidarci alle macchine per dare i voti? Forse il computer può sceglierci un efficiente collaboratore o considerare un condottiero ideale, per via di meritocrazia. Ma il coefficiente di intelligenza non si po’ stabilire solo con i quiz o i profili digitali. Le sfide emotive, le passioni per intenderci, il sorriso o una smorfia, il fascino, il patrimonio etico, il giudizio di una persona, ancorché romanticismi, restano prerogative umane e ce ne teniamo il piacere.
091 – CYBERUTOPISMO CON GIUDIZIO
L’informazione attraversa quest’epoca storica con poca trasparenza e molte mistificazioni. L’interessante saggio di Michele Di Salvo, editorialista del settore della comunicazione, affronta i concetti di obiettività, imparzialità, neutralità, verità, che dovrebbero costituire i valori dei media e che sono talora trascurati nella spettacolarizzazione delle notizie che ne viene fatta. Le nuove modalità di socializzazione spesso confondono le informazioni con le opinioni e anche la comprensione della politica può essere alterata. Sul web le semplificazioni del cyberutopismo possono indurre scelte senza una riflessione accurata. Da leggere per esteso al seguente indirizzo: https://www.researchgate.net/publication/340279807_I_massmedia_e_la_simulazione_della_trasparenza_nella_comunicazione_politica
092 – IA AL VOLANTE
Guidare è per molti cittadini privati un piacere: dà autorevolezza, stimola l’attenzione e l’autostima. Ma l’IA (intelligenza artificiale) aiuterà in futuro a gestire la circolazione senza conducenti. Le case automobilistiche sono già al lavoro. Memorie e sensori analizzeranno quasi istantaneamente (potenza del 5G!) le variabili, sceglieranno le migliori opportunità. Non ci sarà il pericolo di guidatori ubriachi o assonnati o ipovedenti, né distratti dal telefonino, né temerari, né titubanti. Auto intelligenti? Solo nella misura in cui le avremo addestrate e nella misura in cui l’ambiente offrirà infrastrutture standard omogenee e stabili. Come dire: andrà bene se ci sono binari, linee guida impeccabili, segnaletica aggiornata, pedoni e monopattini rispettosi. Quindi ci vorrà ancora molto, molto, tempo. Per il momento possiamo esercitarci con i treni e le metropolitane e, in caso di errore, il responsabile sarà un Amministratore delegato o un ingegnere informatico?
093 – IA E MARKETING PREDITTIVO
Profilazione accurata, visioni larghe, rischi quasi nulli. Il marketing in qualsiasi settore si avvarrà dell’Intelligenza Artificiale come motore chiave per lo sviluppo economico, per apprendere dati, analizzare risultati, ottimizzare le previsioni. Ma è già una realtà la gestione delle scorte, la definizione dei prezzi e degli sconti, il confronto con la concorrenza, l’assistenza ai clienti, i servizi locali e on-line. Nei servizi l’Intelligenza Artificiale aiuterà sia le imprese che i consumatori nelle interazioni, nei feed-back per una migliore organizzazione dell’offerta e della domanda, nella scelta degli investimenti e dei risparmi, nella gestione dei pagamenti, nella personalizzazione del rapporto tra venditore e acquirenti. Ciò non varrà solo per il mondo economico, ma anche per il mondo della cultura, dell’informazione, dell’intrattenimento, dei servizi sociali e ambientali. Nella gestione intelligente artificiale avrà importanza strategica un quadro etico e giuridico adeguato. Servirà anche per la propaganda politica: sempre utile, a condizione che sia onesta, veritiera e corretta, come la comunicazione commerciale.

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 17 luglio 2020
Spigolature e notizie sono tante, sparpagliate in un caleidoscopio di opinioni ognuna delle quali ha almeno un elemento di singolarità. Tanti altri elementi ‘creativi’ spesso fanno confusione e depistaggi nella conoscenza. Si aggiungono i commenti costruttivi che fan dibattere, fan riflettere, fan cultura, o fan semplicemente memoria o informazione. I numeri, il peso dei protagonisti, l’indotto economico e l’influenza sui costumi quotidiani sono argomenti che rilanciano la discussione, come la palla di neve che diventa valanga (è il caso della pandemia mediatica sul Coronavirus). Certamente sarebbe bene approfondire tutto, sempre di più. Ma sarebbe meglio non trascinare polemiche, non cercare sentieri impraticabili, selezionare le opportunità, identificare priorità, fare scelte politiche tempestive. E’ quanto si aspetta non solo il mondo dell’economia, ma anche il cittadino con poche risorse. Nel mondo del marketing non mancano ottimi professionisti.
088 – REPUTAZIONE CON L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE
True® è un sistema innovativo di analisi semantica e misurazione della reputazione, messo a punto da Sec Newgate con il contributo scientifico di docenti e ricercatori dell’Università Bocconi, Imperial College, Golden for Impact e con quello tecnologico e linguistico di @Expert System. Come dice il Ceo di Sec Newgate, Fiorenzo Tagliabue, True utilizza l’intelligenza artificiale per leggere in profondità l’evoluzione della percezione di un’organizzazione, di un brand o di una persona, presso i suoi diversi interlocutori; analizza in tempo reale tutte le fonti pubbliche (stampa scritta, audio, video, web, social), individuando giudizi, comportamenti ed emozioni e rilevando così gli impatti reputazionali di avvenimenti e conversazioni sulle diverse dimensioni di un’azienda, dai suoi prodotti o servizi alla sostenibilità, a livello internazionale.
089 – LIBRI PER L’EUROPA
La letteratura può essere un veicolo importante per realizzare una cultura europea integrata. E’ uno degli obiettivi della Fiera Internazionale del Libro di Francoforte, la più importante a livello internazionale per lo scambio dei diritti d’autore. Nelle edizioni precedenti i visitatori specializzati (editori, agenti letterari, grandi distributori, personaggi della cultura) che hanno partecipato sono stati oltre 300.000, per oltre 9.000 espositori. Quest’anno, a causa della pandemia sanitaria, si svolgerà dal 14 al 18 ottobre con un’edizione speciale, molto articolata e supportata da iniziative digitali e virtuali. La partecipazione degli editori italiani con un modulo espositivo e una postazione ad uso esclusivo è offerta a titolo gratuito, grazie alle misure straordinarie per l’emergenza Coronavirus adottate dal MAECI e da ICE-Agenzia per supportare l’internazionalizzazione delle aziende italiane.
090 – I NUMERI DELLE RICERCHE
Google offre molti servizi, tra questi ‘Google Trends’: non è un sondaggio, ma un’analisi della frequenza relativa delle ricerche sul web di certe parole chiave. Tramite un campionamento si può esaminare un set di dati rappresentativo delle ricerche eseguite in un certo periodo. Non sono disponibili valori assoluti, né ovviamente l’identificazione dei navigatori, ma la loro provenienza sì. Un picco non indica che un certo argomento sia in qualche modo più popolare o migliore, ma solo che, per qualche motivo imprecisato, ci sono molti utenti che eseguono una ricerca sull’argomento. Ecco tre esempi per gli ultimi 12 mesi. Chi ha cercato su Google la parola ‘blockchain’? Top della frequenza (=100) gli utenti del Molise, minimo quelli della Basilicata (=33); Lazio fa 88 e Lombardia 68. ‘Idrogeno’: top sono Basilicata (100) e Val d’Aosta (95), minimo Liguria (67); Lazio fa 74 e Lombardia 81. Più affascinante ed emblematico ‘Juventus’: Piemonte 100, Calabria 94, Campania 49 e Lazio 45. Divertitevi con i dettagli per tutte le parole in Italia e nel mondo su https://trends.google.it

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 9 luglio 2020
Il progresso democratico sta eliminando alcune disuguaglianze sociali. Non quelle economiche, non quelle dei poteri al comando, ma almeno alcune di espressione sì. La larghissima diffusione di devices digitali ne è una testimonianza. La facoltà di parola e di giudizio, salvo censure, è estesa a tutti e ognuno è coinvolto singolarmente. Come per i tifosi di calcio ognuno dà consigli all’allenatore della sua squadra (e anche di quella degli avversari), così nella medicina ognuno si sente specialista di rimedi, nella circolazione delle auto ognuno vorrebbe essere ministro dei trasporti, in politica si sente come minimo segretario di partito se non presidente del consiglio. Molti (tanti, troppi) parlano anche di cose che non possono conoscere e sparano opinioni per darsi un tono. E’ un’autocritica che noi giornalisti dovremmo fare più spesso.
085 – CONTROLLO DEL CONTAGIO
Le probabilità di diffusione di un’epidemia sono difficili da studiare. Le autorità sanitarie utilizzano l’indice ‘RT’, che nasce da un calcolo molto articolato dei contagi, dei ricoverati, dei guariti della settimana. Se RT è maggiore di 1, il virus si diffonde; se è minore di 1, si contiene. L’indice ‘RT’ si potrebbe applicare anche ai social network, con calcoli laboriosi, ma non impossibili. Si potrebbe conoscere, settimana per settimana, se un virus, pardon: un influencer, è cresciuto, si è stabilizzato, o è sceso di popolarità. Occorre contare i followers, i ’like’ e i ‘dislike’; vanno contati anche i gradimenti dei singoli concetti, delle esternazioni. Anche i sondaggisti d’opinione politica o dei risultati di una campagna pubblicitaria potrebbero avere spunti di creatività migliori di banali percentuali di incremento/decremento. Da sviluppare con giudizio!
086 – PIANGERE CON FACEBOOK
Si dice che Mister Zuckerberg abbia incassato circa 70 milioni di dollari di pubblicità lo scorso anno. Da qualche settimana alcune grandi aziende sembra abbiano contestato i contenuti di Facebook privi di censura nei testi di incitamento all’odio e abbandonato consistenti campagne pubblicitarie sul mezzo. Non è facile un’analisi completa su miliardi di messaggi, governati per lo più da algoritmi. Né si può considerare Facebook come un editore responsabile dei contenuti. Certo è che la correttezza etica vorrebbe che il padrone della piazza dove si discute prendesse le distanze da facinorosi e odiatori. Zuckerberg pare non sia preoccupato del calo pubblicitario degli investimenti delle grandi aziende perché la stragrande maggioranza dei ricavi arrivano da piccole-medie imprese. Ma ‘piange il cuore’ che in questa congiuntura mondiale di società liquida gli insulti abbiano spazio per propagarsi.
087 – C’ERA UNA VOLTA
C’era una volta la pubblicità di massa. C’era una volta la sponsorizzazione di eventi e di protagonisti. Anche se tuttora le aziende cercano una larga e imponente massa di copertura per la propria propaganda, la tendenza accertata è quella della comunicazione personalizzata, della profilazione dei clienti potenziali, dell’endorsement culturale e sportivo. La ricerca del marketing è sempre più specializzata sulle caratteristiche comportamentali dei clienti, sulla disponibilità delle risorse in un dato momento, sulle motivazioni psicologiche individuali e sociali, sui servizi da abbinare all’acquisto di un prodotto, sul ‘traffico’ di relazioni interpersonali che precede e segue una scelta commerciale. Pensate, ad esempio, alle valutazioni su un’automobile, su un divano, su un supermercato, su una merendina, ma anche su un istituto bancario o un’assicurazione.

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 2 luglio 2020
Più velocità, meno tempo sprecato. La tecnologia ricerca proprio la velocità di esecuzione come ‘killer application’ per lo sviluppo della civiltà. Per esempio, fanno progresso: la velocità di connessione delle telecomunicazioni di quinta generazione, ma più semplicemente la velocità di stampa di una rotativa, o la velocità di un dattilografo, o la velocità di spostamento di un veicolo. La velocità ha i suoi record nel mondo digitale. Anche nel tradizionale mondo delle cose fisiche ci sono i record, dal momento che il teletrasporto ancora non è realtà.
082 – VELOCI COME UN BIT A 5G
Il bit (Binary digit = cifra rappresentata con successioni di 0 e 1, banalmente: ‘luce spenta’ e ‘luce accesa’) rappresenta l’unità di misura della quantità d’informazione. Se nella modalità di connessione 4G (quarta generazione) la massima velocità di trasmissione teorica era di 100 milioni di bit al secondo, nel 5G (quinta generazione) potrà arrivare teoricamente a 20 miliardi di bit/secondo. Tra teoria e realtà effettiva adesso c’è ancora un buon divario, ma se nel 5G la velocità reale mediamente oggi è solo 3-4 volte la velocità del 4G, le implementazioni fanno immaginare miglioramenti molto significativi. Grossomodo: oggi due ore di video in 4G si scaricano in 6-7 minuti, in 5G in 100 secondi. La latenza (tempo tra la richiesta di dati e l’inizio dello scarico) nel 4G è 40-50 millisecondi, nel 5G 5-10 millesimi di secondo. Nella modalità 5G conta anche la capacità trasmissiva, ovvero il numero dei dispositivi collegati contemporaneamente, che dipende anche dalle antenne di lancio dei segnali e dal loro indirizzamento, dal tipo di frequenze e dalla larghezza della banda utilizzata.
083 – VELOCI ALLA TASTIERA
Carlo Parisi, milanese, è il dattilografo che tutti vorrebbero avere a portata di mano. Ha un record di 969 battute al minuto alla tastiera di un pc con zero penalità, ossia 9.695 caratteri scritti in dieci minuti di gara. Ascolta e trascrive in tempo reale e si aiuta ‘sparandosi nelle orecchie musica tecno per tenere il ritmo’, come dice lui stesso. Più comunemente alcuni ricercatori universitari, su un campione largo, hanno rilevato la capacità di digitare una media di 52 parole al minuto su tastiera fisica, mentre su smartphone c’è chi arriva a 85. Ovviamente i giovani tra 10 e 19 anni digitano mediamente 10 parole in più al minuto rispetto ai quarantenni.
084 – VELOCI NELLO SPAZIO
Il primato di velocità, senza pilota, spetta alla sonda spaziale Parker Solar Probe che ha raggiunto 343.000 km/ora. Con equipaggio umano il record è quello della capsula Charlie Brown, della missione Apollo 10: 39.897 km/ora. Sulla Terra l’automobile più veloce è stata il Thrust SuperSonic Car, col pilota Andy Green (1.227,98 km/ora). Per le ferrovie, il treno giapponese a levitazione magnetica raggiunge 603 Km/ora, e l’AGV francese convenzionale, tra Strasburgo e Parigi ha fatto 574,8 km/ora. La velocità di attraversamento in auto di una moderna metropoli è … (lasciamo perdere).

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 25 giugno 2020
Durante la pandemia la vita si è spostata ancora un po’ verso l’on-line, complici telefonini, tablet, computer e social network. Se un tempo il falegname parlava col suo martello e l’autista con il motore dell’auto, adesso parliamo con i devices, li insultiamo se non c’è campo, ce li accarezziamo nelle tasche e nelle borsette (100 volte al giorno) per vedere se sono arrivate chiamate. Non è così per tutti, ma certamente è un nuovo comportamento comune. Per qualcuno è addirittura ossessivo. Il distanziamento fisico ha ovviamente favorito i contatti digitali da remoto.
079 – GIOCA E PROBABILMENTE PERDI
In Italia gioca per soldi la metà della popolazione adulta. Giocare e scommettere non è reato, ma il gioco d’azzardo può essere pericoloso perché genera fidelizzazione e assuefazione psicologica: una malattia, se incontrollata. La pandemia del Covid-19, secondo una ricerca dell’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche, ha fatto sì che il 22,8% dei giocatori smettesse (i luoghi di gioco erano chiusi), ma il 33,8% ha aumentato le occasioni di gioco puntando sul web, e l’11,3% ha iniziato in questa modalità proprio durante l’isolamento. Il 30,5% dei giocatori on line ha giocato una o più volte al giorno, altrettanti più volte a settimana, il 39% da una a quattro volte nel mese. La spesa online nel periodo della ricerca (6 settimane tra aprile e maggio) si rivela più consistente, con il 14,6% che riferisce di aver speso oltre 500 euro e l’11% tra i 200 e i 500 euro. Il 56,8% ammette di essere in perdita. ufficiostampa@cnr.it.
080 – E-COMMERCE “CRESCENDO”
Le piattaforme di e-commerce non stanno ad aspettare i clienti, ma intelligentemente raccolgono dati e vanno incontro ai desideri degli utenti, propongono l’aggiornamento delle scorte, le novità, le opportunità, gli sconti. Pandemia o no l’e-commerce è un fenomeno globale nel quale nascono ogni giorno nuove iniziative e nuovi mercati. Secondo business.com (aprile 2020), la Cina è in testa ai ricavi, con circa 672 miliardi di dollari di vendite online ogni anno e una quota e-commerce delle vendite totali al dettaglio del 15,9%. Negli USA le vendite online annuali arrivano a 340 miliardi di dollari, nel Regno Unito 99 miliardi, in Giappone 79 miliardi e in Germania 73, in Francia 43 miliardi, in Corea del Sud 37, in Canada 30, in Russia 20, in Brasile 19, sempre miliardi di dollari. La realtà ha sfaccettature diverse di approccio, infatti altre ricerche propongono stime anche doppie di quelle citate.
081 – NON SOLO TIK TOK
Chi utilizza Tik Tok lascia alla piattaforma nome, età, indirizzo e informazioni pubblicate sul proprio profilo, fotografie, video, commenti. Tik Tok registra (e conserva) come l’utente reagisce a ciò che guarda e quindi monitora preferenze, interessi; Tik Tok utilizza i dati comportamentali per proporre contenuti e connessioni (ed eventualmente pubblicità personalizzata). I dati sono condivisi con terzi fornitori di servizi e partner commerciali. Secondo le circostanze l’utente avrà diritto alla conoscenza della raccolta dei suoi dati e eventualmente a rettifiche o cancellazioni. Se richiesto legalmente, Tik Tok condivide le informazioni anche con Autorità di regolamentazione e Tribunali competenti. La profilazione non può produrre effetti legali nei confronti dell’utente, a meno che non sia autorizzata dalle leggi. “Timeo Danaos, et dona ferentes”. Capito?

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 19 giugno 2020
Le figure retoriche, care agli oratori greci e latini, sono sempre alla ribalta nei nostri media. Ah, l’iperbole! Partoriente di desideri, nutrice di sogni, puerpera di falsi miti, modo di porgere fallace e ahimè tanto diffuso tra gli umani! Frequentatrice di titoli di giornali e talk show tv, madrina di catastrofi e di catarsi globali, altare sul quale sacrificare la ragione, pane per i comici, acme dei poeti! “M’illumino d’immenso” (questa non è una citazione di un capo di governo, benché lo sembri, ma di Giuseppe Ungaretti).
076 – INDICE DI DIGITALIZZAZIONE
La Commissione Europea ha appena pubblicato il Rapporto DESI 2020 sulla digitalizzazione. Le performances italiane non sono brillanti rispetto a quelle degli altri Paesi Europei. Il 17% delle persone che vivono in Italia non ha mai utilizzato Internet. Le imprese italiane presentano ritardi nell’utilizzo di tecnologie come il cloud e i big data, così come quanto riguarda l’adozione del commercio elettronico. Le attività online più diffuse sono l’ascolto di musica, la visione di video o giochi, seguite dalle videochiamate, dalla lettura di notizie e dall’uso dei social network. Seguire un corso online e vendere online sono le attività meno diffuse. Per quanto riguarda i servizi pubblici digitali (e-government), il loro utilizzo rimane scarso: solo il 32% degli utenti italiani online ne usufruisce attivamente, rispetto ad una media europea del 67%.
https://d110erj175o600.cloudfront.net/wp-content/uploads/2020/06/report-italia.pdf
077 – MARKETING OMO
OMO (Online Merge Offline) è un facile percorso di mercato decollato in Cina, ma non solo, anche a causa del lockdown. In Cina i consumatori sono abituati a scansionare dozzine di codici QR ogni settimana con i loro telefoni I negozi di ogni genere si sono affidati online alla potenza dei provider come Alibaba e Tencent. Il consumatore usa il livestreaming e acquista con immediatezza attraverso i devices mobili: ricerca di prodotti, confronto, ‘click and collect’, consegna o servizio a domicilio. Vedere e comprare. I nuovi smart stores consentono ai clienti di provare virtualmente perfino i vestiti o di riempire un carrello, anch’esso virtuale, che verrà poi consegnato loro a casa, e pagare tramite riconoscimento facciale senza passare dalla cassa. Strategia basata sulla raccolta di big data.
078 – ROBOT MORBIDO
Pesa 0,3 grammi, è lungo 2 centimetri, si muove con un’andatura simile a quella di un bruco, si può infilare nelle fessure strette e in situazioni poco accessibili, può resistere a temperature elevate e freddo intenso, trasportare carichi fino a 50 volte il proprio peso; è alimentato a distanza dalla luce con lunghezze d’onda che vanno dall’ultravioletto all’infrarosso. E’ il ‘robot morbido’, realizzato in Cina all’Istituto di Scienze Tecnologiche dell’Università di Wuhan da un’équipe di ricercatori cinesi e tedeschi. E’ previsto un utilizzo nel settore medico e del pronto soccorso, ma il potenziale ne permetterà impieghi sofisticati in molti settori operativi.

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 11 giugno 2020
Non solo cookies: machine learning. Intrufolato nelle mie navigazioni internet, tra le pieghe delle mie mail e dietro le quinte dei miei ‘like’, ci potrebbe essere un compagno di viaggio del mio indirizzo ‘ip’. Sa tutto di me, ricorda anche quello che ho dimenticato, registra i miei gusti, apprezza le mie scelte, cataloga i miei amori, non censura niente. Ahimè, è valletto di due padroni: uno sono io, l’altro è un Network. Spero che il valletto non sia troppo pettegolo e che mi lasci le mie fantasie. In giro ci sono parecchi servizievoli intrusi, creati dai grandi produttori di elettronica di consumo: Cortana (Microsoft), Siri (Apple), Alexa (Amazon), Bixby (Samsung), Alice (Yandex), AliGenie (Alibaba), Celia (Huawei), Xiaowei (Tencent), Assistant (Google): collaboratori smart che ci portano in casa l’intelligenza artificiale. Il ‘nonno’ di questa équipe si chiamava HAL ed era il valletto degli astronauti di “2001: Odissea nella spazio” (1968!).
073 – PARLIAMO DI CORTANA
L’aiutante digitale di Microsoft è nata nel 2014 e a maggio di quest’anno viene rinnovata nelle funzioni e nelle performances. A domanda vocale risponde con informazioni sulla propria agenda, sull’attualità, sulla situazione finanziaria; fornisce musica e video, apre i documenti utili e smista la posta, recensisce i consumi, organizza il tempo libero e gli appuntamenti di lavoro, interagisce con altri software. E’ una via personalizzata di intelligenza artificiale che assorbe quel che viene richiesto dalla montagna di dati disponibilì su internet e sulla memoria del computer che la utilizza. Sta per avviare anche un sistema di integrazione domotica per dialogare con gli oggetti e le macchine di casa: una segretaria efficiente e professionale.
074 – CHI E’ SIRI
Siri è un prodotto di Apple, nato nel 2010, integrato con tutti gli altri servizi della casa di Cupertino. Come software intelligente gestisce tempi e budget, avvia le macchine domestiche, consulta i servizi metereologici, si mette in contatto con fornitori esterni, agevola ogni tipo di ricerca, compone messaggi di testo o di e-mail, chiama un taxi o prenota un posto a teatro, aggiorna nei dettagli risultati sportivi e di borsa, pianifica percorsi di viaggio, riconosce le melodie musicali. A scelta, risponde con voce maschile o femminile. Registra tutto. Ha avuto qualche problema di privacy, in quanto alcune conversazioni private sono state intercettate, forse solo casualmente, durante i controlli di qualità.
075 – GOOGLE ASSISTANT
E’ considerato al momento il migliore smart speaker in grado di comprendere il linguaggio umano e di fornire risposte appropriate, se occorre, traducendole nell’idioma desiderato. Può imparare e memorizzare le abitudini, se autorizzato, al fine di migliorarsi costantemente e di ottimizzare le proprie risposte. E’ un assistente completo sia per la gestione del timing, della corrispondenza e degli affari che per presiedere alla domotica. Secondo un test della Loop Ventures, che ha misurato il quoziente di intelligenza dei software di intelligenza artificiale, ha fornito le migliori performances comprendendo il 100% delle domande proposte e rispondendo correttamente all’87,9%. Le previsioni attribuiscono a Google Assistant circa un quarto del mercato totale degli utilizzatori. Non è più un gadget, ma un collaboratore enciclopedico.

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 5 giugno 2020
Un errore logico molto diffuso è quello di confondere una parte con il tutto e ‘buttare il bambino con l’acqua sporca’. Facile cascarci emotivamente: se il Segretario Generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) omette vigilanza, o sbaglia, o subisce pressioni, c’è chi vuole la soppressione dell’intera Istituzione; se il governatore della Sardegna chiede un passaporto per i turisti, questi si sentono autorizzati a criticare l’intera Sardegna; succede a tanti stranieri che considerano l’Italia tutta terra di mafia. Anche per l’Europa c’è chi vorrebbe dissolverla perché contesta un mal funzionamento. Insomma, il pregiudizio cieco, l’arroganza e l’irrazionalità preferiscono distruggere che fare ‘manutenzione’. Dopo la crisi sanitaria una crisi emotiva? E tante riflessioni virtuali.
070 – 5.0 E 5G
La produzione industriale va verso uno stato di cooperazione molto più stretto e intrecciato tra uomo e macchine (5.0); promette la creazione di un nuovo ambiente simbiotico tra una forza lavoro composta da operatori umani e colleghi meccanici sempre più autonomi e intelligenti. Questa transizione è fortemente influenzata dalla fenomenale crescita della robotica avanzata e dell’intelligenza artificiale. Anche il settore europeo delle telecomunicazioni, con l’avvento del 5G, si muove in questo senso e i risultati del primo trimestre di Vodafone, Telefonica, Deutsche Telekom, Orange e BT indicano un grado incoraggiante di capacità di ripresa. La crisi Covid-19 di fatto ha accelerato le iniziative di esperienza digitale dei clienti. Deutsche Telekom ha segnalato un piano rapido per coprire metà della Germania con 5G entro la fine dell’anno.
071 – SPETTACOLO IN CRISI
L’impatto della crisi sanitaria sul settore musicale, cinematografico e televisivo globale è devastante. Mentre la quarantena e il distanziamento sociale hanno contribuito in modo definitivo all’evoluzione dei social media, il distanziamento sociale ha costretto gli studi cinematografici, i cinema e i teatri a chiudere senza sapere ancora come riaprire. Le principali versioni pianificate per il 2020 sono state ritardate, i finanziamenti e le entrate pubblicitarie televisive sono drasticamente calati. Mentre si consolida il vantaggio degli editori online rispetto ai media fisici tradizionali e un numero crescente di persone inizia a lavorare in remoto, è andata in crisi anche la catena di fornitura delle infrastrutture tecnologiche. Con il blocco globale esiste il rischio che i principali fornitori come Ericsson, Nokia, Cisco, Huawei e ZTE non possano accedere con sufficienti quantità ai componenti tecnologici.
072 – SKIN HUNGERS E SOCIAL FEELING
Nel terremoto sociale di questo Antropocene, dove non cessano guerre, disuguaglianze, mal governi, crisi ambientali e fallimenti economici, forse proprio le relazioni interpersonali supportate dai devices personali stanno creando connessioni umane più profonde e autentiche. Sono aumentati i contatti, moltiplicate le visualizzazioni, i tempi di permanenza, i download, le app. Meno contatti di ‘pelle’ e più incontri ‘virtuali’ hanno indotto riflessioni più attente, una messaggistica, sia affettiva che razionale, che raccoglie la brillantezza delle esperienze e della creatività mentale, esprime i dissensi ma anche le convergenze critiche sul sistema locale e globale. I social media vengono legittimati come una piattaforma per affrontare argomenti seri e sembra accelerare la volontà di affrontare la vulnerabilità dell’organizzazione umana. E’ una parte della ‘grande mutazione’.

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 29 maggio 2020
Nel momento di pandemia globale, fragilità dei sistemi di gestione politica e scientifica, occorrono resilienza e coraggio. Confidiamo in quei profeti che considerano le crisi un’opportunità per rinnovarsi, consolidare le conoscenze e conquistare nuove frontiere tecnologiche per vivere più sicuri e meglio di ieri. I cambiamenti (Giovanni Giovannini, del quale celebriamo il centenario di nascita, direbbe: “la grande mutazione”) sono in corso. La digitalizzazione e il rafforzamento della comunicazione interpersonale e tra persone e macchine ci aiuteranno. Non siamo soli, i robot marciano con noi!
067 – CREATIVITA’ IN PANDEMIA
Sotto stress la creatività si scatena. In televisione e sulle piattaforme social sono nati spettacoli musicali e teatrali virtuali, con tante partecipazioni individuali connesse in quadri visualizzati a formato francobollo. Da casa i selfie e le video call sono diventate meno sciatte, han preso glamour. Anche i consigli gastronomici sono cresciuti in qualità e raffinatezza. Gli esercizi ginnici personalizzati hanno viaggiato tra giovani e tra adulti, per non parlare dei coach che hanno aumentato allievi e fans. Apple ha lanciato una serie in streaming di lezioni gratuite tenute da professionisti creativi. Le lezioni insegnano agli utenti come migliorare le loro espressioni artistiche sui dispositivi Apple, incluso come disegnare ritratti giocosi su un iPad, come catturare fotografie sorprendenti e come rendere i film più cinematografici su un iPhone.
068 – PRIVACY PER IL FUTURO
In Australia, dall’8 maggio 2020, più di 5 milioni di persone hanno scaricato sul proprio cellulare ‘COVIDSafe’, un’app supportata dal governo che utilizza il Bluetooth per scambiare una “stretta di mano digitale” con qualsiasi altro utente che si trova a meno di un metro e invia un avviso se il contatto è positivo per il contagio. L’app sul cellulare per tracciare le persone prevede ovviamente l’identificazione di certi elementi. L’uso di questi dati, non solo sanitari, continua a suscitare perplessità da parte dei cittadini. Non sempre le dichiarazioni dei Governi sono considerate affidabili. L’utilizzo sarà limitato e temporaneo? Negli Stati Uniti i dati investigativi raccolti su larga scala nell’emergenza della strage del 9.11 sono tuttora a disposizione dei funzionari dell’intelligence. Le raccolte di dati, ancorché utili per arginare le epidemie, avranno certamente impatto sulla privacy degli anni futuri.
069 – INTELLIGENZA ARTIFICIALE IN EUROPA
Lodevole iniziativa pre-normativa dell’Unione Europea quella del Libro Bianco sull’Intelligenza Artificiale (sempre che i cavalli non siano già scappati dal recinto). Pubblicato a fine febbraio 2020, il documento promuove una serie di iniziative di coordinamento della ricerca e sviluppo tra amministrazioni, università e industrie, nonché controllo di privacy e governance dei dati, sicurezza, trasparenza, non discriminazione, equità, benessere sociale e ambientale, responsabilità operativa. Lo scopo del quadro politico (che la Commissione Europea chiama “Ecosistema di eccellenza”) è rendere l’Unione Europea un leader internazionale nella ricerca e sviluppo dell’Intelligenza Artificiale. La consultazione è aperta in vista di un piano coordinato che sarà adottato entro la fine del 2020.
https://op.europa.eu/it/publication-detail/-/publication/aace9398-594d-11ea-8b81-01aa75ed71a1

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 22 maggio 2020
Conoscere il panorama non fa male, magari aiuta a capire la complessità del mondo. In realtà i Report che i vari Istituti cercano di realizzare in questi mesi debbono ridimensionare i trend previsti a inizio 2020. La pandemia e la frenata dello sviluppo economico rendono i valori poco confrontabili col passato e impediscono visibilità sul futuro. Poche certezze, le previsioni sono in continua revisione. Stanno riprendendo solo adesso i sondaggi che raccolgono dati dal vivo, anziché le interviste telefoniche del periodo di lockdown. Oggi le nostre pillole ripercorrono i numeri del patrimonio culturale esistente, sul quale edificare il nuovo.
064 – STUDIARE STUDIARE STUDIARE
Nel 2019 l’Unione Europea ha raggiunto l’obiettivo di completare la scolarizzazione terziaria (post scuola media superiore) dei suoi cittadini almeno al 40% di media (nel 2002 la quota era del 22,5%). Questa crescita è stata ancora più significativa per le donne (dal 23,7% nel 2002 al 45,6% nel 2019) rispetto agli uomini (dal 21,4% al 35,1%). Nel frattempo, la percentuale di giovani che abbandonano precocemente l’istruzione e la formazione (18-24 anni) è costantemente diminuita nell’Unione Europea, dal 16,9% nel 2002 al 10,2% nel 2019. Le giovani donne (8,4%) sono meno colpite rispetto ai giovani uomini (11,9% ). Nel 2019, almeno la metà della popolazione di età compresa tra 30 e 34 anni aveva completato l’istruzione terziaria a Cipro (58,8%), Lituania (57,8%), Lussemburgo (56,2%), Irlanda (55,4%), Svezia (52,5%) e Paesi Bassi (51,4%). All’estremità opposta della scala, le proporzioni più basse sono state osservate in Romania (25,8%) e in Italia (27,6%).
065 – UNIVERSITA’ TELEMATICHE
A scuola si può anche non andare. Mancherà la socializzazione, ma da remoto l’istruzione non manca. In Italia sono legalmente riconosciute dal Governo 11 Università Telematiche, alle quali sono iscritti circa 40.000 studenti in vari corsi di laurea. Le più frequentate sono la Uninettuno da Roma, la e-Campus e la Guglielmo Marconi da varie sedi (intorno a 10.000 studenti ciascuna). Poi ci sono quelle intitolate a Giustino Fortunato (Benevento), San Raffaele (Roma), Niccolò Cusano (Roma), Leonardo da Vinci (Torrevecchia); e l’Italian University Line (Firenze), la Pegaso (Napoli), la Unitelma-Sapienza e l’Universitas Mercatorum (Roma, Milano, Napoli).  Alle lezioni via internet si aggiunge normalmente la disponibilità di un tutor personale e si affiancano incontri diretti con i professori, in modo da organizzare il piano di studi e personalizzare sia la didattica, sia i tempi dello studio autonomo, sia la ricerca connessa. Chi vuole studiare, ne ha facoltà.
066 – MONDO SCIBILE
Si dice che la Biblioteca di Alessandria d’Egitto, bruciata ai tempi di Giulio Cesare, avesse 700.000 volumi o rotoli. La storia del mondo sta nelle biblioteche, con tutte le sue sfaccettature. Non solo libri, ma ormai la tendenza digitale tende a trasformare testi e immagini in file consultabili on line. Oggi in prima fila c’è la Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti d’America, con 164 milioni di volumi; se digitalizzati tutti occuperebbero 20 terabyte di memoria. La British Library di Londra ha 150 milioni di documenti; due Biblioteche di stato russe, a Mosca, hanno circa 40 milioni di volumi ciascuna. Parigi, Madrid e Copenhagen ne hanno quasi altrettanto. In Italia la Biblioteca nazionale centrale di Firenze arriva solo a 9 milioni di testi (5.948.235 volumi, 2.703.899 opuscoli, 24.991 manoscritti, 3.716 incunaboli, salvo aggiornamenti; le scaffalature dei depositi librari coprivano, fino a qualche anno fa, 135 km lineari). La Biblioteca di Roma ha 5 milioni di testi, la Braidense di Milano 1,5. Testi preziosi perché raccolgono lo scibile, a presente e futura memoria.

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 14 maggio 2020
La conoscenza globale è a portata di mano. Viviamo in un’epoca dove un telefono (o un computer) ci permette di parlare col mondo, di vedere cosa succede agli antipodi della Terra e volendo anche ai livelli sub-atomici o ai confini dell’universo. Ma che fatica trovar mascherine, guanti, tamponi, reagenti … consensi e bene comune. Come se il ventaglio delle opportunità si allargasse a parole ma non trovasse convergenze nei fatti. Babele! E’ il primato del pensiero sull’azione, forse una deriva imprevista dell’evoluzione umana. O forse solo un divario comportamentale tra settori dello sviluppo. Abbiamo molte attenzioni all’abbigliamento, al packaging, allo spettacolo, poche alla logica e all’operosità. Ma continuiamo a studiare.
061 – SENTIMENT ECONOMICO IN UE
Un rapporto analitico, Paese per Paese, settore per settore, condotto dalla Direzione generale Affari economici e finanziari dell’Unione Europea che ha raccolto in questi mesi di pandemia il ‘sentiment economico’. L’indice ESI (a quota 100 a inizio anno) è precipitato a 65,8 punti in quattro mesi (è il livello della grande recessione a marzo 2009). Il crollo di questo indice è il risultato della caduta della fiducia eccezionalmente forte tra i consumatori e in tutti i settori di attività, particolarmente marcato nei servizi e nel commercio al dettaglio, così come sono calate le aspettative di produzione da parte dei manager. Secondo l’indagine semestrale, condotta a marzo/aprile, si prevede che gli investimenti reali nel settore manifatturiero nell’area dell’Euro diminuiranno del 4% nel 2020. https://ec.europa.eu/info/business-economy-euro/indicators-statistics/economic-databases/business-and-consumer-surveys_en
062 – DIVARIO LINGUISTICO
Sulla Terra ci sono circa 7.000 lingue e dialetti. Facebook supporta più di 100 favelle ma la stragrande maggioranza delle pagine internet sono in una dozzina di lingue. Così il web scredita le lingue (e le culture) locali. Anche le fonti sono concentrate solo in certe parti del mondo: per esempio su Wikipedia oltre l’80% dei testi proviene dall’Europa o dal Nord America (ma a fine 2019 Wikipedia aveva pubblicato articoli in 307 lingue). Anche le tastiere dei computer sono progettate per gli alfabeti e le lingue dominanti e questo accelera la scomparsa delle espressioni indigene. Internet riflette anche le disuguaglianze culturali della vita reale. Wikimedia France ha aperto una piattaforma nel 2018, Lingua Libre, per registrare le lingue orali. L’archivio contiene già più di 100.000 registrazioni in 43 lingue che, altrimenti, potrebbero essere state perse per sempre.
063 – TIK TOKERS AL MUSEO
Tik Tok è nato in Cina nel 2016. E’ un social network, tendenzialmente per adolescenti, supportato in una quarantina di lingue sul quale gli utenti possono creare brevi clip di durata variabile tra i 15 e i 60 secondi. Su Tik Tok è entrata da poco anche la Galleria degli Uffizi di Firenze, con una serie di audiovisual umoristici che ‘saccheggiano’ grandi dipinti di Michelangelo o di Piero della Francesca (2 milioni di visualizzazioni!). Ma lo ha fatto anche la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, il Met Metropolitan Museum of Art di New York, il Rijksmuseum di Amsterdam e perfino il Carnegie Museum of Natural History di Pittsburgh, in Pennsylvania, invitando gli utenti a creare contenuti originali ispirati alle opere d’arte e alle collezioni scientifiche. Spasso e gran successo di utenti!

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 7 maggio 2020
Per professione siamo abituati a fare conti, esaminare ipotesi, programmare il futuro tenendo presente la storia del passato. ‘Nostalgia di futuro’ è proprio uno degli slogan dell’Osservatorio Tuttimedia, grazie alla lungimiranza del fondatore Giovanni Giovannini, del quale celebriamo proprio questo mese il centenario della nascita. Grazie ai suoi insegnamenti faremo crescere la tecnologia digitale, ma non trascureremo l’etica e l’estetica che in questo momento hanno pochi protettori. Il Premio ‘Nostalgia di futuro 2020’, a novembre in casa FIEG, sarà dedicato all’editoria mutante.
058 – ABBONAMENTI
La ‘carta stampata’ continua a soffrire. Nel fracasso mediatico che accompagna la pandemia sanitaria gli editori digitali hanno tratto giovamento: gli abbonamenti alle notizie sono triplicate, lo dice The Subscription Economy Index. I settori principali che vedono un’accelerazione negli abbonamenti includono OTT Video Streaming, Digital News & Media, E-Learning e Software di comunicazione. Molti editori offrono prove gratuite o testano nuove tattiche di acquisizione per catturare un pubblico più ampio e attirare l’attenzione di nuovi abbonati; le offerte sono flessibili e finalizzate alla fidelizzazione anche dopo la fase dell’attualità dell’emergenza. Si creano nuovi pacchetti di prodotti, piani tariffari e promozioni per utenti vecchi e nuovi che hanno, e che avranno, in un apparecchio casalingo o portatile la loro fonte primaria di informazione.
059 – VIRTUALITA’
L’assembramento può essere virtuale e può far più presenze di un incontro in libreria per presentare le novità. Abituati ormai ai talk televisivi, possiamo mandare in streaming (in diretta ma anche in replay) l’intervista all’autore di un nuovo romanzo, di un saggio, di un numero speciale di un periodico. A casa, o in un ufficio non troppo esigente, o semplicemente col telefono possiamo assistere, mandare una domanda a chi sta in studio, prenotare un acquisto da ricevere a domicilio. Lo streaming è gratuito, ma chiede una registrazione che potrà essere sfruttata successivamente dall’editore. La recensione dal vivo e audiovisiva piace anche agli autori. Marketing avvincente.
060 – GOOGLE’S POLICY
In un comunicato del 30 aprile 2020, Google conferma che mantenere alta la fiducia nell’ecosistema della pubblicità digitale è una priorità massima. Nel 2019 Google ha eliminato 2,7 miliardi di annunci che violavano le sue policy interne. Inoltre ha sospeso circa 1 milione di account di inserzionisti proprio per violazione delle policy. Lato publisher, sono stati chiusi oltre 1,2 milioni di account e rimossi annunci da oltre 21 milioni di pagine web che sono parte della sua rete. Nelle categorie come il phishing (estorsione truffaldina di dati) e il trick-to-click (link falsi), sono pertanto diminuiti di quasi il 50 per cento gli annunci ingannevoli rispetto all’anno precedente. In totale, nel 2019 sono stati bloccati oltre 35 milioni di annunci di phishing e 19 milioni di annunci trick-to-click e rimossi 9,6 milioni di annunci ingannevoli.

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 30 aprile 2020
Il potere alle macchine è pericoloso, gli algoritmi possono identificare i desideri comuni, ma più difficilmente i doveri. Al computer l’Io digitale (come direbbe Derrick), indipendentemente dalle etnie, dalla cultura, dal censo, dal sesso e dalle credenze morali, fa emergere anche sensazioni rozze, banali like e dislike, pulsioni naturali o indotte dall’epidemia dei media, che ispirano letizia o tormento. E, come l’infante, l’Io mira al piacere. Se le macchine, i big data, le intelligenze artificiali raccolgono una preferenza acritica ai pasticcini dolci, perché piacciono ai più, forse non ci danno suggerimenti utili a una sopravvivenza lunga. E’ meglio che l’intelligenza delle macchine non diventi potere.
055 – STRAPOTERE
I calcoli o le stime sull’uso dei motori di ricerca indicano ad aprile 2020 una forbice di risultati, che comunque attribuisce a Google il primato assoluto. Tre fonti diverse (Netmarketshare, Statista e Statcounter) attribuiscono al motore di ricerca di Google (Alphabet) rispettivamente il 70,8%, 87,3%, 91,9% dell’utilizzo totale. Di gran lunga staccato il secondo posto: Bing (Microsoft) è quotato dalle tre fonti citate rispettivamente il 12,6%, 5,5%, 2,5%. Baidu (Cina, solo in lingua cinese) fa l’11,8% per Netmarketshare, lo 0,7% per Statista, l’1,4% per Statcounter. Yahoo! (Verizon Media; fornito da Bing; predefinito per Firefox)) oscilla tra 2,3% e 1,6%. Yandex (Russia) viaggia tra 1,4% e 0,4%. Altri motori, pur eccellenti per la qualità dei servizi, hanno stime sotto l’1%. (Fonte: Reliablesoft.net)
056 – FAI DA TE
Il Rapporto 2020 di Cision Ltd, fornitore leader di software e servizi multimediali, è il risultato di un’inchiesta svolta con 3.200 giornalisti di 15 Paesi dell’America del Nord e del Sud, Europa e Asia. L’obiettivo è lo studio di come i professionisti delle pubbliche relazioni e delle comunicazioni possono costruire relazioni più strette con i giornalisti professionisti. Alcune delle evidenze emerse, proprio in questo periodo di pandemia sanitaria, si riferiscono alla sfiducia nei media da parte del pubblico: è in calo!  Inoltre l’accuratezza e la completezza delle informazioni sono considerate come l’elemento più apprezzabile e cruciale. Cresce invece la sfiducia negli algoritmi dell’intelligenza artificiale in uso per i social media. Insomma, i giornalisti usano i motori delle macchine ma poi preferiscono il loro cervello.
057 – CHI CI TRACCIA?

A controllo della pandemia in corso sarebbe certamente utile poter individuare tempestivamente chi è contagiato e i suoi contatti recenti. Ci ha provato la Cina, la Corea del Sud, Singapore, la Regione Lombardia; il Governo italiano sta studiando. Forti dubbi sull’attendibilità di dati statistici raccolti volontariamente o random, senza una campionatura programmata; forti dubbi anche sull’ammissibilità del controllo nel rispetto della privacy. I colossi informatici sarebbero già in grado di tracciare quasi tutti attraverso gli smartphone. Google e Apple, in partnership, prevedono di automatizzare il processo. Utilizzando il bluetooth e una app pianificata, il sistema operativo cercherà altri smartphone con cui sono in contatto i telefoni. Tutto anonimo e non localizzato, disabilitabile regione per regione, dicono. L’utente di smartphone viene avvisato se qualcuno dei suoi contatti è stato rilevato positivo al virus. Si cercano così anche le anime gemelle?

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 23 aprile 2020
Distanza sociale: meglio l’inferno col confronto fisico ed emotivo o un paradiso solitario? Il dilemma, come dicevano i filosofi, si supera passando tra le corna degli estremi. Certo è che la socialità passa più dai telefoni che dagli incontri, più dalla vista che dal tatto, più dall’udito che dal profumo. Il linguaggio del corpo si appanna. Prove di comportamento per un mondo nuovo, col disinfettante e la mascherina, a pochi metri da casa. Il turismo diventa telematico, per l’Italia vuol dire ‘PIL meno 13%’, senza contare l’indotto.
052 – ROBOTICA E GIORNALISTI
Una piattaforma di linguaggio che trasforma i dati in una narrativa: si può fare, si fa. Già da 4 anni esiste Wordsmith, un generatore automatico di contenuti della società americana Automated Insight. Ai Giochi Olimpici di Rio de Janeiro il Washington Post ha messo al lavoro questo software di intelligenza artificiale per occuparsi di statistiche, risultati, medaglieri, classifiche varie, lavori ripetitivi e spesso noiosi, mentre ai giornalisti umani è stato riservato l’approfondimento critico. In Cina hanno sperimentato Dreamwriter, un giornalista umanoide per i telegiornali. In California c’è il robot GPT2 che può scrivere un articolo semplicemente con un’imbeccata di parole chiave. Ma un vero giornalista non è un raccoglitore di parole.
053 – CONTROINFORMAZIONE
In tempo di crisi accanto al racconto degli eventi si sviluppano i depistaggi, le teorie dei complotti, i gossip del dietro le quinte, le manipolazioni mediatiche che creano scandali e correnti strumentalizzate. Certamente la ‘main culture’ ha bisogno di critiche, e le espressioni alternative o marginali spesso sono utili. Con internet e i social si frammenta e si allarga l’informazione ma anche la confusione. La pandemia di Covid-19 è poco controllabile perché i ricercatori la conoscono solo in superficie, ma intanto è scoppiata la pandemia delle informazioni perché i cittadini sono bersaglio di notizie nelle quali l’opinione prevale sulla realtà. Molte istituzioni sono un colabrodo. I collezionisti di bufale sono a loro agio.
054 – NUMERI DI YOUTUBE
Chad Hurley, Steve Chen e Jawed Karim, tre ragazzi nati tra il 1977 e il 1979, sono stati i fondatori della piattaforma YouTube, il 14 febbraio 2005. Venti mesi dopo, Google ha acquisito YouTube per 1,65 miliardi di dollari. Oggi Youtube è il secondo sito più visitato sul web, con 6,5 pagine viste per visitatore, 2 miliardi di users registrati ogni mese, all’81% giovani tra 15 e 25 anni.  Mediamente gli utenti navigano su Youtube per 12 minuti e 43 secondi al giorno, utilizzando al 70% dispositivi mobili. Ogni minuto vengono caricate 500 ore di video. Youtube offre ai visitatori video generati al 70% da algoritmi di intelligenza artificiale. Al 20 aprile 2020 il video più visto, postato il 12 gennaio 2017 (‘Luis Fonsi ft. Daddy Yankee – Despacito’), ha raggiunto 6.724.773.190 di contatti. Google ha pubblicato per la prima volta l’importo dei ricavi pubblicitari per YouTube nel febbraio 2020 come parte del rapporto finanziario 2019 di Alphabet: 15,1 miliardi di dollari nel 2019.  Sulla piattaforma c’è anche Media Duemila: www.youtube.com/user/TuttiMedia/videos.

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 15 aprile 2020
Non si smette mai di definire in matematica le cose semplici. Ogni giorno abbiamo sotto gli occhi la misura del rischio di prendere il Covid-19: ci dicono che quando sarà R=0 il contagio terminerà. Quando il focolaio è scoppiato, R era uguale a 10 e l’infezione è dilagata. La formuletta è banale e la misurazione si potrebbe fare all’inverso quando si tratta di propagare un messaggio. Gli influencers puntano almeno a R=100 per farci sapere i loro suggerimenti e le loro opinioni. I politici contano su numeri alti per la loro viralità, pardon: per raccogliere consensi. Linkedin magari è più modesto, ma tenace, le tecniche blockchain saranno un trampolino formidabile. Chissà se l’algoritmo l’ha inventato Sant’Antonio, quello della catena.
049 – ENTANGLEMENT 85 ANNI DOPO
La scienza si scrive in inglese, ma francesi e tedeschi, come al solito, sono sciovinisti e chiamano il fenomeno rispettivamente ‘Intrication quantique’ e ‘Quantenverschränkung‘. Qui possiamo tradurlo come ‘Intreccio quantico‘. E‘ una situazione che contraddice alla fisica classica, evidenziata nel 1935 da Erwin Schödinger: una particella di materia può avere una gemella identica, ancorché lontana, alla quale può passare informazioni fotoniche e farla comportare in modo identico. Queste variabili subliminali della fisica già sono applicate per i computer quantistici, abbiamo già esperimenti sul teletrasporto e forse presto potremo parlarne come mezzo di comunicazione subatomico.
050 – UNESCO DIGITAL LIBRARY
La Banca dati dell’Unesco contiene documenti che vanno dall’8000 avanti Cristo ad oggi: volumi, mappe, fotografie, filmati di 193 Nazioni. Basta accedere al sito https://www.wdl.org/en/, cercare, scegliere, scaricare se si vuole. Certamente è una miniera interessante per promuovere la conoscenza, la formazione, le scienze naturali, le scienze sociali, la comunicazione e l’informazione e contribuire a ridurre il ‘digital divide’ della cultura. Raccontare che ha sede a Parigi oggi non ha senso, l’internet è dappertutto e l’accesso è libero e gratuito. In tempi di lockdown è utile anche questa.
051 – SOVVENZIONI DA IMITARE
I big tecnologici hanno questioni fiscali aperte in molti Paesi, ma in questa fase di pandemia sanitaria, con responsabilità sociale e intelligente preveggenza per le sorti dell’economia futura, hanno aperto il portafoglio per donazioni milionarie alle imprese, al settore sanitario, alle istituzioni no-profit e anche al sistema dell’informazione. La stima supera il miliardo di dollari. Molte donazioni in realtà sono aperture di crediti pubblicitari. Se volete sapere alcuni importi delle sovvenzioni di Google/Alphabet, Facebook, Amazon, Microsoft, Apple, potete trovarli sul sito seguente.
https://www.we-wealth.com/it/news/fintech/digital-transformation/coronavirus-cosa-stanno-facendo-le-big-del-tech/

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 9 aprile 2020
Gli animali ispirano sempre la cultura politica: la tigre di carta, l’orso e il toro in borsa, gli unicorni, i gattini e le sardine, solo per fare qualche esempio. Adesso va forte ‘il cigno nero’: l’evento imprevedibile, capace delle peggiori turbolenze in tutti i settori della civiltà, dall’economia alla finanza, dall’istruzione alla morale, dal collasso ambientale alla salute. Ne parla un recente rapporto della Bank for International Settlements, edito poco prima del deflagrare della pandemia. Auspica un ‘cigno verde’, con un’azione collettiva, coordinata tra molti attori tra cui governi, settore privato, società civile e comunità internazionale, per mettere alle corde il cigno nero. “The green swan. Central banking and financial stability in the age of climate change”. https://www.bis.org/publ/othp31.pdf
046 – BLOCKCHAIN ANSA PER LA TRANSIZIONE DIGITALE
Tracciare l’origine delle notizie è fondamentale per garantirne la veridicità. L’ANSA, in collaborazione con EY Advisory, ha avviato un’etichetta ‘ANSAcheck’ basata sulla tecnologia di tracciabilità EY OpsChain, attraverso la quale i lettori possono vedere la storia delle notizie, confrontarle, interconnettere attori dell’ecosistema, editori, agenzie web e altri, implementare nuove logiche e attività commerciali. La base della piattaforma è un contratto intelligente, un oggetto di Information Technology che consente la creazione di una stringa crittografica delle notizie e permette la verifica delle informazioni pubblicate sul sito web ANSA.it.
047 – AI PANDEMIC LIFESAVER
I sistemi di intelligenza artificiale possono essere preziosi nel tracciare le epidemie analizzando una vasta gamma di fonti. Alcuni ricercatori in USA (Allen Institute for AI, Chan Zuckerberg Initiative, Microsoft, Georgetown University e altri specialisti) si sono riuniti per rendere disponibili circa 29.000 articoli di ricerca sul corona-virus che possono essere sottoposti a scansione per il data mining. Attraverso Kaggle, una community di machine learning e data science che fa capo a Google, questi strumenti saranno disponibili per i ricercatori di tutto il mondo. La speranza è che l’intelligenza artificiale possa essere utilizzata per aiutare a trovare le risposte al Covid-19, dal monitoraggio dello scoppio alla diffusione, all’accelerazione dei test dei medicinali antivirus.
048 – BIBLIOTECA
Libri: si legge di più, si vende poco, si stampa meno. Nel 2019 sono state vendute 92 milioni di copie fisiche, con fatturato di quasi 1,5 miliardi di euro e un aumento sul 2018 del 5%. L’AIE (Associazione Italiana Editori) nel 2019 ha contato 80.000 novità, per il 2020 prevede oltre 23.000 titoli in meno, ovvero circa 50 milioni di copie in meno e un fatturato ridotto di un quarto. L’Associazione degli Editori indipendenti (ADEI) che rappresenta quasi il 50% del mercato librario, il mese di marzo 2020 ha registrato un crollo del 68% del mercato, con un mancato incasso di circa 60 milioni di euro. Il 75% di questi editori prevede un ritorno alla normalità dopo settembre. Intanto crescerà significativamente il mercato degli e-book?

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 2 aprile 2020
“Mal comune, mezzo gaudio” è certamente un detto socialmente scorretto, ripugna alla logica e alla morale, soprattutto in una situazione pandemica come quella odierna. Il fatto curioso è che, cercata la frase su Google, la prima citazione del motore suggerisce che in inglese si dice: “A trouble shared is a trouble halved”, ovvero: “Un problema condiviso è un problema dimezzato”. Così mi piace, mi sembra proprio corretto, logico, etico e particolarmente utile di questi tempi, miei cari governanti d’Europa!
043 – MATRICE DI MICROELETTRODI NEL CERVELLO
Le nanotecnologie permettono di ascoltare il dialogo tra le cellule a stella del cervello. Gli astrociti, cellule gliali a forma di stella, che hanno un ruolo centrale nella struttura del cervello e in funzioni come memoria ed apprendimento, hanno una propria attività bioelettrica di eccitazione e comunicazione. Lo dicono i ricercatori del CNR. La matrice di microelettrodi è un sistema di registrazione ideale. Questo lavoro apre la strada all’utilizzo di nanotecnologie e interfacce che si integrino nel cervello, consentendone la comprensione e la cura di malattie. La generazione di interfacce gliali potrebbe avere un impatto anche sullo sviluppo di dispositivi avanzati per la salute che mirano a ‘riaccendere’ il cervello e potrebbe rivoluzionare campi quali la bioingegneria, la robotica e l’intelligenza artificiale. ufficiostampa@cnr.it,
044 – COBOT IN CUCINA
In questi tempi di pandemia e di controllo della salute le tecnologie di automazione vanno anche in cucina. I robot industriali collaborativi (cobots) lavorano con le applicazioni in ambito alimentare. Lungo tutta la catena del valore – produzione, lavorazione e distribuzione – i cobots costituiscono un supporto oggi quasi indispensabile per poter cucinare e distribuire senza contatto umano diretto. Crescono le aziende di robotica alimentare; per esempio: Miso Robotics (https://misorobotics.com/) prepara grigliate di hamburger e fritture, Picnic (https://www.hellopicnic.com/press) fa le pizze, CafeX (https://www.cafex.com/) prepara caffè e altre bevande, i cobot della Universal Robots possono essere operativi 24 ore su 24 (https://www.universal-robots.com/it/settori-industriali/alimentare/).
045 – BLOG BLOG
Il 75% delle persone non scorre mai oltre la prima pagina internet nei risultati di ricerca e l’80% ignora gli annunci pubblicitari, ma i blog catturano più facilmente la fiducia. Le più popolari strategie di content marketing includono blog e social media. Nel 2020 si stima ci siano oltre 600 milioni di blog nel mondo. Ogni giorno vengono pubblicati su Internet circa 5,7 milioni di post. Dodici milioni di persone pubblicano blog sui loro social media. Negli Stati Uniti le ricerche dicono che l’81% dei consumatori online si fida delle informazioni trovate sui blog e il 61% dei consumatori online dichiara di aver effettuato un acquisto in base alle raccomandazioni di un blog. Blog blog e così sia!

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 27 marzo 2020
Come ci suggerisce Derrick de Kerckhove, l’intelligenza collettiva che cresce nella società digitale odierna, sarà la molla del prossimo progresso sostenibile. Anche Carlo Cattaneo, presidente del Consiglio di guerra delle Cinque giornate di Milano nel 1848, si è dedicato alla psicologia delle menti associate, in un intervento al Reale Istituto Lombardo (11 agosto 1859): “Signori, il lievito che fa fermentare le idee non si svolge in una mente sola; il genio si tien per mano alla catena de’ suoi precursori. Perché si destino le idee, devono attuarsi i più generosi istinti, devono infervorarsi li animi. La corrente del pensiero vuole una pila elettrica di più cuori e di più intelletti”.  Ovvero: anche dalle calamità contingenti ci potremo liberare con una forza congiunta, che è l’approccio di studio e disponibilità sociale dell’Osservatorio Tuttimedia.
040 – SMART LEARNING
Secondo il sito skuola.net, dal momento che dal 3 marzo 2020 tutte le scuole italiane sono state chiuse, la maggioranza degli studenti è al lavoro con le lezione online. Il 90% dei ragazzi sta già ricevendo una formazione di tipo digitale. Non è semplice la didattica a distanza, decollata in una congiuntura di emergenza, in cui né gli scolari né gli insegnanti si aspettavano tale situazione. Tuttavia questo smart learning procede e potrà fornire anche in futuro strumenti utili di apprendimento, di diffusione di nozioni e di verifiche di performances. Purtroppo si nota una certa resistenza alla didattica a distanza da parte dei genitori. Spesso sono chiamati ad assistere i propri figli, ma tre su dieci non si sono prestati a collaborare con i docenti.
041 – WEB IN NUMERI
Tim Berners-Lee (nato nel 1955), nel 1980 trascorse alcuni mesi al CERN di Ginevra, come consulente nel campo dell’ingegneria del software. Per uso interno costruì il primo software per immagazzinare informazioni. Questo prototipo fu la base concettuale per lo sviluppo del World Wide Web. Il primo sito (info.cern.ch) fu aperto il 6 Agosto 1991. Secondo le analisi di Lisa Sanovki (nota sviluppatrice web), al 1° gennaio 2020, c’erano 1.744.517.326 siti web (a gennaio 2016 erano 906.616.188). Le registrazioni di dominio sono oggi circa 333,8 milioni. In percentuale: .com ha il 43,59% (133,9 milioni); .tk (Tokelau, Nuova Zelanda) il 6,65% (!?); .net il 4,68%; .de il 4,04%; .uk il 3,48%; .org il 3,29%; .cn il 3,21%; .ru il 2,04%; .info l’1,69%; tutti gli altri frammentati fanno il 27,32%.
042 – EMOTICONS
E’ un gergo extra-verbale di comunicazione digitale ‘:-). Nello standard Unicode ci sono (per adesso) 3.304 tipi di faccine stilizzate: unità di messaggio che diventano linguaggio, il linguaggio emotivo più globale e più in crescita. Le faccine trasmettono efficientemente e istantaneamente lo scopo del comunicatore perché, saltando le parole, toccano direttamente le aree cerebrali dell’immagine e dell’attenzione emotiva. Tra i più popolari nella mappa di emoji, emoticon e, smiley: ‘il viso con lacrime di gioia’, ‘il cuore rosso’, ‘la faccina sorridente con gli occhi a cuore’. Una grande lista di faccine si può trovare sul sito: https://fbicons.net/it. Se qualcuno vuole cogliere ”L’infinito” di Giacomo Leopardi senza parole, ecco il link.
https://www.cronachemaceratesi.it/2020/02/14/dallaramaico-alle-emoticons-quante-lingue-parla-linfinito/1364692/

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 18 marzo 2020
Scienziati, opinionisti e fabbricanti di bufale alla ribalta in questo momento globale di epidemie: la preparazione è indispensabile, ma anche l’onestà intellettuale. Anche un comune operatore può scrivere di scienza, non è necessaria un’investitura formale di un ordine professionale. Tuttavia chi diffonde notizie fasulle spacciando autorevolezza (o arroganza!?) si rende responsabile di gravi deformazioni di conoscenza, soprattutto in momenti di incertezza o di soglia di allarme sociale. Le informazioni, oltre che ponderate, vanno circostanziate. Iperboli e fantasie sono bandite. Le semplificazioni sono utili per la comprensione, ma non possono essere superficiali e improprie né nascondere parti significative. Gli errori nuocciono a tutta la collettività e, in un mondo mediatico senza confini, riportare un falso battito d’ali di farfalla può generare uno tsunami di panico lontano mille miglia.
037 – SALUTE SUI SOCIAL
Il tema della salute occupa il 7% delle ricerche su Google (70.000 ricerche web al minuto). Perlopiù la ricerca tende a farsi un’autodiagnosi in base ai sintomi e a studiare cure specifiche o nuove cure. Secondo una ricerca di WeGoHealth circa il 90% degli intervistati ha dichiarato che le community hanno giocato un ruolo fondamentale nelle loro decisioni in merito alla cura e alla prevenzione della salute. L’87% dei partecipanti ha affermato di aver condiviso più di una volta informazioni relative alla salute attraverso i post di Facebook. E i cinguettii su Twitter non commentano solo l’attualità, ma anche la salute, ed è il social degli utenti più interattivi e propositivi. Dedicare alla salute e alla medicina un sito o un blog richiede una strategia che unisca l’affidabilità e l’autorevolezza all’efficacia. E non solo nell’era dell’emergenza.
https://www.doxee.com/it/blog/marketing/healthcare-e-social-media-strategy/
038 – COVID-19 SUI MEDIA
L’emergenza della salute ha suscitato un impatto pesante sui media. Lo studio, realizzato da InMediaTo Mediaplus di Torino, centro media e di consulenza del gruppo Serviceplan, evidenza un vistoso cambiamento di consumi mediatici a seguito del propagarsi del virus della polmonite. E’ l’effetto delle ‘scuole chiuse’ e del ‘resto a casa’ che ha fatto cambiare abitudini soprattutto ai giovani. Così l’audience televisiva nel day time aumenta del 17% e in prima serata del 10%. Il pubblico 4-14 anni cresce del 28%. Si impenna l’utilizzo dei social media, delle chat, delle semplici telefonate. La socializzazione si trasferisce sui network digitali. Alta solidarietà su tutte le piattaforme.
https://www.inmediatomediaplus.it/it/news/inmediato-mediaplus-report-coronavirus.html
039 – L’APPEAL DELL’ALIMENTAZIONE
Al Festival del Giornalismo Alimentare, svolto qualche settimana fa a Torino, secondo il ‘Report sull’informazione alimentare nei media italiani’ realizzato dalla società L’Eco della Stampa, più di 1,3 milioni sono le ‘notizie’ divulgate dai media lo scorso anno sul tema del cibo, di cui 730.000 sul web, 520.000 sulla stampa, 90.000 dalla radio e 31.000 in tv. Le eccellenze alimentari fanno successo; oltre 200.000 pubblicazioni sul tema riguardano le denominazioni di origine: in testa le DOC (oltre 90.000), cui seguono DOP (oltre 62.000), IGP (oltre 36.000) e DOCG (oltre 27.000). Per curiosità: lo chef più citato dai media è Gordon Ramsay (quello di “Ristoranti da incubo”), seguito da Alessandro Borghese e Joe Bastianich. Io dividerei il merito tra loro e i loro editori! https://www.unimondo.org/Notizie/I-media-italiani-parlano-piu-di-cibo-che-di-politica-193601

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 27 febbraio 2020
“Plaudite, cives!”. I talk show televisivi hanno pregi e difetti. Diamo scontato il pregio di far conoscere al pubblico volti e opinioni dei personaggi dell’amministrazione pubblica e della cultura, inclusi i giornalisti. Invece poco gradevole il vezzo dei conduttori di far domande molto articolate e di troncare le argomentazioni del dibattito, arrivando raramente a conclusioni del tutto chiare. Di peggio ci sono gli applausi del pubblico presente negli studi. Pubblico o figuranti? Persone o burattini che battono le mani comunque a tutti, a comando. Che senso ha? Clap clap è un condimento mediatico irritante, troppo frequente e palesemente artificiale. E’ un comportamento falso, già stigmatizzato più volte, anche dalle Commissioni di Vigilanza, ma del quale i registi e i conduttori non vogliono liberarsi. Malaffare, già dai tempi dell’impero romano.
034 – SEMPRE PIU’ VELOCI
La quinta generazione della tipologia di connessione digitale utilizza le onde radio millimetriche tra 30 e 300 Giga Hertz (GHz). In Italia avanzano i test ma la diffusione è ancora lenta. Si prevede che sarà accessibile a tutti solo nel 2022-2023 con una velocità media di 690 Mega bit per secondo (Mbps). Aumenterà intanto anche la velocità della quarta generazione (4G), che passerà da 25 Mbps del 2018 a 63 Mbps nel 2023. La velocità abiliterà le tecnologie dell’intelligenza artificiale, della blockchain e dell’internet delle cose, con tempi di risposta dell’ordine di millisecondi. Gli smart-phone diventeranno macchine potentissime e non mancheranno rischi di possibili cyber-attacchi alle reti. Allo studio anche gli effetti delle microonde elettromagnetiche sulla salute.
https://www.cisco.com/c/en/us/solutions/executive-perspectives/annual-internet-report/air-highlights.html#
035 – QUANTE FICTION IN EUROPA
Le fiction televisive sono sempre più numerose e interessanti sotto il profilo dei contenuti letterari, della qualità della realizzazione, come attrazione per gli ascolti ma anche come veicolo di marketing e pubblicità. In Europa, secondo l’Osservatorio Europeo dell’Audiovisivo, lo scorso anno sono stati prodotti 920 titoli diversi per oltre 11.000 ore di trasmissione e circa 16.400 episodi. Gli investimenti più significativi sono stati fatti nel Regno Unito (8,6 miliardi di euro), in Germania (8 miliardi di euro), in Francia (5,5 miliardi di euro). In Italia: 4,4 miliardi di euro.
https://www.theglobaltvgroup.com/world-television-day-celebrates-the-quality-of-tv-around-the-globe/
036 – AUDIENCE AMARCORD
Il rilevamento degli ascolti televisivi con Auditel iniziò il 7 dicembre 1986. L’audience più alta rilevata per uno spettacolo televisivo spetta al calcio e risale al 3 luglio 1990 con Italia-Argentina dallo stadio San Paolo di Napoli (vinse l’Argentina 4-3 ai rigori): 27.537.000 telespettatori e 87,25% di share (Rai). Mediaset ha il suo record con Juventus-Milan, finale di Coppa dei Campioni, 28 maggio 2003 a Manchester (vinse il Milan 3-2 ai rigori): 20.193.000 telespettatori e 67,27% di share. Escludendo il calcio, il record di ascolti tv spetta al Festival di Sanremo del 22 febbraio 1995: 18.389.000 telespettatori e 65,42% di share (Rai). Naturalmente nel corso degli anni si sono modificate sia l’offerta audiovisiva (televisiva e non) sia le modalità di rilevazione. I record sono rimasti nel passato.
https://www.tvblog.it/categoria/auditel

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 21 febbraio 2020
Le persone oggi concedono la loro fiducia sulla base di due attributi distinti: competenza (efficienza e mantenimento delle promesse) e comportamento etico (fare la cosa giusta e lavorare per migliorare la società). Insomma, la fiducia va costruita bilanciando la competenza con il comportamento etico. A questo proposito è drammatico il rapporto sulla fiducia nelle istituzioni di Edelman, una delle più grandi società di consulenza in comunicazione, da studiare analiticamente per evitare generalizzazioni estreme e per evitare conclusioni algoritmiche superficiali.
031 – TRUST BAROMETER
Con una ricerca in 28 Paesi su 34.000 individui, il Barometro della fiducia di Edelman del 2020 rivela che, nonostante una forte economia globale, nessuna delle quattro istituzioni sociali prese in considerazione, Governo, Impresa, Organizzazioni non governative (ONG) e Media, è attendibile. Le persone hanno paura per il futuro. La maggior parte degli intervistati in ogni mercato sviluppato non crede che tra cinque anni starà meglio, e oltre la metà degli intervistati a livello globale crede che il capitalismo nella sua forma attuale stia facendo più danni che benefici nel mondo. La percezione è che le istituzioni servano sempre più gli interessi di pochi rispetto a tutti. La sfiducia è guidata da un crescente senso di iniquità e ingiustizia nel sistema. Nessuna delle quattro istituzioni è considerata sia competente che etica. L’Impresa ha il livello più alto in termini di competenza; le ONG guidano il comportamento etico; il Governo e i Media sono percepiti come incompetenti e non etici. https://www.edelman.com/
032 – LINGUE PARLATE
La comunicazione è fatta attraverso i linguaggi. Secondo SIL International le lingue parlate sono in continua evoluzione. Se ne contano oltre 7.000. Di queste il 40% è in via di estinzione, mentre 23 lingue rappresentano oltre la metà della popolazione mondiale. Come ‘prima lingua’ il cinese ‘putonghua’, con tutte le sue varietà regionali, è parlato da 1311 milioni di individui. Sempre in milioni come ‘prima lingua’: lo spagnolo 460, l’inglese 379 (ma oltre un miliardo di individui lo usa come seconda lingua), l’hindi 341, l’arabo 319 (con 19 varianti), il bengali 228, il portoghese 221, il russo 154, il giapponese 128, il lahnda (Punjab) 119 milioni. Quanti usino bene la grammatica o la sintassi sono ancora da contare.
https://www.ethnologue.com/guides/how-many-languages
033 – LA GUERRA DEI DATI
Nel 2030 si prevede che 500 miliardi di oggetti saranno connessi (IOT, internet delle cose). L’Europa vuole proteggere dati e connessioni e non lasciare il controllo alle piattaforme americani e cinesi. Thierry Breton, Commissario europeo per il mercato interno ha dichiarato di voler stabilire regole chiare da rispettare soprattutto in tema di accesso e condivisione di dati industriali o pubblici, per chiunque voglia operare in Europa. Le grandi piattaforme straniere non possono continuare a definirsi semplici ‘reti di telecomunicazione’. E’ a rischio la democrazia e le libertà dei cittadini e delle imprese. E l’Europa sarà un campo di battaglia tesa a difendere la propria sovranità. E’ l’oggetto di un ‘Digital Services Act’ europeo che è in preparazione.
https://www.lesechos.fr/tech-medias/intelligence-artificielle/thierry-breton-la-guerre-des-donnees-industrielles-debute-maintenant-et-leurope-sera-son-principal-champ-de-bataille-1172285

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 14 febbraio 2020
La digitalizzazione allarga gli orizzonti perché è globale. Le innovazioni tecnologiche che ne conseguono rappresentano la testimonianza della trasformazione di tutto il sistema culturale, sociale e industriale in atto. Lo sviluppo non è omogeneo in tutti i Paesi, gli standard e le regolamentazioni non sono le stesse ovunque, le legislazioni sono alla rincorsa delle situazioni già di fatto operative. La fiscalità arranca. Mentre la creatività cresce esponenzialmente, la distribuzione e la formazione degli operatori lasciano a desiderare. E’ necessaria una nuova alfabetizzazione per gli operatori tradizionali e ‘aziani’. L’Osservatorio Tuttimedia con Media Duemila possono essere utili anche per questo motivo.
028 – UNITED NATIONS BLOCKCHAIN
Le piattaforme blockchain servono per una cultura industriale della trasparenza, della sostenibilità, della responsabilità reciproca e della tracciabilità degli ecosistemi produttivi. L’International Trade Center (ITC), che fa capo alle Nazioni Unite, ha presentato in questi giorni a Davos una piattaforma realizzata con la collaborazione del World Economic Forum, di Everledger, Lenzing Group e Textile Genesis, che può visualizzare i dati delle catene di fornitura basate su blockchain provenienti da aziende e fonti plurime. I dati sensibili sono ospitati presso i Data Center delle Nazioni Unite, garantendo indipendenza da terze parti, neutralità, immunità e privilegi supernazionali.
https://www.innovationpost.it/2020/01/24/una-piattaforma-pubblica-e-aperta-per-garantire-la-tracciabilita-e-catene-di-fornitura-piu-efficienti-e-sostenibili/
029 – VPN
Privati e aziende che utilizzano intensamente internet hanno bisogno di proteggere dati e identità. I servizi VPN (Virtual Private Network = rete virtuale privata) servono a questo scopo: evitano intrusioni criminali o semplicemente di curiosi indesiderati, proteggono documenti e cronologie interne, nascondono il proprio traffico in uscita. Questo avviene per via di connessioni criptografate per tutti i devices connessi a internet (telefono compresi). Il server VPN riceve e controlla per conto del cliente. Così, per esempio, un lavoratore può operare da casa in sicurezza con i dati condivisi sulla sua rete aziendale. Ovviamente l’affidabilità del gestore VPN è un requisito fondamentale, insieme alla sicurezza e alla velocità operativa. Ci sono già recensioni precise sulle VPN in Italia. Consulta, ad esempio non esaustivo, il seguente link.
https://it.vpnmentor.com/
030 – LA CENSURA SU INTERNET
Internet è molto utile per avere informazioni tempestive, per socializzare, per approfondire argomenti. L’accesso non è sempre aperto indiscriminatamente a tutto soprattutto in alcuni Paesi che esercitano censura politica, etica, culturale, tecnologica. Per esempio: le reti VPN, che criptano il traffico internet e proteggono le identità, spesso non sono legali. I dieci Paesi nei quali le censure sono più forti sono: Nord-Korea (solo notizie politiche statali, no social network, no torrenting e VPN); Cina (notizie politiche controllate, no social media esteri, no VPN, scarso controllo copyright; pene severissime per trasgressori); Russia (notizie politiche e social media molto controllati, traffico web ristretto, no torrenting e VPN); Iran (news e social media molto controllati e censurati, no VPN); Turkmenistan (news e VPN controllate, no social media); Eritrea (news politiche controllate e censurate, no social media); Pakistan (news politiche controllate e censurate, no torrenting); Emirati (news politiche controllate e censurate); Bielorussia (news politiche controllate). I contenuti pornografici sono vietati in tutti questi Paesi e in molti altri. I social media sono censurati anche in altri Paesi africani, asiatici e sudamericani; in alcuni Stati i social media vengono sospesi durante i periodi elettorali (Mauritania) o di esami scolastici (Etiopia e Somalia). Libertà editoriale e privacy sempre a rischio.
https://docs.google.com/spreadsheets/d/1lBygV4B7rVmociNArFRb6WhC8Bsw2OD0HavnJ4E_ZxQ/edit?usp=sharing

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 23 gennaio 2020
Una volta si chiamava ’società editoriale’, adesso ‘Media Company’, ma è molto di più! ‘Media Company’ sembra una paroletta magica per qualificare le aziende innovative. Meglio ancora: ‘Global Media Company’ o ‘Multimedia Company’. “È l’innovazione, bellezza!”. Per stare al passo con i tempi anche Paolo Dal Pino, neo-presidente della Lega Calcio di Serie A, ha annunciato che la Lega si trasformerà “in una Media Company attiva su scala internazionale, dove Media Company non significa fare un canale, ma significa avere un’attitudine, una modalità con cui affrontare la vita quotidiana del calcio”. Molto bene, magari avremo un nuovo socio all’Osservatorio Tuttimedia! Certamente il calcio è già in posizione dominante su tutti i media, tradizionali audiovisivi e social. E senza frontiere!
025 – CR7 AL TOP SU INSTAGRAM
Instagram è il social network, di Facebook, che permette agli utenti di condividere foto in rete. A gennaio 2020, nel mondo, i followers su Instagram preferiscono su tutti Cristiano Ronaldo (197 milioni di accounts!), poi il mondo dello spettacolo: Ariana Grande (171 milioni), Dwayne Jhonson, Selena Gomez, Kylie Jenner, Kim Kardashan. Al 7° posto di questa parade ecco un altro calciatore: Leo Messi (140 milioni di accounts) e così pure al 9°: Neymar (131 milioni). Gli utenti dei social network mostrano alti tassi di coinvolgimento con i contenuti visualizzati, perciò il richiamo pubblicitario è fortissimo; per esempio, il valore medio di uno dei post di Ronaldo su Instagram è di 735.386 dollari.
https://www.statista.com/statistics/421169/most-followers-instagram/
026 – CYBERSICUREZZA N CITTA’
La Cina ha un miliardo e mezzo di abitanti e prevede entro il 2022 di installare 626 milioni di telecamere pubbliche. Già oggi la città di Chongqing, capoluogo del Sichuan con 15 milioni di cittadini, ha installato più di 2 milioni e mezzo di telecamere; Shanghai conta 26 milioni di cittadini e ha quasi 3 milioni di telecamere. Londra, con i suoi 9 milioni di abitanti ha collocato 627.707 telecamere, Mosca ne ha 146.000, Singapore 86.000, Sydney 60.000, Berlino 40.000, Chicago 35.000. Roma ne ha circa 7.000 e ne stanno verificando la connessione; il Comune di Milano ne ha 2000 e ha attivato un’anagrafe per censire le webcam private. La sorveglianza remota riduce i crimini, forse. Forse la privacy ne soffre. George Orwell, nel 1948, era stato preveggente sul totalitarismo sociale, anche se ancora non c’era la digitalizzazione. https://www.comparitech.com/vpn-privacy/the-worlds-most-surveilled-cities/
027 – INTELLIGENZA ARTIFICIALE E RICONOSCIMENTO FACCIALE
Non si sa se sia lecito, ma gli organi di polizia americana disporrebbero di un archivio di tre miliardi di immagini codificate, raccolte da Facebook e altri siti web, che potrebbero aiutare per riconoscimenti facciali di criminali o presunti tali. Gli algoritmi di riconoscimento facciale sono molto sofisticati ma sulla loro precisione c’è ancora da lavorare molto, non sono neutrali ed oggettivi, ma intanto furoreggiano nei film tv, dove la deregulation e la privacy sono costantemente scavalcate dalla creatività degli autori delle storie e stimolano a modo loro l’innovazione tecnologica. In Europa il Gruppo di lavoro della Commissione Europea ha suggerito un nuovo regolamento per garantire un’adeguata protezione dagli impatti negativi dei sistemi di intelligenza artificiale sui diritti fondamentali.
https://www.agendadigitale.eu/sicurezza/privacy/riconoscimento-facciale-la-ue-verso-stop-temporaneo-ecco-perche-e-un-buon-segno-ma-non-basta/

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 18 gennaio 2020
Si scrive un po’, si parla di più, si legge poco, si guarda tanto: è questa la cultura? La logica delle affermazioni lascia spesso a desiderare. Spesso le persone corrono dietro ai pifferai, quelli che usano le iperboli per le proprie idee, che sbraitano più forte oppure che hanno il glamour più affascinante. I professionisti dell’influencing adoperano le tecniche sottili della seduzione digitale per raccogliere followers e sfruttarli a proprio vantaggio. Di fatto sembra che la gente si faccia sedurre facilmente, in fondo sul web non ci metto la faccia e un ‘like’ mi costa niente. Alla fine la verità sembra stia nelle esternazioni (e nelle foto) di una bella donna o di un macho spesso tatuato. La tradizionale filosofia scolastica aborre certamente da tali argumenta ad personam, ma chi la segue ancora? Mass media e social media danzano ammalianti intorno a noi.
022 – INFLUENCERS
I social network acchiappano: metà della popolazione terrestre naviga per un paio d’ore al giorno, la beauty blogger Huda Kattan, irachena-americana di Oklahoma City, conta 25,6 milioni di follower su Instagram, con una media di 9 contenuti postati al giorno per 54 milioni di utenti/mese. Chiara Ferragni, designer di Cremona, a dicembre scorso ha avuto 63 milioni di interazioni (cioè reazioni, commenti e condivisioni su Facebook, like e commenti su Instagram, like e retweet su Twitter, like, dislike e commenti su Youtube). Il sito di Repubblica, per confronto anche se non precisamente commensurabile, ha circa 3 milioni di utenti unici al mese, con circa 10 milioni pagine viste. Le tariffe degli influencer: per ogni post di Huda sono 18.000 dollari, Chiara sembra si accontenti di 12.000. www.blogmeter.it/; www.primaonline.it
023 – BLOCKCHAIN PER L’EDITORIA
Al concorso del Ministero dello Sviluppo Economico per i progetti dedicati alla sperimentazione, ricerca applicata e trasferimento tecnologico, basati sull’utilizzo di tecnologie quali Blockchain, Intelligenza Artificiale (AI), Internet delle cose (IoT), collegate allo sviluppo delle reti di nuova generazione 5G (finanziamento di 4 milioni di euro), hanno partecipato sei Team. La Società Italiana degli Autori ed Editori e Wind Tre, in collaborazione con l’Università di Roma La Sapienza e Blockchain Core, sono al primo posto tra gli assegnatari dei finanziamenti con il Progetto “Gestione dei diritti d’autore su reti 5G con Blockchain”. L’obiettivo è quello di gestire i diritti d’autore con un registro decentralizzato e avviare una gestione automatizzata dei flussi finanziari tra utilizzatori e beneficiari. Le tecnologie blockchain e le prestazioni di quinta generazione (5G) delle reti permetteranno una nuova e straordinaria efficienza e controllo dei contenuti e dei business del sistema editoriale.
www.mise.gov.it/index.php/it/27-comunicazioni/2040058-programma-di-supporto-alle-tecnologie-emergenti-5g
024 – 8K NON PLUS ULTRA
Su un comune nostro televisore ‘Full HD’ lo schermo ha 1920×1080 pixel. In Giappone, per i prossimi Giochi Olimpici 2020 le trasmissioni saranno a 8K, ovvero 7680×4320 pixel. Una definizione straordinaria oltre la quale sarà forse inutile procedere, poiché la capacità di percezione visiva umana è limitata! I televisori che ricevono 8K sono ancora pochi e i Giochi saranno l’occasione per lanciarli sul mercato, solo per poche aziende produttrici e solo in pochi Paesi, per il momento. Intanto crescono anche le dimensioni degli schermi per famiglia; il top sembra essere quello da 98 pollici, 220×125 cm., 85 kg di peso, 53.179,98 euro se acquistato in rete. Diciamo: una parete preziosa, tecnologica e artistica insieme. www.yeppon.it/

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 10 gennaio 2020
Queste pillole sono dedicate alla tecnologia del mondo della comunicazione. All’inizio del 2020 sembra utile un sommario degli argomenti emergenti e un breve censimento delle risorse mediatiche. Non solo numeri in crescita, ma anche impatto socio-culturale in profonda trasformazione per l’influenza su costumi e consumi, sulle procedure, sugli stili di vita e di pensiero delle popolazioni. Pur in presenza di grandi disuguaglianze economiche e sociali, l’influenza si fa sentire nelle communities, nell’informazione, nella creatività digitale, nell’e-commerce e nelle forme di gestione della privacy, del gradimento, della reputation personale e dei brand, nelle pratiche fair (e unfair) e perfino nell’approccio psicologico.
019 – SMARTPHONE
Circa 4,1 miliardi di persone nel mondo sono connesse online, il 97% della popolazione mondiale vive a portata di un segnale cellulare mobile e il 93% a portata di una rete 3G (o superiore). I telefoni cellulari sono i mezzi più utilizzati per accedere a Internet e il 57% delle famiglie di tutto il mondo ha accesso a Internet da casa. Il computer non è più necessario per l’accesso a Internet perché le persone si connettono semplicemente tramite smartphone. Occorre che i governi adottino misure per sviluppare le competenze digitali, in particolare nei Paesi in via di sviluppo dove le donne sono particolarmente penalizzate nella cultura digitale.
https://www.itu.int/en/ITU-D/Statistics/Documents/facts/FactsFigures2019.pdf
020 – SOCIAL MEDIA
Sono circa 3,5 miliardi gli individui nel mondo che utilizzano i social media, quasi la metà dell’intera popolazione terrestre. Gli attori di questo settore sono in costante mutamento per reggere l’appetibilità dei loro servizi. Per esempio: le app asiatiche sono una tendenza calda per i siti di social network e contribuiscono a trasformare le economie di tutto il mondo. Ecco una classifica mondiale, orientativa e provvisoria, secondo il numero di utilizzatori attivi per mese (cifre in miliardi di utenti): 1. Facebook (2,23); 2. YouTube (1,9); 3. WhatsApp (1,5); 4. Messenger (1,3); 5. WeChat (1,06); 6. Instagram (1); 7. QQ (0,86); 8. Tumblr (0,64); 9. Qzone (0,63); 10. Tik Tok (0,5).
https://www.mobileappdaily.com/best-social-media-apps
021– ENABLER TECNOLOGICI E MEDIA
I settori promettenti nella digitalizzazione avanzata sono in fase di sviluppo esplosivo in tutto il mondo. Sono difficili le stime del valore dei nuovi business collegati a questi fattori, ma certamente saranno abilitatori indispensabili dell’economia e di un progresso sostenibile: 5G, Big Data, Super Cloud, Intelligenza Artificiale, Mobile Business, Internet delle Cose (IoT), Blockchain, Cybersecurity. A questi campi di lavoro fanno riferimento anche le grandi piattaforme online; in Italia in principali operatori sono esteri (tra parentesi la sede e il numero di dipendenti nel mondo): Amazon (Seattle USA, 647.500), Apple (Cupertino USA, 132.000), Microsoft (Redmond USA, 131.000), Alphabet/Google (Mountain View USA, 98.000), Facebook (Menlo Park USA, 35.587), Netflix (Los Gatos USA, 7.100). Le principali TLC&Mediacompany attive in Italia sono: Comcast (Philadelphia USA, 184.000), Vodafone (Newbury UK, 106.135), Tim (Milano ITA, 57.901), Swisscom (Berna CH, 19.845), Fininvest (Roma ITA, 16.128), Discovery (Silver Spring USA, 9.000).
La nuova architettura informatica che queste aziende offriranno al sistema globale si aggiunge agli argomenti in discussione caratteristici dell’attività editoriale e sarà un trampolino di lancio per una nuova stagione di civiltà. Questi temi fanno parte dello scenario che Media Duemila con l’Osservatorio Tuttimedia si propone di affrontare, studiare, divulgare, commentare, così come già sta facendo da 37 anni. www.agcom.it/

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 11 dicembre 2019
Il marketing tecnologico abbatte i confini. Crescita globale significa anche che i comportamenti e le esperienze sociali si rincorrono da un Paese all’altro, stimolando le analisi, gli approfondimenti, le iniziative e una competizione virtuosa. Statalismo e liberismo talora si sfidano per andare incontro alle esigenze delle popolazioni. Ci si guarda da un continente all’altro per studiare i limiti del pensiero sociale e del pensiero digitale e per imitare le buone pratiche, mentre mass media e social media devono conquistare una più larga affidabilità.
016 – CHINA SOCIAL MEDIA
Il governo cinese non perde occasione di farsi buona propaganda. A Changsha, durante l’annuale China New Media Conference, si è svolto un seminario sulle responsabilità sociali dei nuovi media. Il documento “China New Media Social Responsibility Proposal” invita i nuovi media e il personale che vi opera a mettere al primo posto i benefici sociali, a diffondere il tema conduttore dell’energia positiva della società cinese, in modo da adempiere al meglio alle responsabilità sociali e a promuovere lo sviluppo sano dei nuovi media. La forza tecnologica delle imprese aiuta la riduzione della povertà e porta soluzioni utili alla popolazione. Per esempio: ByteDance, che ha sviluppato TikTok, ha affermato di aver aiutato a localizzare 11.000 persone scomparse dal 2016 inviando messaggi agli utenti del suo portale di notizie nella zona in cui mancava una persona. Kuaishou, piattaforma di video, nei primi nove mesi di quest’anno, con brevi audiovisivi, ha promosso prodotti agricoli locali e forme di arte popolare per 5 milioni di persone provenienti da aree disagiate della Cina. (30.11.2019) http://www.china.org.cn/china/2019-12/01/content_75465622.htm
017 – MARKETING TV PER LE DONNE AMERICANE
Chi organizza le strategie di marketing deve pensare al femminile. Secondo Nielsen nel Nord America il 93% delle donne ha una responsabilità condivisa o primaria per lo shopping quotidiano, le faccende domestiche e la preparazione del cibo. Negli Stati Uniti il 53% delle donne negli Stati Uniti afferma di essere la capofamiglia con alta responsabilità di spesa. E le donne sono voraci consumatori di media. Nonostante le ampie opzioni multimediali, la televisione resta la preferita. Alla televisione, in una settimana media, 156 milioni di donne dedicano 73 ore (5 ore in più rispetto agli uomini) e quindi hanno un’alta probabilità di considerare la pubblicità televisiva come una fonte di informazioni utili su prodotti e servizi. (27.11.2019)
https://www.nielsen.com/us/en/insights/article/2019/attention-marketers-u-s-women-are-eager-to-hear-from-you/?utm_source=sfmc&utm_medium=email&utm_campaign=newswire&utm_content=11-27-2019
018 – MI FIDO O NON MI FIDO
Negli Stati Uniti la fiducia nei mass media è bassa: solo il 13% si fida dei media “moltissimo” e il 28% “discretamente”. La fiducia, nell’attuale clima altamente polarizzato, è affidata alle opinioni dei partigiani politici che sono diventate sempre più divergenti. In generale: dei media si fidano il 69% dei democratici, ma solo il 15% dei repubblicani e il 36% degli indipendenti. I recenti dati di Gallup indicano che la fiducia dei repubblicani nelle fonti di notizie negli ultimi anni è rimasta stagnante o in declino, mentre quella dei democratici è aumentata. Fox News è l’unica fonte di notizie nazionale con la fiducia a livello di maggioranza dei repubblicani. Sembra che i repubblicani siano molto più propensi dei democratici a percepire pregiudizi, imprecisioni e disinformazione sui giornali, in televisione e alla radio. (26.11.2019)
https://news.gallup.com/poll/267047/americans-trust-mass-media-edges-down.aspx

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 6 dicembre 2019
Il Rapporto annuale dell’Assintel ha segnalato tre grandi ostacoli alla Trasformazione Digitale, nell’ordine: al primo posto una mancanza di cultura organizzativa o del top management verso il cambiamento continuo, al secondo posto la carenza di risorse economiche e al terzo posto la difficoltà nel reperire competenze digitali adeguate. Ciònonostante si estendono le applicazioni sia nelle imprese private che in quelle pubbliche. Crescono le iniziative, soprattutto per i giovani, anche se si avvertono in tutta Europa sentimenti di delusione sulla politica economica.
013 – INNOVAZIONE DIGITALE
Secondo il Rapporto 2020 Assintel, Associazione Nazionale delle Imprese ICT e Digitali, nel 2019 il mercato dell’Information Technology italiano vale oltre 24,2 miliardi di euro, +3,8% rispetto allo scorso anno. Questo trend è previsto consolidarsi anche negli anni successivi. Tra le tecnologie emergenti, a crescere esponenzialmente negli investimenti delle imprese italiane sono l’Internet of Things (+24%), l’Intelligenza Artificiale (+39,1%), le soluzioni di Realtà Aumentate e Virtuale (+160,5%) e i dispositivi Wearable (+116,2%). Continua anche la crescita dei “pillar” della Terza Piattaforma: la spesa aziendale italiana in servizi Public Cloud cresce del +26,1% e le soluzioni Big Data & Analytics del +7,6%. Per l’85% degli Enti della Pubblica Amministrazione la priorità di investimento nel 2020 sarà migliorare il rapporto con i cittadini. Così diverrà strategica la spesa in Information Technology, che si prevede sarà di circa 4,2 miliardi di euro, contribuendo per il 13% al totale della spesa ICT italiana. (27.11.2019) https://www.assintel.it/
014 – STEM IN THE CITY
STEM sta per Science, Technology, Engineering, Mathematics. E’ un’iniziativa del Comune di Milano per promuovere la diffusione delle discipline tecnico-scientifiche e delle nuove tecnologie digitali come opportunità per il futuro professionale delle nuove generazioni con un’attenzione particolare rivolta alla popolazione femminile. L’obiettivo è coinvolgere tutto l’ecosistema formativo: insegnanti, genitori, istituzioni e aziende. Quest’anno scorso più di 14.000 persone hanno partecipato agli oltre 150 eventi realizzati grazie al contributo di 146 partner e più di 100 scuole di diverso ordine e grado. Nel 2020 l’argomento sarà ‘la sostenibilità ambientale’, tema cruciale per tutta la società, su cui convergono l’interesse e l’attenzione del mondo pubblico, del mondo privato, dell’opinione pubblica.  Fino al 28 febbraio saranno accolti i progetti, con la collaborazione di enti pubblici e privati, aziende, fondazioni, associazioni, scuole e università che sono invitati a proporre e organizzare dibattiti, seminari, corsi di formazione, installazioni e spettacoli che possano continuare ad alimentare il dibattito e il confronto. La manifestazione culminerà nella Maratona delle STEM dal 27 al 29 aprile. (27.11.2019) https://www.steminthecity.eu/
015 – GIOVANI DELUSI
Ecco alcune sintesi delle slides che illustrano un’indagine sui giovani europei di fronte al cambiamento, realizzata da SWG. Anzitutto qualche sentimento: in Italia i ‘delusi’ sono il 26%, in Francia il 36%, in Spagna il 43%. La ‘speranza’ ottiene il 23% in Italia, mentre in Spagna la ‘tristezza’ arriva al 43% e in Francia la ‘rabbia’ al 28%, in Polonia il ‘disgusto’ ha il 46%!. In politica economica i giovani europei sembra spingano per un modello meno liberista. In Italia vorrebbero un misto tra ‘modello capitalista’ e un ‘modello economico differente’ il 32%, in Francia il 27%, in Spagna il 42%. Per un ‘modello economico totalmente differente’ sono il 33% dei francesi, il 25% degli spagnoli, il 23% degli italiani. Infine il capitalismo: piace al 31% dei polacchi e solo al 15% degli italiani e al 12% dei francesi. (vedi le slides). (19.11.2019)
https://www.agenziagiornalisticaopinione.it/wp-content/uploads/2019/11/PoliticAPP_19nov2019.pdf

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 29 novembre 2019
Il panorama delle notizie, in un mondo digitale e globalizzato, si allarga sempre più. I lettori (e i giornalisti) affrontano ogni giorno un mondo sovraccarico di informazioni e disinformazioni. Selezionare, collegare le notizie in modo conveniente, pertinente, utile e stimolante è fondamentale per non perdere le priorità e affrontare le professioni da competenti. Questo è il senso del Rapporto qui segnalato su “Nuovi poteri e nuove responsabilità” nell’epoca della trasformazione digitale.
010 – GIORNALISTI CON L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE
L’intelligenza artificiale è già una parte significativa del giornalismo, ma è distribuita in modo non uniforme. Le tecnologie in uso vanno dalle funzioni quotidiane, come la ricerca, agli algoritmi complessi basati sull’apprendimento profondo per creare testo o video. Queste tecnologie di intelligenza artificiale si stanno rapidamente sviluppando, insieme ad altri cambiamenti radicali nella produzione dei media e nei modelli di business. Il futuro ha il potenziale per un’influenza ampia e profonda sul modo in cui il giornalismo viene prodotto e consumato. Se completamente integrata, pervasiva e operante su vasta scala, l’Intelligenza Artificiale potrebbe avere un valore elevato in determinate aree come il coinvolgimento del pubblico, la scoperta di storie e l’efficienza del lavoro. Alcuni dei possibili usi, come la traduzione automatica e la generazione di testi, possono consentire di fare passi in avanti in nuove aree del giornalismo, del marketing e dello sviluppo del prodotto. Questo rapporto del prof. Charlie Beckett della London School of Economics è basato su un’indagine sullo stato di avanzamento di 71 organizzazioni giornalistiche di 32 Paesi. (18.11.2019) https://blogs.lse.ac.uk/polis/2019/11/18/new-powers-new-responsibilities/
011 – TRASPORTI IN DIGITALE
Passeggeri in aumento nel 2018: 185,7 milioni all’anno negli aeroporti italiani e 5,59 milioni al giorno su rotaia. Nello stesso anno gli investimenti digitali del settore sono arrivati a 2.400 milioni di euro. E’ soprattutto la customer experience a trainare gli investimenti: piattaforme digitali, assistenti virtuali e app mobili consentono di integrare i servizi, ma anche di rendere più semplice l’esperienza di acquisto e di ottimizzare la gestione. Per le aziende l’Intelligenza Artificiale/Machine Learning e IoT sono le tecnologie che trainano i progetti innovativi. L’intelligenza artificiale consente alle aziende dei trasporti e di distribuzione non solo la riduzione dei costi del personale e il perfezionamento dei processi, ma anche di efficientare soprattutto le consegne dell’ultimo miglio, rendendo le spedizioni più efficienti e sicure. Per gli operatori portuali è stata realizzata la piattaforma TradeLens, che comprende operatori portuali e terminalisti in tutto il mondo, autorità doganali, intermediari, proprietari di merci, spedizionieri, società di trasporto e di logistica. Con l’aiuto della tecnologia digitale è auspicabile l’affermarsi di uno standard di interoperabilità tra tutti gli attori del sistema. (13.11.2019) http://ildigitaleinitalia.it/
012 – ITALIANI ALL’ESTERO
Dalla vendita dei diritti, alle coedizioni, alle fiere internazionali: ecco i tanti volti dell’export dell’editoria che saranno presentati dal 4 all’8 dicembre al Roma Convention Center La Nuvola. Il 4 dicembre, nell’ambito di “Più libri più liberi”, la Fiera nazionale della piccola e media editoria, avrà luogo anche un importante convegno sul ruolo degli editori nella costruzione dell’identità europea, che rappresenta più della metà del mercato mondiale del libro e che permetterà di riflettere sul ruolo dell’editore moderno nell’attuale scenario continentale in relazione anche all’ecosistema che i nuovi player statunitensi del web stanno proponendo. Intanto l’Ufficio studi dell’Associazione Italiana Editori annuncia che, tra il 2001 e il 2019, i titoli italiani venduti all’estero sono passati da 1.800 a 8.569. (26.11.2019) https://www.aie.it/

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 22 novembre 2019
La scorsa settimana è stato presentato il Rapporto 2019 sul ‘Digitale in Italia’. Contiene un riepilogo interessante su mercati, dinamiche e policy. Come dice Marco Gay, presidente di Anitec-Assinform che con Confindustria Digitale e altre aziende ha presentato la pubblicazione, “il digitale è oggi il fattore principale di crescita e trasformazione dell’economia; è il change maker dei prossimi anni come nei secoli scorsi lo sono state industrializzazione, commercio internazionale e globalizzazione.”  Gli spunti forniti dal documento sono numerosi e significativi. Avremo occasione di trarne pillole preziose.
007 – DIGITALE DA INDOSSARE
Secondo il Rapporto 2019 Anitec-Assinform, cresce anche in Italia il mercato dei device cosiddetti ‘wearable’, sensori portatili che raccolgono dati, connessi in rete. Da solo il settore degli smart-watches nel 2018 ha raccolto 190 milioni di euro. L’utilizzo più frequente è stato per i pagamenti contactless, per la domotica, per monitorare le attività fisiche e l’assistenza medica anche da remoto. Anche nel campo della manutenzione industriale questi dispositivi hanno consentito prognostica e prevenzione rischi negli impianti, oltre che fornire strumenti preziosi di informazione al personale addetto. La crescita più consistente (+30%) è avvenuta per i visori tipo occhiali (Head Mounted Display), in ambito consumer (gaming) e industriale (per l’efficientamento delle attività operative). Complessivamente tutto il settore della tecnologia wearable, secondo NetConsulting Cube, nel 2018 ha prodotto 563 milioni di euro. (13.11.2019) http://ildigitaleinitalia.it/
008 – BLOCKCHAIN PER SMART CITIES
In Europa le tecnologie digitali basate su blockchain stanno decentralizzando la fornitura di elettricità consentendo l’interoperabilità dell’energia solare fotovoltaica prodotta da risorse diversificate con reti elettriche. Le fonti energetiche pulite vengono distribuite digitalmente usando l’intelligenza artificiale, l’Internet of Things (IoT) e le reti abilitate alla blockchain. Si tratta di collegare la produzione di energia da miriadi di piccole installazioni con la domanda totale di energia di un Paese. Intanto l’Unione Europea ha lanciato l’Osservatorio Blockchain e sta sviluppato varie normative e politiche relative alla blockchain, sotto il Garante europeo della protezione dei dati, con standard digitali di alto livello per la protezione dei dati, l’interoperabilità e la condivisione delle principali tecnologie blockchain utilizzate nel commercio di energia peer-to-peer (P2P). (20.11.2019) https://www.pv-magazine.com
009 –  COPYRIGHT COL TRUCCO
Se un genitore scienziato dà la paternità di articoli scientifici al proprio figlio, ne fa un bambino prodigio. Così potrà competere per la futura carriera universitaria. Succede in Corea del Sud. Ma in Germania è successo che le case farmaceutiche abbiano attribuito a esterni le ricerche dei propri dipendenti, per dare autorevolezza senza conflitti di interesse. Più curiose le falsità ‘goliardiche’ degli scienziati che hanno inserito fra gli autori delle proprie scoperte il nome del gatto di casa, Chester, in un articolo sulle proprietà dell’elio (sull’autorevole Physical Review Letters) o di un cane, Mirkwood, sul Journal of Experimental Medicine, e perfino di un criceto, Tisha, che ha firmato uno studio sulla micro-gravità pubblicato su Physica B. (17.11,2019) https://ilmanifesto.it/scienziati-bambini-nel-mercato-delle-idee/

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 15 novembre 2019
In questa rubrica collochiamo brevi notizie significative di cultura, opinioni, recensioni e segnalazioni, accompagnate da link o bibliografie per approfondire gli argomenti. E saranno benvenuti tutti i complementi e i commenti suggeriti dai lettori.
004 – WIKIPEDIA RUSSA
Il Cremlino vuole una nuova grande enciclopedia elettronica russa. Il budget 2020-2021 per questa attività editoriale sarà di 1,7 miliardi di rubli (circa 27 milioni di dollari). Anche Putin sostiene questa iniziativa, al fine di avere documentazioni e informazioni ‘affidabili’. La Russia ha una “enorme responsabilità per la conservazione, lo sviluppo e l’espansione della lingua russa e della letteratura russa; – ha affermato Putin – sarebbe bene avere la Grande Enciclopedia russa [36 volumi – ultima edizione nel 2017] in forma elettronica. Almeno questa sarebbe un’informazione credibile.” Il suo portavoce Dmitry Peskov ha comunque rassicurato che non ci potranno essere divieti o ostacoli all’accesso a Wikipedia. (12.11.2019) https://realnoevremya.com/articles/3946-putin-urges-to-replace-wikipedia-with-great-russian-encyclopedia
005 – LIBERTA’ VIGILATA
Zak Doffman è il fondatore di Digital Barrier, un’azienda che fornisce tecnologie di sorveglianza avanzate a difesa, sicurezza nazionale, antiterrorismo e infrastrutture critiche. Nel suo articolo sostiene che l’89% degli utenti di Internet nel mondo (circa 3 miliardi di persone) viene monitorato attivamente, in modo automatizzato, grazie ai progressi nell’intelligenza artificiale. La Cina è all’avanguardia. Ma ci sono altri 39 Nazioni che hanno istituito programmi avanzati di sorveglianza sui social media. Vengono evidenziati gli individui, le loro relazioni sociali, viene monitorata la geolocalizzazione e l’analisi dei sentimenti sui dati estratti da Facebook, Twitter e altre piattaforme. Le informazioni dirette e indirette raccolte hanno un valore enorme non solo per il mercato commerciale, ma sempre più per le forze dell’ordine e le agenzie di intelligence. (6.11.2019) https://www.forbes.com/sites/zakdoffman/2019/11/06/new-government-spy-report-your-social-media-is-probably-being-watched-right-now/#68aa29834f99
006 – GRAB THE TISSUES
Ascolti tv notturni consolidati. Se l’American Academy of Sleep Medicine (AASM) ha classificato il sonno come la seconda priorità più alta, dopo la famiglia, nel suo sondaggio su oltre 2.000 adulti statunitensi ha constatato che l’88% ha dichiarato di essere rimasto sveglio fino a tardi per guardare più episodi di uno show televisivo o di una serie in streaming. La frequenza più alta (95%) tra i 18-44 anni; a queste età molti ritardano il sonno anche per giocare ai videogiochi, leggere e guardare sport. Ovviamente la scelta di abbuffarsi di intrattenimento di notte invece di dormire ha serie conseguenze sulla salute. (10.11.2019) https://www.webmd.com/sleep-disorders/news/20191110/tv-binges-video-games-books-and-sports-taking-toll-on-sleep

 

PILLS  di Paolo Lutteri – 8 novembre 2019
In questa rubrica della Newsletter di Mediaduemila la Redazione intende raccogliere alcune segnalazioni dei mondi dell’editoria e della comunicazione, nel contesto dell’innovazione tecnologica che oggi si fa sempre più veloce, tumultuosa e affascinante. Ci sono valori professionali da rispettare, nuove frontiere da esplorare. Cercheremo di evitare le ripetizioni di quanto sia già di grande attualità nelle edizioni dei grandi mass media, saremo a caccia di argomenti meno conosciuti, ma significativi. Notizie molto brevi, recensioni e segnalazioni, formato ‘pillola’, saranno accompagnate da link o bibliografie per approfondire gli argomenti. E saranno benvenuti tutti i complementi e i commenti suggeriti dai lettori.
001 – PREVISIONI 5G
Secondo le previsioni di ABI Research di New York, le connessioni 5G saranno circa 12 milioni il mondo entro la fine del 2019, nel 2020 diventeranno 205 milioni e arriveranno a 3 miliardi nel 2025. Il mercato di massa sarà raggiunto durante il 2020 quando la Cina inizierà a dominare in termini di connessioni. Come risultati, interessi di mercato e competenza tecnologica la Cina dominerà la distribuzione del 5G: gli operatori cinesi avranno 143 milioni di abbonati alla fine del 2020, mentre gli Stati Uniti raggiungeranno circa 28 milioni. Nel 2025, la Cina dovrebbe avere 1,1 miliardi di abbonati 5G e gli Stati Uniti 318 milioni. (5.11.2019) https://www.abiresearch.com/press/china-will-dominate-5g-deployment-despite-early-lead-usa-and-south-korea/
002 – ZERO PAPIER
Si parla di ‘senza carta’ da 30 anni, ma il CEO di Ricoh France, Elie Choukroun, conferma che nonostante la digitalizzazione in atto, ogni impiegato francese consuma oggi quasi 80 chili di carta all’anno. Una ricerca (Quocirca Global Print 2025) afferma che la stampa è rimasta una parte importante dell’attività quotidiana del 78% delle organizzazioni. Il 64% degli intervistati in Europa, Stati Uniti e Giappone, prevede che ciò continuerà almeno fino al 2025. Oggi la stampa coesiste con il mondo digitale. Va notato che l’85% dei francesi indica di preferire il libro cartaceo e l’80% le riviste cartacee, perché ‘la carta rassicura’ ed è più comoda da leggere rispetto a qualsiasi schermo. (6.11.2019) https://www.forbes.fr/business/la-digitalisation-des-entreprises-va-t-elle-conduire-a-une-disparition-du-papier/?cn-reloaded=1
003 – OCCHIO AL COMPUTER
Come possiamo mantenere sani gli occhi nonostante guardino lo schermo di un computer tutto il giorno? Phillip Yuhas, professore di Optometria dell’Università dell’Ohio dice che non guardiamo solo gli schermi dei nostri computer, ma li fissiamo. Di conseguenza, le lacrime evaporano dagli occhi, provocano infiammazione e non si accumulano più fino a quando non ci allontaniamo dallo schermo. Bisognerebbe seguire la regola “20-20-20” dell’American Optometric Association: fare una pausa di 20 secondi ogni 20 minuti per guardare qualcosa lontano 20 piedi (6 metri). Ciò consentirà agli occhi di battere le palpebre e rilassarsi. Si può usare anche un collirio lubrificante prima dell’uso prolungato del computer. Queste pratiche rafforzeranno le lacrime naturali del corpo e manterranno idratata la superficie dell’occhio. (11.10.2019) https://theconversation.com/blue-light-isnt-the-main-source-of-eye-fatigue-and-sleep-loss-its-your-computer-124235

 

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Paolo Lutteri
Paolo Lutteri, di Milano, si occupa di comunicazione e marketing dal 1976. Laureato in Scienze Politiche all’Università di Milano e Diplomato all’Istituto Universitario di Lingue di Pechino. Giornalista pubblicista, iscritto all’Ordine dei Giornalisti e all’Unione Giornalisti Italiani Scientifici. Ha lavorato con il quotidiano Il Giorno, con le società Spe, Sport Comunicazione e Alfa Romeo; con il Gruppo Rai dal 1989 si è occupato di marketing, sport, nuovi media e relazioni internazionali. Ha tenuto corsi presso le Università degli Studi di Milano e Bicocca, le Università di Roma Sapienza e Tor Vergata. Attualmente studia e scrive articoli sull’innovazione culturale e tecnologica, fa parte del Comitato di Direzione della rivista Media Duemila, è socio onorario dell’Osservatorio TuttiMedia, membro d’onore dell’EGTA-Associazione Europea Concessionarie tv e radio, membro del Consiglio direttivo dell’Associazione Eurovisioni, socio e direttore del Centro Documentazione e Formazione della Fondazione Salvetti. e-mail: paolo.lutteri@libero.it