Culture giovanili, social media e creatività a Napoli: questo il tema del convegno tenutosi il 14 dicembre, presso lo Spazio Polifunzionale InCampus, promosso dall’Osservatorio Territoriale, dalla Facoltà di Sociologia di Napoli Federico II, dall’Assessorato alle Politiche Sociali e Giovanili e dal Piano Locale Giovani della Città Metropolitana.
Si è messo in primo piano la gioventù napoletana. Giovani che vivono da precari, ma che non mollano mai.
Si è andati oltre la crisi e il digital divide.
Il team di ricerca, formato dal professor Lello Savonardo, Dario De Notaris, Giorgia Sommonte, Enza Maria Paolino, Antonietta Bisceglia e Gabriella Punziano, ha concentrato le ricerche sullo studio dei consumi culturali, linguaggi espressivi e culture giovanili, analizzando le profonde trasformazioni sociali determinate dallo sviluppo tecnologico della comunicazione. I giovani napoletani esaminati sono compresi tra i 15 e i 34 anni. Ecco, proprio di questo si discute: chi sono i giovani di oggi? Giovane è “ancora” colui che non ha raggiunto alcune tappe importanti nella vita. Colui che ancora non gode di indipendenza economica… ed è Napoli la città più giovane d’Italia!
I saluti del preside della facoltà di Sociologia di Napoli, Gianfranco Pecchinenda e di Ugo Marani, presidente A.Di.S.U., spianano la strada al professor Derrick de Kerckhove e al suo concetto di Iperscrettore: un individuo che “scrive e legge insieme, ama twitterare, e preferisce la scrittura iconica alla sequenziale.”
Amalia Caputo, responsabile ricerca Osservatorio Giovani, parla degli effetti della tecnologia sulla popolazione, di cambiamento, di maggiore fruizione della Rete, di ampliamento del bacino di utenza, di maggiore acquisizione di contenuti e quindi di consumo culturale. Molto interessante è lo spunto di riflessione offerto dalla Caputo: “cosa significa cultura, oggi, per i giovani?”. La cultura per i giovani è l’informazione istantanea, dovuta alla cultura convergente, alle tecnologie che, inconsapevolmente, ci bombardano di notizie.
Così il convegno prende una piega verso la seconda fase del progetto, si indaga sulla creatività: i giovani sono dediti particolarmente ad attività creative musicali. Emerge così il profilo di un giovane napoletano molto attento, che consuma cultura anche al di fuori del Web.
Chi meglio di Maurizio Capone può spiegare cos’è la creatività? Maurizio, leader napoletano del riciclaggio creativo, musicista, cantante e compositore dei Capone & BungtBangt, spiega: “l’atto creativo è trasformare la normalità in originalità”, e lo fa mostrando un sifone per lavandini, una cazzuola per muratore, una cannuccia, dei barattoli di vetro per marmellata.
Sembra incredibile, ogni oggetto percosso da Maurizio produce suoni, anzi musica.
Insomma in un giorno in cui i giovani si sono mobilitati verso Roma per combattere e rivoluzionare il loro futuro, altri giovani hanno discusso di un futuro tecnologico che cambia giorno per giorno, sempre di più.
Mariateresa Caliendo
studente presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”