Il numero di chi controlla i fatti in tutto il mondo si è raddoppiato negli ultimi sei anni,  sono  circa 400 squadre di giornalisti e ricercatori che si occupano di bugie politiche, bufale e altre forme di disinformazione in 105 paesi.

Il censimento annuale di verifica dei fatti di Duke Reporters’ Lab ha contato 391 progetti di verifica dei fatti attivi nel 2021. Di questi, 378 sono ancora operativi. Ho letto in agosto nell’articolo di Bill Adair

che quindici anni fa, quando con un gruppo di giornalisti ed editori del St. Petersburg Times (ora Tampa Bay Times) abbiamo  avviato un sito web di verifica dei fatti che denunciava i politici perché mentivano,  l’editore politico del Times ha affermato che l’idea gli era piaciuta:  “ma non voglio averci niente a che fare”.  Il direttore del Duke Reporters’s Lab spiega nell’articolo che questa “è stata la  mia prima lezione sul fatto che PolitiFact avrebbe sconvolto lo status quo, soprattutto per i giornalisti politici. All’epoca, la maggior parte di loro era timida nel denunciare bugie da parte dei politici”.

Oggi invece di Fake News e disinformazione discutono istituzioni e università prestigiose, infatti Gianni Riotta direttore del Master Luiss in giornalismo e comunicazione multimediale ha dedicato un pomeriggio a “Beyond fake news: the power of media professionals in the fight against disinformation” (Oltre le notizie false: il potere dei media professionali nella lotta alla disinformazione).  Di democrazia sotto attacco, di scelte sbagliate dei cittadini malinformati parlano Elissa Goldberg ambasciatrice del Canada a Roma, Edward Llewellyn, ambasciatore del Regno Unito, Shawn Crowle, incaricato d’affari ad interim dell’ambasciata Usa in Italia e i giornalisti  Amy Kazmin, Corrispondente del Financial Times a Roma, Craig Silverman, Reporter ProPublica, Olga Robinson, Assistente Editor a BBC Monitoring e
Monica Giandotti, Agorà RAI la

#Cittadini, #democrazia, #voto consapevole #guerra #Russia sono stati i protagonisti della discussione in Luiss perché come ha sottolineato l’ambasciatrice Goldberg sono gli argomenti critici del momento: “Occorre controllare la campagna di disinformazione posta in essere dalla Russia – ha sottolineato – perché i pericoli della disinformazione in numerose consultazioni elettorali e in altri ambiti, possono avere conseguenze che possono essere profonde e coinvolgere la stabilità e la sicurezza degli Stati. Questo evento lo abbiamo voluto proprio per creare strategie condivise per contrastare il fenomeno della disinformazione”. Per l’ambasciatrice canadese “I media hanno un ruolo vitale nel riportare i fatti in modo preciso e indipendente per ripristinare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni”.

Di disinformazione che ha messo a dura prova la salute delle democrazie e che può essere un veleno letale, ha parlato Edward Llewellyn  ambasciatore del Regno Unito a Roma precisando che nel suo paese esiste un progetto di contro-disinformazione che si propone di combattere la disinformazione russa.  La conclusione per il panel istituzionale è stata di  Shawn Crowley, incaricato d’affari ad interim dell’ambasciata Usa in Italia che ha difeso il giornalismo professionale perché: “Difendere la verità è un dovere e una responsabilità. Abbiamo bisogno di professionalità per sviluppare gli strumenti adatti, e l’aiuto dei governi contro le influenze della disinformazione”. Assenti i rappresentanti dei social media.

La parola poi è passata a chi sulla propria pelle ha vissuto e vive le ricadute della disinformazione. Amy Kazmin ha condiviso la sua esperienza di corrispondete in india riportando le contraddizioni di una società che è fondata sulle veline istituzionali ed ha voluto puntualizzare che dare voce a tutti e soprattutto alle minoranze dovrebbe essere.

@CraigSilverman si è soffermato sul ruolo e sulle responsabilità dei #socialmedia nella diffusione della #disinformazione: non sono pienamente consapevoli di ciò che accade sulle loro piattaforme e non dispongono di soluzioni. La quantità di informazioni online non è conoscibile.

Il video integrale dell’evento può essere ascoltato su Youtube.

 

 

 

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Maria Pia Rossignaud
Giornalista curiosa, la divulgazione scientifica è nel suo DNA. Le tecnologie applicate al mondo dei media, e non solo, sono la sua passione. L'innovazione sociale, di pensiero, di metodo e di business il suo campo di ricerca. II presidente Sergio Mattarella la ha insignita dell'onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana. Vice Presidente dell’Osservatorio TuttiMedia, associazione culturale creata nel 1996, unica in Europa perché aziende anche in concorrenza siedono allo stesso tavolo per costruire il futuro con equilibrio e senza prevaricazioni. Direttrice della prima rivista di cultura digitale Media Duemila (fondata nel 1983 da Giovanni Giovannini storico presidente FIEG) anticipa i cambiamenti per aiutare ad evitare i fallimenti, sempre in agguato laddove regna l'ignoranza. Insignita dal presidente Mattarella dell'onorificenza di "Cavaliere al Merito della repubblica Italiana. Fa parte del gruppo di esperti CNU Agcom. E' fra i 25 esperti di digitale scelti dalla Rappresentanza Italiana della Commissione Europea. La sua ultima pubblicazione: Oltre Orwell il gemello digitale anima la discussione culturale sul doppio digitale che dalla macchina passa all'uomo. Già responsabile corsi di formazione del Digital Lab @fieg, partecipa al GTWN (Global Telecom Women's Network) con articoli sulla rivista Mobile Century e sui libri dell'associazione. Per Ars Electronica (uno dei premi più prestigiosi nel campo dell'arte digitale) ha scritto nel catalogo "POSTCITY". Già docente universitaria alla Sapienza e alla LUISS.