“C’è bisogno di lasciar sedimentare le emozioni e le sensazioni” dice Guido Scorza Componente del Garante per la protezione dei dati personali dopo una giornata di riflessioni che ha riunito 250 stakeholder pubblici e privati fra i quali anche noi dell’Osservatorio TuttiMedia, invitati al tavolo sui media. La sala delle locomotive storiche del museo delle Ferrovie  stracolma è stato il teatro per avviare un progetto pilota che è fondato sulle linee guida emerse da lavoro di diciassette tavoli tematici.

“Senza i tavoli tematici – sottolinea Guido Scorza  – lo State of Privacy sarebbe stato un evento qualsiasi”. La Fondazione delle Ferrovie dello Stato che ha ospitato l’evento  in un posto unico al mondo secondo Scorza  “ha contribuito in maniera determinante a liberare e far correre i pensieri, le idee, i sogni e i progetti che hanno animato la giornata. In un luogo diverso da Pietrarsa State of Privacy ’22 non sarebbe stata la stessa cosa”.

Fra i tanti i relatori che hanno preso la parola, Kobbi Nissim,  Antonio Casilli, Marco Camisani Calzolari, Paolo Benanti, Donata Columbro, Luca Berdondini e Brando Benifei, relatore della proposta di Regolamento sull’intelligenza artificiale e Wojciech Wiewiórowski, supervisor europeo per la protezione dei dati personali che ha aperto l’evento così: “Non proteggiamo dati ma persone”.

La  sfida di  educare al valore dei dati cinque milioni di bambini nel corso 2023 è stata tenuta a battesimo da Roberta Capua ma ha coinvolto la  Polizia Postale, la Guardia di Finanza, l’Università di Roma Tre, Telefono Azzurro, la LUISS, Mondadori. McDonalds, RTI e Sky, a Tik Tok, Google, Meta, Illiad e tante altre aziende attente alle competenze necessarie necessità nell’era digitale

Sul sito State of Privacy,  il testo del manifesto, i nomi dei primi firmatari e la descrizione delle iniziative con le quali  l’avvocato Guido Scorza intende raggiungere la quota di cinque milioni di bambini educati al valore dei dati personali. Le pagine di questo sito sono aperte. L’ hashtag #stateofprivacy farà rimbalzare ogni idea, progetto, critica o iniziativa che possa interessare a chi ha a cuore la protezione e la circolazione dei dati personali.

L’evento si è chiuso con una conversazione di Guido Scorza e Ginevra Cerrina Feroni Vice Presidente del Garante per la protezione dei dati personali nel Metaverso, così come mostra la fotografia.

Nella dimensione digitale i nostri dati sono proiezioni della nostra identità personale. In ambito pubblico e privato, un numero crescente di decisioni che ci riguardano e che hanno un impatto sempre più significativo sulle nostre vite dipende dai nostri dati personali. I nostri dati personali consentono a un numero crescente di soggetti pubblici e privati di conoscerci sempre meglio e, questa conoscenza, se utilizzata nel modo sbagliato, può influenzare decisioni negoziali e politiche. I nostri dati personali generano un enorme valore economico sui mercati globali e, se utilizzati a scopi politici, potrebbero mettere a rischio i processi democratici. La disciplina europea sulla protezione dei dati personali attribuisce, salvo eccezioni, alle persone il controllo assoluto sui propri dati personali. Presupposti necessari di tale controllo sono un’adeguata consapevolezza sul valore dei propri dati personali e sui diritti dei quali si dispone e un’adeguata trasparenza da parte di chi tratta tali dati. Le persone e i più piccoli in particolare hanno una percezione modesta del valore dei propri dati e della propria identità personale e talvolta considerano l’intera disciplina della materia come un inutile e rinunciabile orpello o ostacolo burocratico. Tutti i soggetti interessati, in ambito pubblico e privato, dovrebbero impegnarsi per accrescere il più possibile il livello di trasparenza dei trattamenti dei dati, così da garantire alle persone quell’effettiva conoscenza delle caratteristiche essenziali dei trattamenti che consentirebbe loro di esercitare un controllo effettivo sui propri dati personali. L’uso di espedienti diversi legati al disegno delle interfacce e alla user experience può talvolta influenzare la libera scelta delle persone in relazione al trattamento dei loro dati personali. Tale stato di cose rischia di compromettere, specie nella società degli algoritmi e dell’intelligenza artificiale, i diritti e le libertà fondamentali sui quali si fonda la nostra democrazia. Per scongiurare tale rischio è indispensabile e improcrastinabile la promozione di una campagna di massa di educazione al valore dei dati personali e la diffusione di best practice capaci di accrescere il livello di trasparenza effettiva garantita alle persone, a cominciare dai bambini. #TRASPARENZA, #CONSAPEVOLEZZA #EDUCAZIONE sono le parole chiave per costruire un futuro sostenibile.

 

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Maria Pia Rossignaud
Giornalista curiosa, la divulgazione scientifica è nel suo DNA. Le tecnologie applicate al mondo dei media, e non solo, sono la sua passione. L'innovazione sociale, di pensiero, di metodo e di business il suo campo di ricerca. II presidente Sergio Mattarella la ha insignita dell'onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana. Vice Presidente dell’Osservatorio TuttiMedia, associazione culturale creata nel 1996, unica in Europa perché aziende anche in concorrenza siedono allo stesso tavolo per costruire il futuro con equilibrio e senza prevaricazioni. Direttrice della prima rivista di cultura digitale Media Duemila (fondata nel 1983 da Giovanni Giovannini storico presidente FIEG) anticipa i cambiamenti per aiutare ad evitare i fallimenti, sempre in agguato laddove regna l'ignoranza. Insignita dal presidente Mattarella dell'onorificenza di "Cavaliere al Merito della repubblica Italiana. Fa parte del gruppo di esperti CNU Agcom. E' fra i 25 esperti di digitale scelti dalla Rappresentanza Italiana della Commissione Europea. La sua ultima pubblicazione: Oltre Orwell il gemello digitale anima la discussione culturale sul doppio digitale che dalla macchina passa all'uomo. Già responsabile corsi di formazione del Digital Lab @fieg, partecipa al GTWN (Global Telecom Women's Network) con articoli sulla rivista Mobile Century e sui libri dell'associazione. Per Ars Electronica (uno dei premi più prestigiosi nel campo dell'arte digitale) ha scritto nel catalogo "POSTCITY". Già docente universitaria alla Sapienza e alla LUISS.