Metaverso è immersione: nessuna distrazione
Con il metaverso siamo nel mondo della totalizzazione, sei dentro e lo sei completamente: niente multitasking. Ne parlo con Paolo Granata, italiano, professore associato (Book & Media Studies) all’Università di Toronto che durante il Covid ha sperimentato il metaverso per insegnare agli allievi, sparsi in tutte le parti del mondo: “Una volta dentro l’esperienza è totalizzante, non c’è rischio di distrazione congenita, caratteristica delle piattaforme di oggi – spiega -. Qualsiasi computer o cellulare ci distrae con le notifiche di mail, news e altro. Invece il mondo del metaverso, così come è fatto ora, è un’immersione senza fughe laterali”.
Dall’educazione passiamo a parlare di media visto che ci troviamo vicino alla famosa Coach House, dove McLuhan svolgeva le sue attività e che il professor Granata ha creato anche nel Metaverso. (cliccare qui per visitarla: https://www.youtube.com/watch?v=aRFr46EpHBc)
Se l’esperienza nel metaverso è totalizzante il mondo dell’informazione potrebbe avvantaggiarsene perché l’utente spettatore che ascolta una notizia non verrebbe distratto da null’altro.
“Il metaverso in quanto esperienza straordinaria mai ordinaria – precisa Paolo Granata – offre la novità dell’effetto esperienziale. Quando mi ritrovavo con gli studenti durante il Covid ho creato un ambiente diverso per ogni lezione, che è già un modello di perfezione perché stimola l’attenzione, aiuta gli studenti ad assimilare. In più il ricordo è ampliato dall’aspetto esperienziale. Non bisogna poi sottovalutare l’aspetto ludico che ci permetteva di giocare, per esempio, a palle di neve nell’intervallo che diventava così straordinario”.
Repubblica ha riportato alcune riflessioni di Luca Ubaldeschi, direttore del secolo XIX, che invita i giornalisti ad essere più fluidi, ad acquisire competenze nuove ed ad adottare nuovi linguaggi: “il bello di fare informazione al giorno d’oggi – dice Ubaldeschi – sono le possibilità che prima non c’erano, e sono tutte stimolanti. Ma dovremo essere bravi a renderle anche redditizie”.
Dall’esperienza di 25 anni di analisi, riflessioni e seminari il nostro Osservatorio TuttiMedia ha evidenziato che la realtà virtuale non è fatta per replicare la realtà ordinaria ed anche Paolo Granata è d’accordo: “La replica sarà sempre peggiore – spiega – bisogna sfruttare i nuovi potenziali. I viaggi nel tempo credo siano una delle caratteristiche più affascinanti del metaverso ma anche poter entrare negli oggetti. Lo Scriptorium virtuale è il video che ci riporta indietro nel tempo dove si realizzavano i manoscritti ed io ho aggiunto uno strumento che permette alle persone di entrare dentro il contesto”. https://youtu.be/3a-AM4D0ORU
L’esperienza immersiva viene dal poter camminare sul manoscritto: tutti diventiamo Alice nel paese delle meraviglie.
“Nel metaverso possiamo fare ciò che nella realtà ordinaria non è possibile. Dopo aver studiato il codice di Leonardo da Vinci sul volo degli uccelli (500 pagine con annotazioni) ho stupito i miei allievi con la proposta di imparare a volare tutti insieme. E via: ci siamo alzati in volo. Così ho stimolato cognitivamente gli studenti sul volo, naturalmente la prima volta anche in questo contesto resta unica”.