L’8 marzo 2022 (Giornata internazionale della donna) la Commissione europea ha proposto una direttiva che mira a combattere la violenza contro le donne e la violenza domestica a livello dell’UE, in quanto priorità fondamentale che rientra nella strategia per la parità di genere 2020-2025.

E proprio in occasione del 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, questa normativa sembra tanto attuale, quanto purtroppo necessaria.

I numeri del fenomeno

I dati riferiti ai casi di violenza contro le donne sono preoccupanti: in Europa almeno una donna su tre è vittima di violenza. In Italia più del 31% delle donne tra i 16 e i 70 anni ha subito una qualche forma di violenza fisica o sessuale nel corso della vita. Secondo il report diffuso dal Ministero dell’Interno relativamente al periodo 1 gennaio – 20 novembre 2022 sono stati registrati 104 casi di omicidi con vittime donne, di cui 88 uccise in ambito familiare/affettivo (52 uccise dal partner/ex partner). E il fenomeno non sembra diminuire in modo significativo (-5%).

Anche la violenza online è in aumento, in particolare nei confronti delle donne attive nella vita pubblica (nel giornalismo o in politica) o in ambito lavorativo in generale.

A ciò si aggiunge il fatto che non affrontare la violenza contro le donne è finanziariamente molto costoso: ben 289 miliardi di € all’anno, secondo la relazione 2022 sulla parità di genere.

I punti chiave della proposta

Proprio in questo quadro, le varie norme proposte toccano dei punti fondamentali per intervenire in modo concreto ed efficace.

Innanzitutto la direttiva renderà penalmente perseguibili lo stupro come atto basato sulla mancanza di consenso, le mutilazioni genitali femminili e la violenza online. In particolare saranno reati la condivisione non consensuale di immagini intime, lo stalking e le molestie online e l’incitamento alla violenza o all’odio online. I contenuti illegali online connessi a violenza verranno rimossi rapidamente grazie all’accelerazione dei procedimenti giudiziari.

Per rimediare alle scarse denunce, le nuove norme si impegnano a facilitare l’accesso delle vittime alla giustizia introducendo nuove modalità di denuncia più sicuree più semplici, anche online. Le vittime potranno anche trovare supporto sanitario e psicologico negli sportelli unici, nei quali confluiscono i servizi di assistenza e di protezione. In aggiunta, i professionisti del settore non saranno più vincolati al rispetto delle norme a tutela della privacy. Senza questo ostacolo essi potranno valutare i rischi concreti di ogni caso individuale, richiedendo eventualmente l’emanazione urgente di misure di allontanamento o di ordini di protezione.

Un altro punto chiave, molto spesso sottovalutato, è il rispetto della vita privata della vittima nel procedimento giudiziario. In più, sempre in tale sede, le vittime dovrebbero poter chiedere un risarcimento integrale all’autore del reato, il quale dovrà coprire i costi dell’assistenza sanitaria e dei servizi di sostegno, oltre che pagare per i danni fisici e psicologici causati alla vittima.

La Commissione, per rispondere alle esigenze molto specifiche delle vittime di violenza sessuale, invita gli Stati membri alla realizzazione di linee gratuite di assistenza telefonica 24/24 7 giorni su 7 e di centri antistupro.

La direttiva pone infine particolare attenzione alle donne che fuggono dai conflitti armati e alle vittime minorenni, che in entrambi i casi dovrebbero ricevere un’assistenza mirata. Servizi di consulenza esterna risultano utili invece alle vittime di violenze nei luoghi di lavoro.

Verso i risultati

Per ottenere dei buoni risultati gli Stati membri dovrebbero puntare su coordinamento e cooperazione, consultandosi sui casi rilevanti attraverso Eurojust e la rete giudiziaria europea. Gli Stati membri hanno il compito di raccogliere i dati da utilizzare ai fini di un’indagine condotta a livello dell’UE ogni cinque anni, per valutare i progressi realizzati.

Nell’ambito dell’attuale azione della Commissione che mira a contrastare la violenza di genere e promuovere la parità e nel quadro del nuovo programma di finanziamento “Cittadini, uguaglianza, diritti e valori“, sono disponibili per il 2022 30,5 milioni di € per progetti volti a prevenire e combattere la violenza contro le donne e i minori e 6,8 milioni di € per progetti che promuovono il pieno esercizio, da parte delle donne, dei loro diritti e libertà per l’integrazione della dimensione di genere.

Articolo precedente
Articolo successivo
Chiara Zampiva
Laureata in "Scienze del testo letterario e della comunicazione" presso l'Università Ca' Foscari nel 2020, sta attualmente frequentando la laurea magistrale in Editoria e scrittura presso La Sapienza Università di Roma. Interessata al giornalismo e all'informazione tramite i nuovi media, collabora con la rivista Media Duemila.