Il presidente Mediaset Fedele Confalonieri annuncia un nuovo canale dedicato alle notizie all news e ripercorre le tappe della sua azienda: “Per comprendere quanto sia difficile operare in un contesto di cambiamenti epocali è utile un quadro aziendale, nel nostro caso abbiamo preso atto che con la trasformazione tecnologica in atto piccoli cambiamenti non sono sufficienti. Tutto è in divenire, i giornalisti devono diventare multimediali e digitali e devono ampliare le loro attività. Ampliamento  dell’offerta significa anche  concorrenza, in Italia è entrato un editore mondiale. Uno stimolo in più ma anche una esigenza di flessibilità, adattabilità e soprattutto disponibilità a formarsi seguendo i tempi. L’esigenza di nuovi prodotti e di essere primi sul mercato vale per la Nutella della Ferrero come per  La Repubblica e per Canale 5“.

Da un big boss all’altro, durante questo congresso che ha riunito i rappresentanti dei maggiori gruppi editoriali italiani, dopo Confalonieri parla Carlo De Benedetti: “L’ allarme sulla morte dei quotidiani? Allarmismo senza fondamento. I giornali non scompariranno, certo non godono di buona salute. La situazione dei giornali cartacei è difficile perché i giovani li abbandonano in favore di tv e Internet.  La  diffusione dei quotidiani è precipitata a 5 milioni di copie, stessa diffusione  nel  1939 quando l’Italia era una nazione agricola. Alla  domanda ‘come ne usciamo?’ posso solo dire che non esistono ricette miracolose, ma le ricette vincenti hanno in comune l’innovazione. Editori e giornalisti devono ritrovarsi nell’innovazione e guardare all’Inghilterra, Paese da osservare. Chi difende l’esistente ha già perso prima di cominciare. Il modello di business in passato si cambiava ogni 50 anni poi ogni 30 adesso ogni 10. I conservatori ci sono da tutti le parti, una intelligente alleanza fra innovatori potrà aiutarci ad uscire dalla crisi. I giornalisti  non si possono sostituire con algoritmi, l’innovazione si fa con chi conosce il mondo non con chi taglia ed incolla le notizie.  Il giornale offrirà approfondimento, interpretazioni, dovrà  proporre una visione in cui  il lettore si possa riconoscere. Sull’on line notizie rapide ed affidabili, niente marmellata informativa”.

Certo che il futuro sembra ancora difficile da delineare tanto che il  presidente RCS Piergaetano Marchetti parla di informazione che rompe le barriere, si mescola: “Il mio gruppo fa molte cose, da questo palcoscenico si vede come tutto si sta mescolando. La fruizione converge su un unico schermo, eppure il futuro più sconvolgente ha un cuore antico, ma il  mercato è cambiato e dunque ha bisogno di regole. Il modo di lavorare dei giornalisti deve essere diverso perché diversi sono i tempi. Il nuovo modo di lavorare non incide sui diritti e deve rompere atteggiamenti di indifferenza  e stimolare la curiosità”.

 

* foto di Angelo Palma

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